Madre e padre tornano dalla cena di lavoro
di
Mariella
genere
incesti
MADRE E PADRE TORNANO DALLA CENA DI LAVORO.
I nonni restarono a sistemare il bagno. I fratelli portarono Anna, in braccio, avvolta in un telo, in salotto e la posarono sul divano. L’avevano sempre vista, ma mai toccata. Approfittarono di essere soli le tolsero il telo, lasciandola nuda e vergognosa. Si avvicinarono bene, uno prese la gamba destra, l’altro le sollevò la sinistra e Anna si trovò spalancata. Il più grande la toccò sulla fica, lei cercò di chiudersi e il fratello la girò riempiendola di sculacciate, poi la rimise in posa e insieme col fratello aprirono le labbra della cosina, si misero a guardare il fiore rosa che apparve ai loro occhi:” Così da vicino non l’abbiamo mai vista. Guarda che clitoride lungo” e risero. Il più piccolo strinse il clitoride e Anna si sentì morire di vergogna. “Ma è bagnata la troietta” L’altro disse: ”Hai capito la santarellina, giriamola e sculacciamola. Così fecero, dandole colpi forti sulle natiche nude, piene di lividi e segni della frusta. Poi il più grande cercò il buchino. “ Che piacere! – disse estasiato – poterlo toccare, lo abbiamo visto da lontano fin da bambini, ma mai una carezza, a turno misero il dito sul buchino, accarezzandolo. “Fammi vedere la fica – disse il più grande . e l’altro spalancò le gambe, poi con due dita aprì le labbra cicciottelle, e toccò il clitoride: Il fratello disse” non perché è mia sorella, ma ha una delle fiche più belle che ho visto.” I nonni entrarono :”Allora la somarella che fa?” “Niente - dissero i fratelli, piange, ma non capisce che dipende da lei, basterebbe, fare i compiti e leggere una volta di più le lezioni, tutto si sistemerebbe.” Le avevano buttato addosso il telo. Il nonno si avvicinò e disse:” Fino a quando non tornano i genitori, deve stare nuda e in piedi.” I fratelli l’aiutarono a mettersi contro il muro. Il nonno si avvicinò e la sculaccio sul culetto pieno di lividi. Il nonno continuò, “deve dire davanti a noi ai genitori, che ha preso due in latino” La nonna si intromise:” Certo non ha nessuna guida, pure la madre meriterebbe una bella sculacciata a nudo, va sempre in giro, dovrebbe stare più dietro questa figlia” Sentirono aprirsi la porta di casa. Pino entrò e guardò stupito la figlia nuda in un angolo: “ Cosa ha fatto?” Chiese curioso:” Fattelo dire da lei disse il nonno” Pino si avvicinò alla figlia che involontariamente si coprì i peli della fica, poi con voce tremante disse:” Ho preso due nella versione di latino.” Madre e padre si avvicinarono e cominciarono a dare tutti e due sculacciate forti sul culetto. Anna si muoveva, schivando le botte. Il nonno si avvicinò e chiamò i nipoti: ”Avanti ragazzi, immobilizziamola, pure i genitori devono punirla” Erano in quattro, si era aggiunta pure la nonna, era bloccata, col culo in fuori, i genitori le diedero sculacciate a piene mani. La nonna disse :”Ha fatto bene Enza, pure io vorrei metterla sul balcone, anzi per la strada, come quella volta al parco. Tutti risero. In quel momento arrivò lo zio Lucio per fare un saluto ai genitori. Vide Anna nuda e subito si eccitò. Si avvicinò, la ragazza era di spalle e lui cominciò a guardare il culetto piagato:” Cosa è successo, queste natiche sono piene di frustate e colpi. I fratelli raccontano quello che hanno fatto i nonni, Lucio è esterrefatto:” Ma non è una bestia, che significa picchiarla in questo modo, nuda davanti a tutti. Il nonno lo guarda: ”Che ti importa?” Lucio aggiunge, “ è mia nipote, non posso accettare che la si tratti così male. Non riesce a scuola perché il liceo classico è troppo difficile per lei, magari le facciamo cambiare scuola. Ada interviene:” Sono d’accordo, io l’avevo detto che l’Istituto magistrale sarebbe stato più adatto” Anche Pino è d’accordo. Lucio la tocca sulla fronte:” è calda forse avrà un po’ di febbre” Il nonno chiede:” Cosa sei venuto a fare?” e Lucio risponde:” Volevo invitarvi a cena fuori, ma vedo che non è il caso” Ada interviene, :” Noi veniamo da un pranzo di lavoro, io non mi sento di mangiare neppure una noce” I nonni ribattono:” Io andrei volentieri in un bel posto, ma vi invito io, il buon Samaritano resta a casa con Anna e noi andiamo a cena. Forza ragazzi, portatemi in un posto allegro.” Tutti si prepararono in fretta, alla fine pure Ada si aggregò, era certo che Lucio avrebbe consolato Anna, povera ragazza con quel culetto piagato. Quando tutti furono usciti, Lucio andò in camera, prese vestiti di Anna e tornato in salotto, l’aiutò a coprirsi, le mise una gonnellina e una felpa in colore. “Inutile mettere il reggiseno, le disse” Anna fece cenno di sì, ma aggiunse:” E le mutandine?” Lucio le toccò la fica dicendole, :”Non servono.” E la condusse nella sua stanza. Camminava a fatica per il dolore al culetto, con tutte le frustate e gli sculaccioni presi. In camera si mise sul letto a pancia in giù, Lucio si avvicinò e con un panno bagnato, le inumidì le natiche. Poi la baciò sul buchino, le mise dentro un po’ di lingua e l’accarezzò:” Cosa ti ha fatto mio padre?” Anna cominciò a piangere, “Lui e la nonna mi hanno frustata e poi spogliata completamente davanti ai miei fratelli. Era quasi un anno che non mi vedevano nuda. Sai che dopo, mentre i nonni mettevano a posto mi hanno portata in salotto e mi hanno toccata e guardata dappertutto. Che vergogna! Voglio dirlo a mio padre, non si possono permettere. Hai detto bene tu, il classico è troppo pesante per me, io studio, ma non mi resta niente” Lucio si sdraiò vicino a lei:” Sta tranquilla, prenderemo provvedimenti. Ora fammi vedere la fica. Ti ha visto pure mio padre, vero?” Anna fece cenno di sì “ E la nonna, il nonno mi ha pure toccata,” Lucio disse:” Non lo farà più. Allarga le gambe, fammi vedere la tua fica.” Lei era vergognosa, ma obbedì, aprì le gambe. Lucio la toccò dove iniziava la fessura e lentamente l’aprì. Comparve il clitoride e lei ebbe come un guizzo, poi la sua cosina si bagnò.” Lucio si chinò a baciarla e andò con la lingua, dietro fino al buchino. Era eccitato, “che bella la tua cosina, peccato che sia sana, mi piacerebbe entrare. Anna strinse le gambe. “Tu sai che non è possibile, voglio sposarmi e a un marito che racconto?” Lucio rimase male:” Perché con me non stai bene?” Anna sospirò: ”Che c’entra? lo sai che tutte le ragazze sperano in un matrimonio, nei figli…” Lucio la guardò” è vero, ma tu continuerai a essere la mia schiavetta. Ti ho deflorato il culetto, tutte le ragazze restano vergini perché se lo fanno mettere nel duchino. Girati, fammelo vedere.” Anna ubbidì e lui cominciò a giocare, poi si fermò un attimo, aveva sentito rumori all’ingresso, erano tornati dalla cena. Il tempo era volato. Il nonno spalancò la porta, Lucio aveva fatto a tempo a alzarsi dal letto e stava seduto su una sedia, Anna ancora sdraiata sul letto. Il nonno disse: ” Domani parliamo della scuola di questa demente, il liceo classico non è per lei” Si avvicinò e le alzò la gonna:” Senza mutande la porcellina. Lucio, non mi dire che ci giochi un po’ quando ti capita” Lucio si mise a ridere:” No, non le ho fatto mettere le mutande perché ha il culetto piagato.” Intanto anche gli altri erano entrati nella stanza di Anna. La nonna si avvicinò e le tirò su la gonna, si vedeva il ciuffetto di peli sulla fica, cercò di farla girare per mettere a pancia in giù. Lei si ribellò e il nonno si avvicinò dandole manate dove capitava. Lei alla fine obbedì e si trovò col culo nudo, con i fratelli e i nonni che ridevano. Il nonno disse: “ Ragazzi a letto è tardi e io ho da sbrigare un servizio.” I due fratelli obbedirono, Lucio salutò e andò via, i nonni si ritirarono nella stanza da letto con Pino e Anna. Il nonno cominciò il discorso: “ La ragazza va male e vedremo di cambiarle scuola. Pensavo di partire domani, mi fermo fino a risolvere questa faccenda, conosco il preside del liceo e quello di una scuola professionale, adatta a una somara come lei, non è degna di fare il classico, come abbiamo frequentato tutti in famiglia, pure la madre ci è riuscita, senza concludere l’università. Comunque tu Pino sei un coglione, tua moglie non si occupa a dovere delle cose di casa. I ragazzi sono stati bravi, Anna avrebbe bisogno di una guida. Tua moglie è un disastro. Stasera non vado a dormire se non vedo che le dai una buona ripassata” Ada e Pino dissero all’unisono:” che intendi dire?” Il nonno rise :” lo sai bene, una bella sculacciata. Inutile dire di no. Si avvicinarono lui e la moglie a Ada: Tu Pino non azzardarti a dire di no, se non vuoi che chiami i ragazzi e la metto nuda davanti a loro. Pino non aveva parole, gli tremavano le mani, ma sapeva che non poteva sottrarsi. Il nonno continuò:” Allora che ti ci vuole a spogliarla? Ada era seduta sul letto e piangeva, sapeva che un diniego l’avrebbe esposta davanti ai figli. La suocera si avvicinò e le tolse per prima cosa scarpe e calze. Poi la giacca, la camicetta e la gonna. Il marito la guardò e il nonno disse ridendo soddisfatto “toglile il reggiseno, le mutande voglio levarmi io il piacere di farle a mille pezzi, si deve vergognare, è come se fosse alla gogna” Ada piangendo si tolse da sola il reggiseno, il suocero si avvicinò e le tolse ridendo le mutandine. Era completamente nuda. Si rivolse alla moglie:” Dove è rimasto lo scudiscio?” La nonna uscì e tornò dopo un momento con l’arnese. Ada era seduta sul letto. Il suocero si avvicinò e con la moglie la fece sdraiare supina. Il suocero si avvicinò e le mise una mano sulla fica: ”Quanti peli, non mi ti ricordavo così pelosa. Allarga le gambe.” Ada vergognosa allargò e il suocero accese il lampadario, guardandola bene dentro le labbra. “Certo c’è differenza dalla patatina d tua figlia. Avanti cosa inutile, mettiti a pancia in giù, fammi vedere il culo, bello nudo, con questo bel solco, apriamo, ecco il buchino, Pino era interdetto, ma da giovane era successo tante volte che i genitori avevano spogliato Ada nuda, per sculacciarla sul culo completamente nudo. Il nonno la frustò sulle natiche e lei sentì dolore, cercò di coprirsi con la mano. La suocera si avvicinò e con delle fascette le legò le mani dietro. Rideva a vedere la nuora in quel modo, le aprì di nuovo le natiche, il nonno si avvicinò e cercò di metterle un dito nel buchino grinzoso. Ada piangeva e la suocera disse:” Ti faccio piangere con un motivo” Tolse il frustino dalle mani del marito e cominciò a darle colpi sul culo che diventava a strisce rosse. Non fu contenta, lasciò il frustino salì sul letto e la colpì con sculacciate sulle natiche, ma qualche colpo finì sulla fica, con gran dolore e vergogna della donna. Il suocero disse:” Hai fatto un affare a sposare questa donnetta, per quattro soldi che ha portato. Preparati stupida, troverò il modo per sculacciarti a culo nudo davanti a certi amici che ho. Purtroppo ho giocato a poker e ho perso, sono d’accordo che li avrei invitati a godere di uno spettacolo vergognoso, e ci mettiamo pure Anna.” La moglie rise:” è una piccola somma, puoi pagarla, è che sei tirchio” Il marito rise:” Se posso risparmiare facendo vedere questa imbecille, che prende colpi sul culo nudo, mi diverto e risparmio.
I nonni restarono a sistemare il bagno. I fratelli portarono Anna, in braccio, avvolta in un telo, in salotto e la posarono sul divano. L’avevano sempre vista, ma mai toccata. Approfittarono di essere soli le tolsero il telo, lasciandola nuda e vergognosa. Si avvicinarono bene, uno prese la gamba destra, l’altro le sollevò la sinistra e Anna si trovò spalancata. Il più grande la toccò sulla fica, lei cercò di chiudersi e il fratello la girò riempiendola di sculacciate, poi la rimise in posa e insieme col fratello aprirono le labbra della cosina, si misero a guardare il fiore rosa che apparve ai loro occhi:” Così da vicino non l’abbiamo mai vista. Guarda che clitoride lungo” e risero. Il più piccolo strinse il clitoride e Anna si sentì morire di vergogna. “Ma è bagnata la troietta” L’altro disse: ”Hai capito la santarellina, giriamola e sculacciamola. Così fecero, dandole colpi forti sulle natiche nude, piene di lividi e segni della frusta. Poi il più grande cercò il buchino. “ Che piacere! – disse estasiato – poterlo toccare, lo abbiamo visto da lontano fin da bambini, ma mai una carezza, a turno misero il dito sul buchino, accarezzandolo. “Fammi vedere la fica – disse il più grande . e l’altro spalancò le gambe, poi con due dita aprì le labbra cicciottelle, e toccò il clitoride: Il fratello disse” non perché è mia sorella, ma ha una delle fiche più belle che ho visto.” I nonni entrarono :”Allora la somarella che fa?” “Niente - dissero i fratelli, piange, ma non capisce che dipende da lei, basterebbe, fare i compiti e leggere una volta di più le lezioni, tutto si sistemerebbe.” Le avevano buttato addosso il telo. Il nonno si avvicinò e disse:” Fino a quando non tornano i genitori, deve stare nuda e in piedi.” I fratelli l’aiutarono a mettersi contro il muro. Il nonno si avvicinò e la sculaccio sul culetto pieno di lividi. Il nonno continuò, “deve dire davanti a noi ai genitori, che ha preso due in latino” La nonna si intromise:” Certo non ha nessuna guida, pure la madre meriterebbe una bella sculacciata a nudo, va sempre in giro, dovrebbe stare più dietro questa figlia” Sentirono aprirsi la porta di casa. Pino entrò e guardò stupito la figlia nuda in un angolo: “ Cosa ha fatto?” Chiese curioso:” Fattelo dire da lei disse il nonno” Pino si avvicinò alla figlia che involontariamente si coprì i peli della fica, poi con voce tremante disse:” Ho preso due nella versione di latino.” Madre e padre si avvicinarono e cominciarono a dare tutti e due sculacciate forti sul culetto. Anna si muoveva, schivando le botte. Il nonno si avvicinò e chiamò i nipoti: ”Avanti ragazzi, immobilizziamola, pure i genitori devono punirla” Erano in quattro, si era aggiunta pure la nonna, era bloccata, col culo in fuori, i genitori le diedero sculacciate a piene mani. La nonna disse :”Ha fatto bene Enza, pure io vorrei metterla sul balcone, anzi per la strada, come quella volta al parco. Tutti risero. In quel momento arrivò lo zio Lucio per fare un saluto ai genitori. Vide Anna nuda e subito si eccitò. Si avvicinò, la ragazza era di spalle e lui cominciò a guardare il culetto piagato:” Cosa è successo, queste natiche sono piene di frustate e colpi. I fratelli raccontano quello che hanno fatto i nonni, Lucio è esterrefatto:” Ma non è una bestia, che significa picchiarla in questo modo, nuda davanti a tutti. Il nonno lo guarda: ”Che ti importa?” Lucio aggiunge, “ è mia nipote, non posso accettare che la si tratti così male. Non riesce a scuola perché il liceo classico è troppo difficile per lei, magari le facciamo cambiare scuola. Ada interviene:” Sono d’accordo, io l’avevo detto che l’Istituto magistrale sarebbe stato più adatto” Anche Pino è d’accordo. Lucio la tocca sulla fronte:” è calda forse avrà un po’ di febbre” Il nonno chiede:” Cosa sei venuto a fare?” e Lucio risponde:” Volevo invitarvi a cena fuori, ma vedo che non è il caso” Ada interviene, :” Noi veniamo da un pranzo di lavoro, io non mi sento di mangiare neppure una noce” I nonni ribattono:” Io andrei volentieri in un bel posto, ma vi invito io, il buon Samaritano resta a casa con Anna e noi andiamo a cena. Forza ragazzi, portatemi in un posto allegro.” Tutti si prepararono in fretta, alla fine pure Ada si aggregò, era certo che Lucio avrebbe consolato Anna, povera ragazza con quel culetto piagato. Quando tutti furono usciti, Lucio andò in camera, prese vestiti di Anna e tornato in salotto, l’aiutò a coprirsi, le mise una gonnellina e una felpa in colore. “Inutile mettere il reggiseno, le disse” Anna fece cenno di sì, ma aggiunse:” E le mutandine?” Lucio le toccò la fica dicendole, :”Non servono.” E la condusse nella sua stanza. Camminava a fatica per il dolore al culetto, con tutte le frustate e gli sculaccioni presi. In camera si mise sul letto a pancia in giù, Lucio si avvicinò e con un panno bagnato, le inumidì le natiche. Poi la baciò sul buchino, le mise dentro un po’ di lingua e l’accarezzò:” Cosa ti ha fatto mio padre?” Anna cominciò a piangere, “Lui e la nonna mi hanno frustata e poi spogliata completamente davanti ai miei fratelli. Era quasi un anno che non mi vedevano nuda. Sai che dopo, mentre i nonni mettevano a posto mi hanno portata in salotto e mi hanno toccata e guardata dappertutto. Che vergogna! Voglio dirlo a mio padre, non si possono permettere. Hai detto bene tu, il classico è troppo pesante per me, io studio, ma non mi resta niente” Lucio si sdraiò vicino a lei:” Sta tranquilla, prenderemo provvedimenti. Ora fammi vedere la fica. Ti ha visto pure mio padre, vero?” Anna fece cenno di sì “ E la nonna, il nonno mi ha pure toccata,” Lucio disse:” Non lo farà più. Allarga le gambe, fammi vedere la tua fica.” Lei era vergognosa, ma obbedì, aprì le gambe. Lucio la toccò dove iniziava la fessura e lentamente l’aprì. Comparve il clitoride e lei ebbe come un guizzo, poi la sua cosina si bagnò.” Lucio si chinò a baciarla e andò con la lingua, dietro fino al buchino. Era eccitato, “che bella la tua cosina, peccato che sia sana, mi piacerebbe entrare. Anna strinse le gambe. “Tu sai che non è possibile, voglio sposarmi e a un marito che racconto?” Lucio rimase male:” Perché con me non stai bene?” Anna sospirò: ”Che c’entra? lo sai che tutte le ragazze sperano in un matrimonio, nei figli…” Lucio la guardò” è vero, ma tu continuerai a essere la mia schiavetta. Ti ho deflorato il culetto, tutte le ragazze restano vergini perché se lo fanno mettere nel duchino. Girati, fammelo vedere.” Anna ubbidì e lui cominciò a giocare, poi si fermò un attimo, aveva sentito rumori all’ingresso, erano tornati dalla cena. Il tempo era volato. Il nonno spalancò la porta, Lucio aveva fatto a tempo a alzarsi dal letto e stava seduto su una sedia, Anna ancora sdraiata sul letto. Il nonno disse: ” Domani parliamo della scuola di questa demente, il liceo classico non è per lei” Si avvicinò e le alzò la gonna:” Senza mutande la porcellina. Lucio, non mi dire che ci giochi un po’ quando ti capita” Lucio si mise a ridere:” No, non le ho fatto mettere le mutande perché ha il culetto piagato.” Intanto anche gli altri erano entrati nella stanza di Anna. La nonna si avvicinò e le tirò su la gonna, si vedeva il ciuffetto di peli sulla fica, cercò di farla girare per mettere a pancia in giù. Lei si ribellò e il nonno si avvicinò dandole manate dove capitava. Lei alla fine obbedì e si trovò col culo nudo, con i fratelli e i nonni che ridevano. Il nonno disse: “ Ragazzi a letto è tardi e io ho da sbrigare un servizio.” I due fratelli obbedirono, Lucio salutò e andò via, i nonni si ritirarono nella stanza da letto con Pino e Anna. Il nonno cominciò il discorso: “ La ragazza va male e vedremo di cambiarle scuola. Pensavo di partire domani, mi fermo fino a risolvere questa faccenda, conosco il preside del liceo e quello di una scuola professionale, adatta a una somara come lei, non è degna di fare il classico, come abbiamo frequentato tutti in famiglia, pure la madre ci è riuscita, senza concludere l’università. Comunque tu Pino sei un coglione, tua moglie non si occupa a dovere delle cose di casa. I ragazzi sono stati bravi, Anna avrebbe bisogno di una guida. Tua moglie è un disastro. Stasera non vado a dormire se non vedo che le dai una buona ripassata” Ada e Pino dissero all’unisono:” che intendi dire?” Il nonno rise :” lo sai bene, una bella sculacciata. Inutile dire di no. Si avvicinarono lui e la moglie a Ada: Tu Pino non azzardarti a dire di no, se non vuoi che chiami i ragazzi e la metto nuda davanti a loro. Pino non aveva parole, gli tremavano le mani, ma sapeva che non poteva sottrarsi. Il nonno continuò:” Allora che ti ci vuole a spogliarla? Ada era seduta sul letto e piangeva, sapeva che un diniego l’avrebbe esposta davanti ai figli. La suocera si avvicinò e le tolse per prima cosa scarpe e calze. Poi la giacca, la camicetta e la gonna. Il marito la guardò e il nonno disse ridendo soddisfatto “toglile il reggiseno, le mutande voglio levarmi io il piacere di farle a mille pezzi, si deve vergognare, è come se fosse alla gogna” Ada piangendo si tolse da sola il reggiseno, il suocero si avvicinò e le tolse ridendo le mutandine. Era completamente nuda. Si rivolse alla moglie:” Dove è rimasto lo scudiscio?” La nonna uscì e tornò dopo un momento con l’arnese. Ada era seduta sul letto. Il suocero si avvicinò e con la moglie la fece sdraiare supina. Il suocero si avvicinò e le mise una mano sulla fica: ”Quanti peli, non mi ti ricordavo così pelosa. Allarga le gambe.” Ada vergognosa allargò e il suocero accese il lampadario, guardandola bene dentro le labbra. “Certo c’è differenza dalla patatina d tua figlia. Avanti cosa inutile, mettiti a pancia in giù, fammi vedere il culo, bello nudo, con questo bel solco, apriamo, ecco il buchino, Pino era interdetto, ma da giovane era successo tante volte che i genitori avevano spogliato Ada nuda, per sculacciarla sul culo completamente nudo. Il nonno la frustò sulle natiche e lei sentì dolore, cercò di coprirsi con la mano. La suocera si avvicinò e con delle fascette le legò le mani dietro. Rideva a vedere la nuora in quel modo, le aprì di nuovo le natiche, il nonno si avvicinò e cercò di metterle un dito nel buchino grinzoso. Ada piangeva e la suocera disse:” Ti faccio piangere con un motivo” Tolse il frustino dalle mani del marito e cominciò a darle colpi sul culo che diventava a strisce rosse. Non fu contenta, lasciò il frustino salì sul letto e la colpì con sculacciate sulle natiche, ma qualche colpo finì sulla fica, con gran dolore e vergogna della donna. Il suocero disse:” Hai fatto un affare a sposare questa donnetta, per quattro soldi che ha portato. Preparati stupida, troverò il modo per sculacciarti a culo nudo davanti a certi amici che ho. Purtroppo ho giocato a poker e ho perso, sono d’accordo che li avrei invitati a godere di uno spettacolo vergognoso, e ci mettiamo pure Anna.” La moglie rise:” è una piccola somma, puoi pagarla, è che sei tirchio” Il marito rise:” Se posso risparmiare facendo vedere questa imbecille, che prende colpi sul culo nudo, mi diverto e risparmio.
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