Frocione 6
di
FILIPPO
genere
esibizionismo
Mi risvegliai la mattina dopo, ero distrutta, il mio ano faticava a ritornare normale, e mi preoccupai, così, in mattinata mi recai dalla mi dottoressa, e ci andai in gonna e camicetta, autoreggenti e tacchi.
Appena mi vide, non mi riconobbe, mi chiese il nome, e appena le dissi chi ero, mi sorrise, ho sempre immaginato che lei fosse gay, e bene, ora noto che ha deciso il suo ruolo, ottimo, quindi faremo delle visite più femminili che maschiligiusto?, annuii, e poi le spiegai il mio, diciamo problema.
mi fece accomodare sulla poltrona ginecologica, sistemare i piedi nell'apposito posto, e a gambe larghe, iniziò a visitarmi.
Infilò degli aggegi nel mio culo, e poi, toltasi i guanti, mi disse, cara la mia Paola, devi stare attenta all'uso che fai dlla tua figa, non è fatta per soddisfare un numero elevato di maschi, e poi attenta alle dimensioni, le spiegai che non avevo più il controllo del mio corpo, e che sarebbe andato peggio, ero ormai in un circolo vizioso, dove non ne sarei mai più potuto uscire, e anzi ne traevoun piacere immenso.
Allora mi consigliò delle creme e pomate, e mi diede dei consigli utili, e pocoprima di scendere dal lettino, volle visitarmi il cazzo.
Tastò i miei testicoli, e riscontrò dei leggeri danni, le dissi che mi aveva preso a calci, e poi volle veder il mio sperma, le ci volle poco, in meno di un minuto le venni nella mano, attenta, ai colpi, potresti non avere più sperma, le dissi che se fosse per mè, me li sarei fatti togliere, lei rise, ma vedremo dai, e poi dopo un abbraccio me ne andai.
Salii a casa, e mi misi in reggicalze calze e tacchi, e mi misi al pc, poco dopo sentii aprire la porta, non ricordandomi che la portinaia aveva voluto le chiavi, me la ritrovai davanti, bene signora Paola, o meglio, come mi ha ordinato il sig Luca, frocione, da oggi io potrò entrare e uscire da quì a tutte le ore, e con chi voglio, non potrà mai vestire al maschile, ma sempre da gran troia, e senza preavviso porterò visitatori, che potranno entrare e toccare quelloche vorranno, e lei sarà a loro completa disposizione, capii che Luca mi aveva ceduta.
E subito verso sera, la portinaia entrò con le due donne che avevo incontrato all'inizio della mia nuova vita, prego entrate, il frocio nel frattempo ci preparerà un caffè, venite, vi mostrerò il suo guardarobe, e andarono in camera, dove gli mostrò sacrpe vestiti intimo, cazzi di gomma ecc, tolsero dai cassetti per toccare, la mia era roba di classe.
Poi vennero in sala, dove servii il caffè, vollero che camminassi per la sala sculettando, lo feci, ne ero anche felice a dire il vero, ormai non avevo più tabù.
Mostrai loro dei filmati che mi ritraevano mentre sbocchinavo, e lo prendevo nel culo, e si eccitarono, ne vollero una copia che inviai al loro numero, e poi mi chiesero di segarmi, lo feci e sborrai nei loro caffè, che bevvero e apprezzarono il gusto dolce del mio sperma.
E poi rimasi sola, iniziavo ad apprezzare la mia nuova vita, ora dovevo decidere per il lavoro, era un passo importante, così pianificai il tutto per il giorno dopo.
Mi alzai presto, doccia, e poi mi misi un bel paio di collant dieci danari, il reggiseno, gonna sopra il ginocchio con uno spacco alla coscia, e una camicetta attillatissima, tacchi dieci, un trucco deciso, rossetto rosso, e parrucca capelli corti neri, ero stupenda.
Mi presentai al corridoio degli uffici e timbrai il mio cartellino, i miei colleghi mi ossrvarono stupiti, non mi riconobbero, ma poi visionando il nome sul cartellino capirono.
Io mi recai nel mio ufficio, e attesi, poco a dire il vero, che si presentarono i capi, entrarono, e mi guardarono a lungo, ma sei tù Paolo?, annuii, no ora sono Paola, ma sei un frocio disse inorridita la consulente del lavoro, no tesoro, sono omosessuale trav.
In poche parole mi intimarono di andarmene, e mi licenziarono, me ne andai, me lo aspettavo, ora dovevo concentrarmi su un'altra occupazione, trovare un nuovo lavoro, ma sapevo già quale sarebbe stato, ilmarciapiede, era da anni che lo sognavo, e ora era il momento.
Chiamai Luca, e mi recai da Anna e Antonio, spiegai loro l'accaduto, e ci accordammo sul compenso, 50 e 50, accettai, e la settimana dopo ero pronta.
Appena mi vide, non mi riconobbe, mi chiese il nome, e appena le dissi chi ero, mi sorrise, ho sempre immaginato che lei fosse gay, e bene, ora noto che ha deciso il suo ruolo, ottimo, quindi faremo delle visite più femminili che maschiligiusto?, annuii, e poi le spiegai il mio, diciamo problema.
mi fece accomodare sulla poltrona ginecologica, sistemare i piedi nell'apposito posto, e a gambe larghe, iniziò a visitarmi.
Infilò degli aggegi nel mio culo, e poi, toltasi i guanti, mi disse, cara la mia Paola, devi stare attenta all'uso che fai dlla tua figa, non è fatta per soddisfare un numero elevato di maschi, e poi attenta alle dimensioni, le spiegai che non avevo più il controllo del mio corpo, e che sarebbe andato peggio, ero ormai in un circolo vizioso, dove non ne sarei mai più potuto uscire, e anzi ne traevoun piacere immenso.
Allora mi consigliò delle creme e pomate, e mi diede dei consigli utili, e pocoprima di scendere dal lettino, volle visitarmi il cazzo.
Tastò i miei testicoli, e riscontrò dei leggeri danni, le dissi che mi aveva preso a calci, e poi volle veder il mio sperma, le ci volle poco, in meno di un minuto le venni nella mano, attenta, ai colpi, potresti non avere più sperma, le dissi che se fosse per mè, me li sarei fatti togliere, lei rise, ma vedremo dai, e poi dopo un abbraccio me ne andai.
Salii a casa, e mi misi in reggicalze calze e tacchi, e mi misi al pc, poco dopo sentii aprire la porta, non ricordandomi che la portinaia aveva voluto le chiavi, me la ritrovai davanti, bene signora Paola, o meglio, come mi ha ordinato il sig Luca, frocione, da oggi io potrò entrare e uscire da quì a tutte le ore, e con chi voglio, non potrà mai vestire al maschile, ma sempre da gran troia, e senza preavviso porterò visitatori, che potranno entrare e toccare quelloche vorranno, e lei sarà a loro completa disposizione, capii che Luca mi aveva ceduta.
E subito verso sera, la portinaia entrò con le due donne che avevo incontrato all'inizio della mia nuova vita, prego entrate, il frocio nel frattempo ci preparerà un caffè, venite, vi mostrerò il suo guardarobe, e andarono in camera, dove gli mostrò sacrpe vestiti intimo, cazzi di gomma ecc, tolsero dai cassetti per toccare, la mia era roba di classe.
Poi vennero in sala, dove servii il caffè, vollero che camminassi per la sala sculettando, lo feci, ne ero anche felice a dire il vero, ormai non avevo più tabù.
Mostrai loro dei filmati che mi ritraevano mentre sbocchinavo, e lo prendevo nel culo, e si eccitarono, ne vollero una copia che inviai al loro numero, e poi mi chiesero di segarmi, lo feci e sborrai nei loro caffè, che bevvero e apprezzarono il gusto dolce del mio sperma.
E poi rimasi sola, iniziavo ad apprezzare la mia nuova vita, ora dovevo decidere per il lavoro, era un passo importante, così pianificai il tutto per il giorno dopo.
Mi alzai presto, doccia, e poi mi misi un bel paio di collant dieci danari, il reggiseno, gonna sopra il ginocchio con uno spacco alla coscia, e una camicetta attillatissima, tacchi dieci, un trucco deciso, rossetto rosso, e parrucca capelli corti neri, ero stupenda.
Mi presentai al corridoio degli uffici e timbrai il mio cartellino, i miei colleghi mi ossrvarono stupiti, non mi riconobbero, ma poi visionando il nome sul cartellino capirono.
Io mi recai nel mio ufficio, e attesi, poco a dire il vero, che si presentarono i capi, entrarono, e mi guardarono a lungo, ma sei tù Paolo?, annuii, no ora sono Paola, ma sei un frocio disse inorridita la consulente del lavoro, no tesoro, sono omosessuale trav.
In poche parole mi intimarono di andarmene, e mi licenziarono, me ne andai, me lo aspettavo, ora dovevo concentrarmi su un'altra occupazione, trovare un nuovo lavoro, ma sapevo già quale sarebbe stato, ilmarciapiede, era da anni che lo sognavo, e ora era il momento.
Chiamai Luca, e mi recai da Anna e Antonio, spiegai loro l'accaduto, e ci accordammo sul compenso, 50 e 50, accettai, e la settimana dopo ero pronta.
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