Sono il tuo cane CAP 3

di
genere
sadomaso



Giorno 2:
E’ mattino, che notte..l’umidità della notte si sente ancora nelle ossa, ho dormito poco e male, costretto in una piccola gabbia, non posso stendere le gambe e non posso alzarmi, mi fanno male le ossa.
Vedo le prime luci del giorno, mi domando cosa succederà oggi.
In lontananza vedo avvicinarsi il mio padrone, in mano ha il solito guinzaglio di cuoio marrone.
Si avvicina apre la gabbia e lega il guinzaglio al collare, strattona il guinzaglio e mi porta a fare i miei bisogni, aspetta impaziente che io finisco poi come vuole la prassi annuso le feci, mi porta al muro e con la pompa mi lava, l’acqua è gelata, io tremo tutto, vorrei dirgli di smetterla ma non posso parlare, poi prende una saponetta e una spugna m’insapona e via con altra acqua ghiacciata.
Mi sento umiliato, mi sento una nullità impotente, non ha detto una parola, non mi dice nulla, sono in attesa di conoscere cosa farà.
Lo vedo armeggiare il plug con la coda, ci sputa sopra e me lo infila nel retto poi passa alla cintura di castità, infine prende il guinzaglio e mi riporta al mio albero dove m’attende la mia catena lunga solo 1 metro..
Vengo attaccato alla catena poi con molta naturalezza, come se fossi un vero cane prende 2 ciotole, me le porge vicino.
In una c’è dell’acqua l’altra è vuota, va via e lo vedo tornare con una scatola di croccanti per cani, la apre e riempie la ciotola “IERI I BISCOTTINI TI SONO PIACIUTI, BEH OGGI TI PIACERANNO QUESTI”.
No non ce la faccio a mangiarli, hanno un odore disgustoso interrompo il silenzio e dico “NO QUESTO NO” lui è sorpreso, mi libera dalla catena e mi dice “SEI LIBERO DI ANDARE VIA QUANDO VUOI, SE VUOI RESTARE DEVI STARE ALLE NOSTRE REGOLE”.
Sono sorpreso dalla reazione, abbasso lo sguardo e mi butto di testa nella ciotola, mangio tutto con foga non voglio perdere quest’occasione “MA CHE BRAVO CHE SEI, PERO’ TI PUNIRO’ COMUNQUE” mi lega nuovamente alla catena poi prende una canna e inizia a colpirmi sulle natiche nude…conto 4 colpi, non sono terribili come quelli della padrona ma fanno comunque male.
“IO VADO A LAVORARE, IN CASA C’E’ LA PADRONA, E’ ANSIOSA DI GIOCARE CON TE” si gira e va via.
Rimango li, legato con le natiche doloranti, la situazione mi eccita ma la CB si fa sentire, che dolore..
Passa del tempo, credo un paio di ore..ormai ho perso il senso del tempo, mi annoio li legato ad aspettare, improvvisamente sento una voce “ECCOLO IL MIO CANE..” è lei, la Padrona, è raggiante non contiene il sorriso.
“HAI FATTO BENE A RIMANERE NON TE NE PENTIRAI!” mi guarda un pò, poi slega la catena dal mio collare e ci attacca il guinzaglio, lo strattona per farsi seguire, andiamo verso il garage..è completamente vuoto, c’è solo un lettino, mi porta sopra, lega per bene mani e piedi a X, poi apre la sua borsa e inizia a cacciare delle cose, non riesco a vedere cosa sono, lei s’accorge della mia curiosità e mi benda gli occhi con un cappuccio poi una palla in bocca.
“NON DEVI AVER PAURA, TI FARO’ LA CERETTA…I CANI MI PIACCIONO GLABLI” Ovviamente inizia dai punti più dolorosi, inquine e testicoli, poi passa al resto del corpo.
E’ straziante, non usa un minimo di delicatezza e preavviso, quando finisce mi slega e mi posiziona con la pancia in giù, anche le natiche devono essere pulite, finita la tortura mi toglie il cappuccio e mi fa vedere un nuovo plug con coda, la base è molto più grande!!
Senza fiatare le lo infila e il dolore è fortissimo, urlo come un dannato “SEI UN CANE, ABBAIA” ed ecco la bacchetta 1…2…3…4…5…6 colpi, la Padrona a differenza del Padrone non risparmia la forza.
Inizio a piangere dal dolore, è crudele, lei percepisce il mio pensiero “NON SONO CATTIVA, E’ PER IL TUO ADDESTRAMENTO, QUADO SARAI BRAVO NON SUBIRAI PIU’ ”
Mi slega c’è uno specchio e per l’occasione mi concede di alzarmi, sono completamente depilato.
Torno sulle 4 zampe, la vedo armeggiare una sorta di guanti, m’infila il primo e lo chiude con un lucchetto, non ha spazi per le dita, poi infila il secondo guanto “ORA HAI DELLE VERE ZAMPE” sono passate ore, non me ne ero reso conto, mi porta a fare la mia passeggiata, faccio i miei bisogni li odoro, e poi arriva il getto d’acqua gelida, mi rimette l’enorme plug nel retto.
Ritorno al mio solito albero ci sono ancora le due scodelle “I CROCCANTINI ERANO BUONI, LI HAI FINITI..PROVIAMO CON L’UMIDO ORA”
questa volta è troppo, non riesco a mangiare quella poltiglia, lei mi guarda e mi dice “NON AVRAI ALTRO, QUANDO VORRAI MANGERAI QUESTO” Poi si volta e va in casa.
Sono esausto, m’addormento vicino la mia ciotola con la catena legata al collo.

Mi sveglio è sera, le 20:0021:00 circa il Padrone e la Padrona cenano sotto un gazebo vicino al mio albero.
Il Padrone mi guarda e fa segno alla Moglie, lei s’avvicina a me “T’HO LASCIATO DORMIRE, MA LA TUA CIOTOLA E’ PIENA” in mano ha la canna di bambù, capisco le sue intenzioni e mi faccio coraggio, il puzzo di quella poltiglia è insostenibile ma la paura della canna è più forte, lei mi guarda finire la mia cena e mi fa una carezza sulla testa “BRAVO CANE” svuota da una piccola ampolla un liquido bianco nella mia ciotola “E’ LO SPERMA DEL TUO PADRONE SU DA BRAVO BEVILO” Io eseguo poi s’avvicina il Padrone e mi dice “SE RIUSCIRAI A FINIRE L’ADDESTRAMENTO DI 4 GIORNI TI DARò LA MEDAGLIETTA CON IL TUO NOME E DIVENTERAI UFFICIALMENTE IL NOSTRO CANE”
Vengo portato a fare una lunga passeggiata con i padroni poi come da prassi i bisogni e il lavaggio con la pompa…
Mi riportano nella gabbia della notte precedente, li vengo liberato dal plug la CB e i guanti.
M’infilano una maschera in testa e la serrano con un lucchetto, solo la bocca è libera, sento chiudere la gabbia con il lucchetto.
Il padrone mi dice “DORMI CAGNOLINO, DOMANI E’ UN NUOVO GIORNO”.
La variante della maschera che mi benda gli occhi mi destabilizza, penso che non ho libertà nemmeno di notte, prendere sonno è difficile…ogni rumare mi fa paura e poi l’umidità è tremenda ma sono stanco fortunatamente il sonno la ha vinta.
Dormo..

FINE DEL TERZO CAPITOLO.

spero che questo III capitolo sia nuovamente piaciuto.


cap 3 di 5
scritto il
2018-01-04
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