Il parcheggiatore
di
FILIPPO
genere
dominazione
Lavoro da anni in una grossa azienda di Milano, siamo in un palazzo con piani di uffici, e siamo fortunati, in quanto, l'amministrazione nel mio caso, mi ha assegnato un posto auto nel garage annesso.
Tutte le mattine consegno le chiavi a Vittorio, il parcheggiatore, un uomo sulla trentina, non bello, ma quei tipi mascolini, anche se è un pò cafone.
Come molte persone, si prendono la libertà di darti del tù, di essere scurrile, e come aimè, molti, scherzare pesantemente sui gay, o frocioni come li chiama Vittorio.
Io sono gay, o meglio ancora omosessuale trav.
Non che qualcuno in azienda lo sappia, sò tenere separato il lavoro dalla mia vita privata, io fuori dall'ufficio, divento una femmina, appena arrivo a casa doccia, e poi intimo vestitino e trucco, passo i miei momenti liberi come Paola.
Esco la sera trav, passeggio o vado in auto nei locali dove posso incontrare altre trav, o maschietti interessati al mio genere, frequento anche zone diciamo permissive a noi trav, e così, incontro e scopo con molti maschi.
Eravamo sotto natale, e avevo fatto degli acquisti, delle scarpe, dell'intimo, una parrucca e un paio di vestitini, e li avevo dimenticati, nel bagagliaio della mia auto, e come sempre, arrivo in garage, dò le chiavi a Vittorio e salgo nel mio ufficio, e mi metto a lavorare come sempre.
Passo la giornata lavorando, e alle diciassette e trenta mi reco a ritirare l'auto, Vittorio stranamente, non mi consegna come sempre l'auto, ma sorridendo mi indica dove trovarla, io mi incammino, e la trovo in una zona senza auto, in un angolo, strano penso, non avrà avuto altri posti.
Salgo in auto, e quasi svengo, trovo ben piegate sul sedile le gonne, e sul cruscotto l'intimo, e alla pedaliera un paio di scarpe, e un biglietto sul volante che dice:
ma brava la puttana travestita, ti piace fare la troia e prenderlo nel culo vero, bene, domani esci più tardi, l'auto la troverai quì, porta in necessario che ti voglio vedere travestita frocione.....
Ero nel panico, proprio Vittorio mi doveva scoprire?, e adesso cosa sarebbe successo?, ritirai nella busta il tutto e mi recai all'uscita, dove Vittorio mi attendeva, mi fece segno di abbassare il finestrino, lo feci, si avvicinò, estrasse dai pantaloni il suo cazzo durissimo, dai frociona toccalo, veloce, senza pensarci lo presi in mano, tanto non potevo fare altrimenti, scappellalo lo scapellai, dagli un paio di leccate frociona, lo presi in bocca sapeva di pipì, non era molto pulito, brava domani lo spompini a dovere, mi staccai e mi accorsi che mi stava filmando con il cellulare, quasi svengo.
Bene ti ho immortalata mentre me lo succhi, pensa che figata se lo mostro ai tuoi colleghi, quindi non fare scherzi a domani.
A casa ripensai a tutto, e capii che non avevo via di scampo, così preparai una borsa per il giorno dopo, misi reggicalze calze slio reggiseno, scarpe, parrucca e un vestitino mini a tubino, e i trucchi.
La sera la passai in intimo, mi infilai un bel cazzo nel culo, e lo lasciai per tutta la sera, volevo ritrovarmi dilatata per il giorno dopo, visto le dimensioni del suo cazzo.
La mattina dopo entro nel garage e lui è lì ad aspettarmi, c'è gente, lasci pure le chiavi dottore, mi arrangio io a parcheggiarla, poi appena siamo soli, si avvicina, ha portato l'occorrente frociona?, annuisco e indico il sedile del passeggero, brava cagna, a questa sera.
Tutte le mattine consegno le chiavi a Vittorio, il parcheggiatore, un uomo sulla trentina, non bello, ma quei tipi mascolini, anche se è un pò cafone.
Come molte persone, si prendono la libertà di darti del tù, di essere scurrile, e come aimè, molti, scherzare pesantemente sui gay, o frocioni come li chiama Vittorio.
Io sono gay, o meglio ancora omosessuale trav.
Non che qualcuno in azienda lo sappia, sò tenere separato il lavoro dalla mia vita privata, io fuori dall'ufficio, divento una femmina, appena arrivo a casa doccia, e poi intimo vestitino e trucco, passo i miei momenti liberi come Paola.
Esco la sera trav, passeggio o vado in auto nei locali dove posso incontrare altre trav, o maschietti interessati al mio genere, frequento anche zone diciamo permissive a noi trav, e così, incontro e scopo con molti maschi.
Eravamo sotto natale, e avevo fatto degli acquisti, delle scarpe, dell'intimo, una parrucca e un paio di vestitini, e li avevo dimenticati, nel bagagliaio della mia auto, e come sempre, arrivo in garage, dò le chiavi a Vittorio e salgo nel mio ufficio, e mi metto a lavorare come sempre.
Passo la giornata lavorando, e alle diciassette e trenta mi reco a ritirare l'auto, Vittorio stranamente, non mi consegna come sempre l'auto, ma sorridendo mi indica dove trovarla, io mi incammino, e la trovo in una zona senza auto, in un angolo, strano penso, non avrà avuto altri posti.
Salgo in auto, e quasi svengo, trovo ben piegate sul sedile le gonne, e sul cruscotto l'intimo, e alla pedaliera un paio di scarpe, e un biglietto sul volante che dice:
ma brava la puttana travestita, ti piace fare la troia e prenderlo nel culo vero, bene, domani esci più tardi, l'auto la troverai quì, porta in necessario che ti voglio vedere travestita frocione.....
Ero nel panico, proprio Vittorio mi doveva scoprire?, e adesso cosa sarebbe successo?, ritirai nella busta il tutto e mi recai all'uscita, dove Vittorio mi attendeva, mi fece segno di abbassare il finestrino, lo feci, si avvicinò, estrasse dai pantaloni il suo cazzo durissimo, dai frociona toccalo, veloce, senza pensarci lo presi in mano, tanto non potevo fare altrimenti, scappellalo lo scapellai, dagli un paio di leccate frociona, lo presi in bocca sapeva di pipì, non era molto pulito, brava domani lo spompini a dovere, mi staccai e mi accorsi che mi stava filmando con il cellulare, quasi svengo.
Bene ti ho immortalata mentre me lo succhi, pensa che figata se lo mostro ai tuoi colleghi, quindi non fare scherzi a domani.
A casa ripensai a tutto, e capii che non avevo via di scampo, così preparai una borsa per il giorno dopo, misi reggicalze calze slio reggiseno, scarpe, parrucca e un vestitino mini a tubino, e i trucchi.
La sera la passai in intimo, mi infilai un bel cazzo nel culo, e lo lasciai per tutta la sera, volevo ritrovarmi dilatata per il giorno dopo, visto le dimensioni del suo cazzo.
La mattina dopo entro nel garage e lui è lì ad aspettarmi, c'è gente, lasci pure le chiavi dottore, mi arrangio io a parcheggiarla, poi appena siamo soli, si avvicina, ha portato l'occorrente frociona?, annuisco e indico il sedile del passeggero, brava cagna, a questa sera.
3
5
voti
voti
valutazione
4.5
4.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Scoprirsi gayracconto sucessivo
Il parcheggiatore 2
Commenti dei lettori al racconto erotico