Due sorelle molto complici - Episodio 8

di
genere
dominazione

Era il momento di aprire il pacchetto di Amazon con dentro i tre plug: eravamo nude ovviamente, e la stanza odorava di femmine eccitate dopo i vari orgasmi, video e foto. Gli accordi con Rosy erano che a me toccava il piccolo, quello veramente da principianti, mentre lei si beccava il medio, che presupponeva un certo allenamento prima.

Una volta aperto il cartone anonimo dentro c'era un blister di plastica trasparente con i tre oggetti del desiderio, tre plug in acciaio cromato di misura crescente con la base rotonda con inserito una sorta di cristallo che avevamo scelto nero (c'erano vari colori) per renderlo meno visibile in caso ce lo facesse indossare sotto gli abiti in pubblico. Già quello piccolo, destinato a me, era più grosso del pennarello Marker, quello medio mi pareva gigantesco, non avevo idea di come la sorellina avrebbe fatto a cacciarselo su per lo sfintere.

AM ci aveva inviato delle istruzioni, dovevamo preparare i nostri forellini anali con dell'olio per il corpo o del gel lubrificante (che non avevamo, avremmo usato olio per il corpo) e le dita, poi con il marker, e solo dopo che avevamo fatto rilassare il buco con il pennarello dentro inserire i plug.

Rosy chiaramente non si aspettava la dimensione del plug medio, come al solito si era precipitata a cercare le lodi del Master dicendo che lo avrebbe usato ma adesso era titubante. Avevamo il Padrone in chat su Telegram che ci istruiva in tempo reale, e dopo una ventina di minuti di “training anale” come lo chiamava lui ci disse di inserire i toys. Dovevo cominciare io, ed ero un po' nervosa anche se leggendo le istruzioni era chiarissimo che quello piccolo era adatto a cominciare. Ad ogni modo, mentre Rosy mi faceva un bel “servizio fotografico” tenendo il suo pennarello nello sfintere e recuperandolo quando tendeva a uscire, io lubrificai il giocattolo in acciaio, tolsi il Marker e cominciai a lavorarmi lo sfintere. Non era così immediato, entrava un pochino ma poi il diametro crescendo faceva resistenza ed anche leggermente male, ma sentivo che ad ogni tentativo riuscivo a farlo entrare qualche millimetro in più. Con un po' di pazienza arrivai e superare il punto più largo, e il plug venne risucchiato dentro al mio culo, e mi sfuggì un gemito di piacere. La sensazione era veramente piacevole, sentivo sia il peso che l'ingombro, ma la parte stretta tra “tappo” esterno e la parte che stava nella mia ampolla rettale era sufficientemente ridotta come diametro (come il marker, circa) da essere piacevole e non causare fastidio.

Rosy era ipnotizzata: “Bianca, sei bellissima così! Posso sentire con le dita quanto tiene?” - e niente, non so perché le dissi di si. Sentivo che muoveva gentilmente il plug tirandolo appena e guardandolo rientrare, e la cosa mi stimolava da morire. “Basta piccola bastarda, così è come se mi masturbassi!” le dissi. La frase la accese e cominciò a accarezzarmi il culo. Mi girai e stava anche riprendendo con il telefono... che vergogna! “Basta, per favore!” dissi spostando la sua mano con la mia e quasi piangendo. Stavo varcando una soglia che non pensavo di passare.

Inviò il video ad AM, e poi mi disse “Tocca a me, adesso... fai il video o almeno qualche foto”.

Rosa iniziò a fare lo stesso “lavoro” che avevo fatto io, ma il suo plug era decisamente più largo e malgrado lo forzasse avanti e indietro non riusciva a farlo passare. Arrivava ad un certo punto, ma il diametro crescente rendeva l'operazione impossibile. Non restava che scriverlo al Padrone, e sentire cosa ci avrebbe detto. Lo fece lei, come al solito, scusandosi di aver sopravvalutato la sua capacità. La risposta giunse subito, grazie a Telegram: “L'unica soluzione è che Bianca faccia adesso una ventina di operazioni di estrazioni e reinserimento con il suo plug piccolo in modo da allenare, dilatare e rilassare ulteriormente il suo culo per finire inserendo il medio. Poi sarà rosa a inserire il piccolo di Bianca e fare lo stesso percorso. Alla fine ve li scambierete nuovamente, e Rosa dovrà tenersi il medio, come punizione per aver precipitosamente scelto di non comprarne due uguali”. - l'app segnalò che AM stava ancora scrivendo, e arrivò un secondo messaggio: “non pulirete i plug tra un trasferimento e l'altro, godetevi calore e umori una dell'altra”. A entrambe mancò un battito, ma stava ancora scrivendo. Avevo la bocca asciutta, quello che aveva scritto era davvero un colpo per me, e mi pesava parecchio, ma arrivò anche la terza parte: “Vi farete queste operazioni l'un l'altra, non da sole, e mentre vostra sorella lavorerà sul plug voi masturbatevi con una mano, in modo che il piacere renda la cosa fattibile. Il culo si stringerà e allargherà ritmicamente, quando sentite che il culo si stringe non forzate, quando percepite che si allarga e il plug può avanzare spingetelo un po' guadagnando terreno”.

Ero veramente arrabbiata: “Rosy, per colpa tua ora mi devo beccare questo coso enorme, e per di più non li possiamo pulire. Mi sono beccata una punizione per colpa tua!” - Mia sorella aveva la faccetta di una bambina beccata a fare qualcosa che non avrebbe dovuto e si scusava balbettando. “Farò pianissimo, giuro!”.

La sorellina si era rimessa il pennarello nello sfintere, aveva appoggiato il telefono per fargli riprendere l'operazione e aveva cominciato a far lavorare avanti e indietro il mio plug, mentre io mi mastubavo. Odio ammetterlo ma stavo godendo come una scrofa, sapere che era lei che muoveva quel corpo estraneo nel mio culo mi faceva ronzare la testa fortissimo, come se ci fosse dentro uno sciame di calabroni. Sentivo il plug tirare per uscire senza farlo, ogni volta un po' di più. Cercavo di rilassarmi e strofinarmi il clitoride con le dita da un lato aiutava, dall'altro causava contrazioni, ma sentivo che Rosa stava molto attenta a seguire il ritmo. Quando l'orgasmo arrivò fu esplosivo, mantenni l'equilibrio solo perché ero appoggiata con una mano al muro, e sentii il plug uscire senza alcun dolore, anzi. La sensazione aumentò la potenza del mio godimento all'infinito, sentivo le dita dei piedi contrarsi, i muscoli sulle gambe guizzare. Il plug andava e veniva da dentro a fuori e da fuori a dentro ormai senza problemi, e mentre il mio orgasmo infinito era ancora in corso sentii che aveva cambiato il toy. Era più freddo, più grande, più arrogante nel premere, ma il mio culo era stato ormai allargato da quello piccolo e con molta meno difficoltà di quanto pensassi Rosy riuscì a fargli far strada durante le contrazioni con un dolore tutto sommato sopportabile, solo una fitta al momento del passaggio. Alla fine del mio “climax” avevo in culo quel grosso oggetto, anche lo stelo era leggermente più grande, ma comunque una volta dentro era super piacevole.

Ansimavo come un mantice ma non avevo finito i miei compiti per il Padrone (a quanto pare avevo accettato me stessa nel ruolo di sottomessa) e dovevo fare questa cosa a mia sorella, e ne ero quasi terrorizzata. Rosa mi porse il “mio” plug, ancora caldo di me e con un sorriso di scusa mi chiese “mettimelo, per favore”. Toccava a me e dovevo farlo, ma mentre guardavo mia sorella appoggiata al muro con il delizioso sederino sporto in fuori verso di me con il marker ancora infilato mi feci la domanda da un milione di euro. Dovevo farlo, si... ma “volevo” farlo? Ci pensai, e la cosa sconvolgente era che si, volevo farlo. Volevo violare lo sfintere di mia sorella con quel plug di acciaio, e poi scambiarli e metterle dentro quello medio che adesso ingombrava e faceva provare eccitazione a me. Lei era li che aspettava, e io invece continuavo a esitare, perché comunque era un bel po' oltre il limite che pensavo di avere fino a ieri. Tolsi il pennarello, lubrificai Rosa, lubrificai il plug e cominciai a farlo lavorare mentre le sue dita danzavano sulla vagina. Inizialmente solo la punta, poi gradualmente sempre di più. Rosy mugolava di piacere, dicendo cose come “Sii... mi piace!” e spingere con il bacino indietro verso il Toy che cercavo di manovrare con delicatezza fino a quando, inaspettatamente, superò il punto critico e venne assorbito dallo sfintere della sorellina, che mugolò forte tremando di piacere.”Adesso devi togliermelo e rimettermelo fino a quando non esce facilmente” disse con il fiatone.

Cominciai l'operazione cercando di fare con delicatezza, il profilo del giocattolo era fatto in modo da rendere fattibile la cosa senza danni e quindi funzionò. Dopo una quindicina di togli e metti il culetto di mia sorella era dilatato abbastanza da farla godere invece che soffrire. “Rimettilo l'ultima volta, ti tolgo il mio, tu mi togli il tuo e poi ogniuna riprende il suo” disse con un sorriso veramente malandrino. Sapeva che alla fine aveva fatto quello che voleva, sia con i plug che con il mettersi le mani addosso l'un l'altra. Ero eccitata, umiliata e orgogliosa di essere riuscita a vincere i miei tabù. Ero calata ormai nel mio ruolo di slave e lo accettavo con gratitudine. Finimmo l'operazione e AM ricevette tutti i filmati e le foto, lodandoci per il bellissimo spettacolo. Ero orgogliosa di me, forse perché per i numerosissimi orgasmi e l'eccitazione del plug non ragionavo bene, ma comunque arrivò l'ultimo set di istruzioni: Rosa doveva tenere il plug medio mezz'ora, io il piccolo un'ora. Poi potevamo toglierceli, lavarli e lavare noi stesse.

Non restava che aspettare.

Per contattare l'autore (Maschio Dominante etero) alphamaster@mail.com
Ho anche un gruppo telegram a tema, ma dovete contattarmi per sapere come entrare.
scritto il
2024-08-02
3 . 4 K
visite
2 8
voti
valutazione
7.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.