Perché no?! 9 - La figlia incestuosa racconta.💥❤️
di
Andrea inc
genere
incesti
Non è facile riuscire a descrivere con ordine quello che mi stava succedendo.
Mio padre mi aveva fatto il culo ed era stato sublime.. nessun dolore ma solo piacere coronato poi, dal fuoco delle sue stilettate di sborra che mi avevano infiammato ogni cellula del corpo e della mente.
Mezz'ora prima mi aveva chiavata ancora sconvolgendomi nell'anima e nel corpo sul suo talamo coniugale e poi avevo leccato la fica di mia madre mentre se la stava montando mio fratello.. suo figlio!
Dio che casino! E che meraviglia!
Ero davvero tornata a casa con la fica piena dello sperma di mio padre?
Pare proprio di si se mia madre, baciandomi con la lingua, mi aveva fatto sentire il sapore della sborra di mio fratello mentre io le trasferivo sulla lingua, il gusto di mio padre.
E poi, anche in quel momento di confusione mentale, mentre avevo il culo infiammato dallo sperma di mio padre, sentivo giungere dal soggiorno, le grida di piacere di mia madre e mio fratello che godevano del loro amplesso incestuoso.
Tutto si era consumato e stava ancora avvenendo nel giro di un pugno di ore.
Il pompino fatto a mio padre in macchina.
La complicità, nel centro commerciale di Andrea che aveva fatto la guardia mentre mio padre, nel camerino di prova, mi scopava per la prima volta:
-Scopami papà!-
Lo avevo implorato quando entrando mi aveva trovata nuda e pronta per lui.
Dio che cambiamento nella sua reazione rispetto a quando in macchina, inizialmente, aveva cercato di respingere la mia voglia di fargli un pompino.
Poi, era andata come era andata e finalmente, avevo ingoiato per la prima volta il suo gustosissimo nettare.
In quel camerino, come d'incanto, tutto era cambiato:
-Papà scopami!-
Gli avevo detto mentre seduta sulla sedia mi offrivo a lui nuda ed a gambe aperte:
-Non posso scoparti cucciola!-
Mi aveva risposto facendomi gelare il sangue:
-Perché?-
Avevo miagolato implorante.
-Perché prima devo restituirti il favore che mi hai fatto in macchina con la bocca!-
Mi aveva risposto mentre mi si inginocchiava davanti.
-Stronzo!-
Avevo risposto ridendo con le mani tra i suoi capelli per spingergli la testa tra le mie cosce.
Dio che orgasmo!
Il primo orgasmo con la bocca e la lingua di un papà è come il primo amore; Non si scorda mai!
A quel primo, erano seguiti altri due orgasmi quando, quasi sfinita, lo avevo implorato di chiavarmi.
Dio che chiavata!
Prima davanti seduta, poi da dietro curva sulla sedia ed infine in piedi, col le gambe serrate dietro la schiena a mo di ragno, le braccia stette al suo collo, il seno attaccato al suo petto villoso, le lingue intrecciate ed il suo cazzo che stantuffava la mia fica sino all'esplosione finale le cui grida di piacere erano state soffocate dalle nostre labbra serrate come ventose.
Non so neanche io come abbia potuto mio padre scaricare tanta quantità di sperma dopo essere venuto nella mia bocca solo mezz'ora prima.
Tant'è!
Per fortuna, mi ero premunita mettendo in borsa alcuni tamponi altrimenti, avrei dovuto asciugarmi con un perizoma o lasciare una scia di sperma sulle mie gambe e per terra.
Salutandomi Andrea, mi aveva fatto un complice occhiolino accompagnato da saluto per il papy.
Chissà da quanto tempo aveva capito che Marco non era il mio fidanzato ma era mio fratello e chissà come diavolo aveva fatto a capire che quell'uomo "anziano" non era un mio amante ma era mio padre.
Andando via, avevo confermato annuendo con un lieve cenno del capo, a quella sua intuizione prima si salutarlo, non vista, con un bacio a lingua in bocca come facevo sempre.
La realtà ad occhi aperti comunque, mi riportava al momento che stavo vivendo, mentre accanto a me, mio padre languidamente appisolato riprendeva le forze per montarmi ancora prima di cadere definitivamente fiaccato in un profondo sonno che l'avrebbe accompagnato sino all'ora di pranzo del mattino seguente.
Come promesso la sera precedente, nonostante fossi anch'io stanca morta, mi ero alzata per prima e dopo aver rassettato il tinello e la cucina ed aver preparato qualcosa per il pranzo, ero andata nelle camere a svegliare i "Gli orgiastici porcelli incestuosi" con fragranti tazzine di caffè.
Quando mi ero alzata, non mi ero resa conto dello stato in cui era ridotto il letto che mi aveva vista protagonista di una notte di fuoco con mio padre.
D'altra parte, anche la mia camera dove erano continuate le performances sessuali di mia madre e mio fratello, era intrisa da pungenti odori di sperma, sudore e umori di fica mentre le lenzuola parevano appena uscite ancora bagnate da un ciclo in lavatrice.
Era veramente pazzesco il meccanismo che si era innescato nella nostra "Tranquilla" famiglia.
Mentre io mi occupavo del servizio in tavola, mia madre si era seduta a cavalcioni su mio fratello infilandosi a candela nella fica, il suo cazzo incredibilmente eretto.
A quella vista mio padre, mi aveva presa e dopo avermi distesa sul tavolo imbandito, mi aveva chiavata sborrando poi, sulla macedonia di frutta che avevo messo a centro tavola.
Dio che porcelli i nostri genitori e quante sorprese dovevamo ancora aspettarci?
Mio padre mi aveva fatto il culo ed era stato sublime.. nessun dolore ma solo piacere coronato poi, dal fuoco delle sue stilettate di sborra che mi avevano infiammato ogni cellula del corpo e della mente.
Mezz'ora prima mi aveva chiavata ancora sconvolgendomi nell'anima e nel corpo sul suo talamo coniugale e poi avevo leccato la fica di mia madre mentre se la stava montando mio fratello.. suo figlio!
Dio che casino! E che meraviglia!
Ero davvero tornata a casa con la fica piena dello sperma di mio padre?
Pare proprio di si se mia madre, baciandomi con la lingua, mi aveva fatto sentire il sapore della sborra di mio fratello mentre io le trasferivo sulla lingua, il gusto di mio padre.
E poi, anche in quel momento di confusione mentale, mentre avevo il culo infiammato dallo sperma di mio padre, sentivo giungere dal soggiorno, le grida di piacere di mia madre e mio fratello che godevano del loro amplesso incestuoso.
Tutto si era consumato e stava ancora avvenendo nel giro di un pugno di ore.
Il pompino fatto a mio padre in macchina.
La complicità, nel centro commerciale di Andrea che aveva fatto la guardia mentre mio padre, nel camerino di prova, mi scopava per la prima volta:
-Scopami papà!-
Lo avevo implorato quando entrando mi aveva trovata nuda e pronta per lui.
Dio che cambiamento nella sua reazione rispetto a quando in macchina, inizialmente, aveva cercato di respingere la mia voglia di fargli un pompino.
Poi, era andata come era andata e finalmente, avevo ingoiato per la prima volta il suo gustosissimo nettare.
In quel camerino, come d'incanto, tutto era cambiato:
-Papà scopami!-
Gli avevo detto mentre seduta sulla sedia mi offrivo a lui nuda ed a gambe aperte:
-Non posso scoparti cucciola!-
Mi aveva risposto facendomi gelare il sangue:
-Perché?-
Avevo miagolato implorante.
-Perché prima devo restituirti il favore che mi hai fatto in macchina con la bocca!-
Mi aveva risposto mentre mi si inginocchiava davanti.
-Stronzo!-
Avevo risposto ridendo con le mani tra i suoi capelli per spingergli la testa tra le mie cosce.
Dio che orgasmo!
Il primo orgasmo con la bocca e la lingua di un papà è come il primo amore; Non si scorda mai!
A quel primo, erano seguiti altri due orgasmi quando, quasi sfinita, lo avevo implorato di chiavarmi.
Dio che chiavata!
Prima davanti seduta, poi da dietro curva sulla sedia ed infine in piedi, col le gambe serrate dietro la schiena a mo di ragno, le braccia stette al suo collo, il seno attaccato al suo petto villoso, le lingue intrecciate ed il suo cazzo che stantuffava la mia fica sino all'esplosione finale le cui grida di piacere erano state soffocate dalle nostre labbra serrate come ventose.
Non so neanche io come abbia potuto mio padre scaricare tanta quantità di sperma dopo essere venuto nella mia bocca solo mezz'ora prima.
Tant'è!
Per fortuna, mi ero premunita mettendo in borsa alcuni tamponi altrimenti, avrei dovuto asciugarmi con un perizoma o lasciare una scia di sperma sulle mie gambe e per terra.
Salutandomi Andrea, mi aveva fatto un complice occhiolino accompagnato da saluto per il papy.
Chissà da quanto tempo aveva capito che Marco non era il mio fidanzato ma era mio fratello e chissà come diavolo aveva fatto a capire che quell'uomo "anziano" non era un mio amante ma era mio padre.
Andando via, avevo confermato annuendo con un lieve cenno del capo, a quella sua intuizione prima si salutarlo, non vista, con un bacio a lingua in bocca come facevo sempre.
La realtà ad occhi aperti comunque, mi riportava al momento che stavo vivendo, mentre accanto a me, mio padre languidamente appisolato riprendeva le forze per montarmi ancora prima di cadere definitivamente fiaccato in un profondo sonno che l'avrebbe accompagnato sino all'ora di pranzo del mattino seguente.
Come promesso la sera precedente, nonostante fossi anch'io stanca morta, mi ero alzata per prima e dopo aver rassettato il tinello e la cucina ed aver preparato qualcosa per il pranzo, ero andata nelle camere a svegliare i "Gli orgiastici porcelli incestuosi" con fragranti tazzine di caffè.
Quando mi ero alzata, non mi ero resa conto dello stato in cui era ridotto il letto che mi aveva vista protagonista di una notte di fuoco con mio padre.
D'altra parte, anche la mia camera dove erano continuate le performances sessuali di mia madre e mio fratello, era intrisa da pungenti odori di sperma, sudore e umori di fica mentre le lenzuola parevano appena uscite ancora bagnate da un ciclo in lavatrice.
Era veramente pazzesco il meccanismo che si era innescato nella nostra "Tranquilla" famiglia.
Mentre io mi occupavo del servizio in tavola, mia madre si era seduta a cavalcioni su mio fratello infilandosi a candela nella fica, il suo cazzo incredibilmente eretto.
A quella vista mio padre, mi aveva presa e dopo avermi distesa sul tavolo imbandito, mi aveva chiavata sborrando poi, sulla macedonia di frutta che avevo messo a centro tavola.
Dio che porcelli i nostri genitori e quante sorprese dovevamo ancora aspettarci?
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