L'Anima Gemella
di
suo schiavo
genere
dominazione
Due tipi piuttosto intraprendenti, consapevoli di quanti pericoli si nascondessero nel mondo del cruising, delle saune e degli incontri al buio, misero su un'agenzia destinata ad accoppiare cuori solitari gay. La chiamarono “Il Setaccio” e da subito riscosse molto successo. Chi vi aderiva era tenuto a versare una quota di iscrizione e a compilare un questionario con i propri dati personali: età, descrizione fisica, segno zodiacale, luogo di residenza, ruolo preferito a letto (a, p, vers), altre propensioni e abitudini, ecc. Doveva anche dichiarare, presentando un elaborato di una cartella (una specie di tema o di lista delle intenzioni, dei desideri e dei sogni) “cosa” lo animava a cercare “chi”. Tutti questi dati venivano inseriti in un “Server” che li elaborava e stabiliva i migliori abbinamenti, indicando tre opzioni da sottoporre all'attenzione di ciascun richiedente affetto. Il progetto non si occupava proprio di assecondare semplici possibilità di sesso mordi e fuggi, ma mirava piuttosto a favorire rapporti che potevano, qualche volta certo e non sempre, trasformarsi in felici unioni. Casualmente vi si iscrissero nello stesso periodo di tempo due candidati, abbastanza ben assortiti fra di loro, uno che si diceva “padrone” e “sadico”, l'altro “schiavo” e “masochista”. Fu un attimo abbinarli e invitarli per il primo step in campo neutro, nella sede dell'Agenzia, mediato da un “addetto alla confidenzialità” che alla fine li lasciò a colloquio da soli perché si confrontassero in libertà. Fu amore a prima vista. Sciolsero di botto ogni riserva e si avviarono contenti per la loro strada, con lo “schiavo” già quasi tenuto per la collottola dal “padrone” e già con un livido sulla guancia, frutto di una probabile effusione amministrata si presume a titolo dimostrativo sotto forma di ceffone da quell'uno a quell'altro. A tre mesi di distanza, nel Feedback che si erano impegnati a rendere, essi si dichiararono, per voce del “Capo” annuita dal suo partner, completamente esauditi, al punto tale che già convivevano secondo un preciso menage, all'interno del quale erano già maturati i rispettivi ruoli di coppia. A distanza un anno in occasione del secondo Feedback, si ripresentarono in Agenzia, il primo molto compiaciuto, il secondo un po' dimagrito, per ringraziare dei servigi ricevuti e saldarne il relativo conto. Tra i tanti che passavano di tentativo in tentativo senza saper bene come decidersi, quello fu il caso meglio risolto dal “sistema”, più in fretta che mai.
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