Questione di misure Secondo episodio

di
genere
dominazione

La guardo tremante
“ Io... Io veramente.....” balbetto miseramente
“ Cosa c’e’? Non dirmi che non ti piacerebbe. Tu hai la mentalità da schiavo. Li so riconoscere quelli come te”
“ Lei ha ragione, signorina Rossetti. Io sono molto remissivo ma vede, un conto è obbedirle, cosa che farei senza problemi, un altro è essere frustato e tutte le altre cose. Sono magrissimo e il mio corpo non riuscirebbe a sopportare tante percosse. Se lei mi montasse sopra, le mie ossa si romperebbero” Sospiro. Non credevo che avrei trovato il coraggio di dirle in faccia tutto questo. Lei mi guarda e poi afferra il mio braccio
“ In effetti sei scheletrico. Ma un po’ di palestra niente? Se ti tramplo o se ti picchio troppo forte mi rimarresti sotto le mani. O sotto i miei piedi. Vediamo un po’... Va beh, ti frusterò soltanto sul culo. Quello può sopportare un po’ di dolore. E con qualche bel ceffone non ti succederà niente. Mi leccherai un po’ i piedi, mi farai da posacenere e poi ti farò bere il mio piscio e ti sputerò in bocca. Insomma, poca roba davvero. Non mi divertirò nemmeno ma devo fare di necessita virtù. Alle mie amiche dirò che sei uno schiavo novizio e non avranno da ridire tanto. Va bene?”
“ Io... Ma non fa schifo?” Mi afferra con la sua mano per il bavero della giacca e mi spinge verso il muro. Oddio, si sta mettendo male per me. Devo averla offesa. Sembra notevolmente arrabbiata
“ Tu quando parli con me devi stare zitto, hai capito brutto sfigato dei miei coglioni? Come osi dire che i miei sputi e il mio piscio fanno schifo? C’è gente che pagherebbe cifre enormi per averli e tu che li avrai gratis fai lo schizzinoso? Ma io ti meno senza il bisogno di dominarti. Sono nettari divini. Chiaro?”
“ S... Si, signorina Ludovica. Lo farò ma mi lasci, per favore” la imploro. Spero di non averla fatta arrabbiare ancora di più visto che mi ha appena detto che quando parlo con lei devo stare zitto. Un po’ contorta la cosa ma se lo ha detto lei significa che è giusto. La mia dea comunque si rilassa e sorride di nuovo
“ Bene. Adesso ragioniamo. E siccome sono molto generosa, se ti comporterai bene ti farò un bel foot-job. Contento?” La guardo sgranando gli occhi. Oddio, di cosa sta parlando?
“ Co...Cosa è questo fuggiob?” domando allarmato. La dea scoppia a ridere
“ Con te non ci sono speranze. Voglio dire che ti farò una sega con i piedi che ti lascerà tramortito”
“ Gra... Grazie signorina Ludovica. Anche se...” Lei mi sembra di nuovo arrabbiata. Mi afferra il mento e mi sbatte la testa contro il muro. Ahio che dolore
“ Anche se un cazzo. Mica penserai che io possa scopare con uno come te. Un foot-job è il massimo che potrai ottenere. E dopo mi leccherai lo sperma dai piedi. Sono stata abbastanza chiara o ti devo convincere a suon di schiaffoni. Due a due finché diventano dispari” Sono sconcertato. Come diavolo faranno a diventare dispari? Mah, ci penserò dopo. Quello che conta è che la mia dea ha equivocato
“ Oh no, signorina Rossetti, non mi permetterei mai di pensare a del sesso con lei. Cioè, in effetti...”
“ In effetti cosa?” Adesso sento le sue unghie penetrarmi nel viso e sento un dolore boia
“ Non si arrabbi, la prego. Mi sta facendo male. Molto male” Lei sorride sadicamente
“ Io amo fare male. Molto male. E piu’ faccio male e più sono contenta”
“ So... Sono contento che lei adesso sia contenta ma... Mi sta bucando la faccia”
“ E a me? Mica è mia la faccia”
“ Ha ragione. Po... Posso parlare”
“ Stai attento a quello che dici se no ti trapasso da parte a parte con le mie unghie”
“ Di... Dicevo che in effetti io a volte ci ho pensato. Ma... Ma qui dentro ci hanno pensato tutti gli uomini. Ciononostante, non mi permetterei mai di chiederle una cosa simile. So perfettamente che lei non può scendere a un livello così basso con uno come me. Io intendevo dire che se potessi scegliere, al posto di quel fuggiob io vorrei un’altra cosa”
“ Che cazzo vuoi. Tagliamo corto che mi sono stancata”
“ Ecco, io vorrei da lei... Un bacio. Sarebbe il più grosso regalo che io potrei ricevere” Lei mi guarda arricciando la fronte
“ Un bacio? Con la lingua?”
“ Ecco, sarebbe il massimo per me” Mi lascia il mento e si allontana
“ Mmmm. Guarda che se ti bacio non è che diventi un principe. Ranocchio sei e ranocchio rimarrai”
“ Oh, lo so. E’ che per me sarebbe meraviglioso”
“ E ti credo. Quando mai avrai baciato una ragazza tu? Una bella come me poi. Secondo me sei ancora vergine e il tuo pisellino, perché scommetto che ce l’hai piccolo è ancora immacolato, a parte le seghe che sarai costretto a farti. Va beh dai, un bacio posso anche dartelo visto che stasera mi parerai il culo di fronte alle mie amiche” Sono in estasi. Stasera bacerò la donna più bella dell’universo. Sono felice anche se per farlo dovrò fare tutte quelle cose per farla contenta. Ma chi se ne importa. Spero solo di non sentire troppo dolore ma se è la mia dea che lo pretende, sono disposto a soffrire pur di farla felice
“ Grazie, signorina Rossetti. E’ un sogno per me”
“ Si va beh, va beh. Fra pochi minuti finisce la giornata di lavoro e tu andrai di corsa a casa a farti una bella doccia perché ti voglio pulito e profumato. Le mie amiche verranno a casa mia alle venti. Tu dovrai stare a casa mia almeno mezz’ora prima. Ora sparisci e ti ripeto quello che ti ho detto all’inizio. Una sola parola e tu sei morto” conclude mimando con la mano un coltello che taglia la gola
“ Non si preoccupi signorina Rossetti, sarò muto come un muto”
“ Che cazzo dici? Si dice muto come un pesce”
“ Si ma anche un muto è muto” obietto. Troppo tardi mi rendo conto che non dovrei obiettare perché la signorina Ludovica Rossetti si avvicina di nuovo a me
“ Senti, coglione. Si dice muto come un pesce. E’ una questione di principio”
“ Si, si certo, signorina Rossetti. Come vuole lei” Lei mi affetta per un braccio e mi sbatte di nuovo contro il muro. Ahiiii
“ Non è perché lo voglio io. E’ perché si dice così. Chiaro?” Mi stringe e ho paura perché dai suoi occhi mi sembra di notare uno sguardo poco rassicurante
“ E comunque non osare mai più contraddirmi” prosegue dopo qualche istante
Stavo per dirle che in realtà non l’ho contraddetta ma poi facendo così la contraddirei e allora avrebbe ragione a dirmi che non la devo contraddire e allora... Non mi ricordo più. Forse non era una cosa molto importante. Mi lascia comunque libero ed esco quindi dall’ufficio della dea con il cuore in subbuglio. Sono felice per il solo fatto di aver potuto parlare con lei, figuriamoci stasera quando, grazie a me, lei non farà una pessima figura dinanzi alle sue amiche. Non ho ben capito ancora cosa mi farà ma non ha importanza. Quello che conta è che alla fine mi bacerà. Che bella la mia dea! Anche se ha detto qualcosa di inesatto.
Non sarà il mio primo bacio e non sono vergine. Ho baciato e fatto l’amore con altre due ragazze. Eheh, ho avuto anche io le mie esperienze.

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davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-11-29
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