La festa aziendale

di
genere
dominazione

Come ogni anno, ho partecipato alla festa aziendale, che si festeggia alla sede principale, io lavoro in una sede decentrata, piccola, siamo cinque persone, il direttore, io come ingegnere, e trè tesnici, veniamo volutamente tenuti all'esterno dell'azienda, poichè, noi lavoriamo a progetti molto particolari, e non vogliono, che nessuno possa carpire i nostri segreti.
Io oltre ai segreti aziendali, ho i miei, sono omosessuale, sin da ragazzino, cerco di non mostrare la mia natura, lavorando trà maschi diciamo beta, non credo che sarei capito, o tollerato, sono molto bravo nel mio lavoro, anche grazie alla mia natura femminile, quindi riflessivo, organizzato, e paziente, diciamo che non possono fare a meno della mia capacità.
Era sabato sera, di circa un anno fà, mi sono presentato come sempre, ben vestito, sportivo, ho un bel fisico, e ho trentotto anni, sia come maschio, che come femmina, sono molto attraente, e come sempre, le ragazze della dita civettano con mè, e i miei colleghi sono gelosi, io ricambio, anche se poi tutto finisce lì, grazie alla mia fantomatica morosa.
Come sempre sotto i vestiti maschili, celo intimo femminile, slip, a volte collant, o autoreggenti, le unghie dei piedi sono sempre curate e smaltate di rosso fuoco, non potrei farne a meno, poichè poi a casa, mi trasformo in una bella ragazza, truccata e ben vestita.
Ma quella sera qualcosà andò storto, io non bevo quasi mai, e se lo faccio, lo faccio con parsimonia, ma il mio capo, insiste, e insiste, siamo in gruppo, parlano di calcio e di donne, due cose che odio, o almeno non sono interessato, e mi stò annoiando, quando i discorsi finiscono sui froci, e ognuno diceva la sua.
Io mi sentivo in imbarazzo, e commisi l'errore di bere un paio di bicchieri di troppo, e così, iniziai a difendere, in modopacato la categoria, facendo accendere gli animi degli altri, conclusione? mi sono preso del frocio.
Ero un pochino arrabbiato, e nel mentre mi scappa di andare in bagno, e mentre stò urinando, nell'apposita tazza di quelle appese al muro, entra il mio capo, si mette al mio fianco, e inizia a urinare anche lui, la sfortuna vuole che mi scivolano a metà coscia i pantaloni, e si vede benissimo le mie culotte rosse, di pizzo, Gianni, mi guarda stupito, poi guarda il mio cazzetto, sono minidotata, forse perchè sono passiva, e non mi viene di usarlo se non per fare pipì, ma allora è vero sei un frocio.
Mi sistemo velocemente, balbetto qualcosa di incomprensibile, e rientro velocemente in sala, dove mi tengo a distanza da lui, e poi a sera tardi, esco per cercare un taxi che mi porti a casa.
Nel mentre si ferma un'auto, è Gianni, sali che ti accompagno io sono di strada, cerco di evitare, ma non posso, è il mio capo, salgo, sono imbarazzata, lui mi sorride e parte, poco dopo, mi chiede come mai fossi trav, io spiego che ogni tanto mi piace la comodità degli indumenti femminili, lui ride, certo come nò, abbassa i pantaloni che voglio vedere bene, mi oppongo, ma lui mi domina inconsciamente, e così poco dopo ho i pantaloni alle caviglie, mi accarezza la coscia liscia, e lo slip, carini, poi scosta un lembo di mutandina e tocca il mio cazzetto duro, certo che come dimensioni c'è poco, e ride di gusto, dimmi la verità, tu lo prendi in culo e basta vero frocetto?, io annuisco, bene, allora, datti da fare, si ferma in una stradina, si cala i pantaloni, e mi ritrovo in mano un cazzo spaziele, dai succhia troietta, io lo imbocco, e pompo.
Mi viene in bocca dopo pochi minuti, sono brava di bocca e lui era pieno, bevo e ingoio tutto, e lui soddisfatto, mi accarezza, mi accorgo poi che mi ha filmata mentre lo sbocchinavo, sai tanto per ricordarti che ora sei la ia puttana.
Mi lascia davanti casa, e mi raccomando signorina, lunedì porti l'occorrente in ufficio per trasformarti in una vera troia, e se ne và.
Passo la domenica trà vari stati d'umore, aspettando lunedì, e così mi presento con una borsa capiente contenente l'occorrente per trasformarmi in Paola.
Gianni, appena mi vede mi dice di andare nel suo bagno e prepararmi, ha bisogno di una segretaria, a capo basso mi dirigo nel suo bagno, mi spoglio, meto reggicalze calze slip, reggiseno, sandali tacco dieci, mi trucco finemente, rossetto, e poi infilo camecetta e gonna con spacco, e parrucca biondo platino, sono pronta.
Mi aspetta in ufficio, mi siedo al compiuter e inizio il mio lavoro, ad un tratto chiama uno dei tecnici, Luca vieni nel mio uficio, sono terrorizzata, faccio per alzarmi, e Gianni con voce dura mi intima di sedermi, mostra il suo cellulare, e mi fà vedere che hga inviato il nostro video a tutti e trè i tecnici, sprofondo nella più nera disperazione, Luca entra e mi guarda, cazzo Gianni avevi ragione, è una bella figa, ciao frocione si rivolge a mè, più tardi scendi in laboratorio, che ti aspettiamo troiona.
Dopo una mezz'ora, Gianni si spoglia e si sistema sul suo divanetto, vieni frocio, succhia, e io prontamente succhio, ad un tratto mi stacca la bocca, togliti lo slip e impalati sul mio cazzo, e io le sfilo, e mi siedo lentamente sul suo cazzo, fino a prenderlo tutto.
Mi pompo una decina di inuti e lui mi sborra nel culo, in profondità, e godiamo all'unisono, poi mi dice di sfilarmi svelta e sedermi al pc, lo faccio e poco dopo innondo di sperma la sedia.
Pranziamo, fà portare dei panini dal bar, da domani troia andiamo a ristorantino quì sotto come una coppia normale, io sudo freddo.
Poi alle 15, mi dice di raggiungere i miei colleghi, rimetto lo slip, e scendo.
Appena mi vedono partono fischi di ammirazione, e arrivata al loro cospetto, palpeggiamenti vari.
Luca si toglie pantaloni e slip, voglio metterlo dove lo ha messo il capo, e mi prende a pecora, mi sbatte il suo cazzo nel culo, scivola come se entrasse nel burro, e mi pompa, e nel frattempo succhio Angelo.
aLDO SI SPOGLIA E SI SEGA, lUCA SBORRA NEL MIO CULO, E SUBITO Aldo prende il suo posto, e Angelo mi sborra in gola, e poco dopo seconda ondata di sperma nel mio intestino.
Brava troia, domani si ripete, e mi mandano colante di sperma da Gianni, che si stà guardando il filmato del trio, anche l' non me ne sono accorta.
Così da quel giorno mi sono trasformata in Paola la troia, dalla seconda settimana, arrivavo già enfemme in ufficio, partivo da casa al femminile, facendomi scoprre dai miei vicini, passavo le giornate a lavorare e a scopare con loro, e la cosa mi piaceva, eccome, e poi trè mesi fà, Gianni mi ha convinta e aiutata a cambiare nome, al femminile in comune, grazie ad amicizie, e poi a farmi assumere come donna in azienda.
Ora son Paola Longhi, tecnico donna, e amante di quattro maschi cazzutissimi.
scritto il
2024-10-07
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