Una serata con mia moglie Terzo episodio STORIA VERA

di
genere
dominazione

Mi siedo sul bidet. Grande invenzione il bidet. Fanculo i francesi che non sanno cosa sia. Mi lavo il fratellino e poi me lo asciugo. Lo amo e lo odio. Perché non risponde come dovrebbe? Eppure la fica mi piace e mi piace tanto. E M. è dolcissima, da amare come Dio si deve e non solo quando diventa la mia padrona. Ma che cazzo c’ho nel cervello? Dovrei andare da uno psicosessuologo? E che potrebbe farmi? So benissimo quello che ho e quello che voglio. Sono così da sempre. La differenza sostanziale è che prima riuscivo a far convivere le mie due anime mentre adesso non ci riesco più. O meglio, ci riesco a intermittenza e questo mi crea problemi psicologici perché ho quasi paura ad affrontare il sesso vanilla. Non è per me ma per mia moglie in quanto io lo farei sempre in modo sottomesso. Vorrei dimostrarle coi fatti e non solo a parole che la amo, che desidero lei come donna e non solo quando diventa la mia padrona. Vorrei dimostrarle che lei è tutto ciò che voglio come fa lei con me. Sono incazzato con me stesso e vorrei cambiare anche se lei, come ho detto prima, non me lo fa pesare. Va beh, si è fatta quasi mezzanotte e domani devo andare al lavoro ma mentre sto per rientrare in camera da letto sento la sua voce imperiosa
“ Non entrare” Anche in questo caso, non mi ci vuole molto per comprendere. Se non vuole farmi entrare nella camera da letto c’è soltanto un motivo. E io conosco quel motivo. Sta per diventare la mia padrona. E noi abbiamo un sistema tutto nostro per entrare nei nostri rispettivi personaggi, a cominciare dal suo abbigliamento. E se ha chiuso la camera da letto significa appunto che sta per indossare qualcosa di molto sensuale. Almeno ai miei occhi. Ed è chiara anche la motivazione. Mi vuole soddisfare. Guardo però l’orologio e mi dico che è tardi e cerco di dissuaderla
“ Dai amore, non fa niente” Per tutta risposta, la sua voce si fa ancora più dura
“ Ti ho detto di non entrare” Obbedisco. Prendo una sedia dal salone, la porto all’ingresso e quindi mi siedo. Vorrei andare a prendermi qualcosa da bere ma mi rendo conto di essere completamente nudo e non è il caso di dare spettacolo. Il frigo però è proprio all’inizio della cucina. Mi affaccio, lo apro e con la porta del frigo aperta mi copro da eventuali sguardi di chi mi abita di fronte. Non posso però prendermi un bicchiere. Poco male. Afferro la bottiglia del latte e me ne bevo un bel po’. Amo il latte freddo e almeno un bicchiere me lo scolo tutte le sere prima di andare a dormire. Ritorno all’ingresso e mi rimetto seduto ad attendere e comincio a stare un po’ in tensione. Malgrado le innumerevoli volte che abbiamo giocato, divento nervoso, il respiro si fa affannoso e la tensione diventa quasi concreta. Ma cazzo! E’ mia moglie e ci conosciamo come le nostre tasche. Ma non ci posso fare niente. Solo al pensiero che lei sta per diventare la mia padrona, la mia adorata moglie dominante, divento nervoso e ansioso, persino con qualche tremore.
La sua vestizione, come di consueto, è piuttosto lunga e passano almeno altri dieci minuti prima che la porta della camera da letto si apra e…. E poi lei. Pantalone di lattice nero abbinato al corpetto, scarpe con un tacco di… Boh! Saranno 15 o forse più centimetri. E se calcolate che è alta 1.75 e io 1.77, immaginerete come mi debba sentire piccolo al suo confronto. A questo punto, doverosa precisazione. Non veste mai in questo modo nella vita di tutti i giorni. Soprattutto i tacchi non li mette quasi mai. Essendo già piuttosto alta di suo e amando le cose semplici e comode, veste quasi sempre con scarpe da ginnastica e l’unico accenno alla sensualità sono i jeans aderenti e molto femminili che ama indossare spesso. Per il resto, quasi esclusivamente abiti casual. Tranne ovviamente per qualche uscita particolare e per qualche festa. E per qualche momento di dominazione outdoor che però non facciamo più da diversi anni. Da prima del covid, per intenderci. Queste scarpe infatti, come tutto il resto del suo abbigliamento fetish, le abbiamo comprate in un sexy shop perché lei, che al contrario di me compra quasi tutto in rete, non ama comprare certi oggetti on line. E l’acquisto di toys e di abbigliamento meriterebbe un racconto dedicato appositamente ma adesso non è il caso e torno ad osservarla. E’ incredibilmente sexy. Avete presente quei film dove lei appare bruttina all’inizio e che dopo diventa una strafiga? Beh, più o meno è ciò al quale ho assistito con la differenza che M. è anche al naturale molto graziosa. Mi alzo inghiottendo la saliva nervosamente. Sono eccitato. Non fisicamente in quanto ho appena avuto un’eiaculazione ma la mia mente, se avesse il pene, lo avrebbe già eretto al massimo. Nella mano destra ha un frustino rigido che batte ritmicamente sulla sua gamba. Dio che visione! Si, lo so, è la classica figura stereotipata della dominatrice ma a me piace quel tipo di abbigliamento da molto prima che scoprissi facesse parte del fetish. E lei lo adora. La fa sentire più bella e dominante. Non ho ancora compreso se è la conseguenza di vedermi eccitato al massimo perché la vedo meravigliosa e al fatto che perdo completamente la ragione fino ad avere una sottomissione maggiore oppure è lei stessa a sentirsi bene in quei panni. Mah! Chissenefrega. Quello che conta è che nel vederla vestita così io perdo completamente la testa. Ha anche messo il rossetto e la voglia di baciare quella bocca che pure ho baciato innumerevoli volte anche nei minuti appena trascorsi, mi prende completamente. Ecco, sono partito per la tangenziale. Tutto si offusca. Il mondo non esiste più e ci siamo solo io e lei. Cosa provo esattamente? Difficile da spiegare. Ci ho provato un sacco di volte ma ogni volta che lo faccio scopro che c’è qualcosa che non sono riuscito a chiarire perfettamente. E sarà così anche stavolta ma ci provo ugualmente. Provo il desiderio di servire una donna e di obbedirle. Ma solo se si tratta della donna che amo. Mai con un’altra, mai a pagamento. E devo sentirmi inferiore per farlo. Ecco perché vado fuori di testa quando mette i tacchi alti. Perché il fatto di guardarla dal basso verso l’alto e quindi in posizione subordinata mi eccita. Per non parlare delle sue mosse di judo che me la fanno vedere più forte di me e quindi meritevole della mia sottomissione.
Intanto, lei si è avvicinata a me e mi afferra per un orecchio
“ Andiamo in camera che è meglio. Ho deciso di punirti. Obiezioni?”
“ No padrona” rispondo con un filo di voce e mi faccio trascinare in camera da letto. Mi fa mettere le mani proprio sul letto e poi giù di frustino sul mio culone peloso. Non oso chiederle il motivo della punizione. Forse non esiste ed è una scusa per iniziare il nostro gioco. In questi momenti, e lo so che può sembrare strano, la vedo con occhi diversi. Quello che lei fa e quello che lei dice è giusto a prescindere. Pertanto, il fatto che stia massacrando il mio povero culetto significa che era necessario farlo. Ma cazzo se fa male. Ne conto venti che non sono poi eccessive ma lei ha la mano pesante e mi farebbe male pure a mani nude figuriamoci col frustino. Mi rigira e sono di fronte a lei. Mi afferra il mento. Dio che sensazione di impotenza. E’ proprio questo a piacermi e dove non erano riusciti i suoi dolci baci riesce la dominazione. Senza nemmeno essere toccato il fratellino si è alzato maestoso malgrado la recente eiaculazione. Si avvicina ancor di più e posso strusciarmi sul suo corpo ricoperto dal lattice e l’erezione diventa massima. La differenza di statura poi, con lei che con quei tacchi mi sovrasta nettamente, fa il resto. Non c’è niente da fare. E’ la mia indole. Lei sorride. Oh cazzo, ma che ho fatto per meritarmi una come lei? Si, sono una brava persona, un lavoratore, un bravo padre di famiglia ma so di non meritarmela. O, per meglio dire, so di non meritarmela in questi momenti nei quali la vedo come un essere straordinario mentre nella vita quotidiana non ho problemi di questo tipo e interagisco con lei in assoluta parità. Anche se… Beh, che rimanga tra noi ma capita a volte anche nella vita di tutti i giorni che una sua decisione mi dia la sensazione di essere assolutamente giusta anche quando non sono del tutto convinto. E’ logico pensare che io non riesca a vederla del tutto come mogliettina e forse talvolta sovrappongo le immagini della padrona a quelle della moglie. Ma di solito, riesco a comportarmi come un normalissimo marito. Ma comunque questo è un momento dove lei è dominante e la guardo pensando di essere l’uomo più fortunato del mondo per poter adorare una donna simile e mi dico che lassù qualcuno mi deve amare follemente per fare in modo che io abbia queste straordinarie sensazioni. Ma il sorriso della mia dolcissima padrona non significa che abbia terminato. Mi fa mettere le mani lungo i fianchi e poi mi arrivano quattro cinquine che a momenti mi fanno saltare la testa. Andata e ritorno. Schiaffo e manrovescio, tanto per bilanciare le due guance. E vorrei ricordarlo, per chi non conosce la mia storia, che la sensualissima signora che mi sta di fronte e che mi sovrasta di almeno una quindicina di centimetri è stata una judoka tra le più forti al mondo per molti anni, almeno fino a quando è rimasta incinta, e naturalmente tra le primissime in Italia con vittorie e piazzamenti nei più importanti tornei del mondo. E vi posso garantire che non ha affatto perso lo smalto di quei tempi e io, di fronte a lei, non faccio nemmeno in tempo a porgere le scuse che mi ritrovo col culo per terra. Pertanto, come ho detto prima, fa un male boia. Se esistessero le olimpiadi di schiaffoni, la medaglia d’oro non glie la toglierebbe nessuno. E sarebbe il giusto premio di una carriera che invece nel judo, per svariati motivi, non l’ha portata dove avrebbe meritato, ovvero su un gradino di un podio olimpico o mondiale. All’inizio della sua carriera di dominatrice, mi dava quasi dei buffetti, incapace di spingere sul piede dell’acceleratore ma poi ha compreso che quando si cala nella parte deve essere realistica e i risultati sono che ho le guance rosse che mi vanno a fuoco. Non ho molti termini di paragoni ma mi è capitato di vedere alcuni scorci di video con dominatrici di professione che schiaffeggiano i propri slaves e quasi mi hanno fatto rabbia. E che sono schiaffi quelli? Sono carezze simili ai buffetti che mia moglie mi infliggeva 15/20 anni fa, quando abbiamo iniziato. Quelli di adesso sono veri schiaffi. Ma non sono un fruitore assiduo di video, tutt’altro, e forse ho visto quelli sbagliati. In queste situazioni io amo essere l’attore e non lo spettatore. Guardare non mi piace. Nel sesso e nel bdsm.

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scritto il
2023-10-13
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