Cornuto Secondo episodio

di
genere
dominazione

Ester smise di baciare suo marito e poi lo osservò con la sua solita aria di superiorità.
“ Hai visto, stronzo? “ gli disse ormai conscia della sua vittoria “ Te l’avevo detto che non puoi resistermi. Ora la vuoi la mia fichetta? Il tuo misero cazzetto ne ha bisogno, non è vero?. Ne ha un bisogno totale. La vuoi Marco?” gli sussurrò all’orecchio riprendendo a baciarlo nei suoi punti erogeni
“ Si Ester, la voglio. Ne ho bisogno” ammise l’uomo
“ Non così. In ginocchio e ripetimelo implorandomi” L’uomo ormai non capiva più nulla. Il desiderio che provava nei confronti della sua bellissima moglie continuava a salire. Il suo cervello era quasi offuscato da quel desiderio e il suo pene spingeva fortemente all’interno dei suoi pantaloni e, visto che Ester gli aveva tirato giù la lampo, quasi fuoriusciva. La voleva. A qualunque costo. Si inginocchiò al cospetto di sua moglie ormai privo di ogni volontà
“ Ti prego, Ester. Si, hai ragione. Io ho bisogno di te. Farò qualunque cosa tu desideri” La donna chinò il busto. Afferrò l’uomo per i capelli e poi fece partire un altro violento ceffone
“ Non va bene, Marco. Ormai le cose sono cambiate. Voglio che tu mi chiami < padrona> perché da adesso in poi io sarò la tua indiscussa padrona” Marco respirò profondamente e poi scosse la testa
“ Non puoi chiedermi questo, Ester” Ancora un ceffone da parte della donna che rigirò il volto di Marco ormai rosso come un peperone
“ Io ti chiedo….. Anzi, ti ordino quello che cazzo pare a me, cornuto invertebrato. Ho detto che esigo che tu mi chiami padrona perché è ciò che io sarò da adesso in poi per te” Marco guardò in alto incrociando per un attimo lo sguardo di sua moglie e ancora una volta fu incapace di mantenere lo sguardo su di lei. Adesso era definitivamente vinto. Chinò il capo
“ Si padrona. Farò qualsiasi cosa lei voglia. Sono il suo umile schiavo” Ester sorrise ma stavolta il suo sorriso era di piena soddisfazione
“ Cominciamo a ragionare. Io sarò la tua padrona e tu il mio schiavo, il mio marito inutile e cornuto. Non è così?
“ Si, è così, padrona” ammise l’uomo che sembrava ormai incapace di un ragionamento lucido, come se fosse stato ipnotizzato dalla bellezza abbagliante della donna
“ Bene, alzati e spogliati del tutto” ordinò Ester. Marco fece scivolare i suoi abiti in terra. Era ormai interamente nudo e quasi tremava per il desiderio che provava mentre sua moglie lo guardava quasi con compassione “ E tu vorresti soddisfare una donna come me con quel cosetto che ti ritrovi in mezzo alle gambe?” Lui si guardò il membro eretto che pulsava di desiderio
“ Mi dispiace padrona”
“ Ti dispiace? Tu sei una sottospecie di maschio. Io ho bisogno di cazzi veri, grossi, che mi facciano sentire femmina e non di quell’affare che somiglia a quello di un bambino di cinque anni” Marco aveva le lacrime agli occhi mentre la donna lo afferrò di nuovo per il mento “Capisci ora perché mi scopo gli altri uomini? Perché tu non sei un vero uomo ma solo un insulso e patetico verme che deve baciarmi i piedi e il terreno dove cammino ed accettare il suo destino di marito cornuto. Perché te ne dovrai fare una ragione. Dillo che sei un cornuto”
“ La prego padrona” nicchiò Marco, con la conseguenza di prendersi un altro violento schiaffo da parte di sua moglie
“ Dillo. Oppure mi rivesto e vado a dare la mia fichetta a qualcun altro. Non volevi che me ne andassi?” Marco scosse la testa. No. Ne aveva bisogno. Quelle frasi le aveva dette ma non le aveva pensate. Il solo pensiero di poter vivere senza sua moglie lo faceva impazzire. Avrebbe sottostato a qualsiasi cosa
“ Si padrona. Sono un insulso schiavo, un marito cornuto che non merita una dea come lei. Ma la prego, la scongiura, mia signora. Ho bisogno di lei. Non mi lasci” concluse l’uomo mentre alcune lacrime iniziarono a sgorgare dal suo viso. La donna lo afferrò per un braccio conducendolo in camera da letto e si tolse la sua gonna cortissima facendola scivolare sul pavimento. Si sedette sul letto e con movimenti lenti e degni di un’attrice hard si tolse le sue costose calze di seta
“ Rimettimi le scarpe, coglione” ordinò la donna al marito. Marco si avvicinò carponi alla sua bellissima moglie e con devozione le rimise le scarpe
“ Ho fatto, mia padrona” La donna per tutta risposta diede un calcio sul volto di Marco facendolo indietreggiare di alcuni metri
“ Zitto, idiota. Tu parli se e quando io ti do il permesso di farlo. Non lo sapevi che i cornuti devono tacere?” L’uomo si coprì la faccia. La sua dignità si era ormai completamente sbriciolata. Ma Ester non aveva ancora terminato con lui. Si alzò e lo colpì con un violento calcio al costato “ Ti ho fatto una domanda, coglione. Lo sai che i cornuti come te devono tacere di fronte alle proprie mogli? Tranne ovviamente quando devono rispondere a una precisa domanda”
“ Mi perdoni, signora. Non avevo compreso” rispose Marco. Ester sorrise di nuovo sempre con maggiore convinzione. Si tolse quindi anche il suo minuscolo perizoma. Era ormai completamente nuda, a parte le sue scarpe col tacco altissimo. Afferrò la testa di suo marito mettendosela all’altezza della sua fica splendidamente rasata
“ Ora lecca. Sul clitoride. Voglio un orgasmo clitorideo e guai a te se smetti senza il mio permesso” Marco non si fece ripetere l’ordine e cominciò a muovere la sua lingua. Sentiva sua moglie che gemeva e questo gli procurò un’inaspettata gioia. Lei era la sua dea e provava un incredibile piacere nel cercare di soddisfarla. La donna infatti socchiuse gli occhi per il piacere che suo marito le stava procurando “Bene, continua così. Visto che il tuo cazzetto non serve a niente, almeno la lingua può servire a qualcosa. Continua a leccare. Succhialo, fallo diventare ancora più turgido. Mmmm, bene. Guarda, cornuto, è quasi piu’ grosso il mio clitoride che quell’affaruncolo che hai al posto del cazzo” Marco non replicò intento a dare il massimo piacere alla donna che dopo alcuni istanti esplose in un irrefrenabile orgasmo che gli impiastricciò quasi tutto il volto. Marco restò inginocchiato di fronte alla splendida fessura di Ester così appetibile, così sensuale. La sua voglia si era fatta ormai incessante. Aveva bisogno di fare l’amore con sua moglie. Un bisogno impellente. La donna lo afferrò per i capelli intimandogli di andarsi a lavare il volto e Marco ritornò dopo alcuni secondi, con il membro ancore eretto al massimo e si inginocchio di fronte a sua moglie che ormai aveva ripreso il controllo del suo corpo dopo l’ondata di piacere generata dall’orgasmo clitorideo
“ Padrona, mia signora, la prego, la scongiuro. Ho bisogno anch’io. Ho bisogno di lei. mia bellissima padrona, lo so che il mio pene non può darle il piacere che merita e che lei ha bisogno di un vero uomo. Lo so, me ne rendo conto, ma per pietà, mi faccia godere. La sua visione è incantevole, la sua pelle così liscia e vellutata, il suo corpo atletico, i suoi seni turgidi, il suo volto perfetto, con quegli occhi che sanno esplorarmi l’anima, con quella bocca rossa e carnosa che non mi stancherei mai di baciare. Lo so, sono un uomo da nulla, una sottospecie di maschio, come lei mi ha definito, ma il mio bisogno di lei è enorme” La donna sospirò a lungo poi prese la testa di suo marito spingendola giù fino ad alzare un piede per spingerlo completamente a terra. Marco sentiva il tacco di sua moglie che quasi gli trapassava il costato quando lei cominciò a spingere con forza sul suo corpo nudo. Poi il piede si spostò sul pene. Un brivido di terrore attraversò l’uomo che comunque non perse la sua erezione che durava ormai da diversi minuti. L’incantevole visione della donna interamente nuda a parte le scarpe, continuava a regalargli un’eccitazione senza limiti
“ Ammetti di essere un uomo inutile, un cornuto che ha bisogno di me, della sua dea?”
“ Si padrona, ammetto tutto. Sono un uomo inutile, pazzamente innamorato di lei e bisognoso di lei. Aveva ragione. Senza di lei non sono niente. Ho bisogno di lei come l’aria che respiro e lei ha bisogno di un maschio vero, quando deciderà di averlo”
“ Certo che ne ho bisogno, cornutello. Adoro i cazzi grossi che mi entrano dentro. Adoro afferrarli con la bocca, leccarli, baciarli e aspettare che esplodano di piacere dentro la mia bocca, quella stessa bocca che ti ha baciato. Fra un po’ ti darò l’onore di entrare nella mia fichetta, quella stessa fichetta che con te non sente niente ma che adora i cazzi da vero maschio, quelli che quando mi entrano dentro mi fanno sentire femmina. Ma prima, dimostra che razza di leccapiedi sei. Bacia i miei piedi, cornuto” concluse la donna mettendo il suo piede sulla bocca di sui marito. L’uomo tolse delicatamente la scarpa e cominciò a leccare avidamente. Ester continuava a sorridere tronfia, consapevole della propria superiorità “Ecco quello che puoi fare a una donna. Puoi soltanto leccarle i piedi, cornuto del cazzo. Ora passa a quell’altro. Adoralo come se si trattasse del tuo Dio, come se da come lo lecchi dipendesse la tua vita”
“ Si, mia padrona” disse Marco per poi dedicarsi all’altro piede. Rimase in quella scomoda posizione per diversi minuti fino a quando un calcio al volto datogli da Ester gli fece comprendere che lei voleva terminare. La donna gli fece cenno di rialzarsi e si pose di nuovo di fronte a lui, completamente nuda, col sorriso di chi sa che il mondo le appartiene
“ Allora cornuto, mi vuoi?”
“ Si, mia signora. La desidero” rispose Marco. Il suo pene eretto quasi vibrava nel vedere la splendida figura femminile che si stagliava di fronte a lui
“ E allora dimmelo di nuovo in ginocchio. Come ti compete, inutile sottospecie di maschio” Marco si inginocchiò di fronte a sua moglie ancora una volta, pensando che quella fosse la posizione che gli competeva
“ La prego, la scongiuro, signora e padrona della mia vita. Farò tutto quello che lei mi ordinerà. Oggi e per sempre”
“ Sei un misero e patetico cornuto ma stavolta voglio accontentarti. Alzati e sdraiati sul letto” ordinò infine Ester a suo marito che obbedì quasi con trepidazione all’ordine di sua moglie che si sistemò sul letto con le ginocchia ai lati del corpo di Marco. Il suo pene era duro. Lo afferrò e se lo infilò dentro di lei. Marco quasi sobbalzò dal piacere
“ Oh si. Quanto l’ho desiderato questo momento. Grazie, mia splendida padrona”
“ Zitto e scopa, cornuto. Ce l’hai talmente minuscolo che nemmeno lo sento. Vediamo se riesci comunque a regalarmi qualcosa che assomiglia al piacere” disse la donna che poi rincarò la dose “E ricordati che solo io posso darti il permesso di godere, miserabile cornuto. Se lo fai senza il mio permesso, sarà la volta buona che te ne vai davvero da casa. Ma a calci in culo. Vuoi questo? Vuoi non vedermi più?”
“ Oh no, mia padrona. Le chiedo umilmente perdono per aver detto quelle frasi, prima. Ero fuori di me ma poi ho compreso che lei aveva ragione. Devo accettare di essere cornuto e ringraziarla per ogni cosa che lei mi darà. Come questo splendido momento. La amo immensamente, mia signora” Ester sorrise ma continuò a cavalcare suo marito alternando movimenti rapidi ad altri più lenti appena Marco le faceva comprendere di essere sull’orlo dell’eiaculazione. Cominciava a sentire qualcosa anche lei. Cominciava a sentire il piacere che stava per inondarla completamente. I suoi movimenti cominciarono a farsi sempre più veloci ed il suo bacino si sollevava dal membro di Marco per ricadere su di esso avvolgendolo completamente all’interno della sua vagina. Stava per avere un altro orgasmo
“ Ci sei quasi, cornuto. Dillo che sei un cornuto”
“ Si signora. Sono un cornuto”
“ Immaginami mentre lo prendo in bocca da un altro uomo. Un vero cazzo, adatto ad una femmina. Immagina mentre gli faccio un pompino e poi a quando prendo il suo cazzo e me lo infilo dentro. Ah che goduria. Non come quello che hai tu. Immaginalo, stronzo”
“ Oh mio Dio, padrona. Non voglio pensarci”
“ Ti ho ordinato di immaginarlo, coglione. Voglio che tu mi pensi a quando scopo con gli altri uomini. Con veri maschi” Marco scosse la testa ma il suo pensiero non poté fare a meno di immaginare la sua splendida moglie mentre lo prendeva prima in bocca e poi a quando un giovane e aitante uomo la prendeva e la scopava
“ Si padrona. Sto immaginando tutto, come lei mi ha ordinato” disse infine l’uomo con le lacrime agli occhi
“ Bene cornuto. Malgrado il tuo cazzetto, il pensiero di cazzi belli grossi ha eccitato anche me e sto per godere ed esigo che anche tu venga. Fai schizzare quell’affaretto minuscolo che ti ritrovi. Aspetta, aspetta, non ora. Adesso. Vieni. Te lo ordino” disse infine Ester sospirando vogliosa. L’uomo socchiuse gli occhi. Era giunto finalmente il momento tanto agognato. L’ultimo colpo di bacino della sua bellissima moglie fu quello che lo fece esplodere, proprio mentre Ester raggiungeva anche lei l’orgasmo. Aveva avuto un tempismo perfetto ed entrambi si lasciarono travolgere da quell’ondata di inusitato piacere.

Continua...
scritto il
2023-10-02
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