La tesi:"Sulla colpa e sulla pena"
di
Guglielmo Da Baskerville
genere
tradimenti
FEBBRAIO 2015:
«Paola, mi mancano due esami, devo iniziare a buttar giù la tesi. Ho già cominciato a cercare tutto quello che potrà essermi utile, ma io voglio lui come relatore, devo riuscire a convincerlo..»
«Ma che palle, sei proprio fissata, il prof. Leonardo ti ha già detto di no, che non ha tempo, che sta finendo il saggio che pubblicherà a settembre. Mettici una pietra sopra. Su cosa ha idea di farla la tesi? »
«L'idea che ho è questa: "La colpa e la pena. Una riflessione filosofica". Come vengono viste attraverso lo sguardo di vari filosofi, sia antichi che più contemporanei, ma devo avere lui, pensa che bello passare un po' di ore da sola con il prof. »
«Ma che palle Matilda, stai sempre pensare a quello, dovresti intitolarla: "la colpa e il pene" la tua tesi. »
APRILE 2015:
«Che cazzo stai combinando Leo, vuoi buttare nel cesso, 10 anni della tua vita, dieci anni felici di matrimonio con Valentina, per una stronzetta tutto culo e tette di 25 anni? Meno male che sei tu il filosofo. »
«Senti Luca, io amo Valentina, ma ho 35 anni, siamo insieme da 20 anni, tra morosi e matrimonio, e le cose cambiano, l'amore si affievolisce. Matilda è un vento nuovo, una passione unica, non respiro senza di lei, mi manca l'aria. »
«Non fare stronzate, chiudi prima che ti scopra, quella ragazzina ti porterà solo guai, già ci sono voci su di voi in facoltà. Sono tuo amico da sempre, sbattitela un paio di mesi ma poi stop, torna in te. Cristo, non farti beccare, la Vale vive per te, quella donna ti adora. »
«Hai ragione tu Luca, ma dentro ho un uragano, una tormenta di sensazioni, da una parte: la tranquilla vita amorosa, la serenità, le certezze, le sicurezze, ma anche la quotidianità più banale, tutto ordinario, incolore, quasi scialbo. Dall'altra la passione vera, il desiderio puro. Luca ti ricordi: il battito che accelera, il respiro che viene a mancare, per non parlare del sesso.. E' lo stesso campo di gioco, ma con Matilda ci sono altre regole. "Ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo, tutti i muscoli del corpo pronti per l'accoppiamento.." te lo ricordi il sommo Battiato. Insomma non so che cazzo fare. »
GIUGNO 2015:
«Oramai Leo è inutile che ci giriamo intorno, io voglio solo sapere, e ne ho il diritto, dopo che ti ho dedicato 10 anni della mia vita, devo capire, tu hai qualcosa da dirmi? Se non mi vuoi più, se sono troppo vecchia per te, cercherò di farmene una ragione, ma così senza sapere, no, è troppo. »
«Cosa devo dirti Vale, basta con questi discorsi, ho aiutato una studentessa con la tesi, stop. Non c'è altro da aggiungere. ok? »
«Perché devi continuare a prendermi in giro? A ferirmi così, inutilmente. Vi ho seguiti l'altro ieri, vi ho visti Leo, ti ho guardato mentre te la scopavi sul nostro divano della casa in montagna. Cazzo, perché riesci ad essere così ipocrita? Fai la valige e vattene da qui; oppure resti e non la vedi più. Fammi sapere, io ho amato solo te, non mi meritavo questo. »
AGOSTO 2020:
«Sono 5 anni che ci frequentiamo, Leo, sono stufa dei tuoi silenzi, del tuo essere distratto, di quella tua calma, di questo piatto rapporto. Ho 30 anni io, ho bisogno di uscire, vivere. Per la tua gelosia ho smesso di uscire con le mie amiche, tutte le sere qui, in casa a guardare la TV, mentre tu leggi, sotto la copertina. Ma che cazzo di vita è? Non ce la faccio più, hai capito? »
«Sono solo stanco, Matilda. Non ho più né la voglia né la forza di sbattermi in giro per locali come prima, tornare a casa disfatti dall'alcol, devo mantenere un comportamento sobrio, insegno all'università; i colleghi, la gente hanno appena smesso di parlare di noi, della mia separazione con Valentina, della nostra convivenza, che ancora sulla scrivania c'erano le carte da firmare del divorzio. Se hai smesso di vedere le amiche, con chi cazzo esci quelle sere, quando torni ubriaca alle 2.00 del mattino? Scopi in giro? »
«Non ho mai scopato con nessuno da quando sono con te, ma se tu mi scopi una volta alla settimana dovrò presto... hai 45 anni, non 80! O sono io che non ti ispiro più? Lo so che la scorsa settimana ti sei visto con la tue ex moglie, cosa credi che sia cieca, o stupida? Un ritorno di fiamma, brutto stronzo. »
«Cosa stai dicendo? Doveva dirmi una cosa importante, una cosa sua. Quindi quando esci con Filippo, e torni distrutta vuoi spiegarmi che cazzo fate? Dimmelo? Non farmi incazzare. »
«Vuoi proprio saperlo?, adesso che so che ti torni a scoparti Valentina, se vuoi te lo dico. »
«Dai dimmelo, io so chi sei, tranquilla sono pronto a tutto da una come te. Sono tutto orecchie. »
«Vuoi dire che sono una puttana? Ha sì? Davvero? Vuoi metterla giù così..? Gli faccio qualche bel pompino in macchina, sei contento? Se aspetto il tuo di cazzo faccio la muffa, o mi faccio suora.»
LUGLIO 2020:
«Vale, dimmi, cosa c'è che non va? E' la storia con Francesco? Non funziona più? Ti ho sentita distrutta al telefono. Sai che ci tengo a te, anche se sono stato uno stronzo, io ti ho sempre voluto bene, questo è chiaro? »
«Leo, Francesco non lo vedo da sei mesi, è tutto finito. Mi ero illusa che per dimenticare 'noi', mi potesse bastare, ma sai come sono fatta, mi sono affezionata a lui, ma l'amore è un'altra cosa. Leo, anche se mi hai umiliato, e lo faccio da sola un'altra volta: io ho amato solo te, e per questo mi odio, non riesco a dimenticarti. »
«Non dirmi che quelle occhiaie, sono solo causate dal nostro passato, perché non ci credo. Cosa ti sta succedendo? Devi dirmelo. »
«.......»
«Dai non piangere, sono qui, puoi dirmi tutto. Spiegami cosa ti succede»
«Leo, sono malata. Mi hanno trovato un tumore, devo iniziare la chemio, Leo, sono distrutta, non lo sa ancora nessuno ma tra un po'... i capelli, non...»
«Vale non piangere, vieni qui, ti starò vicino io»
10 AGOSTO 2020:
ORE 19.00:
«Allora Leonardo, è un pezzo che non ci si vede, troppo intento a scopare Matilda? Ci vuole fisico, con una come quella, vero? »
«Lascia stare Luca, è un periodo di merda, scusa Franco ci porti altri due Negroni?, grazie. Quella mi fa le corna, ho sbagliato tutto, avevi ragione tu, tanti anni fa. E poi, ho visto Valentina, sta male, ha una di quelle bastarde malattie... ha un tumore in testa. Porca puttana, te ne rendi conto, Luca. Sembra non sia operabile, adesso inizierà il ciclo di chemioterapia, io prego Dio che vada tutto bene, ma sono terrorizzato. Ha anche mollato Francesco, è sola. Mi ha fatto un pena, ti giuro, penso solo a lei in questi giorni, da quando l'ho saputo. »
«Ma che cazzo mi stai dicendo, mi dispiace un casino. Dimmi se posso fare qualcosa, sono qua. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 22.00:
«Insomma così, Luca. Ho sbagliato tutto, vorrei tornare indietro, ma so che non si può, intanto mi stacco per qualche periodo da Matilda, che vada pure con chi vuole, non me ne frega niente, tanto sono già cornuto, ne sono certo. Voglio stare vicino alla Vale, ha bisogno di me, me lo ha fatto capire chiaramente. Perché non ti ho dato retta quella volta, sarebbe tutto diverso adesso. Facciamo di tutto per cercare di vivere bene, e poi per una fica, una tacconata perdiamo la rotta e ci troviamo in mare aperto.. cazzo! »
«Su Leo, si sistemerà tutto, il tempo ha le riposte che ora non trovi, Franco ci fai altri due gin tonic? Buttiamola sul bere, tanto ormai se ci fermano, la patente la vediamo col cannocchiale, a proposito di mari e di rotte. Dopo ce la fai a tornare a casa? sono tranquillo? »
«E sì che mi conosci, in mezzora sono a casa, chissà se troverò a casa la stronzetta, stasera andava, per come mi ha detto, a cena fuori con Paola, te la ricordi? Quella sua amica che all'università, gli mancava solo Gino il bidello, gli altri se li era fatti tutti. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 23.00:
«Via ultimo giro, due belle grappette e poi vado verso casa, ok?
«Non è mai l'ultimo, non ti ricordi Leo, è sempre il penultimo, l'ultimo porta male. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 19.00:
«Avanti facciamoci un altro Americano, così arriviamo già cariche al ristorante, devo sempre spiegarti tutto Matilda. »
«Volentieri. Comunque ti stavo dicendo che non ce la faccio più con Leo, una noia, un mortale 'tran tran', un abituale, ordinario giorno uguale a quello precedente. Non mi scopa nemmeno più, e poi per come lo fa, lasciamo stare. Venti minuti 'pacchetto completo', in mezzora sono di nuovo sul divano lavata e asciugata, con la copertina sulle gambe, neanche mia nonna. Ho bisogno di altro, così non riesco ad andare avanti..»
10 AGOSTO 2020:
ORE 20:00:
«Matilda, ordiniamo un'altra boccia di vino, ok? Questo filetto al pepe verde è una favola, vero? Oh, rispondimi, è mezzora che gli fai gli occhi da gatta in calore. Ho visto che punti quello in giacca nera, laggiù con l'amico grasso. Tipo figo, lui non serve che mangi, ti ha già mangiata con gli occhi, me ne sono accorta, cosa credi. »
«Ma se avrà 20 anni, non sono così presa male, però,in effetti.... »
10 AGOSTO 2020:
ORE 22:45
MATILDA:
Tra aperitivi, il vino della cena ero carica, quel tipo mi ispirava, il suoi sguardi mi facevano eccitare, già al tavolo sentivo un leggero pulsare tra le mutandine. Poi ho deciso che lo volevo, mi sono alzata e in bagno gli ho scritto un bigliettino :"ore 23.15 dietro al ristorante, se ci sei ti farò divertire, altrimenti buona serata. Matilda.". Ho cercato di chiudere la serata con Paola, e quando sono uscita era lì con la sigaretta in mano che mi aspettava. Ci siamo scambiati poche parole, ma la situazione mi intrigava tantissimo, il desiderio per quella cosa estemporanea, e cercata da me mi inebriava. Mi ha fatto salire sulla sua BMW, e mia ha detto se volevo andare a casa sua, che abitava vicino al ristorante. Si chiamava Lorenzo: 25 anni, bello, alto, scuro di carnagione e di capelli, insomma non male. In macchina avevo la tentazione, presa dalla voglia e dall'eccesso di alcol, di slacciargli i pantaloni, giusto per vedere cosa mi sarebbe aspettato, ma ho desistito. Per un attimo mi sono avvampati, come nubi nere in cielo, il pensiero per Leonardo e i sensi di colpa. Li ho scacciati vedendomi davanti l'immagine di Leo e Valentina in intimità, il fatto che potesse tornare con lei, era umiliante: come poteva preferire lei a me? Sono scesa dall'auto e salendo gli scalini verso casa sua, lui ,che mi era dietro, mi accarezzava il culo alzandomi la gonna corta. Era inebriante, era troppo che non provavo un tentazione così intensa, così accesa dopo il buio delle notti con Leo. Gli avrei fatto di tutto a quel ragazzo.
10 AGOSTO 2020:
ORE 23.15
LUI E LEI:
Mentre Matilda, ormai decisa di andare con Lorenzo, saliva le scale, Leonardo entrava in macchina per fare ritorno a casa.
LEONARDO:
Sono uscito dall'osteria e mi sono seduto in macchina, volevo rimettere a posto le idee, riprendermi un po' dalla 'bibita', e andare verso casa. Poi ci ho ripensato ed ho inviato un SMS a Valentina: "Posso passare a trovarti, o è troppo tardi, il bicchiere della staffa, come facevamo una volta, ok?". La risposta non si è fatta attendere: "Ti aspetto, non è tardi, tranquillo. Sono 5 anni che ti aspetto, bastardino.". Quel messaggio mi aveva fatto sorridere per la sua ironia in un momento così difficile. Ho pensato di riposarmi un attimo e mi sono addormentato.
MATILDA:
Prima di richiude la porta, dietro a se, Lorenzo mi stava già baciando sulle labbra, le sue mani mi accarezzavano il collo, il seno ed il calore delle sue braccia e della sue mani mi cullavano verso una frenetica smania di piacere. Volevo gustarmelo tutto, volevo godere, e sentire lui desiderarmi, gustare la sua passione. Il pensiero fisso che Leo potesse avermi tradita, mi disinibiva in maniera quasi capricciosa, così ho sfilato la sua cintura, ho slacciato i suoi jeans, ho abbassato, quasi con prepotenza, pantaloni e boxer e mi sono trovata di fronte alla sua erezione. Continuavamo a baciarci e con la mano ho iniziato a toccarglielo, era caldo, duro, ed una leggera follia mi ha percorso tutto il corpo, come un brivido di freddo lungo la schiena. La smania di averlo mi ha fatto abbassare tra le sue gambe, e l'ho visto bene, era lungo, di forma perfetta, glabro, non troppo grosso, come piace a me, e la sua punta rosa era ricoperta dal prepuzio. Meraviglioso, bellissimo: tanto da richiamare la mia bocca a baciarlo. Ci siamo spogliati e nudi, con i vestiti a terra, sparsi ovunque, mi ha portato in camera. Ha spento la luce grande ed ha acceso dei faretti rendendo l'atmosfera più calda. Io ero posseduta da un'inebriante delirio sessuale, ero tutta bagnata e sentivo il mio perizoma inumidirsi sempre di più. Dopo aver roteato a lungo la lingua sulla sua punta, l'ho messo al caldo della mia bocca, lentamente muovevo la mia mano e andavo avanti e indietro con la testa. Lui ansimando mi teneva le mani dietro la nuca, e con piccole spinte lo faceva entrare più in profondità. Avrei continuato fino a farlo scoppiare, ma Lorenzo mi ha sfilato le mutandine, mi ha distesa supina sul matrimoniale ed ha iniziato a giocare lui con la mia fica. Respiravo a scatti, il cuore tamburellava rapido il suo battito, ero sua. Mi ha aperto dolcemente le labbra, alla ricerca della mia 'pallina rosa' e quando leccandomi più forte sono venuta mi è sembrato di perdere i sensi, di smarrirmi nell'oblio, una sensazione fantastica di perdizione. Si è tirato su a baciandomi il collo, mi ha divaricato le gambe, sentivo il suo peso sopra di me, poi ho sentito riempirmi, era entrato. Ero talmente lubrificata da non aver sentito neppure l'attrito della sua pelle, solo quando ha iniziato a spingere, e a schiacciarmi il clitoride, già sensibile, sulla sua pancia, ho ripreso a sospirare a ad agitarmi. Tenevo la schiena leggermente sollevata per facilitarne i suoi movimenti, e con la testa girata indietro godevo, ma aspettavo, trattenendomi per l'esplosione finale. Mi sono staccata da lui e mi sono girata, ha quattro zampe, con il culetto alto e la pancia e la faccia abbassate sul materasso e sul cuscino. Quando mi ho infilato tutto il suo cazzo dentro, le mie mani si sono strette alle lenzuola e schiacciavo il mio viso sulla federa del cuscino.
Lui e lei:
Intanto nello stesso istante Leo si era svegliato di soprassalto, aveva acceso l'auto ed era partito sgommando verso casa di Valentina. Si malediceva per aver dormito 40 minuti, era già tardi e Vale lo stava aspettando. A iniziato a correre spingendo sul pedale dell'acceleratore: era oramai deciso, avrebbe lasciato Matilda e sarebbe stato a fianco di Valentia per sempre, per tutto quello che il futuro avrebbe avuto in serbo per loro. Anche nel fitto e spaventoso dolore a cui era certo di andare incontro. Solo ora, quasi una luce 'divina' gli faceva vedere quello che prima aveva perso, l'amore per Valentina, per quella splendida donna che, dopo anni, lo stava ancora aspettando.
ORE 24:00
MATILDA:
Lorenzo spingeva e pompava sempre più forte e Matilda non è più riuscita a controllasi, l'orgasmo è scoppiato come un incendio dentro lei, che a occhi chiusi, urlando, ne vedeva chiari gli sbuffi accecanti di colore, il battito del cuore seguiva il ritmo dell'estasi suprema, il respiro accelerato come dopo una corsa.
ORE 24.30
LEONARDO:
La sua auto lanciata a folle velocità, in curva ha perso aderenza, ed è stata sbalzata, sollevandosi in aria contro un muro di una casa. Le scintille nella notte hanno brillato lucenti, ed il rumore devastante dell'impatto ha zittito tutti i rumori nelle tenebre. La macchina era un grumo informe di lamiere e pezzi di plastica fumante.
LUI E LEI:
Nell'attimo in cui Matilda raggiungeva le vette estreme dell'eros, Leonardo ritrovava la pace dentro se, morendo sul colpo.
ORE 24.30:
MATILDA
Matilda si stava ripulendo, in bagno, dei suoi liquidi mescolati a quelli di Lorenzo. i sensi di colpa, ora comparivano nitidi e la vergogna le bloccava i pensieri, non riusciva neppure ad uscire da quella stanza e vedere in faccia quel ragazzo sconosciuto fino a tre ore prima, con cui aveva condiviso così tanto, troppo... Poi, raggiunta la sua macchina, il cellulare ha iniziato a squillare, vedendo la scritta 'LEO' non voleva rispondere. Il telefono però continuava a suonare senza sosta, così ha risposto decisa e arrabbiata, quasi a cancellare le ultime ore: "Cosa vuoi Leo, mi devi sempre controllare, che cazzo vuoi? ". "Lei è la signora Matilda, abbiamo trovato il suo num.. il signor Leonardo D... è deceduto in un incidente stradale, ci dispiace molto, verrà portato presso l' obitorio di....."
Dopo giorni nella casa vuota, Matilda ha tirato fuori la sua tesi ed ha guardato la copertina nera con la scritta "Sulla colpa e sulla pena. Una riflessione filosofica" e si è messa a piangere.
«Paola, mi mancano due esami, devo iniziare a buttar giù la tesi. Ho già cominciato a cercare tutto quello che potrà essermi utile, ma io voglio lui come relatore, devo riuscire a convincerlo..»
«Ma che palle, sei proprio fissata, il prof. Leonardo ti ha già detto di no, che non ha tempo, che sta finendo il saggio che pubblicherà a settembre. Mettici una pietra sopra. Su cosa ha idea di farla la tesi? »
«L'idea che ho è questa: "La colpa e la pena. Una riflessione filosofica". Come vengono viste attraverso lo sguardo di vari filosofi, sia antichi che più contemporanei, ma devo avere lui, pensa che bello passare un po' di ore da sola con il prof. »
«Ma che palle Matilda, stai sempre pensare a quello, dovresti intitolarla: "la colpa e il pene" la tua tesi. »
APRILE 2015:
«Che cazzo stai combinando Leo, vuoi buttare nel cesso, 10 anni della tua vita, dieci anni felici di matrimonio con Valentina, per una stronzetta tutto culo e tette di 25 anni? Meno male che sei tu il filosofo. »
«Senti Luca, io amo Valentina, ma ho 35 anni, siamo insieme da 20 anni, tra morosi e matrimonio, e le cose cambiano, l'amore si affievolisce. Matilda è un vento nuovo, una passione unica, non respiro senza di lei, mi manca l'aria. »
«Non fare stronzate, chiudi prima che ti scopra, quella ragazzina ti porterà solo guai, già ci sono voci su di voi in facoltà. Sono tuo amico da sempre, sbattitela un paio di mesi ma poi stop, torna in te. Cristo, non farti beccare, la Vale vive per te, quella donna ti adora. »
«Hai ragione tu Luca, ma dentro ho un uragano, una tormenta di sensazioni, da una parte: la tranquilla vita amorosa, la serenità, le certezze, le sicurezze, ma anche la quotidianità più banale, tutto ordinario, incolore, quasi scialbo. Dall'altra la passione vera, il desiderio puro. Luca ti ricordi: il battito che accelera, il respiro che viene a mancare, per non parlare del sesso.. E' lo stesso campo di gioco, ma con Matilda ci sono altre regole. "Ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo, tutti i muscoli del corpo pronti per l'accoppiamento.." te lo ricordi il sommo Battiato. Insomma non so che cazzo fare. »
GIUGNO 2015:
«Oramai Leo è inutile che ci giriamo intorno, io voglio solo sapere, e ne ho il diritto, dopo che ti ho dedicato 10 anni della mia vita, devo capire, tu hai qualcosa da dirmi? Se non mi vuoi più, se sono troppo vecchia per te, cercherò di farmene una ragione, ma così senza sapere, no, è troppo. »
«Cosa devo dirti Vale, basta con questi discorsi, ho aiutato una studentessa con la tesi, stop. Non c'è altro da aggiungere. ok? »
«Perché devi continuare a prendermi in giro? A ferirmi così, inutilmente. Vi ho seguiti l'altro ieri, vi ho visti Leo, ti ho guardato mentre te la scopavi sul nostro divano della casa in montagna. Cazzo, perché riesci ad essere così ipocrita? Fai la valige e vattene da qui; oppure resti e non la vedi più. Fammi sapere, io ho amato solo te, non mi meritavo questo. »
AGOSTO 2020:
«Sono 5 anni che ci frequentiamo, Leo, sono stufa dei tuoi silenzi, del tuo essere distratto, di quella tua calma, di questo piatto rapporto. Ho 30 anni io, ho bisogno di uscire, vivere. Per la tua gelosia ho smesso di uscire con le mie amiche, tutte le sere qui, in casa a guardare la TV, mentre tu leggi, sotto la copertina. Ma che cazzo di vita è? Non ce la faccio più, hai capito? »
«Sono solo stanco, Matilda. Non ho più né la voglia né la forza di sbattermi in giro per locali come prima, tornare a casa disfatti dall'alcol, devo mantenere un comportamento sobrio, insegno all'università; i colleghi, la gente hanno appena smesso di parlare di noi, della mia separazione con Valentina, della nostra convivenza, che ancora sulla scrivania c'erano le carte da firmare del divorzio. Se hai smesso di vedere le amiche, con chi cazzo esci quelle sere, quando torni ubriaca alle 2.00 del mattino? Scopi in giro? »
«Non ho mai scopato con nessuno da quando sono con te, ma se tu mi scopi una volta alla settimana dovrò presto... hai 45 anni, non 80! O sono io che non ti ispiro più? Lo so che la scorsa settimana ti sei visto con la tue ex moglie, cosa credi che sia cieca, o stupida? Un ritorno di fiamma, brutto stronzo. »
«Cosa stai dicendo? Doveva dirmi una cosa importante, una cosa sua. Quindi quando esci con Filippo, e torni distrutta vuoi spiegarmi che cazzo fate? Dimmelo? Non farmi incazzare. »
«Vuoi proprio saperlo?, adesso che so che ti torni a scoparti Valentina, se vuoi te lo dico. »
«Dai dimmelo, io so chi sei, tranquilla sono pronto a tutto da una come te. Sono tutto orecchie. »
«Vuoi dire che sono una puttana? Ha sì? Davvero? Vuoi metterla giù così..? Gli faccio qualche bel pompino in macchina, sei contento? Se aspetto il tuo di cazzo faccio la muffa, o mi faccio suora.»
LUGLIO 2020:
«Vale, dimmi, cosa c'è che non va? E' la storia con Francesco? Non funziona più? Ti ho sentita distrutta al telefono. Sai che ci tengo a te, anche se sono stato uno stronzo, io ti ho sempre voluto bene, questo è chiaro? »
«Leo, Francesco non lo vedo da sei mesi, è tutto finito. Mi ero illusa che per dimenticare 'noi', mi potesse bastare, ma sai come sono fatta, mi sono affezionata a lui, ma l'amore è un'altra cosa. Leo, anche se mi hai umiliato, e lo faccio da sola un'altra volta: io ho amato solo te, e per questo mi odio, non riesco a dimenticarti. »
«Non dirmi che quelle occhiaie, sono solo causate dal nostro passato, perché non ci credo. Cosa ti sta succedendo? Devi dirmelo. »
«.......»
«Dai non piangere, sono qui, puoi dirmi tutto. Spiegami cosa ti succede»
«Leo, sono malata. Mi hanno trovato un tumore, devo iniziare la chemio, Leo, sono distrutta, non lo sa ancora nessuno ma tra un po'... i capelli, non...»
«Vale non piangere, vieni qui, ti starò vicino io»
10 AGOSTO 2020:
ORE 19.00:
«Allora Leonardo, è un pezzo che non ci si vede, troppo intento a scopare Matilda? Ci vuole fisico, con una come quella, vero? »
«Lascia stare Luca, è un periodo di merda, scusa Franco ci porti altri due Negroni?, grazie. Quella mi fa le corna, ho sbagliato tutto, avevi ragione tu, tanti anni fa. E poi, ho visto Valentina, sta male, ha una di quelle bastarde malattie... ha un tumore in testa. Porca puttana, te ne rendi conto, Luca. Sembra non sia operabile, adesso inizierà il ciclo di chemioterapia, io prego Dio che vada tutto bene, ma sono terrorizzato. Ha anche mollato Francesco, è sola. Mi ha fatto un pena, ti giuro, penso solo a lei in questi giorni, da quando l'ho saputo. »
«Ma che cazzo mi stai dicendo, mi dispiace un casino. Dimmi se posso fare qualcosa, sono qua. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 22.00:
«Insomma così, Luca. Ho sbagliato tutto, vorrei tornare indietro, ma so che non si può, intanto mi stacco per qualche periodo da Matilda, che vada pure con chi vuole, non me ne frega niente, tanto sono già cornuto, ne sono certo. Voglio stare vicino alla Vale, ha bisogno di me, me lo ha fatto capire chiaramente. Perché non ti ho dato retta quella volta, sarebbe tutto diverso adesso. Facciamo di tutto per cercare di vivere bene, e poi per una fica, una tacconata perdiamo la rotta e ci troviamo in mare aperto.. cazzo! »
«Su Leo, si sistemerà tutto, il tempo ha le riposte che ora non trovi, Franco ci fai altri due gin tonic? Buttiamola sul bere, tanto ormai se ci fermano, la patente la vediamo col cannocchiale, a proposito di mari e di rotte. Dopo ce la fai a tornare a casa? sono tranquillo? »
«E sì che mi conosci, in mezzora sono a casa, chissà se troverò a casa la stronzetta, stasera andava, per come mi ha detto, a cena fuori con Paola, te la ricordi? Quella sua amica che all'università, gli mancava solo Gino il bidello, gli altri se li era fatti tutti. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 23.00:
«Via ultimo giro, due belle grappette e poi vado verso casa, ok?
«Non è mai l'ultimo, non ti ricordi Leo, è sempre il penultimo, l'ultimo porta male. »
10 AGOSTO 2020:
ORE 19.00:
«Avanti facciamoci un altro Americano, così arriviamo già cariche al ristorante, devo sempre spiegarti tutto Matilda. »
«Volentieri. Comunque ti stavo dicendo che non ce la faccio più con Leo, una noia, un mortale 'tran tran', un abituale, ordinario giorno uguale a quello precedente. Non mi scopa nemmeno più, e poi per come lo fa, lasciamo stare. Venti minuti 'pacchetto completo', in mezzora sono di nuovo sul divano lavata e asciugata, con la copertina sulle gambe, neanche mia nonna. Ho bisogno di altro, così non riesco ad andare avanti..»
10 AGOSTO 2020:
ORE 20:00:
«Matilda, ordiniamo un'altra boccia di vino, ok? Questo filetto al pepe verde è una favola, vero? Oh, rispondimi, è mezzora che gli fai gli occhi da gatta in calore. Ho visto che punti quello in giacca nera, laggiù con l'amico grasso. Tipo figo, lui non serve che mangi, ti ha già mangiata con gli occhi, me ne sono accorta, cosa credi. »
«Ma se avrà 20 anni, non sono così presa male, però,in effetti.... »
10 AGOSTO 2020:
ORE 22:45
MATILDA:
Tra aperitivi, il vino della cena ero carica, quel tipo mi ispirava, il suoi sguardi mi facevano eccitare, già al tavolo sentivo un leggero pulsare tra le mutandine. Poi ho deciso che lo volevo, mi sono alzata e in bagno gli ho scritto un bigliettino :"ore 23.15 dietro al ristorante, se ci sei ti farò divertire, altrimenti buona serata. Matilda.". Ho cercato di chiudere la serata con Paola, e quando sono uscita era lì con la sigaretta in mano che mi aspettava. Ci siamo scambiati poche parole, ma la situazione mi intrigava tantissimo, il desiderio per quella cosa estemporanea, e cercata da me mi inebriava. Mi ha fatto salire sulla sua BMW, e mia ha detto se volevo andare a casa sua, che abitava vicino al ristorante. Si chiamava Lorenzo: 25 anni, bello, alto, scuro di carnagione e di capelli, insomma non male. In macchina avevo la tentazione, presa dalla voglia e dall'eccesso di alcol, di slacciargli i pantaloni, giusto per vedere cosa mi sarebbe aspettato, ma ho desistito. Per un attimo mi sono avvampati, come nubi nere in cielo, il pensiero per Leonardo e i sensi di colpa. Li ho scacciati vedendomi davanti l'immagine di Leo e Valentina in intimità, il fatto che potesse tornare con lei, era umiliante: come poteva preferire lei a me? Sono scesa dall'auto e salendo gli scalini verso casa sua, lui ,che mi era dietro, mi accarezzava il culo alzandomi la gonna corta. Era inebriante, era troppo che non provavo un tentazione così intensa, così accesa dopo il buio delle notti con Leo. Gli avrei fatto di tutto a quel ragazzo.
10 AGOSTO 2020:
ORE 23.15
LUI E LEI:
Mentre Matilda, ormai decisa di andare con Lorenzo, saliva le scale, Leonardo entrava in macchina per fare ritorno a casa.
LEONARDO:
Sono uscito dall'osteria e mi sono seduto in macchina, volevo rimettere a posto le idee, riprendermi un po' dalla 'bibita', e andare verso casa. Poi ci ho ripensato ed ho inviato un SMS a Valentina: "Posso passare a trovarti, o è troppo tardi, il bicchiere della staffa, come facevamo una volta, ok?". La risposta non si è fatta attendere: "Ti aspetto, non è tardi, tranquillo. Sono 5 anni che ti aspetto, bastardino.". Quel messaggio mi aveva fatto sorridere per la sua ironia in un momento così difficile. Ho pensato di riposarmi un attimo e mi sono addormentato.
MATILDA:
Prima di richiude la porta, dietro a se, Lorenzo mi stava già baciando sulle labbra, le sue mani mi accarezzavano il collo, il seno ed il calore delle sue braccia e della sue mani mi cullavano verso una frenetica smania di piacere. Volevo gustarmelo tutto, volevo godere, e sentire lui desiderarmi, gustare la sua passione. Il pensiero fisso che Leo potesse avermi tradita, mi disinibiva in maniera quasi capricciosa, così ho sfilato la sua cintura, ho slacciato i suoi jeans, ho abbassato, quasi con prepotenza, pantaloni e boxer e mi sono trovata di fronte alla sua erezione. Continuavamo a baciarci e con la mano ho iniziato a toccarglielo, era caldo, duro, ed una leggera follia mi ha percorso tutto il corpo, come un brivido di freddo lungo la schiena. La smania di averlo mi ha fatto abbassare tra le sue gambe, e l'ho visto bene, era lungo, di forma perfetta, glabro, non troppo grosso, come piace a me, e la sua punta rosa era ricoperta dal prepuzio. Meraviglioso, bellissimo: tanto da richiamare la mia bocca a baciarlo. Ci siamo spogliati e nudi, con i vestiti a terra, sparsi ovunque, mi ha portato in camera. Ha spento la luce grande ed ha acceso dei faretti rendendo l'atmosfera più calda. Io ero posseduta da un'inebriante delirio sessuale, ero tutta bagnata e sentivo il mio perizoma inumidirsi sempre di più. Dopo aver roteato a lungo la lingua sulla sua punta, l'ho messo al caldo della mia bocca, lentamente muovevo la mia mano e andavo avanti e indietro con la testa. Lui ansimando mi teneva le mani dietro la nuca, e con piccole spinte lo faceva entrare più in profondità. Avrei continuato fino a farlo scoppiare, ma Lorenzo mi ha sfilato le mutandine, mi ha distesa supina sul matrimoniale ed ha iniziato a giocare lui con la mia fica. Respiravo a scatti, il cuore tamburellava rapido il suo battito, ero sua. Mi ha aperto dolcemente le labbra, alla ricerca della mia 'pallina rosa' e quando leccandomi più forte sono venuta mi è sembrato di perdere i sensi, di smarrirmi nell'oblio, una sensazione fantastica di perdizione. Si è tirato su a baciandomi il collo, mi ha divaricato le gambe, sentivo il suo peso sopra di me, poi ho sentito riempirmi, era entrato. Ero talmente lubrificata da non aver sentito neppure l'attrito della sua pelle, solo quando ha iniziato a spingere, e a schiacciarmi il clitoride, già sensibile, sulla sua pancia, ho ripreso a sospirare a ad agitarmi. Tenevo la schiena leggermente sollevata per facilitarne i suoi movimenti, e con la testa girata indietro godevo, ma aspettavo, trattenendomi per l'esplosione finale. Mi sono staccata da lui e mi sono girata, ha quattro zampe, con il culetto alto e la pancia e la faccia abbassate sul materasso e sul cuscino. Quando mi ho infilato tutto il suo cazzo dentro, le mie mani si sono strette alle lenzuola e schiacciavo il mio viso sulla federa del cuscino.
Lui e lei:
Intanto nello stesso istante Leo si era svegliato di soprassalto, aveva acceso l'auto ed era partito sgommando verso casa di Valentina. Si malediceva per aver dormito 40 minuti, era già tardi e Vale lo stava aspettando. A iniziato a correre spingendo sul pedale dell'acceleratore: era oramai deciso, avrebbe lasciato Matilda e sarebbe stato a fianco di Valentia per sempre, per tutto quello che il futuro avrebbe avuto in serbo per loro. Anche nel fitto e spaventoso dolore a cui era certo di andare incontro. Solo ora, quasi una luce 'divina' gli faceva vedere quello che prima aveva perso, l'amore per Valentina, per quella splendida donna che, dopo anni, lo stava ancora aspettando.
ORE 24:00
MATILDA:
Lorenzo spingeva e pompava sempre più forte e Matilda non è più riuscita a controllasi, l'orgasmo è scoppiato come un incendio dentro lei, che a occhi chiusi, urlando, ne vedeva chiari gli sbuffi accecanti di colore, il battito del cuore seguiva il ritmo dell'estasi suprema, il respiro accelerato come dopo una corsa.
ORE 24.30
LEONARDO:
La sua auto lanciata a folle velocità, in curva ha perso aderenza, ed è stata sbalzata, sollevandosi in aria contro un muro di una casa. Le scintille nella notte hanno brillato lucenti, ed il rumore devastante dell'impatto ha zittito tutti i rumori nelle tenebre. La macchina era un grumo informe di lamiere e pezzi di plastica fumante.
LUI E LEI:
Nell'attimo in cui Matilda raggiungeva le vette estreme dell'eros, Leonardo ritrovava la pace dentro se, morendo sul colpo.
ORE 24.30:
MATILDA
Matilda si stava ripulendo, in bagno, dei suoi liquidi mescolati a quelli di Lorenzo. i sensi di colpa, ora comparivano nitidi e la vergogna le bloccava i pensieri, non riusciva neppure ad uscire da quella stanza e vedere in faccia quel ragazzo sconosciuto fino a tre ore prima, con cui aveva condiviso così tanto, troppo... Poi, raggiunta la sua macchina, il cellulare ha iniziato a squillare, vedendo la scritta 'LEO' non voleva rispondere. Il telefono però continuava a suonare senza sosta, così ha risposto decisa e arrabbiata, quasi a cancellare le ultime ore: "Cosa vuoi Leo, mi devi sempre controllare, che cazzo vuoi? ". "Lei è la signora Matilda, abbiamo trovato il suo num.. il signor Leonardo D... è deceduto in un incidente stradale, ci dispiace molto, verrà portato presso l' obitorio di....."
Dopo giorni nella casa vuota, Matilda ha tirato fuori la sua tesi ed ha guardato la copertina nera con la scritta "Sulla colpa e sulla pena. Una riflessione filosofica" e si è messa a piangere.
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