Biancaneve e i sette nani
di
Marco_60
genere
comici
C'era una volta un Re e una Regina.
In un pomeriggio d'inverno la giovane regina, mentre è intenta a ricamare accanto un lenzuolo si punse un dito e, guardando le gocce di sangue cadute sulla tela di lino, espresse il desiderio di avere una figlia con la pelle bianca come la neve, e rossa come il sangue e i capelli neri come l'ebano.
Chiamò il Re e gli disse:
"Da questa sera, impegnati che voglio rimanere incinta".
Rispose:
"Ma cara ci siamo appena sposati!".
E lei:
"Non mi interessa, o mi scopi tu o mi faccio ingravidare dal maggiordomo".
Così la sera stessa, dopo aver cenato, prese di forza il marito e lo portò nella stanza da letto. Lo fece spogliare e per invogliarlo gli praticò un rapporto orale fatto bene. Fecero l'amore è il Re, una volta raggiunto l'orgasmo riversò tutto lo sperma che aveva nei testicoli dentro la vagina della Regina. La stessa cosa successe anche nei giorni avvenire.
Dopo nove mesi nasce la bambina, che possiede proprio le caratteristiche fisiche desiderate dalla Regina, alla quale dà il nome Biancaneve. Poco dopo la nascita della fanciulla, la Regina muore a seguito del travaglio, e Biancaneve rimane orfana.
Il Re non si perse d'animo e decise di risposarsi. La seconda moglie del Re è una donna bella, ma tanto vanitosa e cattiva che possiede uno specchio magico al quale domanda in continuazione chi è la più bella del reame, sentendosi continuamente rispondere che è lei. A un certo punto lo specchio cambia versione, che ormai la cresciuta Biancaneve è diventata lei la più bella del reame.
La Regina matrigna, infuriata e gelosa della bellezza di Biancaneve, incarica un cacciatore di portare la principessa nel bosco, ucciderla e portarle il suo cuore come prova della conclusione della sua morte.
Il cacciatore, esegue gli ordini, la porta nel bosco e tirando fuori il coltello gli dice che deve ucciderla. Biancaneve spaventata e terrorizzata lo supplica e gli dice:
"dimmi cosa vuoi e ti accontenterò , ma risparmiami la vita".
Il cacciatore ci pensa su e avendola osservata per tutto il tragitto e ammirato il suo spkendido corpo, gli chiese, come contropartita, la volontà di fare sesso con lei. Suo malgrado, Biancaneve, accetta la proposta, non avendo altre alternative, quindi si spoglia e si mette a sua completa disposizione. Il cacciatore la fa adagiare con le mani ad un albero e piegare in avanti, si spoglia e si avvicina di spalle alla principessa. Biancaneve lo supplica di essere dolce, in quanto ancora vergine. Il cacciatore, ancora di più eccitato da questa affermazione, con la bava alla bocca, caccia il suo membro e punta la sua dolce fighetta, ancora inviolata. Un grido secco della principessa in segno della deflorazione avvenuta.
Per Biancaneve era la prima volta, sognava il principe azzurro, e invece aveva trovato un rude cacciatore, sì con un membro notevole, ma che pensava solo a soddisfare i suoi bisogni primordiali. La principessa è sopraffatta, impaurita e succube di lui e non immaginava con il trascorrere dei minuti, la cosa stava per piacergli, era la prima volta che qualcuno si impossessava della sua dolce fighetta e gli procurava un dolce piacere. Accompagnato dai gemiti che fuoriuscivano dalla bocca della principessa venne copiosamente inondandola del suo seme.
Il cacciatore soddisfatto della scopata uccide un cinghiale, ne preleva il cuore, spacciando per quello della principessa è lo porta alla Regina matrigna come prova del compimento dell'ordine ricevuto.
Biancaneve, libera dal suo aguzzino, dopo aver pagato cara la sua verginità, vaga per il bosco. Arriva ad una piccola casa, nascosta tra gli alberi, che poco dopo scoprirà essere abitata da sette nani, che tutti i giorni si recano a lavorare in una miniera dall'altra parte della foresta.
La casa è vuota e Biancaneve, affamata e stanca, entra, si nutre con parte del cibo e del vino già preparato dai nani, poi si addormenta appoggiata al tavolo.
I nani, quando rientrano dal lavoro, rimangono sorpresi per l'intrusione. La svegliano e gli chiedono cosa ci stia a fare nella loro casa. Biancaneve con la sua dolcezza gli spiega l'avvenuto, e i sette nani commossi decidono di ospitarla. In cambio la principessa gli assicura di dare un aiuto alle faccende domestiche e a preparare il cibo.
La Regina matrigna, grazie al suo specchio magico, scopre che Biancaneve è ancora viva.
La vita nella casa dei sette nani scorre tranquilla, la presenza della bella Biancaneve crea qualche problema. I sette nani, sono sempre uomini, e mentre prima l'esigenza sotto il punto di vista sessuale riuscivano a contenere, sparandosi seghe, ora la presenza di una donna aveva risvegliato i loro ormoni.
Una sera si riunirono tutti intorno al tavolo, con Biancaneve presente, e discussero di questa cosa.
Prese la parola Dotto, il più anziano di loro, è rivolgendosi a Biancaneve gli disse che per una buona convivenza, doveva concedersi a turno con loro. Biancaneve rimase attonita, certo non immaginava una richiesta simile, ormai la sua verginità era andata e non avendo altre alternative dovette convenire alle richieste. I sette nani diventarono euforici e programmarono i turni. Biancaneve era un po' consolata dal fatto che essendo nani non sarebbe stata un sacrificio enorme, ma dovette ricredersi, erano si nani ma gli attributi da veri stalloni.
Posizionarono le sedie intorno al letto, e mentre uno di loro la scopava, gli altri sei guardavano e si sparavano le seghe. Ogni sera lo stesso rituale, la cosa le stava cominciando a piacere e non vedeva che arrivasse l'ora. Alla fine della serata Biancaneve era contenta ma distrutta.
Intanto, nel palazzo reale, la Regina matrigna decise di occuparsene personalmente della principessa, si travestì da contadina, e raggiunse la casetta dei sette nani, con l'obiettivo di far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata per metà: per convincerla ad accettare il frutto divise la mela in due parti e assaggiò davanti a lei la metà non avvelenata. Biancaneve, al primo morso della parte avvelenata, cade in uno stato di morte apparente da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a svegliarla.
I nani, allora, convinti che sia morta, la pongono in una bara di cristallo e la sistemano sulla cima di una collina in mezzo al bosco.
Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani, finché un giorno viene notata da un Principe Azzurro che passa di lì a cavallo. Il giovane, colpito dalla bellezza della fanciulla, convince i nani a poterla portare nel suo castello. La adagia sul letto supina, ammira il suo bel viso, le sue dolci forme, un'attrazione fatale che gli provoca una forte attrazione. Gli toglie i vestiti, la gira, rimane affascinato dal suo dolce sedere, da quel buchino solitamente inviolato. Si spoglia, il suo membro già eretto dall'eccitazione, punta l'ano, un colpo secco ed è dentro le sue viscere. Biancaneve ha un sussulto, dalla bocca esce il boccone di mela avvelenato, e quindi si risveglia. Si volta, vede il Principe Azzurro e rimane fulminata, non solo dalla sua bellezza, ma anche dalla sua prestazione.
Si era promessa che la prima volta l'avrebbe concesso al suo amato, e in effetti, per il culo, così è stato.
Il Re venuto a conoscenza del complotto cacciò la Regina Matrigna dal Reame e vissero tutti felici e appagati.
In un pomeriggio d'inverno la giovane regina, mentre è intenta a ricamare accanto un lenzuolo si punse un dito e, guardando le gocce di sangue cadute sulla tela di lino, espresse il desiderio di avere una figlia con la pelle bianca come la neve, e rossa come il sangue e i capelli neri come l'ebano.
Chiamò il Re e gli disse:
"Da questa sera, impegnati che voglio rimanere incinta".
Rispose:
"Ma cara ci siamo appena sposati!".
E lei:
"Non mi interessa, o mi scopi tu o mi faccio ingravidare dal maggiordomo".
Così la sera stessa, dopo aver cenato, prese di forza il marito e lo portò nella stanza da letto. Lo fece spogliare e per invogliarlo gli praticò un rapporto orale fatto bene. Fecero l'amore è il Re, una volta raggiunto l'orgasmo riversò tutto lo sperma che aveva nei testicoli dentro la vagina della Regina. La stessa cosa successe anche nei giorni avvenire.
Dopo nove mesi nasce la bambina, che possiede proprio le caratteristiche fisiche desiderate dalla Regina, alla quale dà il nome Biancaneve. Poco dopo la nascita della fanciulla, la Regina muore a seguito del travaglio, e Biancaneve rimane orfana.
Il Re non si perse d'animo e decise di risposarsi. La seconda moglie del Re è una donna bella, ma tanto vanitosa e cattiva che possiede uno specchio magico al quale domanda in continuazione chi è la più bella del reame, sentendosi continuamente rispondere che è lei. A un certo punto lo specchio cambia versione, che ormai la cresciuta Biancaneve è diventata lei la più bella del reame.
La Regina matrigna, infuriata e gelosa della bellezza di Biancaneve, incarica un cacciatore di portare la principessa nel bosco, ucciderla e portarle il suo cuore come prova della conclusione della sua morte.
Il cacciatore, esegue gli ordini, la porta nel bosco e tirando fuori il coltello gli dice che deve ucciderla. Biancaneve spaventata e terrorizzata lo supplica e gli dice:
"dimmi cosa vuoi e ti accontenterò , ma risparmiami la vita".
Il cacciatore ci pensa su e avendola osservata per tutto il tragitto e ammirato il suo spkendido corpo, gli chiese, come contropartita, la volontà di fare sesso con lei. Suo malgrado, Biancaneve, accetta la proposta, non avendo altre alternative, quindi si spoglia e si mette a sua completa disposizione. Il cacciatore la fa adagiare con le mani ad un albero e piegare in avanti, si spoglia e si avvicina di spalle alla principessa. Biancaneve lo supplica di essere dolce, in quanto ancora vergine. Il cacciatore, ancora di più eccitato da questa affermazione, con la bava alla bocca, caccia il suo membro e punta la sua dolce fighetta, ancora inviolata. Un grido secco della principessa in segno della deflorazione avvenuta.
Per Biancaneve era la prima volta, sognava il principe azzurro, e invece aveva trovato un rude cacciatore, sì con un membro notevole, ma che pensava solo a soddisfare i suoi bisogni primordiali. La principessa è sopraffatta, impaurita e succube di lui e non immaginava con il trascorrere dei minuti, la cosa stava per piacergli, era la prima volta che qualcuno si impossessava della sua dolce fighetta e gli procurava un dolce piacere. Accompagnato dai gemiti che fuoriuscivano dalla bocca della principessa venne copiosamente inondandola del suo seme.
Il cacciatore soddisfatto della scopata uccide un cinghiale, ne preleva il cuore, spacciando per quello della principessa è lo porta alla Regina matrigna come prova del compimento dell'ordine ricevuto.
Biancaneve, libera dal suo aguzzino, dopo aver pagato cara la sua verginità, vaga per il bosco. Arriva ad una piccola casa, nascosta tra gli alberi, che poco dopo scoprirà essere abitata da sette nani, che tutti i giorni si recano a lavorare in una miniera dall'altra parte della foresta.
La casa è vuota e Biancaneve, affamata e stanca, entra, si nutre con parte del cibo e del vino già preparato dai nani, poi si addormenta appoggiata al tavolo.
I nani, quando rientrano dal lavoro, rimangono sorpresi per l'intrusione. La svegliano e gli chiedono cosa ci stia a fare nella loro casa. Biancaneve con la sua dolcezza gli spiega l'avvenuto, e i sette nani commossi decidono di ospitarla. In cambio la principessa gli assicura di dare un aiuto alle faccende domestiche e a preparare il cibo.
La Regina matrigna, grazie al suo specchio magico, scopre che Biancaneve è ancora viva.
La vita nella casa dei sette nani scorre tranquilla, la presenza della bella Biancaneve crea qualche problema. I sette nani, sono sempre uomini, e mentre prima l'esigenza sotto il punto di vista sessuale riuscivano a contenere, sparandosi seghe, ora la presenza di una donna aveva risvegliato i loro ormoni.
Una sera si riunirono tutti intorno al tavolo, con Biancaneve presente, e discussero di questa cosa.
Prese la parola Dotto, il più anziano di loro, è rivolgendosi a Biancaneve gli disse che per una buona convivenza, doveva concedersi a turno con loro. Biancaneve rimase attonita, certo non immaginava una richiesta simile, ormai la sua verginità era andata e non avendo altre alternative dovette convenire alle richieste. I sette nani diventarono euforici e programmarono i turni. Biancaneve era un po' consolata dal fatto che essendo nani non sarebbe stata un sacrificio enorme, ma dovette ricredersi, erano si nani ma gli attributi da veri stalloni.
Posizionarono le sedie intorno al letto, e mentre uno di loro la scopava, gli altri sei guardavano e si sparavano le seghe. Ogni sera lo stesso rituale, la cosa le stava cominciando a piacere e non vedeva che arrivasse l'ora. Alla fine della serata Biancaneve era contenta ma distrutta.
Intanto, nel palazzo reale, la Regina matrigna decise di occuparsene personalmente della principessa, si travestì da contadina, e raggiunse la casetta dei sette nani, con l'obiettivo di far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata per metà: per convincerla ad accettare il frutto divise la mela in due parti e assaggiò davanti a lei la metà non avvelenata. Biancaneve, al primo morso della parte avvelenata, cade in uno stato di morte apparente da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a svegliarla.
I nani, allora, convinti che sia morta, la pongono in una bara di cristallo e la sistemano sulla cima di una collina in mezzo al bosco.
Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani, finché un giorno viene notata da un Principe Azzurro che passa di lì a cavallo. Il giovane, colpito dalla bellezza della fanciulla, convince i nani a poterla portare nel suo castello. La adagia sul letto supina, ammira il suo bel viso, le sue dolci forme, un'attrazione fatale che gli provoca una forte attrazione. Gli toglie i vestiti, la gira, rimane affascinato dal suo dolce sedere, da quel buchino solitamente inviolato. Si spoglia, il suo membro già eretto dall'eccitazione, punta l'ano, un colpo secco ed è dentro le sue viscere. Biancaneve ha un sussulto, dalla bocca esce il boccone di mela avvelenato, e quindi si risveglia. Si volta, vede il Principe Azzurro e rimane fulminata, non solo dalla sua bellezza, ma anche dalla sua prestazione.
Si era promessa che la prima volta l'avrebbe concesso al suo amato, e in effetti, per il culo, così è stato.
Il Re venuto a conoscenza del complotto cacciò la Regina Matrigna dal Reame e vissero tutti felici e appagati.
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