Giada: Ritorno in Versilia
di
Amico segreto
genere
tradimenti
Dopo la pubblicazione del “Giada: mio primo tradimento”, “Giada: la prima volta dietro” e “Giada: che vergogna” dove ho fatto sesso con mio marito e l’ex amante contemporaneamente, mi sono presa una pausa di riflessione.
L’esperienza è stata estrema, forse non ero pronta per farla, non ho voluto più ripetere, Marco mio marito è stato nell’occasione un porco unico, non credevo che fosse così.
Dal giorno dopo mi ha coccolato come una regina, si sentiva responsabile di avermi un po’ scioccato e forse di avere calcato un po’ la mano.
La prima volta che siamo andati in Versilia al mare, con lo stupore dei miei suoceri, ho preso da parte Marchino, dicendoli che era stato un errore, che non ero io quella sera, che stavano facendo di tutto per recuperare il nostro rapporto ed abbiamo sbagliato.
Mi ha guardato con compassione dicendomi, “Giada ma quante seghe mentali ti fai, sei la più fica della spiaggia, hai un Uomo accanto che ti ama, che farebbe di tutto per te, che vuoi di più dalla vita, un Marchino” parafrasando la nota pubblicità dell’amaro.
Il mattino successivo noi tre siamo stati tra i primi a venire in spiaggia, Marchino ha chiesto a Marco se dopo tre anni poteva avere l’onore di spalmarmi la crema sulla schiena, avendo i capelli rossi sono di carnato molto chiaro, ma tutto era iniziato proprio da li.
Mentre lo faceva mi prendeva in giro, sul polpaccio e sulle cosce, “senti che muscoli, ma qui c’è tanta palestra, sembra la Canalis”
Marchino ancora ancora più sicuro di se, nel suo ambiente, era un guascone, un leader, aveva un sorriso e un petto che conquistava.
Mio marito mi stupì ancora, non soffriva la concorrenza, anzi se la rideva di gusto, rimarcava al mondo che quella tenda era il suo territorio, sua moglie, suo figlio.
Mi trovai a pensare che era migliorato, le corna gli avevano fatto bene, era meno mammone, per quanto un figlio unico lo possa essere, era più innamorato di me, forse aveva temuto di perdermi e compreso che lui ci avrebbe rimesso di più.
A fare il bagno con Marco, scherzammo come ragazzini, ci baciammo appassiOnatamente e mi arrivaVano anche della gran belle palpate.
Gli dicevo di non fare lo stupido, che ci potevano vedere, ma quella mano sotto gli slip, mi piaceva da morire, eravamo verso la spiaggia, io guardavo a destra e lui a sinistra se qualcuno si fosse avvicinato, ero tra le sue braccia, sentivo la sua erezione nella schiena e quel ditino impertinente.
Marco: “Giada mi posso fidare a lasciarti i fine settimana nelle mani del quel porco?”
Io: “Certo, gli faccio mettere solo la crema sulla schiena, al massimo mi toccherò un po’ il culo, posso?”
Marco: “Tu puoi fare quello che vuoi, ma questa bella fichetta rossa è roba mia”
Io: “certo amore solo tua”
Marco: “Se dovrai dargli una calmata ti concedo al massimo una sega”
L’ho guardato negli occhi, stavo godendo del suo ditalino.
Marco: “Guarda sono magnanimo al massimo ti può leccare, però niente cazzo qui dentro, aspetti il mio, rimani con la voglia, promesso?”
Io: “Si niente cazzo, al massimo mi faccio toccare e leccare”
Marco: “E tu come lo terrai a bada?”
Io: “Al massimo una sega”
Marco: “Se volessi leccarlo anche te, mi devi chiedere il permesso”
Marco: “ ricapitoliamo, fica?”
Io: “al massimo una leccatina”
Marco, toccandomi anche dietro: “culo?”
Io: “niente di niente”
Marco: “Bocca?”
Io: “se mi va, chiedendoti il permesso”
Marco: “Brava la mia porcellina”
Io: “Sei un gran porco ed io mmm, io vengo”
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Mi piace aiutare le Persone, soprattutto le coppie, dalla vita ho ricevuto tanto, voglio dare incondizionatamente. Per chi vuole migliorare il rapporto di coppia o semplicemente scambiare delle opinioni: amicosegreto@tutanota.com
L’esperienza è stata estrema, forse non ero pronta per farla, non ho voluto più ripetere, Marco mio marito è stato nell’occasione un porco unico, non credevo che fosse così.
Dal giorno dopo mi ha coccolato come una regina, si sentiva responsabile di avermi un po’ scioccato e forse di avere calcato un po’ la mano.
La prima volta che siamo andati in Versilia al mare, con lo stupore dei miei suoceri, ho preso da parte Marchino, dicendoli che era stato un errore, che non ero io quella sera, che stavano facendo di tutto per recuperare il nostro rapporto ed abbiamo sbagliato.
Mi ha guardato con compassione dicendomi, “Giada ma quante seghe mentali ti fai, sei la più fica della spiaggia, hai un Uomo accanto che ti ama, che farebbe di tutto per te, che vuoi di più dalla vita, un Marchino” parafrasando la nota pubblicità dell’amaro.
Il mattino successivo noi tre siamo stati tra i primi a venire in spiaggia, Marchino ha chiesto a Marco se dopo tre anni poteva avere l’onore di spalmarmi la crema sulla schiena, avendo i capelli rossi sono di carnato molto chiaro, ma tutto era iniziato proprio da li.
Mentre lo faceva mi prendeva in giro, sul polpaccio e sulle cosce, “senti che muscoli, ma qui c’è tanta palestra, sembra la Canalis”
Marchino ancora ancora più sicuro di se, nel suo ambiente, era un guascone, un leader, aveva un sorriso e un petto che conquistava.
Mio marito mi stupì ancora, non soffriva la concorrenza, anzi se la rideva di gusto, rimarcava al mondo che quella tenda era il suo territorio, sua moglie, suo figlio.
Mi trovai a pensare che era migliorato, le corna gli avevano fatto bene, era meno mammone, per quanto un figlio unico lo possa essere, era più innamorato di me, forse aveva temuto di perdermi e compreso che lui ci avrebbe rimesso di più.
A fare il bagno con Marco, scherzammo come ragazzini, ci baciammo appassiOnatamente e mi arrivaVano anche della gran belle palpate.
Gli dicevo di non fare lo stupido, che ci potevano vedere, ma quella mano sotto gli slip, mi piaceva da morire, eravamo verso la spiaggia, io guardavo a destra e lui a sinistra se qualcuno si fosse avvicinato, ero tra le sue braccia, sentivo la sua erezione nella schiena e quel ditino impertinente.
Marco: “Giada mi posso fidare a lasciarti i fine settimana nelle mani del quel porco?”
Io: “Certo, gli faccio mettere solo la crema sulla schiena, al massimo mi toccherò un po’ il culo, posso?”
Marco: “Tu puoi fare quello che vuoi, ma questa bella fichetta rossa è roba mia”
Io: “certo amore solo tua”
Marco: “Se dovrai dargli una calmata ti concedo al massimo una sega”
L’ho guardato negli occhi, stavo godendo del suo ditalino.
Marco: “Guarda sono magnanimo al massimo ti può leccare, però niente cazzo qui dentro, aspetti il mio, rimani con la voglia, promesso?”
Io: “Si niente cazzo, al massimo mi faccio toccare e leccare”
Marco: “E tu come lo terrai a bada?”
Io: “Al massimo una sega”
Marco: “Se volessi leccarlo anche te, mi devi chiedere il permesso”
Marco: “ ricapitoliamo, fica?”
Io: “al massimo una leccatina”
Marco, toccandomi anche dietro: “culo?”
Io: “niente di niente”
Marco: “Bocca?”
Io: “se mi va, chiedendoti il permesso”
Marco: “Brava la mia porcellina”
Io: “Sei un gran porco ed io mmm, io vengo”
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