Cornuto Primo episodio

di
genere
dominazione

Primo episodio


Marco osservava il suo orologio impazientemente. Tra poco sua moglie sarebbe tornata a casa. Sua moglie Ester, la sua bellissima moglie. Alta, slanciata, con lunghi capelli neri e un viso meraviglioso dove le sue labbra carnose, quasi sempre dipinte di rosso, erano un invito continuo per la sua bocca vogliosa di lei. Amava Ester. L’amava disperatamente, ogni giorno di più, ogni istante di più e ogni secondo che lui non trascorreva accanto a lei era un secondo di vita persa.
Si sedette sulla sua poltrona preferita sempre più impaziente in attesa di Ester quando finalmente sentì la chiave nella toppa e la figura splendida di sua moglie materializzarsi nel corridoio proprio di fronte alla sua poltrona. Si alzò per andarle incontro. Era vestita in modo estremamente sensuale, malgrado fosse semplicemente andata a farsi una passeggiata, almeno stando a ciò che lei aveva detto. Giacca blu, camicetta piuttosto trasparente color crema e gonna blu, corta e aderente. Troppo corta e troppo aderente. Il suo splendido culetto era fasciato dalla gonna che riusciva a coprire ben poco, lasciando generosamente visibili le sue splendide e lunghissime gambe. Ai piedi, quasi come fosse il suo marchio di fabbrica, le sue solite decolleté col tacco a spillo. Il suo trucco era fresco, segno che se l’era rifatto da poco. Una donna bella, sensuale e appariscente. Troppo appariscente per una donna sposata, sia pur ancora giovane. Ester aveva infatti da poco compiuto 32 anni, tre in meno di lui. Ma non era certo una novità quel suo modo di vestire e di truccarsi. Ester amava essere guardata e ammirata sempre e comunque. Marco la osservò in silenzio, ammirandola come se fosse la prima volta che la vedeva mentre la giovane donna lo squadrò invece con sufficienza
“ Beh? Cos’hai da guardare?” esordì con un tono strafottente, proprio del suo carattere
“ Dove sei stata fino ad ora?” chiese a sua volta Marco. Sua moglie scosse la testa nervosamente
“ Non ricominciare con la tua solita gelosia perché non la sopporto più. Ho avuto una giornata pesante e non ho proprio voglia di starti a sentire” Lui fece un sorriso amaro
“ Una giornata pesante? Non si direbbe a guardarti. Sei bella e fresca come una rosa” Ester non gli rispose e andò in camera togliendosi la giacca e rimanendo con quella camicetta trasparente che faceva risaltare i suoi seni splendidi. Si voltò e vide che suo marito l’aveva seguita
“ Che fai? Mi tampini?”
“ Come sarebbe a dire che hai avuto una giornata pesante? Non lavori, hai una domestica che fa tutto in casa e mi dici che sei stanca?” Lei lo guardò accennando a un sorriso ironico
“ Mi hai già stancata Marco. Sono stata in palestra, se proprio lo vuoi sapere. Devo mantenere il fisico che ho e migliorarlo. Voglio essere bella. Oppure vorresti una moglie che si lascia andare?” Marco scosse la testa
“ No, sono contento che tu ci tenga ma non me la racconti giusta. Non hai nemmeno il borsone che usi per andare in palestra. Ho il diritto di sapere dove hai trascorso la giornata mentre io ero a spaccarmi la schiena per lavorare e per mantenere questo stile di vita che hai” Ester lo guardò quasi con odio
“ Tu non hai nessun diritto. Hai capito bene Marco?”
“ Ok, ok, non ti arrabbiare. Stavo soltanto dicendo che ho... Che insomma... Sei mia moglie Ester. Vorrei sapere dove trascorri la giornata mentre io sto lavorando” Lei lo guardò con un sorriso sfacciato
“ E’ già la seconda volta che dici che lavori mentre io non faccio nulla. Mi stai per caso rinfacciando quelle quattro cosette che ogni tanto mi compri?”
“ No Ester. Sono felice di comprartele. Lo sai che tu sei tutta la mia vita ma ultimamente…… Si nota che sei cambiata”
“ Sono cambiata? E allora? Dovrei continuare ad essere la ragazzina sciocca che hai conosciuto?”
“ Non dico questo, Ester. Sei cambiata negli ultimi mesi. Guardami in faccia. Giurami che non hai un altro” La donna scoppiò a ridere
“ Ma quanto sei melodrammatico. < Guardami in faccia> < Giurami che non hai un altro>. Sembri uscito da una telenovela messicana. Ma piantala” Marco rimase per un attimo indeciso ma poi le afferrò il braccio
“ Io voglio sapere se tu hai un amante” le urlò in faccia. Il bellissimo volto di Ester divenne cupo, quasi rabbioso
“ Tu non ti devi permettere di alzare la voce con me. Chiaro? Lasciami subito il braccio o ti prendo a ceffoni, stronzo che non sei altro” Marco chiuse gli occhi e rilasciò il braccio di sua moglie
“ Scusami Ester. Ti prego, perdonami. Non so cosa mi ha preso. E’ che ti amo tanto” Lei sorrise soddisfatta
“ Adesso ti riconosco. Il solito coglione piagnucoloso”
“ Non mi trattare così”
“ Io ti tratto come cazzo mi pare e come meriti di essere trattato” La voce della donna era stata sprezzante e Marco non reagì. Si mise le mani sul viso. Aveva voglia di piangere. Dopo tanti anni, sua moglie ancora aveva quell’effetto quasi ipnotico su di lui. Ma quel tarlo non andava via e lui doveva sapere. Si fece coraggio e le andò di fronte
“ Va bene. Tu puoi trattarmi come vuoi. Ma non riesco a vivere con questo dubbio. Io voglio sapere se hai un altro” Lei sghignazzò. Era sicura di sé, come sempre
“ E perché secondo te dovrei avere un altro uomo?”
“ Perché sei bellissima e ogni uomo ti guarda con desiderio. Perché io so di non essere alla tua altezza. Perché ti piace flirtare con altri uomini, perché ti basterebbe schioccare le dita per avere qualunque uomo tu voglia. E questi sono solo alcuni dei motivi per cui ho paura che tu possa andare via da me” Ester sembrò pensarci su
“ Andar via da te? Mmmm. Potrebbe essere la soluzione giusta così non sentirei più le tue lamentele. Non le sopporto più ” Si fermò un istante e poi un ghigno quasi satanico si dipinse sulla sua splendida bocca dipinta di rosso “Vuoi davvero sapere se ho un amante?” domandò infine a Marco che indietreggiò quasi impaurito per quello che avrebbe potuto sapere
“ Io….. Io…..” balbettò
“ Ma guardati. Sembri una verginella timorosa” fece Ester mettendosi le mani sui fianchi per poi proseguire sempre più sicura di sé stessa “Allora, lo vuoi sapere? Beh, te lo dico io. Sei cornuto, Marco. Si, ti metto le corna con altri uomini. Era questo quello che volevi sapere? Bene, ora lo sai” concluse la bellissima giovane donna. Marco si guardò intorno. Sembrava un automa, apparentemente incredulo per ciò che la moglie gli aveva appena rivelato
“ Sei…… Sei……” balbettò senza riuscire a dire la parola. Ester rise fragorosamente
“ Sei patetico. Non riesci nemmeno a dire quello che vorresti perché hai paura. Beh, lo dico io. Si, sono una puttana perché mi piacciono i cazzi grossi come quelli degli uomini che mi scopo e non i cazzetti come quello che hai tu” Marco guardò sua moglie scuotendo la testa. Non riusciva a credere che quella donna fosse proprio la sua amatissima moglie
“ Perché mi fai questo? Perché?”
“ Te l’ho appena detto, coglione. Oppure oltre che cornuto sei pure sordo? Vado con altri uomini perché finalmente posso sentirmi femmina, Perché mi fanno godere, cosa che tu con quel minuscolo cazzetto che ti ritrovi non riesci a fare” Marco continuava a scuotere la testa e poi si mise le mani sulle orecchie
“ Basta! Vattene. Vattene da questa casa” urlò nei confronti di Ester che per l’ennesima volta scoppiò a ridere
“ Andarmene? E perché dovrei andarmene? Ora che sai di essere cornuto non mi romperai più il cazzo e te ne farai una ragione perché non ho nessuna intenzione di andarmene. Ho una bella casa, soldi per potermi comprare quello che voglio, un marito che fa tutto quello che gli ordino, per quale motivo dovrei andarmene? Il mio amante attuale ha il cazzo grosso ma il portafogli piccolo e quindi io non me ne vado” Marco la guardò come se fosse la prima volta che la vedeva. Aveva un amante e chissà quanti ne aveva avuti fino ad ora. Bella come era, le sarebbe bastato schioccare le dita per avere tutti gli uomini di questo mondo. Cosa avrebbe dovuto fare adesso? Senza aprire bocca si diresse verso la sua camera. Ester lo seguì sempre con quel sorriso sfrontato dipinto sul suo bellissimo volto
“ Cosa vuoi fare, coglione?”
“ Se non te ne vai te, me ne vado io” rispose Marco ormai quasi insensibile di fronte alle umiliazioni di sua moglie che dal canto suo lo guardò con la sua solita aria di superiorita’
“ Ma dove vuoi andare, idiota. Tu non puoi andare da nessuna parte. Senza di me non sei niente, vali meno della merda che fai nella tazza del bagno” L’uomo si girò di scatto
“ Non ti permetto……”
“ Tu non permetti a me? E da quando tu puoi avere il potere di permettermi o no qualcosa. Fatti un esame di coscienza, inutile omuncolo. Tu hai bisogno di me. Che io ti renda cornuto è solamente la conseguenza della tua totale inutilità. Hai sempre fatto quello che volevo io e continuerai a farlo anche con le corna” Marco la guardò ma poi abbassò la testa. Era vero, senza di lei non era niente ma non poteva continuare in quel modo. Doveva trovare un briciolo di dignità. Doveva andarsene ma fece solo un ulteriore passo quando si sentì prendere per un braccio da Ester che lo rigirò verso di lei. La donna avvicinò pericolosamente il suo volto perfetto a quello di Marco che sentì un incredibile piacere nel sentirsi vicino a quella donna tanto bella quanto perfida. Provò a cercare il suo sguardo altero alzando gli occhi verso di lei. Il suo fisico perfetto con l’aggiunta dei suoi soliti tacchi molto alti la faceva svettare di diversi centimetri sopra di lui che abbassò di nuovo lo sguardo incapace di fronteggiare quello di sua moglie che invece lo afferrò per il mento con sicurezza
“ Ti ho detto che tu non vai da nessuna parte. Non senza il mio permesso. Sono io che comando. Ti è chiaro?” Il tono era stato duro, autoritario, ancor più autoritario rispetto alle altre volte e Marco era in tremenda difficoltà
“ Ti prego, Ester. Lasciami andare” disse con un filo di voce ma la donna, sempre tenendolo per il mento, avvicinò di nuovo il suo bel viso a quello di Marco che si sentì quasi ipnotizzato di fronte a sua moglie. La donna poggiò quindi la sua bocca carnosa ancora fresca di rossetto su quella di suo marito, cominciando a baciarlo lascivamente sulla bocca malgrado in un primo istante Marco avesse cercato di evitare quel contatto cercando inutilmente di girare la testa visto che la mano di Ester lo bloccava. Dio, che sapore quella bocca. Ester scese sul collo, poi sulle orecchie mentre Marco era completamente soggiogato dalla lascivia di sua moglie che mentre lo baciava e con una mano gli teneva fermo il viso, con l’altra mano iniziò a sbottonare il pantalone di suo marito che rivelava un’erezione al massimo delle sue potenzialità. La donna scoppiò a ridere
“ Hai capito che non puoi andare da nessuna parte? Tu mi desideri come non potresti desiderare nessun’altra donna. Il tuo cazzetto minuscolo sta già sull’attenti in attesa che io mi prenda cura di lui” Marco cercò di voltare di nuovo la testa dall’altra parte. Sapeva di essere vulnerabile al fascino di Ester e sapeva che lei avrebbe potuto manipolarlo come meglio poteva. La forte mano di Ester però non lasciò la presa e la donna ricominciò a baciarlo facendo entrare la sua lingua che esplorò la bocca di Marco, sempre meno capace di resistere. Provò un ulteriore tentativo di fuggire dalle meravigliose grinfie della sua bellissima moglie
“ Ti prego, Ester, lasciami andare”
“ Tu non vai da nessuna parte. Tu mi ami, mi desideri e farai quello che voglio, come sempre. Non è così Marco?” L’uomo scosse la testa ed Ester stavolta fece partire un violento ceffone che si stampò sul volto di suo marito che accettò lo schiaffo senza reagire. Non era in grado di farlo. Non con sua moglie, almeno “Allora Marco? Non ho sentito la tua risposta. Ti ho detto se davvero pensi di potermi scappare. Io sono la tua dea e tu farai ciò che voglio, compreso accettare che io mi scopi altri uomini” concluse con una beffarda risata. Per un’altra volta ancora Marco cercò di divincolarsi. Prese il braccio di sua moglie che ancora gli teneva ferma la testa e riuscì a scansarlo per poi percorrere alcuni metri fino a ridosso del muro
“ Non voglio, Ester. Non puoi costringermi. Ho una dignità “ farfugliò. Sua moglie scoppiò in un’altra ennesima risata
“ Tu avresti una dignità Tu? Tu sei nato per stare ai miei piedi e lo sai benissimo. Devi fare quello chi io ti ordino e quando te lo ordino, piccolo verme dal cazzo piccolo. Mi basta guardarti e tu sei ai miei piedi. Non puoi resistermi, coglione” fece la giovane donna sbottonandosi con movenze sensuali la camicetta. Ora i suoi seni meravigliosi erano a pochi metri dall’uomo. Erano perfetti. Abbondanti ma incredibilmente dritti. Ester avanzò di nuovo verso suo marito sempre con il suo sorriso ironico stampato su quel viso perfetto “Allora Marco? Pensi davvero di resistermi? Il tuo minuscolo cazzetto è già in tiro da un bel pezzo. Mi vuoi? Vuoi toccare le mie tette? Vuoi scendere con la tua insulsa lingua sul mio corpo. Guardami. Sono bella e per te dovrebbe essere già un dono dal cielo potermi dividere con altri uomini”
“ Io…. Io…..” balbettò miseramente Marco. Deglutì nervosamente. La splendida visione di sua moglie era di nuovo a un passo da lui e quei seni turgidi ormai poteva quasi toccarli. Non ce la faceva a resistere. Non poteva. Il desiderio che stava provando nei confronti di quella donna era enorme e quando Ester gli afferrò le mani per metterli sui suoi seni, capì che aveva perso. Non poteva resistere alla sensualità prorompente di sua moglie che si avvicinò ancora a lui per baciarlo nuovamente. Marco si abbandonò all’estasi eccitato come mai gli era capitato nella sua vita.

Continua...

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davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-09-29
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