Tradimento o perversione?
di
Marco_60
genere
tradimenti
Sono marco, 38 anni, felicemente sposato con Anna, anni36. Nonostante il suo tradimento, mi ha reso l'uomo più felice del mondo. Strano ma è così, vi spiego. Entrambi lavoriamo, ognuno nel proprio settore, ed ognuno di noi conduce anche una vita sociale con i colleghi di lavoro. Spesso Anna condivideva qualche serata in pizzeria con le amiche e ciò non mi ha creato mai problemi. Il tutto ebbe inizio, quando, in una di queste occasioni, ricevette una chiamata di soccorso da Anna, che era rimasta in panne lungo la strada. Mi feci dare la posizione e la raggiunse. Non si trovava lungo il tragitto per andare in pizzeria, per cui le chiesi come mai. Mi rispose che aveva appena accompagnato una sua amica a casa. Parcheggiammo l'auto in modo che non desse fastidio alla circolazione e rientra mo a casa nostra. Quella sera ero particolarmente eccitato in quanto avevo trascorso qualche oretta sul pc a guardare film porno. Gli dissi :"Amore non credi che il tuo maritino meriti qualcosina di piccante per averti salvata?" Mi rispose:"No, amore, sono davvero stanca e domani sarà un'altra giornataccia. Dai la prossima volta". Solitamente non era così, era sempre stata disponibile alle relazioni amorose. Rassegnato si addormentammo. In un'altra occasione fu invitata da una sua collega in occasione del suo compleanno. Gli chiesi se potevo partecipare anch'io, ma la risposta fu "festa riservata a sole donne". Si fecero le 2 di mattino ed ancora non era rientrata. La chiamai per dirgli se aveva intenzione di stare fuori tutta la notte, e mi rispose che erano già al termine. Volli sapere anche dove si trovava esattamente, ma fu molto vaga. Cominciavo a dubitare della sua sincerità, avevo l'impressione che mi nascondesse qualcosa. Notai che dal contatore di km parziale dell'auto, percorreva molti km in più di quanto mi faceva credere. Per cui alla successiva pizzata organizzata dalle sue colleghe gli feci credere che anch'io ero stato invitato dai miei amici per giocare a carte. Mi appartai con l''auto sulla strada, attendendo che uscisse, e la seguii. Fu un percorso inconsueto che la portò sotto un condominio. Uscì e citofonò, e un attimo dopo entrò nel portone. Aspettai, sperando fosse andata a prendere una amica. Ma attesi invano. La chiamai al telefono per dirgli:
"Tutto ok? Sei arrivata?
Di tutta risposta:
"Si tutto bene, stiamo ordinando la pizza".
Ebbi un tuffo al cuore, mi stava mentendo, cosa ci faceva in quel condominio. Tutte domande a cui dovevo dare una risposta. Attesi per ben 3 ore in auto quando la vidi uscire da quel portone e dirigersi verso casa nostra. Feci finta di arrivare 10 minuti dopo con la scusa che tra una partita e l'altra avevamo perso il senso del tempo. Gli chiesi, come di consueto, come era andata la serata con le amiche:
"Tutto bene, ci siamo divertite" rispose.
Avevo la sensazione che la situazione mi stava sfuggendo di mano. Ormai analizzavo tutti i suoi movimenti, cercavo di non uscire allo scoperto, volevo andare più a fondo della questione. Eravamo all'inizio dell'estate, Anna mi fece una precisa richiesta:
"la mia collega Giusy mi ha chiesto se gli faccio compagnia, questo weekend, nella casa a mare di sua proprietà".
"Non è sposata la tua collega?" gli risposi.
E lei:
"È separata vuole un po' di compagnia".
Immaginavo che dietro c'era ben altro, feci un po' l'indeciso e alla fine ho detto:
"va bene, vai!".
La mattina del sabato con una scusa la salutai ed uscii di casa. In macchina mi appostai un po' lontano per non farmi vedere. Lei uscì, carico il trolly in auto e si allontanò. Le stavo alle calcagne, non la mollavo un attimo, dovevo assolutamente capire chi era il personaggio sconosciuto. Il pedinamento durò circa un'ora, raggiungemmo la destinazione, località di mare, e si fermò davanti ad un cancello che dava accesso alla villa. Il cancello si aprì e l'auto di Anna entrò dentro. Parcheggiai un po' lontano per non dare sospetti e mi stabiliti in un chalet poco distante da loro per monitorare meglio la situazione. Tra una consumazione e un'altra attendevo i primi segnali. Dopo un'oretta vidi Anna in tenuta mare, in compagnia dell'uomo misterioso, distinto, sulla quarantina, avviarsi in spiaggia e sistemarsi sotto un ombrellone già piazzato nella sabbia. Stendono a terra i loro teli e vi si piazzano sopra. Vorrei in quel momento intervenire e gridare la mia delusione, la mia rabbia. Anna si toglie il pareo, indossa un costume alla brasiliana, molto sgambato che mette in mostra molto bene i glutei e l'inguine. Cerco di controllare il mio istinto e di razionalizzare gli eventi. Da subito notai il loro atteggiamento amoroso, si baciano, si accarezzano, ed io passivamente devo sorbire questa provocazione. Non potevo vedere mia moglie assoggettata alle smancerie dell'amante, quella mano che scivolava lungo tutta la sua gamba e poi tornare su quasi fino a raggiungere l'inguine. Terminato i convenevoli di alzano e si dirigono in acqua. Nel frattempo mi sistemo in un posto della battigia più consono alla sorveglianza. Piazzo il telo a terra, indosso un paio di occhiali da sole e mi copro il capo con un cappello di paglia, tutto ciò per non farmi riconoscere. Intanto intravedo solo le loro teste fuori dall'acqua, che si baciano in continuazione, mentre le loro mani, sotto il livello dell'acqua, sono libere di fare quello che vogliono. Dai loro atteggiamenti sembra chiaramente che si stanno masturbando. Infatti dopo una ventina di minuti si staccano e di limitano a farsi il bagno . Stranamente mi accorgo che il mio pene è eretto. L'osservarli in quelle effusioni e smancerie mi aveva provocato una eccitazione incontrollata. Tornano sul bagnasciuga e si stendono nuovamente a prendere il sole. Vista la poca affluenza pensa bene di mettersi in topless, con le tette al vento. Non credevo che Anna fosse così trasgressiva, con me si era sempre comportata da perfetta puritana. La mattinata volge al termine, si alzano e si ritirano in casa. Si rivedono sulla spiaggia nel pomeriggio inoltrato, stessa modalità del mattino, avances con baci e carezze. Per la notte mi trovo un B&B dove appoggiarmi. Penso e ripenso, cosa staranno facendo, staranno scopando? Sono le 23:45 la chiamo con la scusa di sentirla e dargli la buonanotte. Mi risponde, gli chiedo:
"come va? Come avete trascorso la giornata?"
Ha la voce in affanno, gli dico:
"che c'è, hai corso?".
Mi risponde:
"no, caro, avevo il telefono su nella camera e appena ho sentito squillare ho fatto una corsa per rispondere".
Mentre parlavo con lei immaginavo che stesse scopando con l'amico, visto che la voce risultava a momenti rotta da emozioni. Mi venne di tirare fuori il cazzo e iniziarlo a menare, la sua voce a volte tremolante mi suscitava eccitazione. Il giorno seguente fotocopia del giorno prima, stesse smancerie, stesse moine, insomma una vera fuga d'amore. Questo perfetto sconosciuto, ancora non aveva un nome. Notai a lato della villetta un cartello di fittasi con num. di cellulare in evidenza. Lo memorizzai sul cellulare, mi sarebbe servito. Il pomeriggio di domenica non mi rimase che rimettermi in macchina e tornarmene a casa, aspettando la mia dolce mogliettina di rientro. Il suo volto al rientro era molto disteso, gli dissi:
"Vedo con gioia che sei molto rilassata, ti ha fatto bene il weekend!"
Rispose:
"Sì, infatti mi ha proposto di trascorrere qualche altro weekend in futuro"
Di nascosto la guardavo, volevo entrare nella sua mente per capire le emozioni che aveva provato. Gli lasciai il tempo di farsi una doccia, dopodiché gli proposi di fare sesso. Dopo un po' di reticenza, con la scusa della stanchezza, cedette. Quel corpo statuario che fino a poco tempo prima si era concesso ad un sconosciuto era ora passato al legittimo proprietario. Il mio coinvolgimento fu totale, il suo un po' meno.
Tutto sommato una bella scopata, questa sua relazione clandestina mi procurava una forte eccitazione. Potei notare la sua figa, era particolarmente arrossata, frutto anche della relazione clandestina. Venni copiosamente nella sua vagina, già intrisa da altro sperma. Mi ricordai del numero di Cell di quell'annuncio di fittasi, presi il telefono e mi presentai come turista in cerca di informazioni. Al termine del colloquio mi feci lasciare le sue generalità con la promessa che ci saremo risentiti. Il suo nome era Gianni B...... Lo rintracciai su Facebook ed era anche nell'amicizia di Anna, dalle informazioni capii che lavorava anche lui nella stessa ditta dove lavorava Anna. Le scuse per uscire da sola non le mancavano, in fondo doveva dare il suo contributo a quella relazione. In compenso era sempre di buon umore. Parlando e scherzando con lei gli chiesi:
"Secondo te cosa può rendere più gratificante e viva una relazione sessuale tra marito e moglie?"
Mi rispose:
"Non saprei, forse uscire dalla routine ordinaria, inventarsi nuove situazioni"
Ed io:
"Ad esempio, Anna?"
Lei:
"Fare sesso al di fuori di queste quattro mura"
Io:
"E con chi, con me ?"
Mi rispose:
"È con chi con un'altro? Oddio, magari mi piacerebbe pure" disse sorridendo.
Risposi "Ho capito devo trovare qualcuno disponibile"
Lei:
"Quanto sei scemo e dove lo troveresti"
Incalzai:
"Dovrei vedere tra i miei colleghi, oppure tra i tuoi. Per te sarebbe più facile adescarne qualcuno".
Chiudemmo il discorso sorridendo per queste battute, ma per me non erano tali, avevano un senso. Mi stavo convincendo che una relazione a tre mi avrebbe stimolato mentalmente e fisicamente. Le mie frecciatine diventavano sempre più frequenti, volevo aprirgli la mente a questa nuova prospettiva. Una sera, mentre scopavamo, gli sussurrai:
"Ecco, sono il tuo collega che ti sta scopando"
Mi rispose "E chi saresti?"
Io:
"Non hai un collega che ti attrae particolarmente?"
E lei:
"Che stupido che sei! "
Insistendo:
"Dai sforzati, pensaci"
Mi rispose:
"Non saprei! Oddio ce ne sarebbe uno carino"
E come si chiama? Gli chiesi
E lei:
"Si chiama Gianni"
Gli ho detto:
"Ok, immagina che in questo momento Gianni ti stia scopando, cosa gli chiedi?"
E lei:
"Sì, dai Gianni fammi vedere come mi fai godere"
Aveva gli occhi chiusi, stava ripercorrendo qualche momento intimo con il collega, a tal punto che quando eravamo vicini all'orgasmo, grido:
"Più veloce Gianni, più veloce".
Mi appoggiavo a queste fantasie per stimolarla, per creare una apertura in una possibile soluzione, per fargli credere che sarei stato favorevole ad una soluzione simile. Infatti un giorno, non per caso, mi chiese esplicitamente se davvero pensassi concretamente a queste cose. Gli risposi che sarebbe stata una esperienza nuova, che mi intrigava molto.
Eravamo giunti sotto le feste natalizie, e come di consueto i colleghi di Anna organizzatori una cena prima di andare in ferie e per farsi gli auguri, rigorosamente con le proprie famiglie. Era l'occasione per conoscere meglio Gianni. Lo riconobbi subito, dalla foto postata su Facebook, mi sedetti al tavolo di fronte a lui con Anna accanto. Iniziai ad instaurare un rapporto di amicizia con lui, rivelandosi un ottimo interlocutore. Anna cercava di mantenere le distanze, ma poi poco a poco si inserì anche lei nei discorsi. Familiarizzammo molto a tal punto che lo invitai un sabato a casa per cena. Anna arrossì, stavo per portare l'amante in casa, si rese conto che forse quelle battutine sul ravvivare i rapporti familiari li stavo mettendo in pratica. Infatti una volta a casa mi disse:
"Ma come ti è venuto in mente di invitarlo a casa, cos'è una provocazione?"
Gli risposi:
"Mi hai detto che è uno di quelli che ti attira molto"
E lei:
"Vabbè, ma non è detto che mi devo fare scopare da lui dal primo che viene a farci visita"
Io:
"Dai, ho notato che lo osservavi con attenzione e curiosità, non dirmi che non ti piace"
E lei:
"Sarà anche un bell'uomo, sarà che mi sarei fatta anche scopare, se è questo che vuoi sentirti dire, ma sono sposata con te"
Incalzando:
"Sai quante donne sposate hanno una relazione extraconiugale, eppure sono felici"
La vidi in difficoltà, avevo toccato il tasto giusto. Giunse sabato, bussano alla porta, è Gianni. Non sembra per niente turbato, sono sicuro che Anna gli avrà accennato qualcosa. Ci saluta e ci sediamo e parliamo del più e del meno, mentre Anna è impegnata a cucinare. Una cena sobria di quelle che si fanno in famiglia, accompagnata da un buon vino, giusto per renderci di buon umore. Al termine riprendiamo a parlare e gli chiedo il motivo della sua scelta di restare celibe. Mi risponde che la convivenza spesso non porta a nessuna condivisione, ognuno deve restare libero di fare scelte anche non condivise. Incalzo chiedendogli sull'aspetto sessuale se è appagato. Mi risponde dicendomi che il sesso lo vive giorno per giorno con colei che riesce a procurargli piacere, finché dura. Gli dico:
"Single o anche sposate?"
Mi risponde che le sposate sono quelle con cui si trova meglio, anche perché procurano meno problemi.
Sorridendo dico:
"Una di quelle potrebbe essere Anna, giusto?"
Mi guardano allibiti. Aggiungo:
"Dai non fate i gnorri, tanto lo so che ve la intendiate, vi ho tenuto sotto controllo, le vostre finte mangiate di pizza con le colleghe, il weekend a mare...."
Anna scappa in camera, assalita dalla vergogna. Dico a Gianni di andare incontro a lei e tranquillizzarla, che tanto non ho intenzioni belliche. Dopo mezz'ora ritornano, Anna con il capo chino, si siede e dice:
"E ora?"
Rispondo:
"E ora niente, ho già metabolizzato la cosa, se volete continuare la relazione, la dovete fare alla luce del giorno con me presente".
Mi alzo, mi avvicinò alle sue spalle, la bacio sul volto ed infilo le mani all'interno della sua camicetta. Gli accarezzo i seni e la consiglio di rilassarsi, mentre Gianni ci guarda divertito. Gli faccio cenno di avvicinarsi e di abbassarsi i pantaloni. Rivolgendomi ad Anna gli dico:
"Ecco l'oggetto del tuo desiderio, accoglilo in bocca."
Si guardano per un attimo, come per cercare consenso e poi obbedisce. Aveva scelto bene Anna, di notevole consistenza. Mi tolgo anche io i pantaloni, e la invito a farmi una sega. Vedevo per la prima volta Anna impegnata a lavorare su due fronti. È sempre stata un'ottima bocchinara, e si poteva vedere dall'espressione di Gianni, che non lasciava dubbi. La facemmo alzare e la spogliammo completamente, altrettanto facemmo noi. La mettemmo a mo' di sandwich, io dietro e lui davanti a baciarla ed accarezzarla. La feci prendere in braccia da Gianni e la portammo nella stanza da letto per stare più comodi. Dissi a Gianni:
"Fammi vedere come te la scopi!"
Mi sedetti sulla poltroncina, con il cazzo in mano ad osservarli. Vedevo il cazzo di Gianni affondare nella sua figa, e ad ogni affondo, un sussulto di Anna. Conosceva bene le posizioni gradite da lei, si vedeva che già avevano un affiatamento pregresso. Anna si era ormai abbandonata a sé stessa, stava metabolizzando la situazione, il suo sguardo era inebriato, stava assaporando questa nuova esperienza. Mi avvicinai a loro e chiesi di farmi spazio:
"Ora tocca a me scoparmela".
Le fui dentro, era bagnatissima, ansimava davvero come una porcona. Gli sussurravo:
"Come ti senti scopata da tutti e due?"
Mio rispose:
"Magnificamente".
Facemmo alcune posizioni dove eravamo coinvolti tutti e tre, io supino sul letto, lei sopra a Smorzacandela, e Gianni in piedi che gli offriva il cazzo per un pompino. Che stupendo quadro davanti ai miei occhi, l'avevo tanto sognato ed ora si è materializzato. Anna godeva, si era immersa nel ruolo della preda, non mostrava più reticenza, era concentrata sul godimento che provava. I ritmi accelerarono, i respiri divennero più intensi, eravamo a buon punto. Mi sganciai da Anna e invitai Gianni a compiere l'ultimo step. La stese sul letto, con le gambe aperte, sulle spalle ed effettuò una serie di affondi. Anna era fuori controllo, si dimenava, gemeva , si contorceva, i suoi respiri divennero sempre più profondi. I ritmi diventarono più veloci, erano al culmine del piacere tanto che giunsero, entrambi, simultaneamente all'orgasmo, mentre io poco dopo le venivo in faccia. Distesi tutti e tre sul letto, ci addormentammo.
"Tutto ok? Sei arrivata?
Di tutta risposta:
"Si tutto bene, stiamo ordinando la pizza".
Ebbi un tuffo al cuore, mi stava mentendo, cosa ci faceva in quel condominio. Tutte domande a cui dovevo dare una risposta. Attesi per ben 3 ore in auto quando la vidi uscire da quel portone e dirigersi verso casa nostra. Feci finta di arrivare 10 minuti dopo con la scusa che tra una partita e l'altra avevamo perso il senso del tempo. Gli chiesi, come di consueto, come era andata la serata con le amiche:
"Tutto bene, ci siamo divertite" rispose.
Avevo la sensazione che la situazione mi stava sfuggendo di mano. Ormai analizzavo tutti i suoi movimenti, cercavo di non uscire allo scoperto, volevo andare più a fondo della questione. Eravamo all'inizio dell'estate, Anna mi fece una precisa richiesta:
"la mia collega Giusy mi ha chiesto se gli faccio compagnia, questo weekend, nella casa a mare di sua proprietà".
"Non è sposata la tua collega?" gli risposi.
E lei:
"È separata vuole un po' di compagnia".
Immaginavo che dietro c'era ben altro, feci un po' l'indeciso e alla fine ho detto:
"va bene, vai!".
La mattina del sabato con una scusa la salutai ed uscii di casa. In macchina mi appostai un po' lontano per non farmi vedere. Lei uscì, carico il trolly in auto e si allontanò. Le stavo alle calcagne, non la mollavo un attimo, dovevo assolutamente capire chi era il personaggio sconosciuto. Il pedinamento durò circa un'ora, raggiungemmo la destinazione, località di mare, e si fermò davanti ad un cancello che dava accesso alla villa. Il cancello si aprì e l'auto di Anna entrò dentro. Parcheggiai un po' lontano per non dare sospetti e mi stabiliti in un chalet poco distante da loro per monitorare meglio la situazione. Tra una consumazione e un'altra attendevo i primi segnali. Dopo un'oretta vidi Anna in tenuta mare, in compagnia dell'uomo misterioso, distinto, sulla quarantina, avviarsi in spiaggia e sistemarsi sotto un ombrellone già piazzato nella sabbia. Stendono a terra i loro teli e vi si piazzano sopra. Vorrei in quel momento intervenire e gridare la mia delusione, la mia rabbia. Anna si toglie il pareo, indossa un costume alla brasiliana, molto sgambato che mette in mostra molto bene i glutei e l'inguine. Cerco di controllare il mio istinto e di razionalizzare gli eventi. Da subito notai il loro atteggiamento amoroso, si baciano, si accarezzano, ed io passivamente devo sorbire questa provocazione. Non potevo vedere mia moglie assoggettata alle smancerie dell'amante, quella mano che scivolava lungo tutta la sua gamba e poi tornare su quasi fino a raggiungere l'inguine. Terminato i convenevoli di alzano e si dirigono in acqua. Nel frattempo mi sistemo in un posto della battigia più consono alla sorveglianza. Piazzo il telo a terra, indosso un paio di occhiali da sole e mi copro il capo con un cappello di paglia, tutto ciò per non farmi riconoscere. Intanto intravedo solo le loro teste fuori dall'acqua, che si baciano in continuazione, mentre le loro mani, sotto il livello dell'acqua, sono libere di fare quello che vogliono. Dai loro atteggiamenti sembra chiaramente che si stanno masturbando. Infatti dopo una ventina di minuti si staccano e di limitano a farsi il bagno . Stranamente mi accorgo che il mio pene è eretto. L'osservarli in quelle effusioni e smancerie mi aveva provocato una eccitazione incontrollata. Tornano sul bagnasciuga e si stendono nuovamente a prendere il sole. Vista la poca affluenza pensa bene di mettersi in topless, con le tette al vento. Non credevo che Anna fosse così trasgressiva, con me si era sempre comportata da perfetta puritana. La mattinata volge al termine, si alzano e si ritirano in casa. Si rivedono sulla spiaggia nel pomeriggio inoltrato, stessa modalità del mattino, avances con baci e carezze. Per la notte mi trovo un B&B dove appoggiarmi. Penso e ripenso, cosa staranno facendo, staranno scopando? Sono le 23:45 la chiamo con la scusa di sentirla e dargli la buonanotte. Mi risponde, gli chiedo:
"come va? Come avete trascorso la giornata?"
Ha la voce in affanno, gli dico:
"che c'è, hai corso?".
Mi risponde:
"no, caro, avevo il telefono su nella camera e appena ho sentito squillare ho fatto una corsa per rispondere".
Mentre parlavo con lei immaginavo che stesse scopando con l'amico, visto che la voce risultava a momenti rotta da emozioni. Mi venne di tirare fuori il cazzo e iniziarlo a menare, la sua voce a volte tremolante mi suscitava eccitazione. Il giorno seguente fotocopia del giorno prima, stesse smancerie, stesse moine, insomma una vera fuga d'amore. Questo perfetto sconosciuto, ancora non aveva un nome. Notai a lato della villetta un cartello di fittasi con num. di cellulare in evidenza. Lo memorizzai sul cellulare, mi sarebbe servito. Il pomeriggio di domenica non mi rimase che rimettermi in macchina e tornarmene a casa, aspettando la mia dolce mogliettina di rientro. Il suo volto al rientro era molto disteso, gli dissi:
"Vedo con gioia che sei molto rilassata, ti ha fatto bene il weekend!"
Rispose:
"Sì, infatti mi ha proposto di trascorrere qualche altro weekend in futuro"
Di nascosto la guardavo, volevo entrare nella sua mente per capire le emozioni che aveva provato. Gli lasciai il tempo di farsi una doccia, dopodiché gli proposi di fare sesso. Dopo un po' di reticenza, con la scusa della stanchezza, cedette. Quel corpo statuario che fino a poco tempo prima si era concesso ad un sconosciuto era ora passato al legittimo proprietario. Il mio coinvolgimento fu totale, il suo un po' meno.
Tutto sommato una bella scopata, questa sua relazione clandestina mi procurava una forte eccitazione. Potei notare la sua figa, era particolarmente arrossata, frutto anche della relazione clandestina. Venni copiosamente nella sua vagina, già intrisa da altro sperma. Mi ricordai del numero di Cell di quell'annuncio di fittasi, presi il telefono e mi presentai come turista in cerca di informazioni. Al termine del colloquio mi feci lasciare le sue generalità con la promessa che ci saremo risentiti. Il suo nome era Gianni B...... Lo rintracciai su Facebook ed era anche nell'amicizia di Anna, dalle informazioni capii che lavorava anche lui nella stessa ditta dove lavorava Anna. Le scuse per uscire da sola non le mancavano, in fondo doveva dare il suo contributo a quella relazione. In compenso era sempre di buon umore. Parlando e scherzando con lei gli chiesi:
"Secondo te cosa può rendere più gratificante e viva una relazione sessuale tra marito e moglie?"
Mi rispose:
"Non saprei, forse uscire dalla routine ordinaria, inventarsi nuove situazioni"
Ed io:
"Ad esempio, Anna?"
Lei:
"Fare sesso al di fuori di queste quattro mura"
Io:
"E con chi, con me ?"
Mi rispose:
"È con chi con un'altro? Oddio, magari mi piacerebbe pure" disse sorridendo.
Risposi "Ho capito devo trovare qualcuno disponibile"
Lei:
"Quanto sei scemo e dove lo troveresti"
Incalzai:
"Dovrei vedere tra i miei colleghi, oppure tra i tuoi. Per te sarebbe più facile adescarne qualcuno".
Chiudemmo il discorso sorridendo per queste battute, ma per me non erano tali, avevano un senso. Mi stavo convincendo che una relazione a tre mi avrebbe stimolato mentalmente e fisicamente. Le mie frecciatine diventavano sempre più frequenti, volevo aprirgli la mente a questa nuova prospettiva. Una sera, mentre scopavamo, gli sussurrai:
"Ecco, sono il tuo collega che ti sta scopando"
Mi rispose "E chi saresti?"
Io:
"Non hai un collega che ti attrae particolarmente?"
E lei:
"Che stupido che sei! "
Insistendo:
"Dai sforzati, pensaci"
Mi rispose:
"Non saprei! Oddio ce ne sarebbe uno carino"
E come si chiama? Gli chiesi
E lei:
"Si chiama Gianni"
Gli ho detto:
"Ok, immagina che in questo momento Gianni ti stia scopando, cosa gli chiedi?"
E lei:
"Sì, dai Gianni fammi vedere come mi fai godere"
Aveva gli occhi chiusi, stava ripercorrendo qualche momento intimo con il collega, a tal punto che quando eravamo vicini all'orgasmo, grido:
"Più veloce Gianni, più veloce".
Mi appoggiavo a queste fantasie per stimolarla, per creare una apertura in una possibile soluzione, per fargli credere che sarei stato favorevole ad una soluzione simile. Infatti un giorno, non per caso, mi chiese esplicitamente se davvero pensassi concretamente a queste cose. Gli risposi che sarebbe stata una esperienza nuova, che mi intrigava molto.
Eravamo giunti sotto le feste natalizie, e come di consueto i colleghi di Anna organizzatori una cena prima di andare in ferie e per farsi gli auguri, rigorosamente con le proprie famiglie. Era l'occasione per conoscere meglio Gianni. Lo riconobbi subito, dalla foto postata su Facebook, mi sedetti al tavolo di fronte a lui con Anna accanto. Iniziai ad instaurare un rapporto di amicizia con lui, rivelandosi un ottimo interlocutore. Anna cercava di mantenere le distanze, ma poi poco a poco si inserì anche lei nei discorsi. Familiarizzammo molto a tal punto che lo invitai un sabato a casa per cena. Anna arrossì, stavo per portare l'amante in casa, si rese conto che forse quelle battutine sul ravvivare i rapporti familiari li stavo mettendo in pratica. Infatti una volta a casa mi disse:
"Ma come ti è venuto in mente di invitarlo a casa, cos'è una provocazione?"
Gli risposi:
"Mi hai detto che è uno di quelli che ti attira molto"
E lei:
"Vabbè, ma non è detto che mi devo fare scopare da lui dal primo che viene a farci visita"
Io:
"Dai, ho notato che lo osservavi con attenzione e curiosità, non dirmi che non ti piace"
E lei:
"Sarà anche un bell'uomo, sarà che mi sarei fatta anche scopare, se è questo che vuoi sentirti dire, ma sono sposata con te"
Incalzando:
"Sai quante donne sposate hanno una relazione extraconiugale, eppure sono felici"
La vidi in difficoltà, avevo toccato il tasto giusto. Giunse sabato, bussano alla porta, è Gianni. Non sembra per niente turbato, sono sicuro che Anna gli avrà accennato qualcosa. Ci saluta e ci sediamo e parliamo del più e del meno, mentre Anna è impegnata a cucinare. Una cena sobria di quelle che si fanno in famiglia, accompagnata da un buon vino, giusto per renderci di buon umore. Al termine riprendiamo a parlare e gli chiedo il motivo della sua scelta di restare celibe. Mi risponde che la convivenza spesso non porta a nessuna condivisione, ognuno deve restare libero di fare scelte anche non condivise. Incalzo chiedendogli sull'aspetto sessuale se è appagato. Mi risponde dicendomi che il sesso lo vive giorno per giorno con colei che riesce a procurargli piacere, finché dura. Gli dico:
"Single o anche sposate?"
Mi risponde che le sposate sono quelle con cui si trova meglio, anche perché procurano meno problemi.
Sorridendo dico:
"Una di quelle potrebbe essere Anna, giusto?"
Mi guardano allibiti. Aggiungo:
"Dai non fate i gnorri, tanto lo so che ve la intendiate, vi ho tenuto sotto controllo, le vostre finte mangiate di pizza con le colleghe, il weekend a mare...."
Anna scappa in camera, assalita dalla vergogna. Dico a Gianni di andare incontro a lei e tranquillizzarla, che tanto non ho intenzioni belliche. Dopo mezz'ora ritornano, Anna con il capo chino, si siede e dice:
"E ora?"
Rispondo:
"E ora niente, ho già metabolizzato la cosa, se volete continuare la relazione, la dovete fare alla luce del giorno con me presente".
Mi alzo, mi avvicinò alle sue spalle, la bacio sul volto ed infilo le mani all'interno della sua camicetta. Gli accarezzo i seni e la consiglio di rilassarsi, mentre Gianni ci guarda divertito. Gli faccio cenno di avvicinarsi e di abbassarsi i pantaloni. Rivolgendomi ad Anna gli dico:
"Ecco l'oggetto del tuo desiderio, accoglilo in bocca."
Si guardano per un attimo, come per cercare consenso e poi obbedisce. Aveva scelto bene Anna, di notevole consistenza. Mi tolgo anche io i pantaloni, e la invito a farmi una sega. Vedevo per la prima volta Anna impegnata a lavorare su due fronti. È sempre stata un'ottima bocchinara, e si poteva vedere dall'espressione di Gianni, che non lasciava dubbi. La facemmo alzare e la spogliammo completamente, altrettanto facemmo noi. La mettemmo a mo' di sandwich, io dietro e lui davanti a baciarla ed accarezzarla. La feci prendere in braccia da Gianni e la portammo nella stanza da letto per stare più comodi. Dissi a Gianni:
"Fammi vedere come te la scopi!"
Mi sedetti sulla poltroncina, con il cazzo in mano ad osservarli. Vedevo il cazzo di Gianni affondare nella sua figa, e ad ogni affondo, un sussulto di Anna. Conosceva bene le posizioni gradite da lei, si vedeva che già avevano un affiatamento pregresso. Anna si era ormai abbandonata a sé stessa, stava metabolizzando la situazione, il suo sguardo era inebriato, stava assaporando questa nuova esperienza. Mi avvicinai a loro e chiesi di farmi spazio:
"Ora tocca a me scoparmela".
Le fui dentro, era bagnatissima, ansimava davvero come una porcona. Gli sussurravo:
"Come ti senti scopata da tutti e due?"
Mio rispose:
"Magnificamente".
Facemmo alcune posizioni dove eravamo coinvolti tutti e tre, io supino sul letto, lei sopra a Smorzacandela, e Gianni in piedi che gli offriva il cazzo per un pompino. Che stupendo quadro davanti ai miei occhi, l'avevo tanto sognato ed ora si è materializzato. Anna godeva, si era immersa nel ruolo della preda, non mostrava più reticenza, era concentrata sul godimento che provava. I ritmi accelerarono, i respiri divennero più intensi, eravamo a buon punto. Mi sganciai da Anna e invitai Gianni a compiere l'ultimo step. La stese sul letto, con le gambe aperte, sulle spalle ed effettuò una serie di affondi. Anna era fuori controllo, si dimenava, gemeva , si contorceva, i suoi respiri divennero sempre più profondi. I ritmi diventarono più veloci, erano al culmine del piacere tanto che giunsero, entrambi, simultaneamente all'orgasmo, mentre io poco dopo le venivo in faccia. Distesi tutti e tre sul letto, ci addormentammo.
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