Il parcheggiatore 2

di
genere
dominazione

Inutile dire che passai il resto della giornata come se non ci fossi con la testa, ero preoccupata, e allo stesso tempo eccitata, ma finalmente arrivarono le 18, ora concordata.
Scesi e trovai Vittorio davanti al suo ufficetto, mi disse di entrare e prepararmi, trovai tutte le mie cose sul divanetto.
Mi preparai con cua, e mi truccai, poi misi la parrucca e fui pronta, non mi accorsi di essere stata registrata, ma ormai poco importava, non avrei potuto oppormi.
Uscii, e vittorio mi osservò per bene, cazzo ma sei una vera figa, non sembrerebbe che sei una frociona, molto bella, nel frattempo arrivò un'auto, un collegache si era soffermato più del dovuto in ufficio, cercai di rientrare, Vitorio me lo impedì, cazzo fai stronza, vai alla sbarra ad aprigli, intanto Vittorio urla al collega, un attimo dottore, che le apre la mia ragazza, io sono disperata.
Mi avvicino scuettando, e se mi riconosce, io lo conosco bene, e a pochi uffici dal mio, lui mi osserva, buona sera signora mi dice, io sorrido e alzo la sbarra, e lo saluto, sono sul punto di svenire, ed eccitata allo stesso tempo, poi mi incammino verso Vittorio.
Brava vacca, mi piaci, e mi bacia, un bacio forte, mi stringe, l'abbraccio è vigoroso, da vero maschio alpha, e io mi sciolgo.
Entriamo nell'ufficetto, mettiti in ginocchio frociona e abbassami i pantaloni, eseguo, e mi ritrovo il suo cazzonedavanti, è straordinario, duro come il ferro, lungo, e grosso, un cazzo da urlo, lo imbocco, sà di urina, Vittorio non ama il sapone, ma vado avanti, fatico a inboccarlo, ma mi sforzo, lo succhio e lo lecco, lecco i testicoli gonfi di sborra, li accarezzo, a lui piace.
Poi mi strattona, mi solleva e mi mette a pancia sù, stesa sulla sua scrivania minuta, fatico a starci, mi solleva le gambe, mi strappa gli slip, e appoggia la cappella al mio ano, lo prego di mettere della crema che mi ero portata da casa, lui rantola, afferra il tubetto, la spalma sul cazzo e poi infila la cappella senza nemmeno degnarsi di avvisarmi.
La sento entrare, è grossa mi dilata emetto un urlo, mi arriva un ceffone, troia zitta, e spinge.
Mi devasta, svengo un attimo, ma lui inizia la monta, grunisce come un maiale, mi sfonda ad ogni colpo.
Rimango a cosce larghe, lui si appoggia alle mie gambe e mi scopa, mi piace, dopo i dolore il piacere, lo imploro di non smettere, e lui pompa.
Mi innonda di sperma, e poi esce, il mio ano è dilatato, e fuoriesce tutto il suo sperma, io ansimo, non riesco a muovermi, e lui filma, filma il mio culo devastato.
Sei mia puttana mi dice poco dopo, dora in poi indosserai tutto l'occorrente sotto i pantaloni, e quando ti chiamo vieni di corsa, lascia quì dei vestiti, scarpe e trucchi, diventerai, per tutti la mia donna, andrai a fare la spesa e le commissioni che ti darò, come Paola, e se capiscono che sei frocio ancora meglio, ora vattene a casa, vado per cambiarmi, ma che cazzo fai scema, tornatene a casa così.
Rientro dopo una mezz'ora, non mi ha visto nessuno per fortuna, ma non mi cambio e non mi lavo, il suo odore di sudore il suo sperma, mi eccitano, capisco di essere attratt da lui, e me ne vergogno, non resisto gli mando un messaggino, grazie amore, è stato stupendo, ricevo a breve il filmato della mia monta, brava troia ai miei amici sei piaciuta, sono sputtanata, lo sò, ma non mi viene un attacco di panico, anzi, rispono, fai di mè quello che vuo, e mi masturbo pensando a lui.
scritto il
2024-06-13
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