Il principe del foro (Pt 5 - Il percorso dei sensi)

di
genere
masturbazione

Ormai i messaggi tra Davide e Ada non avevano freni inibitori raggiungendo i contorni di veri e propri rapporti sessuali.
Però, come in un accordo implicito, non si erano mandati mai foto esplicite per far lavorare la fantasia.
Quel sabato Ada è arrivata in palestra a piedi raggiunta subito dopo da Davide.
I due si lasciano andare ad un abbraccio, Ada, che con le labbra arrivava giusto al collo dell' avvocato, comincia a baciarlo in maniera discreta. Davide, imbarazzato ma divertito, però è costretto a staccarsi.
Di tutta risposta, Ada, facendo la civetta, si offende, dà le spalle a Davide e si dirige verso gli attrezzi.
L' avvocato, alla vista di quel capolavoro che sembrava scolpito da Michelangelo in persona, rimane inebetito, è "risvegliato" dal suo migliore amico, Franco.
"Oh Dà ma che ti sei incantato?".
Davide, ripresosi risponde: "Ma hai visto che culo che ha?".
Ada, dallo specchio, osserva la scena e se la ride di gusto.
L' avvocato incomincia i suoi esercizi, Ada, ogni volta che gli passava dietro, metteva sapientemente in mostra le sue forme.
Davide quel giorno è la quintessenza dell' imbranato, maldestro in tutto e per tutto.
Ada è sempre lì che se la ride mentre, tra un esercizio e l' altro, chiacchera amabilmente con altre due donne.
La donna completa il suo ultimo esercizio e si avvicina a Davide: "Ho voglia di andare a mangiare da Remo, qui comincia a fare caldo ed una gita in campagna mi stimolerebbe gli appetiti".
"Appetito magari" risponde Davide facendo il "finto tonto".
Quel giorno Davide avrebbe scoperto la fantasia di Ada...
Arrivati al ristorante Ada aveva monopolizzato l' attenzione di tutti.
Vestita con un completo blu scuro, sopra aveva un giacchetto leggero, quando poi se lo sfila scopre una scollatura esagerata. Le tette stavano su da sole.
La reazione di Davide è esplicativa, sudore e battiti accelerati. A tavola Ada si divertiva a fare la civetta.
Arriva il cameriere, porge pane e grissini e prende le ordinazioni.
"Guarda adesso che ti combino".
Davide, a quelle parole, non riusciva a capire se doveva dar retta più all' eccitazione o al suo imbarazzo.
Ada mette una confezione di grissini in borsa e si allontana.
In sua assenza Davide riprende a respirare normalmente. Beve due bei bicchieri d'acqua.
Di ritorno Ada, nel sedersi, lascia sporgere più del dovuto la scollatura.
"Dai, mangia quello che sta nel mezzo" gli disse Ada dandogli il pacco di grissini che si era messo in borsa.
Mangiandolo Davide osserva: "Ha un gusto familiare".
"Certo, me lo sono passato sul clitoride al bagno".
"Che fantasia che hai".
"Ti piace? Anche perché oggi ho deciso di fare la troia fantasiosa, ti farò conoscere la mia fica passo dopo passo, ora cominciamo dal gusto".
"Mi piace, se le premesse sono queste oggi ci sarà da divertirsi".
Il pranzo continua con Davide che aveva un cazzo di marmo e Ada che si divertiva sempre di più.
Finito il pranzo i due pagano per tutti e due.
Il Suv di Davide sembrava totalmente a suo agio su quelle stradine di campagna. Ada, intimando a Davide di non guardare si sfila le mutande e gliele dà.
"Il percorso dei sensi continua, adesso è il turno dell' olfatto, odora".
Davide odora quel perizoma intriso di liquido e ne rimane estasiato.
"Devo dire che questo gioco mi piace", è con queste parole che Davide esprime la soddisfazione sull'andamento della giornata.
"Mi fa piacere, anche perché adesso è il turno del tatto e poi dell' udito".
"Udito? In che senso" dubbioso chiede Davide.
"Nel senso che fai quello che dico io e poi lo scoprirai" risponde molto serafica Ada.
"Ora fermati in un posto tranquillo, magari nello stesso dell' altra volta".
"Per il tatto debbo bendarti, così almeno potrai scatenare la fantasia ed immaginartela meglio".
Davide si lascia bendare, Ada abbassa il finestrino, apre le gambe e si porta la mano dell' avvocato sul clitoride.
Davide aveva tutti i suoi liquidi che colavano, il tatto rivela una fica gonfia.
"Mmmm siiiiii, mmmm" la voce dolce di Ada faceva da contorno a quel gioco erotico.
Quasi in maniera automatica due dita di Davide entrano nell' intimità di Ada, la donna le prende e comincia a masturbarsi sempre più veloce. La goduria comincia a manifestarsi in versi sempre più forti ed in movimenti sempre più accentuati fino ad esplodere: "Mmmm siiiiii cristo che puttana che sonoooooo", Davide aveva capito in quel momento che Ada intendeva questo per udito.
Ancora bagnate Ada si porta le dita dell' avvocato in bocca per pulirle.
"Ricapitoliamo, gusto, olfatto, tatto e udito, manca la vista giusto?".
Davide, che ormai aveva capito dove Ada voleva andare a parare, risponde semplicemente: "Da me o da te?".
scritto il
2025-02-17
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