Escono i quadri( Padre e figlia)

di
genere
dominazione

ESCONO I QUADRI
Arrivò la fine dell’anno e Anna andò con il padre a vedere i quadri. Un vero disastro, doveva riparare tre materie a ottobre, erano materie importanti : Matematica Storia e filosofia. Il padre la guardò con astio: “ Non penso che ce la puoi fare, sono materie complicate.” Anna era rossa in volto, alcune amiche si avvicinarono e il padre pensò bene di umiliarla, le tre materie meritavano una punizione. A casa non muoveva una paglia, l’unico suo impegno era lo studio, ma non le andava di far niente. “Se studi con impegno, secondo noi ce la fai” dissero le amiche Il padre si intromise: ” Penso sia molto difficile, comunque da stasera sarà punita per questo risultato” Anna diventò rossa, capì dove voleva andare a finire il padre. “Voi siete state promosse?” le ragazze assentirono, “Perciò solo Anna è la somara. Ma a casa l’aspetta già una bella punizione” Le amiche erano curiose:” Non la farete uscire?” Il padre rise, questo è scontato, ma a casa avrà la sua razione di botte” Le ragazze cercarono di difenderla:” La perdoni, le botte sono pure pericolose” Il padre rise.” Al mio paese si dice, il culo non ha padrone, le botte che do io non sono pericolose. Una bella sculacciata a culetto nudo, possibilmente vicino ai fratelli, due giovanotti grandi” Qui le amiche cominciarono a ridacchiare:” Ma è grande, lei sta scherzando!” il padre continuò:” Perché non vi ha detto che la sculacciamo a nudo? Il suo culetto lo conoscono bene i fratelli, si fanno tante risate a volte completamente nuda, viene sculacciata come una bambina piccola.” Anche le amiche dovettero soffocare una risata e Anna pensò che l’indomani tutti avrebbero saputo che la sculacciavano a culo nudo. Ma la situazione non era finita, Pino aveva sentito Lucio che si era lamentato, perché Anna aveva maltrattato la moglie e lui l’aveva punita, ma non si era divertito come aveva chiesto al fratello in cambio di un aiuto a recuperare la sua virilità. Pino arrivato a casa lo chiamò e gli disse degli scarsi risultati scolastici della figlia. Lucio disse subito:” Dammi la possibilità di punirla e siamo pari, anzi verrò qualche altra volta a dar vigore alla tua situazione matrimoniale. Pino accettò, però disse che voleva essere presente alla punizione di Anna. Lucio accettò e restarono che si sarebbero visti la domenica successiva, dopo pranzo, così la moglie non avrebbe preteso di venire pure lei. Pino la sera quando erano a tavola disse:” Anna ha esagerato, io non voglio punirla perché ho paura che per la rabbia posso farle male, la punirà lo zio Lucio” La madre non era d’accordo, ma non si azzardò a dire nulla, aveva paura di guadagnarsi qualche sculacciata pure lei. Arrivò la domenica. I ragazzi andarono al cinema e la moglie fu invitata a stare in sala da pranzo. Lucio e Pino presero Anna e la portarono nella sua stanza. Lucio disse alla ragazza:” Non credo che ti vergogni, tutte le tue cosine le ho viste. Forza chiudi a chiave la porta disse al fratello e tu Anna, mettiti sul letto. Pino le disse: ”Fa tutto quello che ti dice lo zio” Lucio si avvicinò, “Togliti le mutande subito” Anna obbedì e Lucio la distese sul letto, alzò la gonna e vide la pancia levigata, al bassoventre c’era un ciuffetto di peli rossastri. “tutti questi peli – disse- e con un dito cercò la fessura. Si dovette fare strada, mentre Anna si riempiva di vergogna, lui si avvicinò e aprì la fica. Poi le tolse la gonna e le disse di girarsi. Aprì il culetto e scoprì il buchino. Si avvicinò e lo leccò con voluttà. Anna ormai piangeva. La aiutò e la denudò del tutto, le tolse la camicina, il reggiseno e non le lasciò nulla addosso. Poi la strofinò forte, come massaggiandola, ma il culetto era la cosa che lo interessava di più, pure più della fica. La rimise a pancia in giù e l’accarezzò nel solco, poi le mise un dito nel culetto. Lei cercò di scansarci, lui la bloccò e tirò fuori dalla giacca un bastoncino che le infilò nel buco. Lei si muoveva e Lucio a vedere quelle natiche nude che si muovevano si eccitò moltissimo. Il padre si avvicinò, tolse dolcemente il bastoncino, ma si mise sul culetto a leccarle il buchino. Anna era vergognosa e non capiva cosa volevano il padre e lo zio, quella non sembrava una punizione. Lo zio, prese le gambe della ragazza e le aprì, anche la fica si spalancò, ma i peli c’erano sempre e disturbavano la visione. Lucio chiese qualcosa a Pino, che lo guardò perplesso:” Se vuoi che venga qualche altra volta a giocare con te e tua moglie…” Pino aprì la porta e uscì, tornando dopo pochi minuti. Aveva un tubetto, un pennello e un rasoio. Lucio fece girare supina la ragazza, ma sempre con le gambe spalancate. Le mise un giornale sotto il culetto e cominciò a insaponarla. Col pennello la fece tutta bianca, e poi cominciò a usare il rasoio. I peli cadevano e Anna piangeva, fino a quando la fica fu tutta rasata. Con il borotalco la pulì del tutto, e cominciò a leccarla, la fica era scura, e senza peli aveva le labbra leggermente aperte, facendo vedere tutto quello che aveva, i buchetti del piacere e quello da dove usciva la pipì. La cominciò a strizzare e a darle piccoli pizzichi. Poi si abbassò e la mordicchiò. Pino non voleva più assistere. “Lucio, vado fuori, mi raccomando” Lucio lo guardò ridendo. “Domani sera vengo a giocare con te e tua moglie, se mi lasci solo con Anna sono felice e sono io in obbligo con te. Pino uscì e Lucio chiuse la porta a chiave. Rigirò di nuovo Anna, ora era sulla pancia e il culetto ben in mostra. Lucio le andò sopra, poi ci ripensò e la leccò sul buchino, mentre lui si levava pantaloni e slip. Poi si tolse la giacca, ma prima prese da una tasca interna una piccola scatola di crema. Prese il suo foulard e lo mise sugli occhi di Anna. Lei lo lasciava fare, come le aveva ordinato il padre. Lucio mise tanta crema sul buchino. Anna si contorse, allora Lucio la sculacciò, lei si mise a piangere e lui le mise una mano sulla bocca. Con l’altra le mise sul buchino tantissima crema, poi le tappò la bocca e ci poggiò il suo cazzo duro. Anna cercava di ribellarsi, alla fine Lucio si ricordò che Pino fra le cose che aveva chiesto, gli aveva portato una corda, era sulla scrivania. La prese e legò la ragazza, in modo che non si potesse muovere. Lei stava cercando di gridare e lui la sculacciò a dovere. Poi le mise di nuovo una mano sulla bocca per evitare che parlasse. Poi si posizionò sul buchino pieno di crema, il suo cazzo, ben umettato e lo girò come se volesse giocare, quando la ragazza sembrò calma e rilassata, spinse il cazzo nel buchino, dovette fare un po’ di forza. Anna si ribellava, ma era legata come un capretto, se si muoveva si trovava più bloccata. C’era rischio che gridasse, lui le disse:” Guai a te se gridi” E rimise il cazzo pieno di vasellina sul buchino, con l’altra mano le chiuse la bocca e forzò il cazzo nel culo. Con tutta la vasellina entrò senza fatica, tutto dentro, si avvicinò all’orecchio di Anna e disse:” Ti ho rotto il culetto, c’è dentro tutto il mio cazzo, inutile piangere, non si torna indietro, il tuo culetto si è aperto come un frutto maturo. Che piacere averti rotto questo culetto così bello. Ti ho rotto il culetto, le ridisse, tenendole sempre una mano sulla bocca per evitare che gridasse. Rise, era cinico e le ridisse:” Ti conviene non dirlo a nessuno che il tuo culetto è rotto, che ti ho messo dentro tutto il mio cazzo”




scritto il
2024-02-12
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