Il nonno di Luca
di
FILIPPO
genere
gay
Frequento la casa di Luca da quando ero un ragazzino, siamo compagni di scuola e vicini di casa, i nostri genitorio si frequentano spesso.
Sono all'ultimo anno del liceo, e presto avremo l'esame di maturità, così, spesso vado a casa sua il pomeriggio per studiare.
Mi capita di arrivare in anticipo, e Luca è via con sua mamma, ad aprirmi c'è suo nonno, un bell'uomo, sulla sessantina, vedovo, e molto simpatico.
Quando siamo soli, mi chiede della fidanzata ecc, anche se io non ho fidanzate, sono, segretamente gay, portto al travestimento, ho iniziato da pochi anni, rubacchiando da mia sorella, e da mia madre, e ho avuto qualche avventura omosessuale, con perone più grandi di mè.
Sono tendenzialmente passivo, anche se trà le gambe mi ritrovo un bel cazzo, ma essere posseduto da un maschio, mi alletta di più.
Non ho mai dato adito che si pensasse fossi omosessuale, Luca non ne è al corrente, è un mio segreto, anche se ultimamente fatico a reprimere il mio istinto femminile.
E proprio un pomeriggio che a casa di Luca aspetto che arrivi, chiacchierando con Francesco il nonno, mi fà una domanda a bruciapelo, Paola tu sei gay vero?, divento rosso in viso e inizio a balbettare delle scuse assurde.
Francesco mi dice che non c'è nulla di male ad esserlo, molti uomini sposati lo sono, l'omosessualità non è più un tabù, e così inizio a rilassarmi.
Ammetto di esserlo, abbasso lo sguardo mi vergogno a dirlo a lui, una persona etero, di una certa età, ma in un certo senso, mi sento liberato.
Inizia a farmi domande, da quanto tempo, se sno ancora vergine, e alla mia risposta ch no non lo sono da alcuni anni, a voluto che gli raccontassi tutto.
Alla fine mi dice, mi piacerebbe vederti travestita Paolina, ti và che ti chiamo al feminile?, annuisco, è proprio quello che ho sempre sognato, essere trattata da donna.
Domani, vieni a casa mia, Francesco abita nella villetta in fondo alla strada chiusa, a un centinaio di metri, è vedovo, accetto, anche se ho un poco di paura.
Il giorno dopo, verso le sedici, come d'accordo, mi reco da lui, mi apre la porta, e mi accarezza, tranquilla Paoletta, non ti mangio mica, sorrido, e lo seguo in sala, dove mi offre una bibita, e poi mi indica la camera da letto, vai troverai l'occorrente che ti serve, e una volta in camera sua sul letto vedo intimo femminile, e un armadio pieno di vestitil erano di sua moglie, una donna minuta, e le sue cose mi calzano a pennello.
Indosso reggicalze calze slip, e un vestitino corto, provo un paio di sabo, le scarpe non mi vanno bene, e così lo raggiungo in sala.
Il cuore mi batte nel petto, sono emozionata, e appena mi vede, rimane incantato.
Sei stupenda Paoletta, e vi viene incontro, mi fà girare più volte sù mè stessa, e poi mi abbraccia e mi bacia, un lungo bacio.
Mi palpa il culetto, e sento il suo cazzo duro sul mio ventre, e in un attimo è senza pantaloni, si toglie la maglietta ed è nudo, un bel corpo tonico, e una sbela di cazzo scappellato, la cappella lucida, non resisto, e mi inginocchio, a succhiarlo.
Me lo infilo meetà in bocca, e pompo, sono bravina a fare pompini, lui geme, e in pochi minuti ingoio il suo caldo sperma.
Poi mi bacia, assapora il suo seme, e mi porta in camera, mi toglie il vestito, e mi succhia il cazzo, pochi colpi e getto come una fontana, non riesco a trattenermi, non ci sono mai riuscita.
Mi stende sul letto, mi bacia mi succhia i capezzoli, diventano durissimi, poi mi bacia il ventre, e si prepara, mi solleva le gambe accarezza il naylon, è eccitatissimo, lo vuoi? mi chiede, lo imploro di darmelo, voglio sentirlo tutto nel culo, duro e potente, prende della crema, la cosparge sul suo cazzo e un poco nel mio ano, e poi si appoggia e spinge.
Entra senza fatica, sono bagnatissima ed eccitata al punto giusto, scivola dentro togliendomi il fiato, sento i suoi testicoli appoggiarsi alle mie chiappette, e mi bacia, scopami chiedo, Francesco scopami fammi godere.
Mi pompa per una mezz'ora, urlo il mio piacere siamo soli, e vengo più e più volte, e poi mi ingravida, il suo sperma dentro di mè, lo bacio, piango dal piacere e dalla felicità.
Rimaniamo abbacciati sono trà le sue braccia, quando mi chiede: vuoi diventare la mia donna?, lo guardo in viso, se lo vuoi sì, bene ti farò insegnare da un'amica a truccarti ti acquisterò scarpe adatte e passerai più tempo possibile con mè, lo bacio, grazie amore, voglio essere la tua donna.
Così, appena possiamo ci frequentiamo, vado da lui, e i primi tempi veniva Anna una sua amica lesbica, che mi ha insegnato a truccarmi, a vestirmi abbinando scarte e vestiti, mi aiuta a depilarmi, anche se ho pochi peli, mi fà la ceretta zona ano, e cazzo, e quando lo manipola diventa duro, lei ride, dai Paoletta, pensa al tuo maschione che presto ti scoperà, come ti prende tesoro a pecora o normale, in tutti i modi Anna, mi incula anche in piedi appoggiata alla parete, mi accarezza, sei proprio una barva e bella ragazza, e sento aprire la porta, è lui corro ad abbracciarlo e baciarlo, ti voglio amore, subito, ma c'è anna dice ridendo, meglio mi farà delle foto, e poco dopo, a pecora mi ritrovo il suo cazzo nel culo, gemo e lo imploro di non smettere, sono ormai condannata ad essere sua,
TI AMO FRANCESCO, MIO UOMO.
Sono all'ultimo anno del liceo, e presto avremo l'esame di maturità, così, spesso vado a casa sua il pomeriggio per studiare.
Mi capita di arrivare in anticipo, e Luca è via con sua mamma, ad aprirmi c'è suo nonno, un bell'uomo, sulla sessantina, vedovo, e molto simpatico.
Quando siamo soli, mi chiede della fidanzata ecc, anche se io non ho fidanzate, sono, segretamente gay, portto al travestimento, ho iniziato da pochi anni, rubacchiando da mia sorella, e da mia madre, e ho avuto qualche avventura omosessuale, con perone più grandi di mè.
Sono tendenzialmente passivo, anche se trà le gambe mi ritrovo un bel cazzo, ma essere posseduto da un maschio, mi alletta di più.
Non ho mai dato adito che si pensasse fossi omosessuale, Luca non ne è al corrente, è un mio segreto, anche se ultimamente fatico a reprimere il mio istinto femminile.
E proprio un pomeriggio che a casa di Luca aspetto che arrivi, chiacchierando con Francesco il nonno, mi fà una domanda a bruciapelo, Paola tu sei gay vero?, divento rosso in viso e inizio a balbettare delle scuse assurde.
Francesco mi dice che non c'è nulla di male ad esserlo, molti uomini sposati lo sono, l'omosessualità non è più un tabù, e così inizio a rilassarmi.
Ammetto di esserlo, abbasso lo sguardo mi vergogno a dirlo a lui, una persona etero, di una certa età, ma in un certo senso, mi sento liberato.
Inizia a farmi domande, da quanto tempo, se sno ancora vergine, e alla mia risposta ch no non lo sono da alcuni anni, a voluto che gli raccontassi tutto.
Alla fine mi dice, mi piacerebbe vederti travestita Paolina, ti và che ti chiamo al feminile?, annuisco, è proprio quello che ho sempre sognato, essere trattata da donna.
Domani, vieni a casa mia, Francesco abita nella villetta in fondo alla strada chiusa, a un centinaio di metri, è vedovo, accetto, anche se ho un poco di paura.
Il giorno dopo, verso le sedici, come d'accordo, mi reco da lui, mi apre la porta, e mi accarezza, tranquilla Paoletta, non ti mangio mica, sorrido, e lo seguo in sala, dove mi offre una bibita, e poi mi indica la camera da letto, vai troverai l'occorrente che ti serve, e una volta in camera sua sul letto vedo intimo femminile, e un armadio pieno di vestitil erano di sua moglie, una donna minuta, e le sue cose mi calzano a pennello.
Indosso reggicalze calze slip, e un vestitino corto, provo un paio di sabo, le scarpe non mi vanno bene, e così lo raggiungo in sala.
Il cuore mi batte nel petto, sono emozionata, e appena mi vede, rimane incantato.
Sei stupenda Paoletta, e vi viene incontro, mi fà girare più volte sù mè stessa, e poi mi abbraccia e mi bacia, un lungo bacio.
Mi palpa il culetto, e sento il suo cazzo duro sul mio ventre, e in un attimo è senza pantaloni, si toglie la maglietta ed è nudo, un bel corpo tonico, e una sbela di cazzo scappellato, la cappella lucida, non resisto, e mi inginocchio, a succhiarlo.
Me lo infilo meetà in bocca, e pompo, sono bravina a fare pompini, lui geme, e in pochi minuti ingoio il suo caldo sperma.
Poi mi bacia, assapora il suo seme, e mi porta in camera, mi toglie il vestito, e mi succhia il cazzo, pochi colpi e getto come una fontana, non riesco a trattenermi, non ci sono mai riuscita.
Mi stende sul letto, mi bacia mi succhia i capezzoli, diventano durissimi, poi mi bacia il ventre, e si prepara, mi solleva le gambe accarezza il naylon, è eccitatissimo, lo vuoi? mi chiede, lo imploro di darmelo, voglio sentirlo tutto nel culo, duro e potente, prende della crema, la cosparge sul suo cazzo e un poco nel mio ano, e poi si appoggia e spinge.
Entra senza fatica, sono bagnatissima ed eccitata al punto giusto, scivola dentro togliendomi il fiato, sento i suoi testicoli appoggiarsi alle mie chiappette, e mi bacia, scopami chiedo, Francesco scopami fammi godere.
Mi pompa per una mezz'ora, urlo il mio piacere siamo soli, e vengo più e più volte, e poi mi ingravida, il suo sperma dentro di mè, lo bacio, piango dal piacere e dalla felicità.
Rimaniamo abbacciati sono trà le sue braccia, quando mi chiede: vuoi diventare la mia donna?, lo guardo in viso, se lo vuoi sì, bene ti farò insegnare da un'amica a truccarti ti acquisterò scarpe adatte e passerai più tempo possibile con mè, lo bacio, grazie amore, voglio essere la tua donna.
Così, appena possiamo ci frequentiamo, vado da lui, e i primi tempi veniva Anna una sua amica lesbica, che mi ha insegnato a truccarmi, a vestirmi abbinando scarte e vestiti, mi aiuta a depilarmi, anche se ho pochi peli, mi fà la ceretta zona ano, e cazzo, e quando lo manipola diventa duro, lei ride, dai Paoletta, pensa al tuo maschione che presto ti scoperà, come ti prende tesoro a pecora o normale, in tutti i modi Anna, mi incula anche in piedi appoggiata alla parete, mi accarezza, sei proprio una barva e bella ragazza, e sento aprire la porta, è lui corro ad abbracciarlo e baciarlo, ti voglio amore, subito, ma c'è anna dice ridendo, meglio mi farà delle foto, e poco dopo, a pecora mi ritrovo il suo cazzo nel culo, gemo e lo imploro di non smettere, sono ormai condannata ad essere sua,
TI AMO FRANCESCO, MIO UOMO.
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