Il sedere della signora Luisa
di
gfranco
genere
tradimenti
La signora Luisa era una bella donna, una donna formosa. Quando passava davanti al bar, i ragazzi seduti di fuori ai tavoli, non mancavano di osservare il suo passo che evidenziava ancora meglio un sedere megagalattico, stretto da una gonna che sembrava scoppiare da un momento all'altro.
Osservare la signora non ancora trentenne che passava lì davanti era lo sport preferito da quei ragazzi che cercavano di quantificare in centimetri di larghezza quel bel culo che sculettava davanti a loro. Si chiedevano se la signora Luisa lo faceva apposta per mettersi in mostra o se era la sua maniera naturale di camminare. Ma anche tutto i resto era sensuale e qualcuno si chiedeva pure se quei grandi seni erano sorretti da un reggiseno o no, dato che ballavano altrettanto quanto il sedere. Chissa se quando camminava ballava anche la vagina...ma questa era una cosa a parte e non visibile.
Antonio che tra i ragazzi era il più scaltro aveva deciso, con tanto di scommessa tra loro, di conoscere la signora e di verificare di persona le qualità fisiche della Luisa, marito a parte. Sua zia abitava vicino alla signora e quindi cercò qualche contatto...dopo avrebbe fatto tutto lui da solo e la zia non sarebbe più servita per quello che aveva in mente. Così grazie alla zia conobbe la Luisa e casualmente, anche se in realtà l'aveva pedinata, l'aveva pure invitata al bar. Tra loro nacque una certa confidenza, come tra amici e lui la invitò a casa, consapevole che i genitori erano assenti, fuori a lavorare per tutta la giornata. La Luisa sia per curiosità che per la voglia di conoscere quel ragazzo più da vicino e dato che di propria decisione aveva ancora fatto le corna al marito, accettò e salì da lui, con l'intento di fare l'amore, senza riserve. Antonio da gentiluomo complimentoso le offrì da bere, lodò la bellezza fisica della donna, che sentendosi assediata da quel giovane, non trovò di meglio che cedere subito per non perdere tempo. In fin dei conti quel ragazzo era più giovane di lei di almeno otto anni, sicuramente vigoroso e pieno di voglia. L'avrebbe portata in paradiso e poi aveva voglia di essere posseduta e di sapere se il suo pisello la avrebbe accontentata sino in fondo.
Appena spogliata, Antonio si rese conto che la Luisa aveva un sedere bello e grande, dei seni veramente splendidi, ottimi per giocare con il suo pisello già gonfio e pronto. Seni meravigliosamente grandi che nel reggiseno non potevano esplodere. La signora silenziosamente mise il pisello in bocca e con dolcezza lo leccò, le mani di Antonio circondavano il sedere della donna, quasi per prendere le misure. Vide quel pene farsi nodoso e pregustò quello che doveva succedere dopo.
Con forza la penetrò di colpo, senza darle il tempo di rendersi conto di ciò che lui stava per farle. Il pene percorse l'interno della vagina come un proiettile e lei godeva di brutto, gli umori vaginali rendevano il pisello ancora più scorrevole e la bocca di lui percorreva i seni per bloccarsi con le labbra sui capezzoli turgidi ed invitanti. L'eccitazione della donna (che non era nuova a fare le corna al marito) era totale, sembrava stesse per esplodere tanto era forte l'orgasmo che provava, le batteva forte persino il cuore e quel pisello le torturava la mente, voleva urlare. Poi lui le venne sul pube e finì per scaricarle l'ultima goccia di sperma in bocca. Erano entrambi sfiniti, lei piena di sudore. Allora entrarono sotto la doccia e la Luisa lo fece venire con una mano, per poi succhiare tutto quello sperma che le colava in bocca. Avevano promesso che si sarebbero rivisti, dopo essersi baciati lei scese le scale ed andò via. Antonio era sfinito, quella donna era un diavolo.
Il ragazzo disse agli amici che la signora Luisa aveva reagito male ai suoi tentativi e pagò la scommessa come persa, una donna che non si lasciava toccare.
Ogni volta che lei passava davanti a loro, seduti di fuori dal bar, i ragazzi puntavano alle misure dei seni e del sedere della Luisa. Ma Antonio era l'unico che avrebbe potuto aprire bocca, ma non lo fece mai. I suoi incontri con quella culona della Luisa dovevano rimanere segreti ed era giusto così, non poteva tradirla.
Una donna che apriva le gambe e lo prendeva tutto dentro, senza battere ciglia e non contenta a volte voleva ripetere il tutto, quasi la prima volta non le bastasse.
Di corna al marito ne aveva fatte tante, spesso con uomini di passaggio, ma mai aveva goduto tanto come con quel ragazzo che la penetrava con forza e la strapazzava senza remissione fino a farla urlare. Spesso rientrando a casa, la donna aveva ancora la sensazione di sentire dentro di lei il pene, tanto era stato forte, vigoroso e deciso quel giovane amante.
Osservare la signora non ancora trentenne che passava lì davanti era lo sport preferito da quei ragazzi che cercavano di quantificare in centimetri di larghezza quel bel culo che sculettava davanti a loro. Si chiedevano se la signora Luisa lo faceva apposta per mettersi in mostra o se era la sua maniera naturale di camminare. Ma anche tutto i resto era sensuale e qualcuno si chiedeva pure se quei grandi seni erano sorretti da un reggiseno o no, dato che ballavano altrettanto quanto il sedere. Chissa se quando camminava ballava anche la vagina...ma questa era una cosa a parte e non visibile.
Antonio che tra i ragazzi era il più scaltro aveva deciso, con tanto di scommessa tra loro, di conoscere la signora e di verificare di persona le qualità fisiche della Luisa, marito a parte. Sua zia abitava vicino alla signora e quindi cercò qualche contatto...dopo avrebbe fatto tutto lui da solo e la zia non sarebbe più servita per quello che aveva in mente. Così grazie alla zia conobbe la Luisa e casualmente, anche se in realtà l'aveva pedinata, l'aveva pure invitata al bar. Tra loro nacque una certa confidenza, come tra amici e lui la invitò a casa, consapevole che i genitori erano assenti, fuori a lavorare per tutta la giornata. La Luisa sia per curiosità che per la voglia di conoscere quel ragazzo più da vicino e dato che di propria decisione aveva ancora fatto le corna al marito, accettò e salì da lui, con l'intento di fare l'amore, senza riserve. Antonio da gentiluomo complimentoso le offrì da bere, lodò la bellezza fisica della donna, che sentendosi assediata da quel giovane, non trovò di meglio che cedere subito per non perdere tempo. In fin dei conti quel ragazzo era più giovane di lei di almeno otto anni, sicuramente vigoroso e pieno di voglia. L'avrebbe portata in paradiso e poi aveva voglia di essere posseduta e di sapere se il suo pisello la avrebbe accontentata sino in fondo.
Appena spogliata, Antonio si rese conto che la Luisa aveva un sedere bello e grande, dei seni veramente splendidi, ottimi per giocare con il suo pisello già gonfio e pronto. Seni meravigliosamente grandi che nel reggiseno non potevano esplodere. La signora silenziosamente mise il pisello in bocca e con dolcezza lo leccò, le mani di Antonio circondavano il sedere della donna, quasi per prendere le misure. Vide quel pene farsi nodoso e pregustò quello che doveva succedere dopo.
Con forza la penetrò di colpo, senza darle il tempo di rendersi conto di ciò che lui stava per farle. Il pene percorse l'interno della vagina come un proiettile e lei godeva di brutto, gli umori vaginali rendevano il pisello ancora più scorrevole e la bocca di lui percorreva i seni per bloccarsi con le labbra sui capezzoli turgidi ed invitanti. L'eccitazione della donna (che non era nuova a fare le corna al marito) era totale, sembrava stesse per esplodere tanto era forte l'orgasmo che provava, le batteva forte persino il cuore e quel pisello le torturava la mente, voleva urlare. Poi lui le venne sul pube e finì per scaricarle l'ultima goccia di sperma in bocca. Erano entrambi sfiniti, lei piena di sudore. Allora entrarono sotto la doccia e la Luisa lo fece venire con una mano, per poi succhiare tutto quello sperma che le colava in bocca. Avevano promesso che si sarebbero rivisti, dopo essersi baciati lei scese le scale ed andò via. Antonio era sfinito, quella donna era un diavolo.
Il ragazzo disse agli amici che la signora Luisa aveva reagito male ai suoi tentativi e pagò la scommessa come persa, una donna che non si lasciava toccare.
Ogni volta che lei passava davanti a loro, seduti di fuori dal bar, i ragazzi puntavano alle misure dei seni e del sedere della Luisa. Ma Antonio era l'unico che avrebbe potuto aprire bocca, ma non lo fece mai. I suoi incontri con quella culona della Luisa dovevano rimanere segreti ed era giusto così, non poteva tradirla.
Una donna che apriva le gambe e lo prendeva tutto dentro, senza battere ciglia e non contenta a volte voleva ripetere il tutto, quasi la prima volta non le bastasse.
Di corna al marito ne aveva fatte tante, spesso con uomini di passaggio, ma mai aveva goduto tanto come con quel ragazzo che la penetrava con forza e la strapazzava senza remissione fino a farla urlare. Spesso rientrando a casa, la donna aveva ancora la sensazione di sentire dentro di lei il pene, tanto era stato forte, vigoroso e deciso quel giovane amante.
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