Giada - 7° - Il marito chiuso in castità per la sua sicurezza

di
genere
incesti

"Tanto rimane tutto in famiglia, che male c'è?"

Erano state le ultime parole della suocera che gli erano rimaste impresse nella mente per tutto il periodo di convalescenza trascorso a casa sua a farsi medicare e non solo.

La suocera infatti, tutte le mattine, gli faceva la medicazione al buco del culo poi, facendolo girare nella posizione supina, dopo avergli succhiato il cazzo, gli si poneva sopra a 69 per farsi leccare la fica sino all'orgasmo e succhiarglielo per farlo sborrare nella sua bocca.

Alcune volte, mentre lui e la suocera erano impegnati in quel 69, la moglie, liberava il cazzo del 'padre' dalla gabbietta e dopo averglielo succhiato per farlo diventare duro, se lo infilava nella fica e si faceva scopare stando attenta a godere almeno un paio di volte prima di farselo sborrare dentro per poi, farsela leccare e ripulire da lui con la bocca.

La mamma le raccomandava sempre di fargli indossare il preservativo che a lei però non piaceva e comunque, non correva rischi perché in quel periodo prendeva la pillola ed era dunque protetta.

Era protetta anche la mamma giacché il digiuno forzato del puerperio della figlia, l'aveva resa molto vogliosa con un bell'arretrato da recuperare anche lei.

Certo, in quei giorni Giada non era mai stata completamente digiuna giacché col suocero (Suo padre naturale) non aveva mai smesso di fare sesso con la bocca o col culo.

In verità, anche il giorno in cui aveva partorito, quando il suocero (padre naturale) era andato in ospedale con un mazzo di fiori, mentre la mamma era fuori la porta a fare la guardia, gli aveva fatto un pompino con ingoio, ovviamente!

Anche la mamma in verità aveva a disposizione il suo cornuto che la leccava a dovere e la faceva godere.

Un vero cazzo però, era un'altra cosa e quello le mancava.

Tornando a Gianni ed alla sua convalescenza, quando dopo poco più di una settimana, lo sfintere anale era completamente guarito, la suocera aveva cominciato ad usarlo infilandoci piccoli oggetti e soprattutto, giocandoci con la lingua e complimentarsi con lui per la facilità con la quale, riusciva ad infilargliela tutta dentro facendolo anche godere.

Il fatidico giorno in cui, completamente guarito poteva tornare a casa, la suocera gli aveva regalato un dildo anale "Se questo lo tieni sempre nel culo, te lo renderà elastico mantenendolo sempre ben aperto e pronto a soddisfare tua moglie quando avrà voglia di leccartelo e di sodomizzarti."

Giunti a casa e dopo aver messo a dormire il bambino, Giada si era seduta sul divano e col marito aveva ripetuto la solita ritualità delle scarpe, le calze e le mutandine da sfilare e poi, i piedi, le gambe, le cosce e la fica da leccare sino all'orgasmo.

In quella circostanza però, aveva voluto apportare qualche cambiamento e dunque, dopo aver goduto aveva fatto inginocchiare il marito sul tappeto e dopo avergli sfilato dall'ano il dildo che gli aveva regalato la suocera, gli aveva leccato il buco del culo e masturbato come le aveva insegnato la mamma.

Le contrazioni del suo corpo e l'affanno del respiro avevano fatto capire alla moglie che il piacere di quell'insolito trattamento era talmente intenso che rischiava di farlo venire e dunque, si era fermata e sdraiandosi accanto a lui, l'aveva abbracciato per poi baciarlo appassionatamente.

Poi, quando quando lui aveva ancora il cazzo era ben duro, si era girata e, rimanendo distesa sul pavimento aveva allargato le cosce e gli aveva sussurrato:

-Ho bisogno di te amore, prendimi, scopami, fammi godere e godimi anche tu dentro per farmi impazzire mentre mi infiammi l'utero col frutto del tuo piacere.-

Erano ormai passati più di 6 mesi da quando, con lei ancora incinta, gli aveva permesso di fare l'amore.

Al marito non sembrava vero e, l'aveva montata con tanta foga che se ne era venuto quasi subito.

-Dio come mi hai fatta godere amore.-

Gli diceva quando, seduta sulla sua bocca, si faceva leccare e bere i suoi umori insieme al suo stesso sperma.

Alla fine, dopo essersi stretti in un tenero abbraccio con scambio di parole dolci e languidi bacini, lei si era alzata e aprendo la sua borsa ne aveva estratto un pacchetto.

Amore, questo è un altro regalo della mia mamma che mi ha chiesto di dartelo personalmente perché, essendo una cosa delicata, ha voluto che te lo facessi provare io direttamente.

-Cos'è?-

Aveva chiesto il marito curioso.

-E' una gabbietta come quella che indossa mio padre.

La mamma ha pensato che, per evitare che anche tu possa cadere in qualche tentazione e tradirmi è meglio che tu abbia questa protezione.

E poi, mi ha anche detto che adesso che anche tu fai parte della nostra ristretta cerchia famigliare e puoi fare sesso senza problemi anche con lei, non ti dovrebbe essere difficile fare questo piccolo sacrificio.

Le chiavette le avremo io e mia madre e dunque, hai tutte le garanzie per la tua igiene e per tutte la altre necessità.

Hai visto anche tu come piace indossarlo a mio padre.

Addirittura dice che quando la moglie dimentica di mettergliela, si sente nudo.

La discussione era durata poco e dopo alcune poco convinte obiezioni del marito, Giada gli aveva depilato completamente i testicoli, l'inguine e la zona perianale e glielo aveva applicato abbracciandolo poi con le lacrime agli occhi dalla gioia e, per festeggiare, si era fatta leccare ancora la fica con la chiavetta inserita in una collanina d'oro.

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2024-12-20
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