Lo zio
di
Mariella
genere
dominazione
PADRE E FIGLIA (VI PARAGRAFO)
LO ZIO
Pino il padre aveva riammesso i figli alle punizioni di Anna perché aveva avuto un calo nel desiderio, e sperava di riprendersi con qualche novità. Vedere i due figli grandi impuniti che parlavano alla sorella senza riguardo, pensava potesse dargli un po’ di vigore maschile, ma aveva constatato che era rimasto freddo, con il cazzo moscio. Era uscito frustrato. Si era chiuso in camera con la moglie e l’aveva costretta a denudarsi. Ormai Ada era una donna sfatta, non gli faceva nessun effetto, ma pure Anna, così fresca e bella non smuoveva il suo cazzo. Giocò un po’ con Ada:” Raccontami -Le disse- ti è piaciuto sculacciare tua figlia? Cosa hai provato?” La donna sorrise:” Sì e avevo pure da far pagare le botte che mi ha dato insieme ai fratelli” Pino si interessò dell’accaduto, chiese come l’avevano messa e le sculacciate che aveva preso. Ada raccontò tutto nei particolari e Pino capì che vedere una donna sottomessa, umiliata, aveva fatto guizzare quello che aveva in mezzo alle gambe. Ne fu felice. Si voltò verso la moglie, supina, sul letto accanto a lui, era nuda, sfatta e senza vergogna. Questo lo raffreddava. “ Ricordi quando ti sculacciava mia madre?” Ada sospirò:” Certo, ancora sento il viso in fiamme, non era tenera e tuo fratello l’aiutava, toccandomi nel solco, riconoscevo la sua mano pesante, poi erano sue le due dita che mi aprivano la fica e rideva elencando tutte le mie cose. Ricordi quella volta che mi ha depilata?” Pino rise: “ Ti hanno rasata, eri liscia come una pesca, ti vergognavi e io non so quante volte son venuto” Ada era un po’ imbronciata:” Non sei stato buono con me quella volta, mi ha scattato foto solo alla fica e le ha messe in posti dove ero costretta a andare e vedere la mia cosina rasata, aperta in tutte le posizioni” Pino continuò; “La fessura fotografata davanti partiva dal bassoventre, tutta chiusa, poi a gambe larghe, appena aperta e infine spalancata. Che bello, mi sento eccitato al solo ricordo. Sono contento, pensavo di non avere più desiderio, invece dobbiamo fare giochi e tu devi aiutarmi, altrimenti invento qualcosa su di te. “ Ada lo guardò perplessa:” Che devo fare?” Pino ci pensò poi trovò il coraggio di dire; “Invitiamo mio fratello e facciamo qualche gioco con lui. Voglio che si risvegli il mio desiderio” Ada lo guardò sorniona: “Bada che non sono più la ragazzina spaurita e timida, ora fargli vedere la mia fica, non mi mette più a disagio” Pino si girò verso di lei e sorrise, “Quando te lo trovi sulle tue parti intime, vedrai che un po’ di vergogna la provi”. Il fratello abitava a Varese e aveva un ottimo lavoro, invitarlo e averlo a casa in una settimana, fu un gioco da ragazzi. Pino gli confidò le sue angosce, aveva un calo del desiderio, con giochini che coinvolgevano Anna era riuscito a riprendersi, ora neppure la ragazza, pronta a fare qualunque cosa per il padre, riusciva a eccitarlo, tanto che aveva coinvolto di nuovo i figli. Il fratello, di quattro anni più giovane, non aveva questi problemi, ma si disse disponibile a aiutarlo, a patto che potesse giocare con Anna, senza farle del male, la ragazza era ancora vergine. La sera tutti a letto dopo cena e televisione, il fratello Lucio, entrò nella camera degli ospiti, ma dopo un po’ sentì bussare con le nocche alla porta. Era Ada che lo invitò nella camera da letto sua e di Pino. Lucio entrò e trovò il fratello sdraiato, in attesa. Ada sapeva tutto e non si stupì quando Lucio le tolse la camicia da notte e restò con mutandine e reggiseno. “Bene – disse Lucio – hai bisogno della serva?” Ada capì e si tolse tutto, restando completamente nuda. Lucio la fece mettere sul letto e accese la luce. Poi si chinò a vedere tutte le cose della cognata: “ Sei invecchiata, cara Ada, questo è un motivo per cui mio fratello non prova più niente per te” Ada rimase zitta e ingoiò l’opinione, “dopo un certo numero di anni le mogli vanno bene per tutto, ma non per eccitare” Lucio fece scendere una manata sulla fica. “Parla se sei interrogata” Poi la fece mettere a pancia in sotto e cominciò a impastare il culo. Lo aprì e fece un cenno al fratello. Pino si alzò e tornò con un vibratore bello grosso, completo di pile. Lo avvicinò alla bocca della cognata e vedendo che la donna slinguava quasi con noia, sempre dandosi uno sguardo con il fratello la presero e la portarono a una sedia davanti allo specchio. Pino gli diede una corda: “ No, disse Lucio, sono ventisei anni che aspetto, devo fare questo culo bello rosso. Solo che se è tutta nuda non mi eccita a dovere – Rimettiti la camicia da notte. “Ada obbedì e Lucio la rigettò sul letto, scoprendo solo le natiche e cominciò a battere, dopo i primi colpi, Ada cominciò a sentire dolore. Mise una mano sul culo per difendersi. Lucio si impossessò della corda e le legò le mani dietro la schiena. Continuò a battere il culo, ormai rosso. Pino era eccitato:” Ecco cosa mi ci vuole, qualche gioco” Lucio sorrise e diede un altro colpo:” Alza le chiappe – disse alla cognata, che si trovò in ginocchio con il culo nudo e il solco aperto. Lucio riprese il vibratore, lo passò sul volto di Ada, poi lo avvicinò al buco del culo. Lei strinse le natiche: ” No, questo no, non lo abbiamo mai fatto” Lucio rise e scoprì meglio il culo, poi diede colpi e Ada dalla posizione in ginocchio si ritrovò distesa a pancia in sotto. Un altro cenno e Pino si sedette sopra di lei per immobilizzarla. Chiese al fratello:” Perché le hai fatto rimettere la camicia da notte?” Lucio sorrise, come si fa con un bimbo inesperto:” Molto più eccitante che completamente nuda. Tienila ferma, ora viene il bello” Ada mugugnava e diceva di voler smettere il gioco. Lucio aveva il vibratore e nelle sue mani c’era un vasetto di crema, inumidì per bene, la punta del vibratore e con la stessa crema il buchino della cognata. Si avvicinò e posizionò la punta del vibratore. Ada si ribellò: “No questo no!” Lucio la sculacciò con forza e alcuni colpi caddero sulla fica spalancata, alzava il culo, e lui batteva. Quando vide che era calmata si riavvicinò col vibratore pieno di crema. Forti colpi sulle natiche e il vibratore sul buchino. Entrò un pezzettino e Ada cominciò a piangere per il dolore. Pino era affascinato prese lui in mano il vibratore e lo ficcò per un paio di centimetri nel culo, mentre Lucio la sculacciava. Pino si strinse il cazzo e venne, mentre il vibratore girava nel culo della moglie. Lucio disse: “Sei venuto? Sei contento?” Pino fece cenno di sì. “Allora adesso tocca a me.” Si avvicinò col suo bel cazzo al culo della donna, ormai deflorato dal vibratore, era un po’ più piccolo di quello di Pino, ma più aggraziato. Salì fino a toccare il buco col cazzo, tolse il vibratore e con rapidità, lo mise nel buco di Ada, che piangeva a dirotto. Fece un po’ di forza e lo infilò quasi del tutto, dall’espressione si capì che pure lui era venuto. Aspettò che si ammosciasse naturalmente, poi si scostò e disse ridendo:” Povero culetto, qui abbiamo pure una goccina di sangue. Questo buchino malizioso, pieno di crema e pronto a prendere il mio cazzo, ha aspettato tanto, ma alla fine lo ha ingoiato tutto. Pino gli porse tovagliolini di carta e lui si pulì. “Da tanto non penetravo il culo di una donna, mia moglie me lo ha fatto fare subito ma il culo vergine è un’altra cosa è difficile trovare donne disponibili. Vuoi scoparla?” Pino si accorse di avere il cazzo dritto, si diedero il cambio, si sedette sulle gambe di Ada che piangeva umiliata e le toccò la fica:” Alza il culo” Ada si ribellò:” No, fa troppo male. Lucio era accanto a loro e la sculacciò a dovere, poi le mise una mano sulla fica e la sollevò, Pino aprì le grandi labbra, cercò con il dito il buco della fica, posò il cazzo duro e entrò. Pochi colpi e venne. Ada sicura che non le toccavano più il sedere si era calmata, ma era davvero vergognosa all’esperienza che, suo malgrado aveva dovuto fare. Il buco del culo bruciava, con un flebile tono di voce chiese:” Voglio andare a lavarmi” I due uomini si scostarono, lei cercò di scendere dal letto e il suo culo “Fece trombetta” I due uomini risero, lei sentì tanta vergogna, lasciando piccoli suoni dal culo, scappò in bagno, quello che era in camera e si lavò per bene da crema e sperma del marito e del cognato. Lucio si rivolse al fratello:” Vado a lavarmi nell’altro bagno. Visto che sei ancora un uomo virile? Hai bisogno di qualche giochino, io mi diverto con le escort, mia moglie ha accettato di farle unire a noi. Però ricorda, mi hai promesso di farmi giocare con Anna.” Pino era perplesso:” Giocare e basta, la ragazza è vergine davanti e dietro” Lucio si fece serio:” Parola mia, scherzi? Giocare e basta. Buona notte, salutami tu Ada, quando glielo metti nel culo?” Pino rispose:” Non mi è mai piaciuto molto, ma tu mi hai fatto venire voglia, vediamo domani, non è più giovane, ma ha un gran bel culo!”
LO ZIO
Pino il padre aveva riammesso i figli alle punizioni di Anna perché aveva avuto un calo nel desiderio, e sperava di riprendersi con qualche novità. Vedere i due figli grandi impuniti che parlavano alla sorella senza riguardo, pensava potesse dargli un po’ di vigore maschile, ma aveva constatato che era rimasto freddo, con il cazzo moscio. Era uscito frustrato. Si era chiuso in camera con la moglie e l’aveva costretta a denudarsi. Ormai Ada era una donna sfatta, non gli faceva nessun effetto, ma pure Anna, così fresca e bella non smuoveva il suo cazzo. Giocò un po’ con Ada:” Raccontami -Le disse- ti è piaciuto sculacciare tua figlia? Cosa hai provato?” La donna sorrise:” Sì e avevo pure da far pagare le botte che mi ha dato insieme ai fratelli” Pino si interessò dell’accaduto, chiese come l’avevano messa e le sculacciate che aveva preso. Ada raccontò tutto nei particolari e Pino capì che vedere una donna sottomessa, umiliata, aveva fatto guizzare quello che aveva in mezzo alle gambe. Ne fu felice. Si voltò verso la moglie, supina, sul letto accanto a lui, era nuda, sfatta e senza vergogna. Questo lo raffreddava. “ Ricordi quando ti sculacciava mia madre?” Ada sospirò:” Certo, ancora sento il viso in fiamme, non era tenera e tuo fratello l’aiutava, toccandomi nel solco, riconoscevo la sua mano pesante, poi erano sue le due dita che mi aprivano la fica e rideva elencando tutte le mie cose. Ricordi quella volta che mi ha depilata?” Pino rise: “ Ti hanno rasata, eri liscia come una pesca, ti vergognavi e io non so quante volte son venuto” Ada era un po’ imbronciata:” Non sei stato buono con me quella volta, mi ha scattato foto solo alla fica e le ha messe in posti dove ero costretta a andare e vedere la mia cosina rasata, aperta in tutte le posizioni” Pino continuò; “La fessura fotografata davanti partiva dal bassoventre, tutta chiusa, poi a gambe larghe, appena aperta e infine spalancata. Che bello, mi sento eccitato al solo ricordo. Sono contento, pensavo di non avere più desiderio, invece dobbiamo fare giochi e tu devi aiutarmi, altrimenti invento qualcosa su di te. “ Ada lo guardò perplessa:” Che devo fare?” Pino ci pensò poi trovò il coraggio di dire; “Invitiamo mio fratello e facciamo qualche gioco con lui. Voglio che si risvegli il mio desiderio” Ada lo guardò sorniona: “Bada che non sono più la ragazzina spaurita e timida, ora fargli vedere la mia fica, non mi mette più a disagio” Pino si girò verso di lei e sorrise, “Quando te lo trovi sulle tue parti intime, vedrai che un po’ di vergogna la provi”. Il fratello abitava a Varese e aveva un ottimo lavoro, invitarlo e averlo a casa in una settimana, fu un gioco da ragazzi. Pino gli confidò le sue angosce, aveva un calo del desiderio, con giochini che coinvolgevano Anna era riuscito a riprendersi, ora neppure la ragazza, pronta a fare qualunque cosa per il padre, riusciva a eccitarlo, tanto che aveva coinvolto di nuovo i figli. Il fratello, di quattro anni più giovane, non aveva questi problemi, ma si disse disponibile a aiutarlo, a patto che potesse giocare con Anna, senza farle del male, la ragazza era ancora vergine. La sera tutti a letto dopo cena e televisione, il fratello Lucio, entrò nella camera degli ospiti, ma dopo un po’ sentì bussare con le nocche alla porta. Era Ada che lo invitò nella camera da letto sua e di Pino. Lucio entrò e trovò il fratello sdraiato, in attesa. Ada sapeva tutto e non si stupì quando Lucio le tolse la camicia da notte e restò con mutandine e reggiseno. “Bene – disse Lucio – hai bisogno della serva?” Ada capì e si tolse tutto, restando completamente nuda. Lucio la fece mettere sul letto e accese la luce. Poi si chinò a vedere tutte le cose della cognata: “ Sei invecchiata, cara Ada, questo è un motivo per cui mio fratello non prova più niente per te” Ada rimase zitta e ingoiò l’opinione, “dopo un certo numero di anni le mogli vanno bene per tutto, ma non per eccitare” Lucio fece scendere una manata sulla fica. “Parla se sei interrogata” Poi la fece mettere a pancia in sotto e cominciò a impastare il culo. Lo aprì e fece un cenno al fratello. Pino si alzò e tornò con un vibratore bello grosso, completo di pile. Lo avvicinò alla bocca della cognata e vedendo che la donna slinguava quasi con noia, sempre dandosi uno sguardo con il fratello la presero e la portarono a una sedia davanti allo specchio. Pino gli diede una corda: “ No, disse Lucio, sono ventisei anni che aspetto, devo fare questo culo bello rosso. Solo che se è tutta nuda non mi eccita a dovere – Rimettiti la camicia da notte. “Ada obbedì e Lucio la rigettò sul letto, scoprendo solo le natiche e cominciò a battere, dopo i primi colpi, Ada cominciò a sentire dolore. Mise una mano sul culo per difendersi. Lucio si impossessò della corda e le legò le mani dietro la schiena. Continuò a battere il culo, ormai rosso. Pino era eccitato:” Ecco cosa mi ci vuole, qualche gioco” Lucio sorrise e diede un altro colpo:” Alza le chiappe – disse alla cognata, che si trovò in ginocchio con il culo nudo e il solco aperto. Lucio riprese il vibratore, lo passò sul volto di Ada, poi lo avvicinò al buco del culo. Lei strinse le natiche: ” No, questo no, non lo abbiamo mai fatto” Lucio rise e scoprì meglio il culo, poi diede colpi e Ada dalla posizione in ginocchio si ritrovò distesa a pancia in sotto. Un altro cenno e Pino si sedette sopra di lei per immobilizzarla. Chiese al fratello:” Perché le hai fatto rimettere la camicia da notte?” Lucio sorrise, come si fa con un bimbo inesperto:” Molto più eccitante che completamente nuda. Tienila ferma, ora viene il bello” Ada mugugnava e diceva di voler smettere il gioco. Lucio aveva il vibratore e nelle sue mani c’era un vasetto di crema, inumidì per bene, la punta del vibratore e con la stessa crema il buchino della cognata. Si avvicinò e posizionò la punta del vibratore. Ada si ribellò: “No questo no!” Lucio la sculacciò con forza e alcuni colpi caddero sulla fica spalancata, alzava il culo, e lui batteva. Quando vide che era calmata si riavvicinò col vibratore pieno di crema. Forti colpi sulle natiche e il vibratore sul buchino. Entrò un pezzettino e Ada cominciò a piangere per il dolore. Pino era affascinato prese lui in mano il vibratore e lo ficcò per un paio di centimetri nel culo, mentre Lucio la sculacciava. Pino si strinse il cazzo e venne, mentre il vibratore girava nel culo della moglie. Lucio disse: “Sei venuto? Sei contento?” Pino fece cenno di sì. “Allora adesso tocca a me.” Si avvicinò col suo bel cazzo al culo della donna, ormai deflorato dal vibratore, era un po’ più piccolo di quello di Pino, ma più aggraziato. Salì fino a toccare il buco col cazzo, tolse il vibratore e con rapidità, lo mise nel buco di Ada, che piangeva a dirotto. Fece un po’ di forza e lo infilò quasi del tutto, dall’espressione si capì che pure lui era venuto. Aspettò che si ammosciasse naturalmente, poi si scostò e disse ridendo:” Povero culetto, qui abbiamo pure una goccina di sangue. Questo buchino malizioso, pieno di crema e pronto a prendere il mio cazzo, ha aspettato tanto, ma alla fine lo ha ingoiato tutto. Pino gli porse tovagliolini di carta e lui si pulì. “Da tanto non penetravo il culo di una donna, mia moglie me lo ha fatto fare subito ma il culo vergine è un’altra cosa è difficile trovare donne disponibili. Vuoi scoparla?” Pino si accorse di avere il cazzo dritto, si diedero il cambio, si sedette sulle gambe di Ada che piangeva umiliata e le toccò la fica:” Alza il culo” Ada si ribellò:” No, fa troppo male. Lucio era accanto a loro e la sculacciò a dovere, poi le mise una mano sulla fica e la sollevò, Pino aprì le grandi labbra, cercò con il dito il buco della fica, posò il cazzo duro e entrò. Pochi colpi e venne. Ada sicura che non le toccavano più il sedere si era calmata, ma era davvero vergognosa all’esperienza che, suo malgrado aveva dovuto fare. Il buco del culo bruciava, con un flebile tono di voce chiese:” Voglio andare a lavarmi” I due uomini si scostarono, lei cercò di scendere dal letto e il suo culo “Fece trombetta” I due uomini risero, lei sentì tanta vergogna, lasciando piccoli suoni dal culo, scappò in bagno, quello che era in camera e si lavò per bene da crema e sperma del marito e del cognato. Lucio si rivolse al fratello:” Vado a lavarmi nell’altro bagno. Visto che sei ancora un uomo virile? Hai bisogno di qualche giochino, io mi diverto con le escort, mia moglie ha accettato di farle unire a noi. Però ricorda, mi hai promesso di farmi giocare con Anna.” Pino era perplesso:” Giocare e basta, la ragazza è vergine davanti e dietro” Lucio si fece serio:” Parola mia, scherzi? Giocare e basta. Buona notte, salutami tu Ada, quando glielo metti nel culo?” Pino rispose:” Non mi è mai piaciuto molto, ma tu mi hai fatto venire voglia, vediamo domani, non è più giovane, ma ha un gran bel culo!”
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