Bisex a tutti i costi
di
Marco_60
genere
bisex
(Racconto di fantasia).
Mi chiamo Marco e sono sposato con Giulia. Abbiamo sempre avuto una buona intesa, sia nelle cose quotidiane che nella vita sessuale.
Scopiamo 2/3 volte a settimana, con tanto di appagamento. Giulia nella vita ha sempre mostrato naturalezza nel mostrare le proprie sensazioni, in particolare durante l'amplesso si lascia andare spesso in gemiti e iniziative. Ho cercato sempre di immaginare le sensazioni e i piaceri che provano le donne quando sono scopate, e questo in un certo modo mi ha reso invidioso nei loro confronti. Pensavo "Come sarebbe bello essere donna per un giorno, sentirsi posseduta e godere degli orgasmi multipli. Già da giovane provavo a inserire il dito nel culo, o qualche fallo fai da te di dimensioni ridotte, per capire cosa si prova essere penetrati. Le sensazioni di certo non potevano essere reali, ma un certo stimolo lo procurava.
Durante i rapporti con Giulia, spesso gli chiedevo se per favore mi poteva stimolare l'ano con il dito, con la motivazione che mi procurava ulteriore piacere. Non fece molta obiezione, ma quel piacere aggiunto era per me fondamentale.
Il piacere di essere posseduto e sentirmi donna anche solo per un ora, assillava la mia mente. Così un giorno decisi di comprare online, un plug anale, di quelli se si allungano e vibrano.
Provai più volte ad utilizzarlo in assenza di Giulia, e devo dire che faceva un certo effetto, un piacere diverso dagl'altri , alimentato anche dalla pressione che faceva sulla prostata.
I rapporti con Giulia, prima soddisfacenti, diventavano ora semore più privi di emozioni. Mi sentivo incompleto, anche se nei miei pensieri l'unica persona che ritenevo essere il mio partner preferito era lei.
Un bel giorno rientrando da lavoro, trovo Giulia davanti alla porta, con uno sguardo alquanto rabbioso. Gli chiedo:
"Cosa c'è? Perché quel sguardo?"
E mi mostra il plug anale. Ebbi un tuffo al cuore, lo aveva scoperto!
Impietrito gli dissi :
"Sediamoci e parliamone"
Gli racconto di questa mia perversione, di come mi coinvolge mentalmente sugli stimoli che mi procura anche al solo pensiero. L'assicuro che il mio amore nei suoi confronti è rimasto tale, e per amore gli prometto che non lo userò più.
Attraversammo un periodo buio, la situazione non migliorò per niente, i nostri rapporti sempre più rari lasciavano intendere che il nostro rapporto era arrivato al termine.
Un bel giorno mi chiamo e mi chiese si raggiungerla in camera, era davanti al computer, sul display erano illustrati alcuni sextoys. Mi disse:
"Dai un occhiata, puoi scegliere tra questi."
Erano praticamente delle cinture con falli (Strap on), di quelli che possono indossare le donne per sodomizzare l'uomo.
Non potevo credere che potesse arrivare a tanto pur di salvare il nostro rapporto.
Inizialmente mi mostrai reticente, ma al suo "Questa è l'ultima chance", dovetti optare per la scelta.
Dopo una settimana, in mattinata, arrivò il pacco nel rispetto della privacy. A riceverlo c'era Giulia.
Lo indossò e si fece una foto. Me la mandò tramite WhatsApp. Sembrava tutto irreale. Non capivo se era la soluzione o il fallimento totale. Mi affrettai per andare in farmacia e comprare un purgante e un buon lubrificante.
Rientrando a casa incrociammo gli sguardi come se dovessimo affrontare una sfida.
Arrivai alla sera già preparato, il mio colon era libero, svuotato, pronto per accogliere l'oggetto mistico. Volli prima fare sesso con Giulia, mi sentivo carico e pronto ad affrontare questa avventura. Ma la mia mentre era concentrata su quello che doveva ancora avvenire. Ero pronto. Giulia indossò un guanto di lattice, prese il lubrificante e iniziò ad ungere l'ano, fuori e dentro. Gli davo alcuni consigli affinché lo sfintere si potesse rilassare e allargarsi. Un dito, poi due dita e un movimento circolare. Quando capì che ero pronto, indossò il fallo, credo che fosse lungo sui 18cm, e si avvicinò a me. Mi fece mettere a pecora, con le mani allargò le mie natiche e puntò la punta del fallo sul mio ano. Gli raccomandai di fare piano, spingeva lentamente, sentivo la pressione sullo sfintere, il quale non cedeva. Cercai di rilassarmi il più possibile, di coadiuvare i movimenti con i suoi, e percepivo un leggero avanzamento del fallo. Improvvisamente avvertii lo sfintere cedere e lasciarlo passare, avevo un cazzo in culo. Giulia, forse per punizione, noncurante di me, lo infilò tutto. Rimasi senza fiato, sembrava che mi stesse sventrando.
Volevo provare questa sensazione? Ebbene me la stava facendo provare!
Iniziò a scoparmi, il mio cazzo era duro come il marmo, stimolato dalla pressione del fallo che esercitava sulla prostata. Iniziavo a provare belle sensazioni, forse anche a Giulia stava piacendo questo gioco, avevamo invertito i ruoli, mi sentivo dominato. Mi chiedeva se mi stava piacendo, e non potevo che rispondere in modo affermativo.
Mi disse:
"Non avrei mai immaginato che un giorno avrei inculato un uomo! "
Stavo godendo da matti, mi piegavo in avanti per godermelo al meglio. Il dolore della sodimizzazione era sopraffatto dal piacere provocato. Ero prossimo a venire, la invitai a prendere il mio cazzo in mano e segarlo. Esplosi in un orgasmo pazzesco che mi lasciò senza forze.
Ci abbandonammo nella posizione in cui eravamo, rimanendo ancora attaccati l'un l'altro. Stavo bene con la presenza di quel fallo dentro di me, ma era arrivato il momento di farlo togliere. Volevo far godere anche lei. La feci stendere supina sul letto e allargare le gambe. Iniziai a praticarle un rapporto orale che la mandò in estasi, una delle cose che a lei più piace. Già eccitata dalla situazione precedente, non ci volle molto per avere le prime contrazioni e raggiungere l'apice dell'orgasmo.
Riuscimmo così a trovare un certo equilibrio di coppia. Almeno una volte a settimana mi accontenta, eil mostro matrimonio è salvo.
Mi chiamo Marco e sono sposato con Giulia. Abbiamo sempre avuto una buona intesa, sia nelle cose quotidiane che nella vita sessuale.
Scopiamo 2/3 volte a settimana, con tanto di appagamento. Giulia nella vita ha sempre mostrato naturalezza nel mostrare le proprie sensazioni, in particolare durante l'amplesso si lascia andare spesso in gemiti e iniziative. Ho cercato sempre di immaginare le sensazioni e i piaceri che provano le donne quando sono scopate, e questo in un certo modo mi ha reso invidioso nei loro confronti. Pensavo "Come sarebbe bello essere donna per un giorno, sentirsi posseduta e godere degli orgasmi multipli. Già da giovane provavo a inserire il dito nel culo, o qualche fallo fai da te di dimensioni ridotte, per capire cosa si prova essere penetrati. Le sensazioni di certo non potevano essere reali, ma un certo stimolo lo procurava.
Durante i rapporti con Giulia, spesso gli chiedevo se per favore mi poteva stimolare l'ano con il dito, con la motivazione che mi procurava ulteriore piacere. Non fece molta obiezione, ma quel piacere aggiunto era per me fondamentale.
Il piacere di essere posseduto e sentirmi donna anche solo per un ora, assillava la mia mente. Così un giorno decisi di comprare online, un plug anale, di quelli se si allungano e vibrano.
Provai più volte ad utilizzarlo in assenza di Giulia, e devo dire che faceva un certo effetto, un piacere diverso dagl'altri , alimentato anche dalla pressione che faceva sulla prostata.
I rapporti con Giulia, prima soddisfacenti, diventavano ora semore più privi di emozioni. Mi sentivo incompleto, anche se nei miei pensieri l'unica persona che ritenevo essere il mio partner preferito era lei.
Un bel giorno rientrando da lavoro, trovo Giulia davanti alla porta, con uno sguardo alquanto rabbioso. Gli chiedo:
"Cosa c'è? Perché quel sguardo?"
E mi mostra il plug anale. Ebbi un tuffo al cuore, lo aveva scoperto!
Impietrito gli dissi :
"Sediamoci e parliamone"
Gli racconto di questa mia perversione, di come mi coinvolge mentalmente sugli stimoli che mi procura anche al solo pensiero. L'assicuro che il mio amore nei suoi confronti è rimasto tale, e per amore gli prometto che non lo userò più.
Attraversammo un periodo buio, la situazione non migliorò per niente, i nostri rapporti sempre più rari lasciavano intendere che il nostro rapporto era arrivato al termine.
Un bel giorno mi chiamo e mi chiese si raggiungerla in camera, era davanti al computer, sul display erano illustrati alcuni sextoys. Mi disse:
"Dai un occhiata, puoi scegliere tra questi."
Erano praticamente delle cinture con falli (Strap on), di quelli che possono indossare le donne per sodomizzare l'uomo.
Non potevo credere che potesse arrivare a tanto pur di salvare il nostro rapporto.
Inizialmente mi mostrai reticente, ma al suo "Questa è l'ultima chance", dovetti optare per la scelta.
Dopo una settimana, in mattinata, arrivò il pacco nel rispetto della privacy. A riceverlo c'era Giulia.
Lo indossò e si fece una foto. Me la mandò tramite WhatsApp. Sembrava tutto irreale. Non capivo se era la soluzione o il fallimento totale. Mi affrettai per andare in farmacia e comprare un purgante e un buon lubrificante.
Rientrando a casa incrociammo gli sguardi come se dovessimo affrontare una sfida.
Arrivai alla sera già preparato, il mio colon era libero, svuotato, pronto per accogliere l'oggetto mistico. Volli prima fare sesso con Giulia, mi sentivo carico e pronto ad affrontare questa avventura. Ma la mia mentre era concentrata su quello che doveva ancora avvenire. Ero pronto. Giulia indossò un guanto di lattice, prese il lubrificante e iniziò ad ungere l'ano, fuori e dentro. Gli davo alcuni consigli affinché lo sfintere si potesse rilassare e allargarsi. Un dito, poi due dita e un movimento circolare. Quando capì che ero pronto, indossò il fallo, credo che fosse lungo sui 18cm, e si avvicinò a me. Mi fece mettere a pecora, con le mani allargò le mie natiche e puntò la punta del fallo sul mio ano. Gli raccomandai di fare piano, spingeva lentamente, sentivo la pressione sullo sfintere, il quale non cedeva. Cercai di rilassarmi il più possibile, di coadiuvare i movimenti con i suoi, e percepivo un leggero avanzamento del fallo. Improvvisamente avvertii lo sfintere cedere e lasciarlo passare, avevo un cazzo in culo. Giulia, forse per punizione, noncurante di me, lo infilò tutto. Rimasi senza fiato, sembrava che mi stesse sventrando.
Volevo provare questa sensazione? Ebbene me la stava facendo provare!
Iniziò a scoparmi, il mio cazzo era duro come il marmo, stimolato dalla pressione del fallo che esercitava sulla prostata. Iniziavo a provare belle sensazioni, forse anche a Giulia stava piacendo questo gioco, avevamo invertito i ruoli, mi sentivo dominato. Mi chiedeva se mi stava piacendo, e non potevo che rispondere in modo affermativo.
Mi disse:
"Non avrei mai immaginato che un giorno avrei inculato un uomo! "
Stavo godendo da matti, mi piegavo in avanti per godermelo al meglio. Il dolore della sodimizzazione era sopraffatto dal piacere provocato. Ero prossimo a venire, la invitai a prendere il mio cazzo in mano e segarlo. Esplosi in un orgasmo pazzesco che mi lasciò senza forze.
Ci abbandonammo nella posizione in cui eravamo, rimanendo ancora attaccati l'un l'altro. Stavo bene con la presenza di quel fallo dentro di me, ma era arrivato il momento di farlo togliere. Volevo far godere anche lei. La feci stendere supina sul letto e allargare le gambe. Iniziai a praticarle un rapporto orale che la mandò in estasi, una delle cose che a lei più piace. Già eccitata dalla situazione precedente, non ci volle molto per avere le prime contrazioni e raggiungere l'apice dell'orgasmo.
Riuscimmo così a trovare un certo equilibrio di coppia. Almeno una volte a settimana mi accontenta, eil mostro matrimonio è salvo.
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