Perché no?! Sono la figlia e stavolta voglio raccontare io
di
Andrea inc
genere
incesti
Sono distesa nuda sul letto in posizione supina.
Ho le gambe larghe e sopra di me e dentro di me c'è mio padre, nudo anche lui, che mi sta chiavando col suo bel cazzo che, nonostante abbia più di 50 anni è ancora duro e resistente quasi come quello di mio fratello.
Mentre godo (Dio come mi fa godere mio padre!)la mia mente galoppa!
Galoppa ancora incredula sul fatto che sino a ieri, il rapporto con mio padre e mia madre era assolutamente "normale" se davvero nomale si può definire il rapporto d'affetto con le persone più care che con ipocrisia, esclude categoricamente, ogni coinvolgimento di tipo fisico.
Il sesso, uno dei più bei regali che il genere umano ha ricevuto dal creatore, è escluso nei rapporti con le persone più care compreso quelle che ti hanno dato la vita.
Assurdo!
Migliaia di anni di evoluzione, non sono stati in grado di spazzare via il taboo dell'incesto che pure, secondo le sacre scritture, è all'origine della pecie umana.
Incredibile.. incredibile davvero anche se, in certi periodi storici ed in certi ambienti, era quasi la normalità.
Comunque, anche se è proibito parlarne, il fenomeno è molto più diffuso di quanto non se ne voglia parlare.
Dunque, in questo momento mio padre è dentro di me!
Io ho già avuto il mio primo orgasmo ed ho il cuore in subbuglio sapendo che tra poco anche lui godrà scaldandomi, con lo stesso seme che mi ha generata, tutto il corpo squassandomi anche la mente.
In quel momento le mie membra sono fuse con le sue in un sol corpo.
Siamo un'unica entità che vibra e suona allo stesso ritmo di uno strumento musicale armonico e ben accordato e tuttavia, la mia mente corre a ciò che molto tempo prima, preparava la strada per l'incredibile epilogo che stavo vivendo come in un sogno.
E cerco di ricordare senza però riuscirci, la prima volta che avevo toccato mio fratello.. ero piccola!
Eravamo piccoli!
Ricordo il mio stupore la prima volta che glielo avevo sentito crescere ed indurirsi tra le mie dita anche se non so quanti anni avessimo ne io ne mio fratello.
Ricordo la volta che mi aveva messo la mano in mezzo alle cosce provocandomi una specie di scossa elettrica.
Mi ero bagnata quella volta e gli avevo chiesto scusa credendo che fosse pipì.
Mi piaceva prenderglielo in bocca e sentirlo crescere tra le mie labbra.
Anche a lui piaceva leccarmela specialmente quando aveva capito che non erano di pipì l'odore ed il sapore che sentiva.
Anch'io avevo capito che le sue prime goccioline liquide e trasparenti, non erano di piscio.
Io non avevo ancora le mie cose quando dal buchetto del suo cosino, era fuoruscita una crema bianca più densa e abbondante delle gocce precedenti.
Con un dito ne avevo raccolto un piccolo fiocco e me l'ero portato in bocca.
Mi era piaciuto e glielo avevo subito preso in bocca e da quel momento per evitare che quella crema andasse dispersa, ogni volta glielo prendevo in bocca e mentre lo sentivo gemere, mi scaldava la lingua, procurandomi piaceri sempre più intensi mentre l'ingoiavo.
Non avevo ancora le mie cose quando me lo aveva messo dentro per la prima volta e quando l'aveva sfilato, un filo della sua cremina macchiata di rosso ed scivolato fuori dalla mia fessura circondata dai primi peletti quasi trasparenti.
La vista di quelle striature rosse ci aveva spaventati ed anche se io non avevo provato dolore, avevamo smesso di metterlo dentro.
Non l'avevamo più messo dentro in compenso però, ci eravamo specializzati nel leccarci a vicenda.
A volte facendogli un pompino per poi essere ricambiata dalla sua lingua.
Un giorno poi, avevamo scoperto che potevamo leccarci insieme nello stesso momento: Avevamo inventato, senza saperlo, il sessantanove.
La comparsa delle mie cose, aveva accelerato la nostra conoscenza del sesso dando davvero il via ai nostri rapporti completi.
Mia madre mi aveva spiegato di cosa si trattasse raccomandandomi come si fa in quei casi, di stare attenta ai maschi che avrebbero potuto togliermi la verginità (Che in verità avevo perso già da un bel po') col rischio di mettermi incinta.
Ormai io e mio fratella la sapevamo lunga e da quel momento, avevamo cominciato ad usare la ricetta della mamma per andare in farmacia a prendere la pillola.
Questi i miei ricordi in quel momento in cui io e mio padre stavamo facendo l'amore sul talamo coniugale mentre in soggiorno, mia madre e suo figlio stavano scopando come ricci.
I grugniti di mio fratello mentre sborrava giungevano a noi sordi come tuoni mentre i suoni emessi da mia madre, arrivavano come ansimi di piacere alternati a sibili acuti nel momento dell'orgasmo.
Quella notte mio padre, ingrifato come un toro, aveva voluto farmi anche il culo.
In un momento di pausa post orgasmo, mi aveva portata in bagno ed usando un preparato speciale di mia madre, mi aveva fatto un profondo clistere rendendomi pulita ed adatta a prendere il suo cazzo coi suoi bollenti schizzi di sperma.
Dio che meraviglia! Che notte di sogno!
segue
Ho le gambe larghe e sopra di me e dentro di me c'è mio padre, nudo anche lui, che mi sta chiavando col suo bel cazzo che, nonostante abbia più di 50 anni è ancora duro e resistente quasi come quello di mio fratello.
Mentre godo (Dio come mi fa godere mio padre!)la mia mente galoppa!
Galoppa ancora incredula sul fatto che sino a ieri, il rapporto con mio padre e mia madre era assolutamente "normale" se davvero nomale si può definire il rapporto d'affetto con le persone più care che con ipocrisia, esclude categoricamente, ogni coinvolgimento di tipo fisico.
Il sesso, uno dei più bei regali che il genere umano ha ricevuto dal creatore, è escluso nei rapporti con le persone più care compreso quelle che ti hanno dato la vita.
Assurdo!
Migliaia di anni di evoluzione, non sono stati in grado di spazzare via il taboo dell'incesto che pure, secondo le sacre scritture, è all'origine della pecie umana.
Incredibile.. incredibile davvero anche se, in certi periodi storici ed in certi ambienti, era quasi la normalità.
Comunque, anche se è proibito parlarne, il fenomeno è molto più diffuso di quanto non se ne voglia parlare.
Dunque, in questo momento mio padre è dentro di me!
Io ho già avuto il mio primo orgasmo ed ho il cuore in subbuglio sapendo che tra poco anche lui godrà scaldandomi, con lo stesso seme che mi ha generata, tutto il corpo squassandomi anche la mente.
In quel momento le mie membra sono fuse con le sue in un sol corpo.
Siamo un'unica entità che vibra e suona allo stesso ritmo di uno strumento musicale armonico e ben accordato e tuttavia, la mia mente corre a ciò che molto tempo prima, preparava la strada per l'incredibile epilogo che stavo vivendo come in un sogno.
E cerco di ricordare senza però riuscirci, la prima volta che avevo toccato mio fratello.. ero piccola!
Eravamo piccoli!
Ricordo il mio stupore la prima volta che glielo avevo sentito crescere ed indurirsi tra le mie dita anche se non so quanti anni avessimo ne io ne mio fratello.
Ricordo la volta che mi aveva messo la mano in mezzo alle cosce provocandomi una specie di scossa elettrica.
Mi ero bagnata quella volta e gli avevo chiesto scusa credendo che fosse pipì.
Mi piaceva prenderglielo in bocca e sentirlo crescere tra le mie labbra.
Anche a lui piaceva leccarmela specialmente quando aveva capito che non erano di pipì l'odore ed il sapore che sentiva.
Anch'io avevo capito che le sue prime goccioline liquide e trasparenti, non erano di piscio.
Io non avevo ancora le mie cose quando dal buchetto del suo cosino, era fuoruscita una crema bianca più densa e abbondante delle gocce precedenti.
Con un dito ne avevo raccolto un piccolo fiocco e me l'ero portato in bocca.
Mi era piaciuto e glielo avevo subito preso in bocca e da quel momento per evitare che quella crema andasse dispersa, ogni volta glielo prendevo in bocca e mentre lo sentivo gemere, mi scaldava la lingua, procurandomi piaceri sempre più intensi mentre l'ingoiavo.
Non avevo ancora le mie cose quando me lo aveva messo dentro per la prima volta e quando l'aveva sfilato, un filo della sua cremina macchiata di rosso ed scivolato fuori dalla mia fessura circondata dai primi peletti quasi trasparenti.
La vista di quelle striature rosse ci aveva spaventati ed anche se io non avevo provato dolore, avevamo smesso di metterlo dentro.
Non l'avevamo più messo dentro in compenso però, ci eravamo specializzati nel leccarci a vicenda.
A volte facendogli un pompino per poi essere ricambiata dalla sua lingua.
Un giorno poi, avevamo scoperto che potevamo leccarci insieme nello stesso momento: Avevamo inventato, senza saperlo, il sessantanove.
La comparsa delle mie cose, aveva accelerato la nostra conoscenza del sesso dando davvero il via ai nostri rapporti completi.
Mia madre mi aveva spiegato di cosa si trattasse raccomandandomi come si fa in quei casi, di stare attenta ai maschi che avrebbero potuto togliermi la verginità (Che in verità avevo perso già da un bel po') col rischio di mettermi incinta.
Ormai io e mio fratella la sapevamo lunga e da quel momento, avevamo cominciato ad usare la ricetta della mamma per andare in farmacia a prendere la pillola.
Questi i miei ricordi in quel momento in cui io e mio padre stavamo facendo l'amore sul talamo coniugale mentre in soggiorno, mia madre e suo figlio stavano scopando come ricci.
I grugniti di mio fratello mentre sborrava giungevano a noi sordi come tuoni mentre i suoni emessi da mia madre, arrivavano come ansimi di piacere alternati a sibili acuti nel momento dell'orgasmo.
Quella notte mio padre, ingrifato come un toro, aveva voluto farmi anche il culo.
In un momento di pausa post orgasmo, mi aveva portata in bagno ed usando un preparato speciale di mia madre, mi aveva fatto un profondo clistere rendendomi pulita ed adatta a prendere il suo cazzo coi suoi bollenti schizzi di sperma.
Dio che meraviglia! Che notte di sogno!
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