Scomparsi la famiglia era un sogno.

di
genere
etero

Sono Marco, studente universitario al 2 anno di biologia. Finalmente ho trovato alloggio nelle vicinanze dell'Università dove frequento le lezioni. Un monolocale ammobiliato abbastanza grande con letto ad una piazza e mezzo e annesso bagno, al costo di 500 euro mensili, un buon prezzo considerato la zona. I proprietari, la signora Gisella e il signor Gianni, che abitano alla porta accanto, dopo avermelo mostrato, si sono mostrati molto disponibili per ogni necessità di cui avrei avuto bisogno.
Mi organizzo per portare tutti i miei effetti personali.
La signora Gisella, donna sui 50 anni, molto simpatica, è anche una bella donna, con forme molto accentuate, praticamente una milf.
La mattina seguente mi bussa alla porta per chiedermi se è tutto a posto. La faccio entrare, mi da alcune indicazioni su come muovermi in città e poi due chiacchiere per conoscerci meglio. Suo marito, lavora in Agenzia automobilistica, e le due figlie, Rosa 25 anni e Francesca 22 anni, anche loro studenti universitari. Qualche giorno dopo, dopo aver assistito, mattino e pomeriggio ad alcune lezioni abbastanza impegnative, rientro nel mio appartamentino un po' stanco. Approfitto per riposarmi sul buon materasso in lattice memory del mio letto. Metto la sveglia, mi bastano un paio di ore per riprendermi, e prendo sonno.
Sento bussare alla porta. Mi alzo, apro ed è la signora Gisella, che aveva preparato un dolce, ed era venuta ad offrirmelo. Un gesto molto gentile ed apprezzato. Mi rivolge alcune domande personali:
"Sei fidanzato?"
Rispondo:
"No, lo ero, poi ci siamo lasciati per incompatibilità di carattere"
Gisella:
"Eppure mi sembri un bravo ragazzo, e poi, se posso dirlo, sei molto carino"
Io:
"La ringrazio per i complimenti, anche lei è una bella donna"
Gisella:
"Molto gentile. Sai nella mia gioventù ho avuto molti fidanzati, una buona parte mi avevano scelto solo per il mio fisico."
Io:
"Vero. Tuttora siete ancora una bella donna".
Gisella:
" Per favore dammi del tu".
Io:
"D'accordo Gisella. Dicevo che hai ancora molto fascino per essere corteggiata, ti apprezzerebbero anche anche i ragazzi della mia età".
Gisella:
"Dici, davvero! Tu mi ritieni interessante?"
Io:
"Ad essere sincero, sì"
Gisella:
"Che ragazzo amorevole che sei"
Si avvicina e mi da un bacio sulla bocca, ancora un altro e poi avverto la sua mano che si posa sulla patta dei pantaloni. Le sue labbra carnose avvolgono le mie, già immagino l'effetto che mi farebbe durante un pompino. Faccio scivolare la mano sotto la sua gonna, fino ad arrivare al pube. Una volta consolidato il mio interessamento, mi spoglia con rapidità, e si spoglia anche lei. Posso quindi ammirare il suo fisico da milf, quinta di seno, un sedere pronunciato, insomma tanta carne da toccare. Si attacca avidamente al mio cazzo e mi pratica un bel servizio, intanto le mie mani percorrono tutto il suo corpo. Dopodiché decido che era arrivato il momento di possederla, di fargli provare la consistenza del mio cazzo, impalandola in quella figa gia inumidita. Ad un certo punto sento bussare nuovamente la porta. Chi sarà? Faccio nascondere Gisella dietro la porta, ed apro. È la figlia Rosa, la più grande delle due, che si presenta, una bella ragazza bionda e occhi castani. Senza che gli dessi il permesso, entra, e voltandosi scorge la madre nuda.
-Lo immaginavo mamma, che non avresti perso tempo. Ed ora cosa dovrei fare? "
Senza perdita di tempo, si spoglia anche lei e mi si butta addosso. Non mi capacitavoo che involontariamente avevamo composto un threesome. Compiaciuto li accolsi entrambe sul mio letto. Rivolgendomi a Rosa, dissi:
" Vediamo di cosa sei capace! "
Si avventa sul mio cazzo e lo fa suo. Una lingua molto lunga che scivola lungo l'asta del pene fino a raggiungere lo scroto. E che dire della bocca, capace di accoglierlo in tutta la sua lunghezza. La volli subito sopra di me a smorzacandela, mentre Gisella ci accarezzava e ci dava suggerimenti. Il seno di Rosa, più modesto della mamma mi permetteva di accoglierlo in una sola mano. Rosa tremava come un foglia, quella posizione la gratificava, gli dava la possibilità di comandare il gioco.
Ecco all'improvviso bussano di nuovo alla porta.
"Oddio, adesso chi è?" esclamai!
Di nuovo entrambe dietro la porta ed aprii. Era Francesca che cercava la sorella, l'aveva vista entrare nel mio appartamentino. Anche lei, senza chiedermi permesso, entra, è indovinate chi ci trova?
-Mamma!!! Rosa!!! Che ci fate qui nude! Volevate tenermi fuori da questo gioco? ".
Così anche Francesca si liberò dei suoi indumenti. Eravamo già troppi, non sarei stato in grado di soddisfare tutte e tre. Mi dedicai all'ultima arrivata, Francesca, la più minuta delle tre, con quel sguardo da sbarbatella, cosa avrebbe potuto darmi. Si rivelò una assatanata del sesso. La misi a pecorina è mi incitava a possederla, era impaziente, tant'è che allungò la mano e afferrò il mio cazzo per infilarselo nella fica. Decideva lei il ritmo è le posizioni e mi diceva parole sconce. Mi sentivo oggetto, ero nelle loro mani, loro comandavano, avrei avuto bisogno di qualcuno che mi desse una mano. Ma non è tutto, qualcos'altro doveva ancora succedere.
Bussano di nuovo alla porta :
"Oddio, adesso chi è?"
Ero già al limite e non potevo sopportare un'altra aggiunta.
Apro la porta, è Gianni, il proprietario, marito di Gisella, che mi dice:
"Cos'è tutto questo chiasso che proviene dalla tua stanza?"
Rispondo:
"Scusa avevo il volume della tv alto, ma adesso l'ho spenta."
Non convinto Gianni si fa spazio ed entra. Che sorpresa, moglie e figlie come natura li ha fatte.
"Ora è tutto chiaro, credo che tu abbia bisogno di un aiuto, non puoi farcela da solo".
Si spoglia anche lui e si dedica alle figlie.
Penso "Che famiglia perversa!". Gianni prende Francesca e la fa sdraiare supina sul letto. Si fa spazio tra le sue gambe affusolate e gli pratica un cunningulus. Francesca sembra compiaciuta, si accarezza quei seni acerbi, si stimola i capezzoli, e con l'altra mano appoggiata sul capo del padre in segno di approvazione.
Intanto Gisella si fa spazio e vuole essere presa a pecorina, le mie mani ancorate su quei fianchi pronunciati e il mio cazzo che esplora tutto l'interno della vagina.
Rosa intanto reclamava un po' di attenzione dai partecipanti, così Il papà Gianni, l'accolse nelle sue mani. Iniziò a lubrificargli per bene l'ano e la puntò col suo cazzo. Spinte poderose fecero cadere le ultime resistenze del suo sfintere, la quale non poté fare altro che lasciar passare il poderoso membro del padre. Rosa col viso contratto, cercava di controllare il suo dolore, sembrava quasi accettare senza riserva. Allora mi avvicinai a lei, aveva la fica libera, e quindi non pensandoci due volte, ne approfittai. Una doppia penetrazione era la cosa giusta, quella che ci voleva. Quindi l'avvolgemmo tra due corpi che contemporaneamente la penetravano, procurandole dolore e piacere, è dopo una serie di affondi, prevaleva solo il piacere.
La signora Gisella, invece, si concentrò con la figlia Francesca in un 69 tutto al femminile.
Che casino, il povero letto doveva subire tutte queste forti sollecitazioni.
Ad un tratto sento un forte squillo:
DRINNNNNNNNN.......... DRINNNNNNNNN...........
Apro gli occhi, era la sveglia che suonava. Mi guardo intorno e penso "Che fortuna, era solo un sogno".
scritto il
2024-09-23
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