Luca ed Elisa 2° Capitolo

di
genere
incesti

Il giorno dopo essere stata involontariamente sbattuta dal fratello, Elisa, si era svegliata prima di Luca, ed era già vestita con una tuta da ginnastica pronta, per tornare a casa.
Stava preparando la colazione.
Dentro la sua testa c’era una guerra in atto.
Luca si alzò dal letto e come tutti gli uomini al mattino aveva la verga in tiro.
Andò in cucina e la abbracciò da dietro.
Le bacio il collo e le palpo un seno.
Elisa: "Stai calmo Luca, ieri abbiamo sbagliato………. Dai scansati…………. Non so cosa devo fare con te………….Non so cosa sia preso a me.”
Lei provò a spostarsi, ma lui senza parlare la girò e le bloccò le braccia dietro la schiena, con le sue, incollandosi al suo corpo e la baciò.
Subito lei cercò di allontanarlo ma poi le bocche si unirono e lei permise alla lingua di lui di entrare.
Cazzo che maschio che era suo fratello: bello, alto più di lei, moro. Magari suo marito fosse stato come lui. Se non fosse stato suo fratello gli avrebbe concesso di tutto.
Con una mano, lui, si intrufolò dentro i pantaloni della tuta di lei e con un dito le entrò in vagina.
Elisa: “No! No! Che fai?”, cercando di divincolarsi dalla presa.
Luca: "Ti sei sentita violentata?"
Elisa: "No, ieri sera no! Ma quello che è successo non si deve più ripetere. Toglimi la mano dalla figa."
Elisa si divincolava, ma muovendosi aveva aperto le gambe e Luca si trovava due dita tra le grandi labbra di lei.
Luca: "Perchè, ti voglio ancora. "
Elisa: "No dai Luca, mi è piaciuto ma........ "
Con le dita rovistava dentro le sue mutandine, non entrava dentro ma si divertiva ad accarezzarla, mentre lei a fatica rimaneva dritta in piedi..
Luca: "Voglio sentire se ti ho allargata un po'."
Elisa provò a spostarsi e a toglierselo di dosso, ma lui le era dentro.
Elisa: "Dai per piacere.........No che fai, sono tua sorella! Sono tua sorella."
Luca: "No sei ancora stretta come prima. Ma voglio farlo ancora. Voglio allargarla per bene."
Elisa: "Luca è successo, adesso basta, mi è piaciuto, mi è piaciuto veramente, alla fine, ma ora basta…………….. Cazzo che maschio che sei, però, mi metti in crisi.”, e si mise ad ansimare.
Le tolse la mano tra le gambe, e la spinse in ginocchio.
Si guardarono negli occhi.
Lui prese il pene in mano, la testa di Elisa e provo a metterglielo in bocca.
Elisa:” No dai Luca, adesso no, è grosso, non voglio. “
Luca: “Voglio che senti bene le dimensioni, voglio che lo misuri con la bocca. “
Lei scuoteva la testa, ma lui le appoggiò la cappella alle labbra e fregando riuscì a fargliele aprire ed entrare.
Luca: “Cavoli che bocca che hai. ……………….Dai succhiami la cappella.”
Il pene le stava perfettamente in bocca, la riempiva.
Subito cercava di toglierselo, ma poi, si sentì forte nel possedere quel maschio e cominciò a succhiargli la cappella.
Sapeva che lo aveva tra le mani, poteva chiedergli tutto, se lo assecondava.
Luca aveva molti soldi, perchè faceva un buon lavoro.
Pompò per bene quel cazzo, e più diventava caldo più lei era veloce.
Luca: "Senti da che cazzo ti puoi far sbattere."
Luca si sentiva schiavo e padrone di quella donna tra lui e il mobile della cucina che si succhiava per bene il cazzo.
Luca: “Cazzo che bocca che hai e che lingua. Dai dai. Quante volte hai detto che ti piaccio. Ti amo sorellina ti amo e voglio le tue tette……………….. Cazzo che bocca. “
Quando stava per venire Elisa voleva toglierselo, ma Luca la fermò.
Luca: “No rimani lì ferma e bevi, puoi chiedermi tutto basta che ti lasci scopare come voglio io. “
Rimase così fermo, tenendole la testa con il pene in bocca e caccio un grugnito, quando le esplose dentro.
Lei sentì l'onda calda inondarle la bocca, tanto che dovette deglutire il tutto.
Chiuse gli occhi, il fratello riprese a pomparla, finché non le esplose ancora dentro.
Luca: "Sei sicura di voler rinunciare a questo?"
Togliendolo dalla bocca, la fece respirare.
La aiuto a sollevarsi e guardandola gli diede una ultima palpata alle tette e andò a vestirsi.
Luca: “Sei una puledra da monta. “
Elisa: “Non lo so non possiamo e non dobbiamo. I nostri genitori sono morti, non ci sono più, cavoli cosa direbbero di noi.”
Luca: “Tu fai quello che dice il tuo corpo non la testa. I nostri genitori sarebbero contenti della nostra felicità.“
Elisa: “Non possiamo, non mi sento violentata ma non possiamo. Che cavolo dici, sarebbero contenti nel sapere che ti sbatti tua sorella e che io te lo permetto?”
Luca: “Ieri sera fremevi finché ti sbattevo, e aprivi bene le gambe. Quando mi guardavi e sentivi le pareti della vagina allargarsi è ciò che volevi.”
Elisa: “No no no assolutamente no. Quello che percepivi dal mio corpo non era quello che volevo.”
Luca: “Quanti ti hanno sbattuto con amore come me ieri sera? Sei più vecchia di me di 5 anni, ma il mio cazzo ti sentiva giovane e virgulta.”
Elisa uscì di casa e se ne andò in preda ai sensi di colpa e non sapendo che fare.
TO BE CONTINUED
Carissimo lettore un abbraccio e un caloroso saluto.
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E’ una storia molto intrigante e passionale, a sfondo sociale con un messaggio molto profondo. E’ in formato cartaceo e anche elettronico.
BUONA LETTURA!
Un abbraccio.
scritto il
2024-04-22
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