Il principe del foro (Pt 4 - Toh chi si rivede)

di
genere
etero

Il grande orologio a parete segna le 4.55 quando Sandra si alza, alle 6 sarebbe arrivato il suo Uber per portarla dritta all' aeroporto.
La donna si dirige in cucina, armeggia con la moka e si prepara il caffè. Il rumore e l' aroma svegliano Davide che scalzo si dirige in cucina. La vista di quel culo gli diedero la sveglia, come un ninja si avvicina dietro di lei. Dirige la punta del pisello su quell' antro. Sandra, sentendo premere capisce l' antifona e sussurra un semplice "Guten morgen Davide". Quest' ultimo spinge sempre di più ma, essendo per niente lubrificato, stavolta sembra fare più fatica.
Sandra si trova in trappola ma non pensa minimamente a liberarsi, anzi favorisce Davide allargando le gambe ed inarcando la schiena.
Con la mano libera comincia a massaggiarsi il clitoride.
Le pareti, stringendo l' asta, praticavano una sorta di masturbazione. Passano pochi minuti affinché Sandra venisse per l'ennesima volta per poi essere travolta dall' alluvione di sborra.
Sfilato Davide si da una pulita e, baciando Sandra, le disse che poteva usare la doccia.
Stravaccato sul letto si gode il sole che tramonta ed il silenzio rotto solo dal getto d'acqua della doccia.
Verso le 5.50 Sandra lascia l' appartamento.
Davide decide che quel momento andava vissuto il più possibile e rinuncia alla corsa quotidiana.
Quello stesso giorno, intorno alle 13.30 Davide riceve una notifica. Ok quel momento si trova al bar a consumare la solita insalata. Prende il telefono e scopre che la notifica è di Messenger: "Ada Librani ha invitato una foto".
L' avvocato la apre e scopre che è un selfie che ritraeva la donna con un sorriso color marmo e l' ingresso della palestra.
"Toh, chi si rivede" pensa ad alta voce.
Aveva un' ora e mezza di tempo.
Apre la finestra di chat e le risponde che è contento che poi alla fine abbia scelta la "sua" palestra.
Ada spiega che le è piaciuta subito e che le persone a cui era stata affidata (Laura come consulente e Sebastiano come personal trainer) le avevano fatto un' ottima impressione. Insomma un successo su tutta la linea.
"Quando posso sdebitarmi?" chiede Ada.
Davide risponde che solitamente va tre volte a settimana ma la sera, il Sabato e la Domenica invece la mattina verso le 9.
"Allora sabato alle 9 qui in palestra".
Nei restanti tre giorni i due si erano scambiati i numeri di telefono, anche se con intervalli lo scambio epistolare occupava tutta la giornata.
Le conversazioni passano subito a toccare argomenti personali. Ada aveva detto che è sposata con un uomo di affari importante ma che è sempre in giro per il mondo. Sua figlia, Valentina, 22 anni, studia all' università Scienze della Comunicazione.
Davide sembra interessato e le fa domande. Invece lui non si scompone dicendo semplicemente che faceva così perché almeno Sabato sapevano di che cosa parlare.
Ovviamente non mancavano anche complimenti velati come ad esempio il venerdì sera:
Ada: "Davide il prossimo mese è il mio compleanno, faccio 42 anni".
Davide: "Penso ci sia un errore, hai invertito i numeri".
Ada: "😂 Grazie 💋".
Arriva il sabato, puntualmente Davide entra in palestra.
Si cambia, entra in sala cardio e, nel tapis roulant centrale riconosce Ada.
Si avvicina, prende possesso di quello a sinistra, posa l' asciugamano e comincia a camminare. Ada aveva le cuffie e non si era accorta di nulla, neanche quando Davide le aveva dato il buongiorno.
La donna realizza che si trova a fianco a Davide grazie allo specchio.
"Davideeeee", immediatamente spegne la macchina e si avvicina simulando il classico guancia a guancia.
"Ciao Ada, come va?".
"Bene, poi quando corro va ancora meglio".
"Me ne sono accorto, infatti sono cinque minuti che ti sto accanto e non mi ti sei filata".
"Oddio che gaffe, così oltre che a ringraziarti devo anche scusarmi".
Nei volti dei due si stampa un sorriso che poi si trasforma in una blanda risata.
Pian piano cominciano a venire anche gli amici di Davide che, come galateo impone, li presenta ad Ada.
Le schede di Ada e Davide quel giorno prevedono esercizi diversi ma questo non impedisce loro di scambiarsi sguardi.
I pantaloni grigio aderenti disegnano le gambe perfette della donna mentre il top sembra un balcone naturale per quella che doveva essere sicuramente una terza abbondante. I capelli leggermente mossi e legati scoprono occhi celesti e lineamenti tipicamente mediterranei.
Ormai si era fatto mezzogiorno, Ada invita Davide a pranzo con la promessa che avrebbe pagato lei, solo che, essendo nuova, non sapeva dove portarla.
Un po' per voglia ed un po' per non pesare troppo sulle sue tasche Davide propone un ristorante in campagna dove fanno cucina casalinga. Ada accetta di buon grado. Davide esce per primo, Ada lo segue.
L' outfit non è molto appariscente, una gonna lunga con uno spacco, un cardigan leggero con sotto la camicia ma il portamento che ha quella donna avrebbe fatto sembrare sexy anche un pigiama di flanella.
Arrivati davanti all' utilitaria della donna Davide propone di guidare lui: "Così almeno non ci distraiamo con la strada visto che la conosco bene".
"Tutta tua tesoro", gli risponde Ada lanciandogli le chiavi.
Durante il tragitto Davide comincia a parlare di sé suscitando un forte interesse.
Arrivati al ristorante il cameriere si avvicina: "Buongiorno e benvenuti da Remo, come posso aiutarvi?".
Davide: "Buongiorno a lei, ho prenotato un tavolo per due in terrazza, nome Montaldi".
"Si certo, seguitemi".
Ada rimane a bocca aperta, era un ristorante alla buona ma quella vista sul lago e sulle colline la faceva sentire bene.
Finito il pranzo si dirigono, mano nella mano, verso la macchina.
Davide, guidando, mette la mano sulla coscia sinistra di Ada. Lei, dal canto suo, ricambia in maniera più audace fino a toccare il cazzo che già è in rampa di lancio.
"Dai fermati da qualche parte".
Davide prende una mulattiera che conosce bene e, una volta fermo, Ada invita Davide a tirarlo fuori.
Appena la donna intravede la punta comincia a succhiarla. Davide allora si slaccia i pantaloni senza tirarseli giù del tutto. Ada, ora poteva anche alternare la sega al pompino.
È incredibile come Ada non stacca mai la bocca per prendere fiato. Davide: "Si Ada, che bocca".
Ada è una macchina succhiatrice. Davide è un contrasto di emozioni, i movimenti involontari erano impediti dalla larghezza limitata dell' abitacolo. Invece per Ada in quel momento poteva anche atterrare un Ufo ma a lei non sarebbe importato nulla, vuole solo dedicarsi al cazzo dell' avvocato.
"Ada vengooooooo", la donna, senza sprecarne una goccia, ingoia.
Davide rimane con la testa appoggiata al finestrino chiuso.
"Che dici ti ho ringraziato e mi sono fatta perdonare abbastanza?".
Quello che Davide riesce a fare uscire dalla bocca è un Si accompagnato da un sorriso ebete.
"Beh tesoro mio questo è solo l'antipasto".
scritto il
2025-02-10
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