E penso a te
di
giulia95
genere
incesti
E penso a te…
Proprio come cantava Lucio Battisti…
E’ lunedì mattina e sono sola in casa. I miei sono al lavoro e tu sei uscito per un impegno.
Oggi non vado all’università e faccio la vagabonda. Mi sono svegliata tra le tue braccia che mi hanno cullata per tutta la notte. Hai provato ad alzarti senza svegliarmi ma non ci sei riuscito. Ti ho baciato le labbra sdraiandomi sul tuo corpo ed impedendoti di alzarti. Le tue mani hanno accarezzato la mia schiena nuda raggiungendo rapidamente il mio sedere. Mi eccita da morire avere le tue mani su di me… il tuo cazzo, incastrato nei nostri corpi ha cominciato a crescere e la mia figa a bagnarsi.
Mi sei scivolato dentro dolcemente ed io ho cominciato a muovermi intorno a te senza mai togliere la mia lingua dalla tua bocca. Ti ho stretto così forte a me che mi facevano male le braccia, ma volevo farti capire quanto ti sentivo mio e quanto volevo essere tua. Le tue lunghe braccia ti permettevano di massaggiarmi il sedere e ogni tanto di penetrarmi il culetto con un dito. Ogni volta che entravi un ulteriore brivido mi attraversava la schiena come un lampo. Stavo godendo sopra di te… stavo godendo di te…
Hai detto poche parole durante quell’amplesso, ma sono parole che adoro: “Sei bellissima amore mio… sei la mia dolcissima puttana”. Sei stronzo perché sai che quando mi chiami “dolce puttana” mi fai eccitare ancora di più. Più mi muovo sul tuo cazzo e più ne voglio… ti ho ricoperto con i miei “ti amo… non ti fermare…” fino a quando sono stata costretta a svincolarmi dal tuo cazzo e sono venuta riversando il mio orgasmo sul tuo corpo. Poi ho ripreso a cavalcarti. Mi sentivo un’amazzone sul suo stallone con i capelli che si muovevano liberi nell’aria. Le tue mani sui miei piccoli seni mi eccitavano mentre continuavo ad andare su e giù sul tuo cazzo in una eccitante danza erotica. Vedevo il tuo viso ed i tuoi occhi incollati ai miei. Mi piace da morire guardarti mentre mi scopi… mentre ti scopo.
E finalmente, stringendomi così forte a te da farmi male, mi sei venuto dentro. In quel momento di estasi potevi anche spezzarmi la schiena che io avrei solo goduto. La tua sborra mi ha riempita mentre tu mi sussurravi “sei mia… sei mia”.
Ti ho risposto quasi piangendo di gioia “sono tua.. sono tua”.
Mi hai lasciata sul letto ansimante perché ti avevo fatto fare tardi… ti sei vestito di fretta e, mentre ti guardavo adorante, raccoglievo con le dita il tuo orgasmo da dentro di me e leccandole, godendo ancora una volta di te…
Ero ora sono qui, nuda sul tuo letto a respirare il tuo odore… a masturbarmi nell’attesa che tu torni a casa per scoparmi ancora… e ancora… e ancora…
Non ne avrò mai abbastanza di te… Ti amo more mio!!!!
Proprio come cantava Lucio Battisti…
E’ lunedì mattina e sono sola in casa. I miei sono al lavoro e tu sei uscito per un impegno.
Oggi non vado all’università e faccio la vagabonda. Mi sono svegliata tra le tue braccia che mi hanno cullata per tutta la notte. Hai provato ad alzarti senza svegliarmi ma non ci sei riuscito. Ti ho baciato le labbra sdraiandomi sul tuo corpo ed impedendoti di alzarti. Le tue mani hanno accarezzato la mia schiena nuda raggiungendo rapidamente il mio sedere. Mi eccita da morire avere le tue mani su di me… il tuo cazzo, incastrato nei nostri corpi ha cominciato a crescere e la mia figa a bagnarsi.
Mi sei scivolato dentro dolcemente ed io ho cominciato a muovermi intorno a te senza mai togliere la mia lingua dalla tua bocca. Ti ho stretto così forte a me che mi facevano male le braccia, ma volevo farti capire quanto ti sentivo mio e quanto volevo essere tua. Le tue lunghe braccia ti permettevano di massaggiarmi il sedere e ogni tanto di penetrarmi il culetto con un dito. Ogni volta che entravi un ulteriore brivido mi attraversava la schiena come un lampo. Stavo godendo sopra di te… stavo godendo di te…
Hai detto poche parole durante quell’amplesso, ma sono parole che adoro: “Sei bellissima amore mio… sei la mia dolcissima puttana”. Sei stronzo perché sai che quando mi chiami “dolce puttana” mi fai eccitare ancora di più. Più mi muovo sul tuo cazzo e più ne voglio… ti ho ricoperto con i miei “ti amo… non ti fermare…” fino a quando sono stata costretta a svincolarmi dal tuo cazzo e sono venuta riversando il mio orgasmo sul tuo corpo. Poi ho ripreso a cavalcarti. Mi sentivo un’amazzone sul suo stallone con i capelli che si muovevano liberi nell’aria. Le tue mani sui miei piccoli seni mi eccitavano mentre continuavo ad andare su e giù sul tuo cazzo in una eccitante danza erotica. Vedevo il tuo viso ed i tuoi occhi incollati ai miei. Mi piace da morire guardarti mentre mi scopi… mentre ti scopo.
E finalmente, stringendomi così forte a te da farmi male, mi sei venuto dentro. In quel momento di estasi potevi anche spezzarmi la schiena che io avrei solo goduto. La tua sborra mi ha riempita mentre tu mi sussurravi “sei mia… sei mia”.
Ti ho risposto quasi piangendo di gioia “sono tua.. sono tua”.
Mi hai lasciata sul letto ansimante perché ti avevo fatto fare tardi… ti sei vestito di fretta e, mentre ti guardavo adorante, raccoglievo con le dita il tuo orgasmo da dentro di me e leccandole, godendo ancora una volta di te…
Ero ora sono qui, nuda sul tuo letto a respirare il tuo odore… a masturbarmi nell’attesa che tu torni a casa per scoparmi ancora… e ancora… e ancora…
Non ne avrò mai abbastanza di te… Ti amo more mio!!!!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Affari di famiglia (9° parte)racconto sucessivo
Sull'autobus
Commenti dei lettori al racconto erotico