Sesso in piscina

di
genere
etero

Sei arrivato in piscina.
Riesci a trovare posto nel lettino accanto al mio. Nessuno sa che ci conosciamo... Ne la gente attorno, ne chi sta con me. Ci comportiamo da perfetti estranei.
Tu ti piazzi a leggere, io sono coricata, prendo il sole.
Nessuno si accorge che i nostri sguardi si incrociano, spesso. Sono pochi istanti, ma che incendiano l'atmosfera... Perché noi sappiamo cosa vogliamo.
Perché mentre sei lì che leggi mi accorgo che il tuo cazzo è duro per colpa mia... Fermo come un palo sotto il costume.
Lo fai apposta e lo sposti, con un gesto in apparenza casuale... Ma sai che il mio colorito non sta cambiando solo per il sole. Vedo la tua mano spostarlo e lascio lo sguardo fisso li, colmo di desiderio. Non ci fosse nessuno lo avrei subito preso in bocca.
Mi tocca soffrire. Una bellissima, dolce sofferenza.
Quella che sappiamo offrirci a vicenda, da poco tempo ma con un’intensità pazzesca.
Mi guardi anche tu. Sai che sotto il costume troveresti un lago. Che il tuo cazzo entrerebbe come una lama nel burro. Sono indisciplinata, voglio farti perdere il controllo. Prima faccio finta di sistemarmi e alzo il costume. Vedi dall'alto l'inizio della discesa verso il mio piacere, verso le labbra della mia fica. Vedi i capezzoli indurirsi, vedi che sono pronta per te.
Mi giro a pancia in giù, il viso rivolto a te. Siamo gli unici due attori in uno spettacolo indimenticabile perché continuiamo ad aprire le nostre anime, perché sappiamo che ogni cosa faremmo, sarebbe causa di piacere.
Mi guardi. Io ti guardo.
Questa situazione ci rende ancora più eccitati, non poterci toccare è una tortura, sublime apice del nostro gioco.
Noi senza toccarci stiamo facendo un sesso stupendo. I tuoi occhi indugiano sul mio culo..
Sono certa di conoscere i tuoi pensieri. Se solo potessi scosteresti il costume, inumidiresti un dito con la saliva e lo infileresti nel mio buco... per vedere i miei occhi supplicarti di prendermi.
Dopo poco mi alzo e vado in acqua... Lasci passare un minuto e fai lo stesso. Nuotiamo in zone diverse, tanto per non farci capire. Mi dirigo verso la doccia. So che sei dietro. Non ho bisogno di girarmi. Avverto la tua presenza.
Ci laviamo nelle docce e mentre io maschero il lago della mia fica il tuo costume bagnato mostra ancora di più il tuo cazzo, un nervo scoperto che troverebbe sollievo solo dentro di me.
Con uno sguardo ti indico i bagni, dove non c'è nessuno. Parto e tu mi segui. Come arriviamo in fondo, senza occhi indiscreti attorno mi tiri per un braccio e mi trascini in una cabina.
Non me lo aspettavo. Tu si... avevi studiato l'area per vedere il punto in cui avrei dovuto pagare le mie insolenze.
Mi guardi e mi dici solo una cosa:
“Così la mia troia vuole eccitarmi così tanto?”
Mi giri e mi metti a pecora, con le mani appoggiate alla panchetta. Me lo metti dentro. Sto per venire ma non mi lasci.
“Ed ora la mia troia dovrà tornare sul lettino con ancora più voglia e la fica aperta dal mio cazzo” dici piano.
“Dovrai guardarmi per tutto il resto della giornata con desiderio, tanto da dover andare da sola nello stesso spogliatoio per provvedere al tuo orgasmo, tanto ne senti il bisogno” aggiungi.
E ne avrai la prova perché la tua puttana sa che dovrà tornare al posto senza essersi lavata la mano e dovrà per sbaglio toccarti per farti sentire il bagnato addosso...
scritto il
2018-09-17
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