Un fratello troppo severo

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dominazione

marolamonreal
in dominazione e incesto

UN FRATELLO TROPPO SEVERO
Sono una ragazza di diciannove anni, faccio l’università a Bologna dove vivo con mio fratello, magistrato di ventisette anni. I nostri genitori abitano in Sicilia e hanno dato a mio fratello l’incombenza di stare attento a me, aiutarmi nell’essere una brava persona, punirmi quando sbaglio, studiare con profitto, frequento giurisprudenza, penso di fare la stessa carriera di mio fratello. Quando stavo a casa i miei genitori erano severi ma in modo accettabile, se facevo qualcosa di sbagliato avevo il rimprovero, massimo qualche ceffone, ma cosa da poco. Adesso che vivo a Bologna con mio fratello le cose sono cambiate e mi trovo a vivere una situazione molto dura, non so che fare, ho avvertito i miei genitori che mi hanno detto che quello che fa evidentemente me lo merito. Sono entrata nei particolari e loro hanno riso un po’ ma si sono detti d’accordo con lui. Erano le uniche persone che potevano darmi una mano, hanno concluso dicendo: “Forse dovevamo usare gli stessi metodi, fin da quando eri piccola” Le mie mancanze sono piccole cose, ma dalla meno importante alla più grande, mio fratello usa lo stesso metodo, mi fa togliere il vestito o la gonna, mi obbliga a levarmi collant e mutande, senza tener conto della mia confusione, mi posiziona sulle sue gambe e mi sculaccia sul culetto nudo. Non è finita, quando il mio culetto è gonfio di botte, pure con qualche livido, mi mette faccia al muro, nuda dalla vita in giù e a seconda della mancanza devo stare almeno un’oretta a mostrare le mie chiappette. Mi vergogno da morire, ma ormai queste sono le mie punizioni, dalla dimenticanza di una cosa della spesa a un esame andato male, devo confessare che devo iscrivermi al secondo anno, ma non ho fatto ancora neppure un esame, sono svogliata. La prima volta che mio fratello mi ha sculacciata a culetto nudo, ho pianto disperata, pensavo fosse un caso, invece il giorno dopo mi sono ritrovata di nuovo nuda dalla vita in giù, sulle gambe di mio fratello a prendere sculacciate sempre sul culetto nudo. Sento che le sculacciate arrivano con qualche secondo di pausa, l’una dall’altra e nella pausa sento che mi apre le natiche per vedere il mio buchino, mette le gambe in modo da vedere la mia patatina, che a volte apre con due dita e la vede tutta, spalancata, stringe le mie grandi labbra e mi dice: “Così impari, senti che vergogna? Sto vedendo tutto, questo bel culetto, esposto nudo e tutto il resto. Qualche settimana fa, pensavo di aver avuto fortuna, i miei genitori hanno scritto che sarebbero venuti a vedere come ci eravamo sistemati, ho pensato che non avevano capito quello che avevo raccontato al telefono, forse avevano pensato a uno scherzo, mi sono consolata, di persona avrei raccontato quello che mio fratello mi sta facendo. I miei sono arrivati verso mezzogiorno. Ci siamo seduti a tavola, avevo preparato un ottimo pranzo, però ci si è messa la sfortuna, l’emozione di rivedere i miei, un po’ di confusione, ho bruciato l’arrosto. Per fortuna avevamo in frigo affettati e abbiamo rimediato. io speravo di trovarmi presto sola con i miei genitori, soprattutto con mamma e potermi confidare. Eravamo alla frutta e mio fratello si è alzato, mettendo una sedia in mezzo alla stanza:” La signorina, la sapevo molto più attenta, da quando è arrivata a Bologna combina solo guai e è indietro con gli esami, non ne ha fatto neppure uno e va per il secondo anno” Mamma concordò:” Vero, bruciare un arrosto così buono, davvero dove hai la testa?” E mio padre le diede ragione:” Troppe vinte e troppi capricci, si raccolgono i frutti di un’educazione eccessivamente permissiva” Mio fratello era seduto sulla sedia al centro della stanza: ” La rimetto a posto io, state certi. Forza carina, via la gonna” Io restai interdetta, non pensava mica di punirmi davanti a mamma, soprattutto a papà? ” Che vuoi dire?” lui si avvicinò e mi tolse con una sola manata la gonnellina a pieghe che portavo. Restai con i collant e lui: “Avanti, le regole le conosci, via i collant” mi misi a piangere, e mi rivolsi ai miei genitori, ma vidi che erano come statue di sale, immobili, con un sorriso stupido sulle labbra: “Si è lamentata con noi, lo sai?” disse mio padre, e mio fratello aggiunse: “No, questo non lo sapevo, allora vado a prendere la spatola di legno, se c’è una cosa che non sopporto è chi parla dietro le spalle. Questi collant devo strapparli?” erano tre contro me, mi tolsi le calze e rimasi con le mutandine. “Quelle non servono disse mio fratello e con mio gran stupore, mamma e papà si misero a ridere. Mi rincantucciai in un angolo. Che sciocca, ero nelle mani dei miei aguzzini. Si avvicinarono tutti e tre, mamma mi teneva ferma per le spalle, mio padre mi tolse le mutandine e scoprì il mio boschetto e il culetto appetitoso. Era la prima volta che mio padre mi vedeva nuda, morii per la vergogna. Mamma rideva, “allora vediamo questi nuovi mezzi educativi” io mi ero sempre rannicchiata in un angolo, mio fratello disse: “ mi vado a sedere, portatemela sulle ginocchia” Mamma e papà mi presero e mi avvicinarono alla sedia di mio fratello, in un attimo mi trovai sulle sue gambe rovesciata col culetto all’aria. Mio fratello cominciò a battere le mie natiche, con forza, poi passò alla spatola, pensavo di avere aiuto dai miei genitori che invece ridevano e mamma disse addirittura, :”Fammi vedere questa fichetta”, si avvicinò e con due dita mi allargò le grandi labbra, comparve la mia cosina spalancata:” Guarda che bella”, disse mio padre” Sembra disegnata, rossa con i labbruzzi e il pendolino lungo e scuro” Mamma rideva :”La vergogna è molto educativa e sentii una carezza dentro la mia patatina. Mio fratello si era fermato dal darmi sculaccioni e invitò a vedere meglio, “quando la sculaccio, fa parte della punizione, ogni tanto faccio questo” E sentii che mi allargava le natiche, all’altezza del buchino, “Un piccolo cratere -disse mio padre- e lì cominciai a piangere. Mamma intervenne:” Pensi che troviamo i soldi sugli alberi? Ti senti a posto con la coscienza a non aver fatto neppure un esame?” Capii che si era impadronita della spatola e mi stava percuotendo le natiche con forza. Mio padre intervenne:” Mi ammazzo tutto il giorno per farti stare qui a Bologna come una regina e tu sei capace di lamentarti, solo per due sculacciate. Perché non studi?” Capii dalla forza delle spatolate che ora era lui che me le stava suonando. Il mio povero culetto era bollente. Per fortuna sentii mamma che diceva:” Ora ne ha prese abbastanza” E mio fratello, “ma non è finita qui” io dopo la sculacciata, sempre a culetto nudo, la metto in castigo,” Mi fece scendere dalle sue gambe e mi mise, come al solito, in un angolo, con la faccia al muro e nuda dalla vita in giù. Di nuovo sentii i miei genitori che ridevano e indicavano le mie nudità. Papà mi venne davanti e guardò il mio ciuffetto:” Devi vergognarti a stare nuda davanti a noi, - mi tirò i peli della fica- almeno fino a stasera starai qui con le tue cosine scoperte, voglio vedere se non fai almeno gli esami della prima sessione. Piangevo troppo per rispondere, feci cenno di sì con la testa. L’unica strada che avevo era studiare, in casa erano tutti concordi alla punizione scoperta da mio fratello, sculacciate a culetto nudo e esposta nuda dalla vita in giù, non potevo contare sull’aiuto di nessuno. Mia madre cominciò a rigovernare, mio fratello disse:” Allora posso star tranquillo, vanno bene questi mezzi per farle capire che non sta in soggiorno, ma deve studiare?” I miei genitori all’unisono risposero:” Benissimo – mio padre aggiunse – se non mette la testa a posto ti autorizzo a dargliele fuori al balcone, o a chiamare qualche amica tua, per svergognarla davanti a estranei”. Pensavo mamma venisse in mio aiuto, invece aggiunse: - Sculacciate a culo nudo, ovviamente, e se non fa esami, ci penso io, vengo a Bologna e la metto nuda sulle scale, dopo aver suonato i campanelli dei vicini!” Tutti e tre risero, io ingoiai tutte le mie lacrime, sapevo che lo avrebbero fatto davvero, meglio studiare e non rischiare di diventare lo zimbello dell’intero palazzo.

scritto il
2024-02-12
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