Entro in casa
di
Lucrezia
genere
saffico
Dopo essere arrivata e dopo essermi spogliata del tutto sotto il portico della casa entro vestita solo dei miei sandali infradito, mi guardo intorno, sono in un ingresso salotto, un tavolo con alcune sedie, un divano, un tavolino basso e la TV, poi vedo te che mi guardi sorridente, non stai più nella pelle e allora ti abbraccio e ti bacio tutto il viso, gli occhi, il naso e le labbra, poi il collo e le spalle dove ti do dei piccoli morsi, poi con la mia lingua biricchina risalgo sul tuo collo quindi nella bocca, tu per tutto il tempo non hai fatto altro che emettere mugolii di goduria e stupore.
Mi sciolgo dall'abbraccio ma continuo a toccarti, allungo una mano mentre ti parlo e ti tocco, non importa dove, stuzzico un tuo capezzolo o accarezzo un braccio, non importa l'importante è toccarti, sentirti, voglio sentire che sei reale.
Nel frattempo tu hai messo le chiavi di casa e dell'auto in un porta oggetti, poggiato il portafogli da qualche parte e mi stai parlando della casa, di me, di non so cosa, io sono beota e non ascolto, non è scortesia ma sono come in un sogno, mi desto e mi accorgo che sono davanti a te e tu mi stai parlando.
Vuoi mangiare? Vuoi metterti qualche cosa addosso? Vuoi mettere a posto le tue cose?
Sì, no, sì.
Mi accompagni in camera tua, l'unica, c'è un letto singolo da una piazza e mezza, chiedo se è il tuo e mi dici che è il nostro ci staremo comode vedrai, non dubito delle tue parole, anzi lo saggio subito sedendomici sopra, apro la mia valigia, dentro ci sono qualche vestitino, due o tre pareo, due o tre costumini, necessaire da trucco, ciabatte e telo mare.
Tu mi chiedi se voglio restare nuda tutto il giorno, io ti rispondo chiedendoti perché tu stai vestita? Mi dici che non sei abituata a stare nuda, io sì invece mi piace starci, ci starei anche per strada se potessi, in Croazia l'ho fatto coprendomi solo con un pareo azzurro velatissimo, tu mi rispondi che hai visto le foto molto sexi, io tiro fuori il pareo dalla valigia e me lo provo, poi ti guardo e ti ordino di spogliarti, tu esegui.
E' la prima volta che ti vedo nuda, il tuo seno è osceno e volgare te lo dico e ti dico che anche io lo vorrei così, poi ti do il pareo e scherzando ti dico di coprirti, ridiamo, ti scatto una foto nella stessa posa della mia foto con lo stesso pareo, ecco ora siamo indissolubilmente legate.
Mangiamo un'insalata, tu col mio pareo che non vuoi più toglierti io nuda, gioco con il mio piede sul tuo clitoride da sotto il tavolo, tu me l'afferri e lo tiri, mi fai quasi cadere dalla sedia, ridiamo.
Ti chiedo se vuoi andare in spiaggia e mi dici che ora fa caldo, andiamo sul divano in sala e scopro che lì c'è un ventilatore, lo accendiamo e al fresco ti bacio ancora, poi scendo riempiendo il tuo corpo di baci, slaccio il pareo e ti denudo, mi tuffo sul tuo ventre, gioco con la lingua sull'ombelico tu mi dici che ti faccio il solletico, poi scendo ancora, sono sul tuo monte di venere e mai dea fu più brava nel disegnare tale parte del corpo di donna.
Glabro, ben rasato non sento neppure la ricrescita dei peli, ci giro intorno con la lingua, poi lo risalgo e poi lo ridiscendo ancora, lo sento muoversi e sussultare, poi scendo ancora, vedo il cappuccio del clitoride, sento il tuo afrore che nella testa mi inebria, vedo il tuo clitoride completammente scappucciato ed eretto, io non capisco più nulla a quella visione a quell'odore e nella testa si fa strada una sola parola, sesso, una sola concezone del mondo: ninfomania.
Mi tuffo sul tuo clitoride, lo lecco, gioco con la punta della mia lingua poi lo succhio e lo bagno, lo scappuccio ancora con le dita, ti dico che quello è il mio cazzo preferito, ora ti faccio un pompino, e lo succhio ancora, tu impazzisci dal piacere, mi dici su di tutto, parolacce inenarrabili che su di me hanno solo l'effetto di farmi impazzire di sesso ancora e ancora.
Provo a inserire un dito nella tua fessura, io timida, io pazza, dentro è un fuoco e c'è spazio per tutta la mia mano e allora spingo ed entro, mi avevi detto che per te il fisting è una cosa naturale, ma credevo scherzassi, credevo facesse parte dei nostri giochi di chat, ora avevo la prova provata era tutto vero e allora inizio a giocare con la mia mano dentro di te, per me è la prima volta ho una leggera paura di farti male ma visto come ti dimeni avvolta nel piacere ho solo il pensiero di fare bene e continuo.
Giro la mano, la allargo, la stringo, accarezzo le pareti della tua vagina, le graffio leggermente e tutto mentre continuo a leccarti golosa il clitoride, tu ora stai solo dicendo frasi senza senso e coli liquidi dalla tua fessura golosa, poi ti sento irrigidire e allora so che ora godrai e senza fermarmi ti assecondo continuando a pompare nella tua figa e a leccarti e a colare anche io litri di vogliosa saliva e alla fine rigida con un grido acuto vieni a me.
Devastante il tuo orgasmo, favoloso, ti guardo estasiata mentre ancora tengo la mia mano dentro di te, nemmeno me ne accorgo ti guardo e basta, hai il volto sconvolto, gli occhi semichiusi, quasi incosciente, il respiro affannoso, capisco che questo è stato uno degli orgasmi più belli che hai mai avuto e ne sono felice.
Mi sfilo da te, mi alzo e ti chiedo se hai bisogno di un caffè, ma tu ora stai dormendo e allora ti lascio dormire il tuo sonno ristoratore, intanto mi guardo intorno, giro per la casa, apro la porta ed esco sul patio, giro intorno alla casa, vedo la strada e vedo che è frequentata, capisco che in un punto possono anche vedere il patio e penso allora che in quel punto potremmo fare qualche giochetto, poi mi annuso la mano che sa ancora di te e la lecco e rientrando in casa raccolgo il mio vestito.
Lù.
Mi sciolgo dall'abbraccio ma continuo a toccarti, allungo una mano mentre ti parlo e ti tocco, non importa dove, stuzzico un tuo capezzolo o accarezzo un braccio, non importa l'importante è toccarti, sentirti, voglio sentire che sei reale.
Nel frattempo tu hai messo le chiavi di casa e dell'auto in un porta oggetti, poggiato il portafogli da qualche parte e mi stai parlando della casa, di me, di non so cosa, io sono beota e non ascolto, non è scortesia ma sono come in un sogno, mi desto e mi accorgo che sono davanti a te e tu mi stai parlando.
Vuoi mangiare? Vuoi metterti qualche cosa addosso? Vuoi mettere a posto le tue cose?
Sì, no, sì.
Mi accompagni in camera tua, l'unica, c'è un letto singolo da una piazza e mezza, chiedo se è il tuo e mi dici che è il nostro ci staremo comode vedrai, non dubito delle tue parole, anzi lo saggio subito sedendomici sopra, apro la mia valigia, dentro ci sono qualche vestitino, due o tre pareo, due o tre costumini, necessaire da trucco, ciabatte e telo mare.
Tu mi chiedi se voglio restare nuda tutto il giorno, io ti rispondo chiedendoti perché tu stai vestita? Mi dici che non sei abituata a stare nuda, io sì invece mi piace starci, ci starei anche per strada se potessi, in Croazia l'ho fatto coprendomi solo con un pareo azzurro velatissimo, tu mi rispondi che hai visto le foto molto sexi, io tiro fuori il pareo dalla valigia e me lo provo, poi ti guardo e ti ordino di spogliarti, tu esegui.
E' la prima volta che ti vedo nuda, il tuo seno è osceno e volgare te lo dico e ti dico che anche io lo vorrei così, poi ti do il pareo e scherzando ti dico di coprirti, ridiamo, ti scatto una foto nella stessa posa della mia foto con lo stesso pareo, ecco ora siamo indissolubilmente legate.
Mangiamo un'insalata, tu col mio pareo che non vuoi più toglierti io nuda, gioco con il mio piede sul tuo clitoride da sotto il tavolo, tu me l'afferri e lo tiri, mi fai quasi cadere dalla sedia, ridiamo.
Ti chiedo se vuoi andare in spiaggia e mi dici che ora fa caldo, andiamo sul divano in sala e scopro che lì c'è un ventilatore, lo accendiamo e al fresco ti bacio ancora, poi scendo riempiendo il tuo corpo di baci, slaccio il pareo e ti denudo, mi tuffo sul tuo ventre, gioco con la lingua sull'ombelico tu mi dici che ti faccio il solletico, poi scendo ancora, sono sul tuo monte di venere e mai dea fu più brava nel disegnare tale parte del corpo di donna.
Glabro, ben rasato non sento neppure la ricrescita dei peli, ci giro intorno con la lingua, poi lo risalgo e poi lo ridiscendo ancora, lo sento muoversi e sussultare, poi scendo ancora, vedo il cappuccio del clitoride, sento il tuo afrore che nella testa mi inebria, vedo il tuo clitoride completammente scappucciato ed eretto, io non capisco più nulla a quella visione a quell'odore e nella testa si fa strada una sola parola, sesso, una sola concezone del mondo: ninfomania.
Mi tuffo sul tuo clitoride, lo lecco, gioco con la punta della mia lingua poi lo succhio e lo bagno, lo scappuccio ancora con le dita, ti dico che quello è il mio cazzo preferito, ora ti faccio un pompino, e lo succhio ancora, tu impazzisci dal piacere, mi dici su di tutto, parolacce inenarrabili che su di me hanno solo l'effetto di farmi impazzire di sesso ancora e ancora.
Provo a inserire un dito nella tua fessura, io timida, io pazza, dentro è un fuoco e c'è spazio per tutta la mia mano e allora spingo ed entro, mi avevi detto che per te il fisting è una cosa naturale, ma credevo scherzassi, credevo facesse parte dei nostri giochi di chat, ora avevo la prova provata era tutto vero e allora inizio a giocare con la mia mano dentro di te, per me è la prima volta ho una leggera paura di farti male ma visto come ti dimeni avvolta nel piacere ho solo il pensiero di fare bene e continuo.
Giro la mano, la allargo, la stringo, accarezzo le pareti della tua vagina, le graffio leggermente e tutto mentre continuo a leccarti golosa il clitoride, tu ora stai solo dicendo frasi senza senso e coli liquidi dalla tua fessura golosa, poi ti sento irrigidire e allora so che ora godrai e senza fermarmi ti assecondo continuando a pompare nella tua figa e a leccarti e a colare anche io litri di vogliosa saliva e alla fine rigida con un grido acuto vieni a me.
Devastante il tuo orgasmo, favoloso, ti guardo estasiata mentre ancora tengo la mia mano dentro di te, nemmeno me ne accorgo ti guardo e basta, hai il volto sconvolto, gli occhi semichiusi, quasi incosciente, il respiro affannoso, capisco che questo è stato uno degli orgasmi più belli che hai mai avuto e ne sono felice.
Mi sfilo da te, mi alzo e ti chiedo se hai bisogno di un caffè, ma tu ora stai dormendo e allora ti lascio dormire il tuo sonno ristoratore, intanto mi guardo intorno, giro per la casa, apro la porta ed esco sul patio, giro intorno alla casa, vedo la strada e vedo che è frequentata, capisco che in un punto possono anche vedere il patio e penso allora che in quel punto potremmo fare qualche giochetto, poi mi annuso la mano che sa ancora di te e la lecco e rientrando in casa raccolgo il mio vestito.
Lù.
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