Luca ed Elisa 1° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Luca, ragazzo di 30 anni, capelli castani, occhi neri, alto 1,80, fisico palestrato, era andato a trovare la sorella Elisa, in montagna, perché non riusciva a riprendersi dalla perdita del marito, avvenuta mesi prima.
Elisa, 35 anni, capelli castani lunghi e mossi, occhi castani, alta 1,70, con una terza abbondante di seno, era una ragazza ben curata ed attenta al look, vestiva giovanile con vestiti il più delle volte aderenti.
Si trovava bene con Luca, perchè andavano molto d’accordo ed erano molto affiatati.
Gioco forza, era che lui si presentava veramente bello, e single, quindi aveva tempo per lei.
Pur avendo tempo libero, per se, Elisa, non riusciva trovare un’uomo che la soddisfacesse a pieno e di questo si lamentava spesso con Luca, al quale confidava che le faceva bene la sua vicinanza, e i momenti in cui parlavano insieme.
Luca aveva capito bene che aveva bisogno di un uomo che ogni tanto la prendesse e la possedesse magari con forza per farla sentire sua.
Aveva anche capito che quando lui usciva con qualcuna, Elisa provava un pò di gelosia.
Ogni tanto le battute sessuali di Elisa facevano intendere che come tutte le donne aveva fame o voglia di sfamare un uomo.
Una sera, Luca organizzò una cena in casa, in cui preparò di tutto, e lei per l’occasione si era vestita con un vestito intero, con minigonna e senza spalline.
Il menù era perfetto, tutto buono, tutto di pesce, pur essendo in montagna, con tante pietanze diverse, piccole dosi per non stancare.
Il vino scorreva a fiumi, come le parole tra una chiacchiera e l'altra.
Terminata la cena, Luca sistemò tutto mentre Elisa andò a stendersi a letto vestita, com’era, perchè stanca e brilla.
Muovendo le gambe, aveva fatto sollevare la minigonna tanto da intravedere il pube, coperto dal perizoma.
Luca entrò in stanza, spense le luci e accese solo quella di servizio su un comodino.
Si spoglio completamente e andò verso il letto, salì in ginocchio sul letto mettendosi a lato di lei, ad altezza dei fianchi.
Piano piano faceva salire la gonna sempre di più, con le dita.
Elisa si muoveva, rimanendo sempre assopita, arrivando ad allungare le braccia sopra la testa per rilassarsi di più.
Con una piccola forbice Luca fece saltare i cordini laterali del perizoma e scopri la vulva, poi buttò via la forbice, per non far male alla sorella.
Con la mano destra, molto lentamente, si infilò tra le gambe e con due dita andò subito a stuzzicare la vulva.
Lei cercò di chiudere le gambe, ma il piacere gliele faceva riaprire.
Si destò un pò.
Elisa: "Che fai Luca? Che fai? Non possiamo."
Luca cominciò a muovere lentamente le dita dentro, lei da subito si sollevò con il busto, tenendosi dai gomiti, ma Luca con una spinta la fece distendere.
Elisa: "Dai Luca, basta."
Luca: "Ti rendo felice. Dove vai con questa figa bella stretta, è ora di farti sentire donna."
Elisa: "No, non bisogna, dai non esageriamo."
La luce era soffusa, ed Elisa era drogata dall’alcool quindi provava piacere per quelle dita che entravano ed uscivano.
Luca aveva il pene già durissimo.
Elisa lo sentì, sull’addome, un pene di 28 centimetri di lunghezza e 5 di diametro.
Elisa: "Luca cosa vuoi fare?............. Sei un pazzo."
Luca: "Se è peccato morirò."
Luca con le dita dentro la sua vagina, rovisto delicatamente, mentre bacio la sorella con la lingua.
Lei lo prendeva a sberle, ma lui resisteva, e faceva giocare sua sorella con la lingua.
Poi le sussurrò all'orecchio: “Ora te la apro.”
Elisa ansimava sempre di più.
Lei teneva le gambe divaricate, così lui si portò tra le sue gambe.
Elisa cercava di spostarsi, ma lui si spostava con lei, mentre sentiva sbattere il pene del fratello sull'addome.
Elisa: "Luca è grosso, non l’ho mai fatto con queste dimensioni, no per piacere."
Luca faceva scorrere il pene sull'addome della sorella, come per misurarlo, quanto sarebbe entrato e lei lo guardava con gli occhi spalancati.
Tolse le dita dentro la sorella, e appoggio la cappella alla vulva e si mise a spingere.
Elisa sentì la grossa cappella spingere per entrare, cercò di spostarsi indietro, ma lui la sovrastava, ormai la bloccava.
Elisa: “No, Luca, per piacere è grosso, dai no.”
Il fratello non la guardava mentre spingeva, mentre lei sollevata sui gomiti cercava di spostarsi e togliere la cappella dalle grandi labbra.
La cappella non entrava, perchè era grossa, rispetto al buco, così Luca spinse forte, sentendo l’orifizio allargarsi e avvolgere stretto il suo pene, Elisa cacciò un urlo forte e si trovò impalata.
Luca si fermò con la cappella e qualche centimetro dentro.
Elisa si muoveva ed il pene con lei, ormai ben posizionato dentro.
Elisa ansimava, stringendo le lenzuola con le mani, mentre lui la baciò con la lingua, ed entrando ancora, centimetro dopo centimetro, finchè cominciò a pomparla lentamente.
Luca: "Sei una stra gnocca devi vivere, e farti amare."
Tenendosi con la mano sinistra sollevato, con la destra le fece scendere il vestito alla vita liberando per bene le tette e poi, guardandola negli occhi cominciò a pomparla più velocemente.
Elisa: “Dai basta Luca, dai per piacere è grosso.”
Lei si era distesa e si muoveva sotto i colpi di lui.
Lui era sollevato da lei per vedere bene le smorfie che faceva: come si contorceva, ma soprattutto le tette muoversi, che erano bellissime, a volte si abbassava per morderle e succhiarle.
Elisa vedeva il fratello succhiarle i capezzoli con avidità
Alzava il torace come per offrirglieli meglio.
Lui li prese tutti e due tra le mani, e li strinse forte.
Elisa non diceva più di no perchè aveva piacere di essere sbattuta così.
Elisa: “Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............ NO TUTTO.......... NO TUTTO DENTRO.......................... Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............ ............DAI NO TUTTO......................DAI NO TUTTO NO TUTTO DENTRO........... "
Lei piegò le gambe con le ginocchia sollevate, e leggermente chiuse, tipica posizione di chi accetta il suo uomo.
Con le mani lo abbracciava, e lui piano piano si abbassò, per sentire il corpo di lei incollato al suo, per sentire le tette incollate al torace e per baciarla appassionatamente.
Quando la baciava aumentava il ritmo della pompa, perché gli piaceva sentire gli urli, non avendo mai partorito, ed essendo stata scopata poco, il suo pene era come un tir, in confronto alla sua vagina.
Quando si sentì venire, glielo infilo quasi tutto dentro e rimase fermo finché non si svuotò del tutto, facendo un grugnito di piacere.
Elisa: “No no Luca, non venirmi dentro. Non venirmi dentro per piacere.”
Luca: "Cazzo dove vuoi che venga sei una stra fica.”
Elisa: “Ma cosa dici assolutamente no, basta.”
Luca prosegui a pomparla, abbracciando, e giocando con le sue tette finché non le esplose dentro ancora.
Poi la baciò, in bocca, sul collo, le succhiò le orecchie, il collo e le tette, rimanendo dentro finchè il pene non si mise a riposo da solo.
Finito tutto il suo testosterone, uscì dal corpo di lei e si sdraiò di lato osservandola ed aspettando una sua reazione.
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BUONA LETTURA!
Un abbraccio.
Elisa, 35 anni, capelli castani lunghi e mossi, occhi castani, alta 1,70, con una terza abbondante di seno, era una ragazza ben curata ed attenta al look, vestiva giovanile con vestiti il più delle volte aderenti.
Si trovava bene con Luca, perchè andavano molto d’accordo ed erano molto affiatati.
Gioco forza, era che lui si presentava veramente bello, e single, quindi aveva tempo per lei.
Pur avendo tempo libero, per se, Elisa, non riusciva trovare un’uomo che la soddisfacesse a pieno e di questo si lamentava spesso con Luca, al quale confidava che le faceva bene la sua vicinanza, e i momenti in cui parlavano insieme.
Luca aveva capito bene che aveva bisogno di un uomo che ogni tanto la prendesse e la possedesse magari con forza per farla sentire sua.
Aveva anche capito che quando lui usciva con qualcuna, Elisa provava un pò di gelosia.
Ogni tanto le battute sessuali di Elisa facevano intendere che come tutte le donne aveva fame o voglia di sfamare un uomo.
Una sera, Luca organizzò una cena in casa, in cui preparò di tutto, e lei per l’occasione si era vestita con un vestito intero, con minigonna e senza spalline.
Il menù era perfetto, tutto buono, tutto di pesce, pur essendo in montagna, con tante pietanze diverse, piccole dosi per non stancare.
Il vino scorreva a fiumi, come le parole tra una chiacchiera e l'altra.
Terminata la cena, Luca sistemò tutto mentre Elisa andò a stendersi a letto vestita, com’era, perchè stanca e brilla.
Muovendo le gambe, aveva fatto sollevare la minigonna tanto da intravedere il pube, coperto dal perizoma.
Luca entrò in stanza, spense le luci e accese solo quella di servizio su un comodino.
Si spoglio completamente e andò verso il letto, salì in ginocchio sul letto mettendosi a lato di lei, ad altezza dei fianchi.
Piano piano faceva salire la gonna sempre di più, con le dita.
Elisa si muoveva, rimanendo sempre assopita, arrivando ad allungare le braccia sopra la testa per rilassarsi di più.
Con una piccola forbice Luca fece saltare i cordini laterali del perizoma e scopri la vulva, poi buttò via la forbice, per non far male alla sorella.
Con la mano destra, molto lentamente, si infilò tra le gambe e con due dita andò subito a stuzzicare la vulva.
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Luca aveva il pene già durissimo.
Elisa lo sentì, sull’addome, un pene di 28 centimetri di lunghezza e 5 di diametro.
Elisa: "Luca cosa vuoi fare?............. Sei un pazzo."
Luca: "Se è peccato morirò."
Luca con le dita dentro la sua vagina, rovisto delicatamente, mentre bacio la sorella con la lingua.
Lei lo prendeva a sberle, ma lui resisteva, e faceva giocare sua sorella con la lingua.
Poi le sussurrò all'orecchio: “Ora te la apro.”
Elisa ansimava sempre di più.
Lei teneva le gambe divaricate, così lui si portò tra le sue gambe.
Elisa cercava di spostarsi, ma lui si spostava con lei, mentre sentiva sbattere il pene del fratello sull'addome.
Elisa: "Luca è grosso, non l’ho mai fatto con queste dimensioni, no per piacere."
Luca faceva scorrere il pene sull'addome della sorella, come per misurarlo, quanto sarebbe entrato e lei lo guardava con gli occhi spalancati.
Tolse le dita dentro la sorella, e appoggio la cappella alla vulva e si mise a spingere.
Elisa sentì la grossa cappella spingere per entrare, cercò di spostarsi indietro, ma lui la sovrastava, ormai la bloccava.
Elisa: “No, Luca, per piacere è grosso, dai no.”
Il fratello non la guardava mentre spingeva, mentre lei sollevata sui gomiti cercava di spostarsi e togliere la cappella dalle grandi labbra.
La cappella non entrava, perchè era grossa, rispetto al buco, così Luca spinse forte, sentendo l’orifizio allargarsi e avvolgere stretto il suo pene, Elisa cacciò un urlo forte e si trovò impalata.
Luca si fermò con la cappella e qualche centimetro dentro.
Elisa si muoveva ed il pene con lei, ormai ben posizionato dentro.
Elisa ansimava, stringendo le lenzuola con le mani, mentre lui la baciò con la lingua, ed entrando ancora, centimetro dopo centimetro, finchè cominciò a pomparla lentamente.
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Tenendosi con la mano sinistra sollevato, con la destra le fece scendere il vestito alla vita liberando per bene le tette e poi, guardandola negli occhi cominciò a pomparla più velocemente.
Elisa: “Dai basta Luca, dai per piacere è grosso.”
Lei si era distesa e si muoveva sotto i colpi di lui.
Lui era sollevato da lei per vedere bene le smorfie che faceva: come si contorceva, ma soprattutto le tette muoversi, che erano bellissime, a volte si abbassava per morderle e succhiarle.
Elisa vedeva il fratello succhiarle i capezzoli con avidità
Alzava il torace come per offrirglieli meglio.
Lui li prese tutti e due tra le mani, e li strinse forte.
Elisa non diceva più di no perchè aveva piacere di essere sbattuta così.
Elisa: “Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............ Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............ NO TUTTO.......... NO TUTTO DENTRO.......................... Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............Mmmmm............ ............DAI NO TUTTO......................DAI NO TUTTO NO TUTTO DENTRO........... "
Lei piegò le gambe con le ginocchia sollevate, e leggermente chiuse, tipica posizione di chi accetta il suo uomo.
Con le mani lo abbracciava, e lui piano piano si abbassò, per sentire il corpo di lei incollato al suo, per sentire le tette incollate al torace e per baciarla appassionatamente.
Quando la baciava aumentava il ritmo della pompa, perché gli piaceva sentire gli urli, non avendo mai partorito, ed essendo stata scopata poco, il suo pene era come un tir, in confronto alla sua vagina.
Quando si sentì venire, glielo infilo quasi tutto dentro e rimase fermo finché non si svuotò del tutto, facendo un grugnito di piacere.
Elisa: “No no Luca, non venirmi dentro. Non venirmi dentro per piacere.”
Luca: "Cazzo dove vuoi che venga sei una stra fica.”
Elisa: “Ma cosa dici assolutamente no, basta.”
Luca prosegui a pomparla, abbracciando, e giocando con le sue tette finché non le esplose dentro ancora.
Poi la baciò, in bocca, sul collo, le succhiò le orecchie, il collo e le tette, rimanendo dentro finchè il pene non si mise a riposo da solo.
Finito tutto il suo testosterone, uscì dal corpo di lei e si sdraiò di lato osservandola ed aspettando una sua reazione.
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