Masturbazioni più che altro mentali
di
Lucrezia
genere
esibizionismo
Scrivere, scrivere, il divertimento di scrivere è di avere la testa libera da impegni, di avere nella testa solo la storia da condividere.
Perché di questo parliamo quando si parla intorno allo scrivere e di null'altro.
Prendete me oggi; sono uscita dal solito tran tran lavorativo, ho preso l'auto per recarmi a casa, ma poi ho veduto un parcheggio vuoto, mi sono fermata, ho parcheggiato, sono scesa dall'auto, ed ora me ne sto seduta qui su una panchina con il telefono in mano perché mi è presa l'irrefrenabile voglia di scrivere.
Ma cosa dovrei scrivere non lo so; alzo gli occhi al cielo e mi accorgo che sta per puovere, si è alzato il vento e mi butta addosso foglie e polvere, vuoi vedere che mi tocca tornare in auto, eppure si sta così bene qui a pensare col telefono in mano.
Sì d'accordo ma che scrivo? Parlo della giornata odierna?
Va bene, salto l'inizio, a chi frega che mi sono alzata, ho fatto le mie cose, sono andata al lavoro ed ora sono qui.
Eppure ero armata delle migliori intenzioni, vogliosa di descrivere l'erotismo della mia mente perversa, ho staccato dal lavoro, salutato tutti, scesa nello spogliatoio; oggi avevo voglia di strafare ma dentro c'erano gia tre colleghe, va bene che mi conoscono abbastanza bene, sanno dei mie trascorsi diciamo libertini, è vero che da alcuni maschietti mi sono fatta sbirciare mentre facevo la doccia, ovviamente nuda.
Ora però i miei porno propositi non potevano essere esplicitati in alcun modo, dovevano attendere, ero armata delle migliori intenzioni ma potevo fare ben poco, o meglio, potevo sicuramente spogliarmi, questo si.
Così feci, sfilandomi la divisa, scalciando gli abiti che avevo già deciso di portare a casa per lavarli.
Ero tutta presa da questa operazione, via la camicetta, via le scarpe basse, giù la gonna, mi piego a novanta gradi per prendere il borsone infondo dell'armadietto, e ascolto il silenzio; non volava una mosca, sul momento non ci feci caso, presa com'ero da quel che facevo, poi mi resi conto che il ciaccolio era terminato.
Alzai la testa e vidi le mie colleghe che mi stavano guardando, con la mano feci il classico gesto del "che vuoi?".
La più spigliata parlò per prima, poi a valanga le altre, mi chiesero se per la serata avevo organizzato un'uscita dato che avevo una lingerie così sexy.
Ora dovete capire che io addosso avevo nell'ordine: un perizoma minimale, un anello di fidanzamento, due orecchini ed un paio di occhiali sulla testa, sexy nell'ordinarietà del mio underwear ordinario; come se non avessero mai vista una donna nuda, come se non indossassero mai perizomi, capirai poi per me che li indosso quasi sempre.
Così mi alzai del tutto e messe le braccia ad anfora, dissi che sì avevo proprio prevista una serata porno davanti ad un piatto di pasta.
Sarà che non si aspettavano una mia mossa così repentina, in piedi, posa da sfida e tette al vento, ma le intimidii e mi dispiacque, dopotutto non mi avevano fatto nulla, erano pure simpatiche se prese a piccole dosi solo per uso esterno, ma la loro presenza li in quel momento mi infastidiva, mi avevano sviata dai miei propositi erotici, vanno bene le tette al vento ci sto sempre, ma togliermi il perizoma per poi mettere su una svolazzante minigonna meglio che no. Le avrei uccise.
Così misi al volo tutto nella sacca, le sfidai ancora sedendomi così com'ero sulla panca per infilarmi i fantasmini e poi le snickers quindi alzata che ero, infilarmi dalla testa la morbida gonna a fiori, sistemarmela e poi via un bel top color melanzana, presa la sacca salutai e via, loro non avevano più fiatato.
Ora sono qui che aspetto la pioggia, seduta su questa panchina a scrivere di questa mia insulsa giornata, ho tolto il perizoma appena salita in auto, ma non mi sono masturbata, non ho guidato con un dildo nella figa, sono solo qui a scrivere col telefonino questa lunga lettera, e mi rendo conto che è un po' da sfigati.
Però se passate in auto o a piedi qui davanti, rallentate, io ce l'ho messa tutta per farvela vedere.
Tranquilli che non vi guardo, così non vi intimidite, voi però sì guardate bene, spero si veda che la gonna è tirata ben su quasi all'inguine.
Perché di questo parliamo quando si parla intorno allo scrivere e di null'altro.
Prendete me oggi; sono uscita dal solito tran tran lavorativo, ho preso l'auto per recarmi a casa, ma poi ho veduto un parcheggio vuoto, mi sono fermata, ho parcheggiato, sono scesa dall'auto, ed ora me ne sto seduta qui su una panchina con il telefono in mano perché mi è presa l'irrefrenabile voglia di scrivere.
Ma cosa dovrei scrivere non lo so; alzo gli occhi al cielo e mi accorgo che sta per puovere, si è alzato il vento e mi butta addosso foglie e polvere, vuoi vedere che mi tocca tornare in auto, eppure si sta così bene qui a pensare col telefono in mano.
Sì d'accordo ma che scrivo? Parlo della giornata odierna?
Va bene, salto l'inizio, a chi frega che mi sono alzata, ho fatto le mie cose, sono andata al lavoro ed ora sono qui.
Eppure ero armata delle migliori intenzioni, vogliosa di descrivere l'erotismo della mia mente perversa, ho staccato dal lavoro, salutato tutti, scesa nello spogliatoio; oggi avevo voglia di strafare ma dentro c'erano gia tre colleghe, va bene che mi conoscono abbastanza bene, sanno dei mie trascorsi diciamo libertini, è vero che da alcuni maschietti mi sono fatta sbirciare mentre facevo la doccia, ovviamente nuda.
Ora però i miei porno propositi non potevano essere esplicitati in alcun modo, dovevano attendere, ero armata delle migliori intenzioni ma potevo fare ben poco, o meglio, potevo sicuramente spogliarmi, questo si.
Così feci, sfilandomi la divisa, scalciando gli abiti che avevo già deciso di portare a casa per lavarli.
Ero tutta presa da questa operazione, via la camicetta, via le scarpe basse, giù la gonna, mi piego a novanta gradi per prendere il borsone infondo dell'armadietto, e ascolto il silenzio; non volava una mosca, sul momento non ci feci caso, presa com'ero da quel che facevo, poi mi resi conto che il ciaccolio era terminato.
Alzai la testa e vidi le mie colleghe che mi stavano guardando, con la mano feci il classico gesto del "che vuoi?".
La più spigliata parlò per prima, poi a valanga le altre, mi chiesero se per la serata avevo organizzato un'uscita dato che avevo una lingerie così sexy.
Ora dovete capire che io addosso avevo nell'ordine: un perizoma minimale, un anello di fidanzamento, due orecchini ed un paio di occhiali sulla testa, sexy nell'ordinarietà del mio underwear ordinario; come se non avessero mai vista una donna nuda, come se non indossassero mai perizomi, capirai poi per me che li indosso quasi sempre.
Così mi alzai del tutto e messe le braccia ad anfora, dissi che sì avevo proprio prevista una serata porno davanti ad un piatto di pasta.
Sarà che non si aspettavano una mia mossa così repentina, in piedi, posa da sfida e tette al vento, ma le intimidii e mi dispiacque, dopotutto non mi avevano fatto nulla, erano pure simpatiche se prese a piccole dosi solo per uso esterno, ma la loro presenza li in quel momento mi infastidiva, mi avevano sviata dai miei propositi erotici, vanno bene le tette al vento ci sto sempre, ma togliermi il perizoma per poi mettere su una svolazzante minigonna meglio che no. Le avrei uccise.
Così misi al volo tutto nella sacca, le sfidai ancora sedendomi così com'ero sulla panca per infilarmi i fantasmini e poi le snickers quindi alzata che ero, infilarmi dalla testa la morbida gonna a fiori, sistemarmela e poi via un bel top color melanzana, presa la sacca salutai e via, loro non avevano più fiatato.
Ora sono qui che aspetto la pioggia, seduta su questa panchina a scrivere di questa mia insulsa giornata, ho tolto il perizoma appena salita in auto, ma non mi sono masturbata, non ho guidato con un dildo nella figa, sono solo qui a scrivere col telefonino questa lunga lettera, e mi rendo conto che è un po' da sfigati.
Però se passate in auto o a piedi qui davanti, rallentate, io ce l'ho messa tutta per farvela vedere.
Tranquilli che non vi guardo, così non vi intimidite, voi però sì guardate bene, spero si veda che la gonna è tirata ben su quasi all'inguine.
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