Frocione 7

di
genere
esibizionismo

La portinaia nel frattempo, accompagnava chiunque volesse sbirciare in casa mia, anche gente da fuori, e d'accordo con Luca, si faceva dare un compenso, se, sceglievano, intimo e scarpe e vestito, che avrei poi indossato la mattina del sabato, e mi sarei mostrata al fortunato che aveva scelto, così, in casa mia c'era un continuo via vai.
Spesso ero nuda in casa, e vedevo aprirsi la porta, e apparire perfetti sconosciuti, che accompagnati dalla portinaia, andavano in camera a curiosare trà le mie cose,
Ci ero abituata ormai, trà l'altro avevo già iniziato le cure ormonali, e il seno era cresciuto, mentre il cazzo si ritirava, anche per l'effetto della gabbietta che mi era stata messa da Luca, non voleva più vedere il mio cazzo duro, e devo dire, che anche io non lo volevo più vedere.
Avrei accettato ogni sua scelta, anche la castrazione, vedere i miei testicoli pendere mi dava un senso di volgare, e così, si decise per un intervento, che non eliminasse i testicoli, ma le sacche.
Così una settimana dopo, ci recammo insvizzera, in una clinica privata, dove, mi riposero i testicoli all'interno del cormo, ed eliminarono le sache pendenti, in poche settimane, mi ritrovai, liscia con un cazzetto che diventava sempre più piccolo.
Ero quindi pronta per la strada.
Esordii un sabato sera, mi accompagnò Luca, in periferia di Milano, una zona di travestiti e trans, mi scaricò come ultima, vicino a un mucchio di immondizia, mi venne incontro una delle vecchie checche, mi indicò dove sarei dovuta andare a scopare con l'eventuale cliente, e a fine serata, Luca avrebbe diviso i soldi con lei.
Passai una nottata a fare pompini con ingoio e a prendere cazzi in culo, ero sporca di sperma da fare schifo, mi equiparavno alla montagna di rifiuti dove aspettavo i clienti, così, visto che la zona era una discarica di rifiuti, decisi di farmi montare stesa sù di essi.
Mi stendevo sui sacchetti pieni di ogni cosa, sollevavo il culo e loro mi penetravano e mi scopavano ecitatissimi, o mi mettevano a pancia sù, e mi coprivano con quello che c'era a disposizione, e mi pisciavano sul viso e sul corpo, in breve avevo capito cosa eccitasse i maschi.
Raccattavo i preservativi usati e pieni di sperma, e me li facvo versare sul cazzo molle, e sul buco del culo, e poi mi facevo montare, me ne mettevano alcuni in bocca e io li masticavo, e loro venivano come fontane, e già dopo poche settimane, ero la regina della sborra.
Intanto casa mia era una meta di pellegrinaggio, mi capitava di essere a letto stanca per la nottata a Milano, che mi ritrovavo la portinaia con dei visitatori, mi toglieva le coperte e mi mostrava a loro, e mi scattavano foto, mi faceva palpeggiare toccare le tettine, alcuni con un extra, si potevano masturbare e sborrarmi sul corpo, io accettavo tutto era Luca che comandava.
Ogni giorno che passava, diventavo sempre più sottomessa, e l'interesse che suscitavo mi eccitava sempre di più, diventare impotente poi, ancora di più, mi bagnavo al solo pensiero di cosa ero divantata e cosa sarei diventata più avanti.
Epoi mi capitò la cosa più eccitante, strana e pazzesca della mia vita, una notte fui arrstata con l'accusa di prostituzione.
Ero intenta a scopare con un ragazzotto, quando arrivarono le volanti, e mi presero sul fatto, lui riuscì a scappare io venni ammanettata, fui portata in caserma srminuda, indossavo reggicalze calze, tacchi e slip, il vestitino era rimasto sul mucchio di immondizia.
Mi trattenerono fino a metà mattina, e dopo l'interrogatorio, mi rilasciarono, venne la portinaia a prendermi con un vestito e mi riaccompagnò a casa.
Il giorno dopo, sulle cronache minori apparve il mio nome, e nel giro di un paio di giorni, lo seppero i parenti, mi ritrovai a casa mia sorella imbestialita, min disse di non presentarmi mai più a casa sua, la sera dopo nel mio letto c'era mio nipote, che mi cavalcava a cazzo duro, sii zietta, che figa che sei, e mentre lo baciavo, chiedevo più cazzo.
scritto il
2024-10-28
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