A pranzo con zio Lucio e zia Enza
di
Mariella
genere
incesti
A PRANZO CON GLI ZII LUCIO E ENZA
Andarono a tavola. Enza aveva preparato tutto con cura e messo nei piatti di portata le vivande che Lucio aveva comprato. Lucio allontanò la sedia per far sedere Anna e fece un cenno sgarbato verso Enza, la moglie. Lei si sedette, ma continuò a lamentarsi.” Guarda che devo vedere, mio marito e l’amante” Lucio la guardò con astio: “ Deficiente, come ti è venuto in mente di metterla fuori del balcone con il culo nudo e richiamare l’attenzione dei vicini. Non sai che ha venti anni. Potevamo avere pure problemi, questo è abuso di mezzi di correzione” Enza aveva il piatto pieno ma non mangiava:” Perché dici scemenze? Quale abuso, le ho dato qualche sculacciata, poca roba” Lucio era davvero innervosito: “Prima di tutto ha il sedere piagato per i colpi dati non solo con la mano, ma una ragazza di venti anni, come puoi pensare di metterla senza mutande nel balcone, con decine di vicini curiosi che guardano dagli altri piani?” Enza si mise a ridere e Anna la guardò con odio. Lucio aggiunse: “ Erano almeno una decina di persone,” Anna ebbe un singhiozzo e allontanò il piatto. “Forse più -disse- chi ha il coraggio di uscire?” Enza continuò a ridere, “ Come guardavano, si spenzolavano dalla ringhiera dei loro balconi, per vedere bene il tuo culo nudo, sculacciato a dovere” Lucio disse:” Attenta, devi essere punita per questo e sto pensando come farti provare la stessa vergogna. Ti faccio il culo blu, ma devo ancora individuare dove e come.” Sentirono la chiave nella toppa della porta e entrò il fratello maggiore di Anna. Il piccolo aveva la lunga, avrebbe lavorato fino alle cinque e poi sarebbe andato in palestra. Il cancelliere aveva una faccia scura: “ Ho incontrato alcuni vicini e mi hanno detto una cosa che spero sia una fandonia” Lucio lo guardò facendo finta di non capire:” Cosa ti hanno detto?” L’uomo che aveva davanti una bella carriera rispose:” Tua moglie ha messo Anna senza mutande, fuori al balcone?” Lucio non poteva negare e la moglie, Enza diventò di tutti i colori e prese lei la parola:” Va male a scuola, pensavo di agire per il meglio.” La sua voce tremava e Lucio aggiunse:” Lo ha fatto senza il permesso di nessuno, ma sarà punita severamente, io ero sceso.” Il ragazzo si avvicinò alla sorella e le fece una carezza sui capelli:” Ci penso io a far smettere le chiacchiere.” Lo zio intervenne: ”Enza sarà punita, non so bene come, ma si pentirà di quello che ha fatto, per soddisfare i suoi momenti erotici, ora si masturberà ripensando alla scena:” Il ragazzo lo interruppe:” Non cerco squallide vendette, ma non voglio più vederla in questa casa, da questo momento, esci e non farti più vedere” Enza si guardò intorno: “Lucio che facciamo, andiamo via?” Il marito la guardò con disprezzo :”Io non c’entro con la tua bravata, resto a far compagnia ai ragazzi” Il fratello lo guardò con piacere: ”grazie zio, io ho un impegno che avrei annullato, non voglio lasciare sola Anna, ha avuto un momento tragico, sculacciate a culetto nudo le ha avute sempre dai miei genitori, davanti a noi fratelli, l’altra domenica abbiamo difeso proprio te, brutta megera, ma era una cosa in famiglia, mai ci sarebbe venuto in mente di svergognarla davanti a estranei. Allora resti tu con Anna, io posso andare via?” Lo zio fece cenno di sì e il ragazzo si avvicinò a Enza la prese per un braccio e la portò senza garbo verso la porta di casa ;” Guai a te se ti fai vedere ancora qui, vengo alla tua scuola e ti sculaccio a culo nudo davanti ai tuoi alunni.” E la cacciò fuori di casa, sbattendo la porta. Appena il fratello uscì, Lucio andò con Anna nella sua stanza. La fece distendere sul letto e le si mise affianco, dopo aver chiuso la porta a chiave. Abbracciò Anna che stava sul fianco sinistro e le tirò su il vestito. “Vogliamo toglierlo? Le chiese con dolcezza. Anna si sfilò l’abito restando col solo reggiseno. Lucio si tolse tutto pure lui, e slacciò il reggiseno della ragazza, erano nudi. Lucio la mise supina e l’accarezzò, fino a arrivare alla fica. Le fece aprire le gambe e con tenerezza spalancò le labbra del fiore nascosto. Si chinò per vederlo bene, apparve la cosina rosa, le labbra e il clitoride. Lui l’accarezzò toccandola dappertutto e chiudendo fra le dita il clitoride. Anna sussultò. Lo zio si chinò baciandola prima a stampo, poi leccandola e muovendo la lingua piano piano, poi sempre più in fretta. Anna godette e Lucio sentì la fica diventare gonfia e poi bagnata. “ Che amore che sei, dimmi la verità, nessuno ti ha mai fatto godere così” la ragazza fece di no con la testa. L’uomo si chinò fino a guardare bene quel tenero fiorellino, l’accarezzò, poi le spalancò le labbra.” Vedo che davvero sei vergine” E lei ammise: ”Non dico bugie” Lucio la leccò sui seni, allora è rotto solo il tuo bel buchino, e chi è stato?” Anna pur vergognandosi ammise: ”Sei stato tu” e lui continuò:” me lo hai fatto mettere, un po’ per volta, la prossima volta voglio entrare subito con tutto il mio cazzo” Anna piagnucolò; ”Non adesso, fa tanto male” Lucio sorrise:” Le prime volte, e no non lo facciamo adesso, continuiamo a giocare: “Piccola ti ricordi cosa hai fatto prima?” Anna nascose la testa sul cuscino:” Non vergognarti, hai succhiato il mio cazzo fino a farlo venire, stai diventando una troietta come si deve” Gli scappò una risata: “Ci pensi come starà soffrendo Enza, al pensiero che stiamo insieme? Questa è una parte della sua punizione, ma vedrai come sarai contenta di quello che posso inventare, per farle passare un brutto momento, brutto come quello che ha fatto passare a te. Ma ora non pensarci più e voltati fammi vedere il culetto” Anna obbedì, le natiche avevano parecchi lividi, pure qualche graffio, il mestolo aveva fatto effetto, Enza l’aveva colpita per bene. Lucio si chinò a baciare il solco, poi lo aprì e toccò il buchino: “Sembra che non sia stato mai usato, invece ha preso il mio cazzo. Prima metà, poi ti ho tenuta ferma e l’ho messo tutto dentro. Faceva male, vero? Era pieno di sangue e di sperma” Anna tentò di girarsi, ma Lucio la tenne ferma, era nuda, con il culetto esposto. Lui leccò ancora le natiche ferite e andò giù, leccandole la fica da dietro:” La mia pecorella – disse- e aprì il solco per dare slinguate sul buchino. Poi cominciò: ”Da sopra ti hanno visto solo il culetto, non la fica, a vedere queste natiche cicciottelle si saranno divertiti.” Anna diventò rossa: “Ti prego non ricordarmelo” Lucio rise, mi sarebbe piaciuto vederti, con i vicini che ti prendevano in giro, sarà stato molto eccitante. La donna che si vergogna è la cosa che più mi eccita” Anna era diventata rossa, e Lucio le carezzò le natiche: “Che meraviglia, due meloncini, belli cicciottelli, sarà stato molto eccitante vederti nuda con tutti che ti guardavano. C’erano uomini?” Anna fece cenno di sì:” c’erano i mariti e il figlio di quella che abita sopra di noi ”Lucio sospirò: ”Che piacere, dimmi ridevano? Anna lo guardò stupita:” Certo che ridevano e hanno detto tante cose vergognose, che ho venti anni e altre cose.” Lucio le diede un colpo molto leggero: “ Dimmelo ancora quanta vergogna hai provato, e Enza ti sculacciava con il mestolo? Oppure con le mani? “ Anna sospirò :” Con tutte e due e mi prendeva in mezzo alle gambe e mi tirava su, hanno visto bene tutto, che vergogna” Lucio era arrapatissimo. La toccò sul buchino, “ Che bello, proprio non ti va di farmi entrare un pezzettino? Anna si alzò di scatto. “ No, non voglio” Lucio sorrise:” I no sono eccitanti, allora sfondiamo la fica?” Anna lo guardò spaventata:” Ma non mantieni le promesse? Hai detto che giocavamo e basta” Lucio le salì sopra immobilizzandola. “ Io non mantengo le promesse, e allora?” Questo culo è mio, e posò il cazzo sul buchino. Anna si divincolò e lui la prese per i capelli, fino a renderla immobile per il dolore. Poi le posò il cazzo nel solco e si mosse avanti e dietro, fino a sborrare e bagnare il culo con il suo sperma. “ Volevo fare solo questo, non volevo il tuo culo oggi, ma sappi che la prossima volta ti faccio piangere se mi dici un “No” o mi dai il culo, o sfondiamo questa bella fica.” Anna si alzò e mettendosi addosso una vestaglia andò a lavarsi, pensando:” Sai quando ci sarà una prossima volta?” Lucio si pulì con i fazzoletti, pensò che era ora di andare via, non voleva che tornasse il fratello con la moglie e capissero qualcosa, ma si sentiva insoddisfatto. Anna rientrò tutta pulita e profumata, lui si avvicinò e le tolse la vestaglia, poi sedette su una sedia e se la rovesciò a pancia in sotto.” Bene, racconta come mia moglie ti ha sculacciato a culetto nudo fuori al balcone” Anna non capiva: “Lo sai, te l’ho detto, mi ha alzato la veste, tolto le mutandine e ha cominciato a sculacciarmi col mestolo di legno” Lucio domandò” Dove in cucina?” e cominciò a sculacciare le natiche nude e cicciottelle: Anna disse:” Prima ha cominciato in cucina, poi mi ha portato fuori al balcone e ha chiamato i vicini” Le sculacciate dello zio diventavano sempre più cocenti, “ Quando si sono affacciati cosa hanno detto?” Anna ora piangeva, e lo zio batteva le natiche già piene di lividi:” Che ero grande, che ho venti anni, che era vergognoso essere sculacciata nuda in mezzo alla gente” Lo zio aveva il cazzo dritto: “ Vero, continua, ha usato altri arnesi?” Anna disse:” Sì la spatola di legno” Lucio commentò: ”Sempre davanti ai vicini? E che facevano?” Anna ora piangeva:” Ridevano tutti, ero piena di vergogna e umiliata” Lo zio a quelle parole, se ne venne, e la strattonò facendola rimettere in piedi.
Andarono a tavola. Enza aveva preparato tutto con cura e messo nei piatti di portata le vivande che Lucio aveva comprato. Lucio allontanò la sedia per far sedere Anna e fece un cenno sgarbato verso Enza, la moglie. Lei si sedette, ma continuò a lamentarsi.” Guarda che devo vedere, mio marito e l’amante” Lucio la guardò con astio: “ Deficiente, come ti è venuto in mente di metterla fuori del balcone con il culo nudo e richiamare l’attenzione dei vicini. Non sai che ha venti anni. Potevamo avere pure problemi, questo è abuso di mezzi di correzione” Enza aveva il piatto pieno ma non mangiava:” Perché dici scemenze? Quale abuso, le ho dato qualche sculacciata, poca roba” Lucio era davvero innervosito: “Prima di tutto ha il sedere piagato per i colpi dati non solo con la mano, ma una ragazza di venti anni, come puoi pensare di metterla senza mutande nel balcone, con decine di vicini curiosi che guardano dagli altri piani?” Enza si mise a ridere e Anna la guardò con odio. Lucio aggiunse: “ Erano almeno una decina di persone,” Anna ebbe un singhiozzo e allontanò il piatto. “Forse più -disse- chi ha il coraggio di uscire?” Enza continuò a ridere, “ Come guardavano, si spenzolavano dalla ringhiera dei loro balconi, per vedere bene il tuo culo nudo, sculacciato a dovere” Lucio disse:” Attenta, devi essere punita per questo e sto pensando come farti provare la stessa vergogna. Ti faccio il culo blu, ma devo ancora individuare dove e come.” Sentirono la chiave nella toppa della porta e entrò il fratello maggiore di Anna. Il piccolo aveva la lunga, avrebbe lavorato fino alle cinque e poi sarebbe andato in palestra. Il cancelliere aveva una faccia scura: “ Ho incontrato alcuni vicini e mi hanno detto una cosa che spero sia una fandonia” Lucio lo guardò facendo finta di non capire:” Cosa ti hanno detto?” L’uomo che aveva davanti una bella carriera rispose:” Tua moglie ha messo Anna senza mutande, fuori al balcone?” Lucio non poteva negare e la moglie, Enza diventò di tutti i colori e prese lei la parola:” Va male a scuola, pensavo di agire per il meglio.” La sua voce tremava e Lucio aggiunse:” Lo ha fatto senza il permesso di nessuno, ma sarà punita severamente, io ero sceso.” Il ragazzo si avvicinò alla sorella e le fece una carezza sui capelli:” Ci penso io a far smettere le chiacchiere.” Lo zio intervenne: ”Enza sarà punita, non so bene come, ma si pentirà di quello che ha fatto, per soddisfare i suoi momenti erotici, ora si masturberà ripensando alla scena:” Il ragazzo lo interruppe:” Non cerco squallide vendette, ma non voglio più vederla in questa casa, da questo momento, esci e non farti più vedere” Enza si guardò intorno: “Lucio che facciamo, andiamo via?” Il marito la guardò con disprezzo :”Io non c’entro con la tua bravata, resto a far compagnia ai ragazzi” Il fratello lo guardò con piacere: ”grazie zio, io ho un impegno che avrei annullato, non voglio lasciare sola Anna, ha avuto un momento tragico, sculacciate a culetto nudo le ha avute sempre dai miei genitori, davanti a noi fratelli, l’altra domenica abbiamo difeso proprio te, brutta megera, ma era una cosa in famiglia, mai ci sarebbe venuto in mente di svergognarla davanti a estranei. Allora resti tu con Anna, io posso andare via?” Lo zio fece cenno di sì e il ragazzo si avvicinò a Enza la prese per un braccio e la portò senza garbo verso la porta di casa ;” Guai a te se ti fai vedere ancora qui, vengo alla tua scuola e ti sculaccio a culo nudo davanti ai tuoi alunni.” E la cacciò fuori di casa, sbattendo la porta. Appena il fratello uscì, Lucio andò con Anna nella sua stanza. La fece distendere sul letto e le si mise affianco, dopo aver chiuso la porta a chiave. Abbracciò Anna che stava sul fianco sinistro e le tirò su il vestito. “Vogliamo toglierlo? Le chiese con dolcezza. Anna si sfilò l’abito restando col solo reggiseno. Lucio si tolse tutto pure lui, e slacciò il reggiseno della ragazza, erano nudi. Lucio la mise supina e l’accarezzò, fino a arrivare alla fica. Le fece aprire le gambe e con tenerezza spalancò le labbra del fiore nascosto. Si chinò per vederlo bene, apparve la cosina rosa, le labbra e il clitoride. Lui l’accarezzò toccandola dappertutto e chiudendo fra le dita il clitoride. Anna sussultò. Lo zio si chinò baciandola prima a stampo, poi leccandola e muovendo la lingua piano piano, poi sempre più in fretta. Anna godette e Lucio sentì la fica diventare gonfia e poi bagnata. “ Che amore che sei, dimmi la verità, nessuno ti ha mai fatto godere così” la ragazza fece di no con la testa. L’uomo si chinò fino a guardare bene quel tenero fiorellino, l’accarezzò, poi le spalancò le labbra.” Vedo che davvero sei vergine” E lei ammise: ”Non dico bugie” Lucio la leccò sui seni, allora è rotto solo il tuo bel buchino, e chi è stato?” Anna pur vergognandosi ammise: ”Sei stato tu” e lui continuò:” me lo hai fatto mettere, un po’ per volta, la prossima volta voglio entrare subito con tutto il mio cazzo” Anna piagnucolò; ”Non adesso, fa tanto male” Lucio sorrise:” Le prime volte, e no non lo facciamo adesso, continuiamo a giocare: “Piccola ti ricordi cosa hai fatto prima?” Anna nascose la testa sul cuscino:” Non vergognarti, hai succhiato il mio cazzo fino a farlo venire, stai diventando una troietta come si deve” Gli scappò una risata: “Ci pensi come starà soffrendo Enza, al pensiero che stiamo insieme? Questa è una parte della sua punizione, ma vedrai come sarai contenta di quello che posso inventare, per farle passare un brutto momento, brutto come quello che ha fatto passare a te. Ma ora non pensarci più e voltati fammi vedere il culetto” Anna obbedì, le natiche avevano parecchi lividi, pure qualche graffio, il mestolo aveva fatto effetto, Enza l’aveva colpita per bene. Lucio si chinò a baciare il solco, poi lo aprì e toccò il buchino: “Sembra che non sia stato mai usato, invece ha preso il mio cazzo. Prima metà, poi ti ho tenuta ferma e l’ho messo tutto dentro. Faceva male, vero? Era pieno di sangue e di sperma” Anna tentò di girarsi, ma Lucio la tenne ferma, era nuda, con il culetto esposto. Lui leccò ancora le natiche ferite e andò giù, leccandole la fica da dietro:” La mia pecorella – disse- e aprì il solco per dare slinguate sul buchino. Poi cominciò: ”Da sopra ti hanno visto solo il culetto, non la fica, a vedere queste natiche cicciottelle si saranno divertiti.” Anna diventò rossa: “Ti prego non ricordarmelo” Lucio rise, mi sarebbe piaciuto vederti, con i vicini che ti prendevano in giro, sarà stato molto eccitante. La donna che si vergogna è la cosa che più mi eccita” Anna era diventata rossa, e Lucio le carezzò le natiche: “Che meraviglia, due meloncini, belli cicciottelli, sarà stato molto eccitante vederti nuda con tutti che ti guardavano. C’erano uomini?” Anna fece cenno di sì:” c’erano i mariti e il figlio di quella che abita sopra di noi ”Lucio sospirò: ”Che piacere, dimmi ridevano? Anna lo guardò stupita:” Certo che ridevano e hanno detto tante cose vergognose, che ho venti anni e altre cose.” Lucio le diede un colpo molto leggero: “ Dimmelo ancora quanta vergogna hai provato, e Enza ti sculacciava con il mestolo? Oppure con le mani? “ Anna sospirò :” Con tutte e due e mi prendeva in mezzo alle gambe e mi tirava su, hanno visto bene tutto, che vergogna” Lucio era arrapatissimo. La toccò sul buchino, “ Che bello, proprio non ti va di farmi entrare un pezzettino? Anna si alzò di scatto. “ No, non voglio” Lucio sorrise:” I no sono eccitanti, allora sfondiamo la fica?” Anna lo guardò spaventata:” Ma non mantieni le promesse? Hai detto che giocavamo e basta” Lucio le salì sopra immobilizzandola. “ Io non mantengo le promesse, e allora?” Questo culo è mio, e posò il cazzo sul buchino. Anna si divincolò e lui la prese per i capelli, fino a renderla immobile per il dolore. Poi le posò il cazzo nel solco e si mosse avanti e dietro, fino a sborrare e bagnare il culo con il suo sperma. “ Volevo fare solo questo, non volevo il tuo culo oggi, ma sappi che la prossima volta ti faccio piangere se mi dici un “No” o mi dai il culo, o sfondiamo questa bella fica.” Anna si alzò e mettendosi addosso una vestaglia andò a lavarsi, pensando:” Sai quando ci sarà una prossima volta?” Lucio si pulì con i fazzoletti, pensò che era ora di andare via, non voleva che tornasse il fratello con la moglie e capissero qualcosa, ma si sentiva insoddisfatto. Anna rientrò tutta pulita e profumata, lui si avvicinò e le tolse la vestaglia, poi sedette su una sedia e se la rovesciò a pancia in sotto.” Bene, racconta come mia moglie ti ha sculacciato a culetto nudo fuori al balcone” Anna non capiva: “Lo sai, te l’ho detto, mi ha alzato la veste, tolto le mutandine e ha cominciato a sculacciarmi col mestolo di legno” Lucio domandò” Dove in cucina?” e cominciò a sculacciare le natiche nude e cicciottelle: Anna disse:” Prima ha cominciato in cucina, poi mi ha portato fuori al balcone e ha chiamato i vicini” Le sculacciate dello zio diventavano sempre più cocenti, “ Quando si sono affacciati cosa hanno detto?” Anna ora piangeva, e lo zio batteva le natiche già piene di lividi:” Che ero grande, che ho venti anni, che era vergognoso essere sculacciata nuda in mezzo alla gente” Lo zio aveva il cazzo dritto: “ Vero, continua, ha usato altri arnesi?” Anna disse:” Sì la spatola di legno” Lucio commentò: ”Sempre davanti ai vicini? E che facevano?” Anna ora piangeva:” Ridevano tutti, ero piena di vergogna e umiliata” Lo zio a quelle parole, se ne venne, e la strattonò facendola rimettere in piedi.
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
I fratelli sono sempre più uniti (dal romanzo padre e figlia)racconto sucessivo
Parliamo dello zio (Dal romanzo Padre e figlia)
Commenti dei lettori al racconto erotico