Freak 1: Adele, la donna barbuta
di
beast
genere
feticismo
Quello che occupava il piazzale più ampio di Kensington non era un vero e proprio circo, si trattava più una serie di baracconi separati, ognuno dedicato ad una specifica attrazione.
Questi baracconi attiravano un pubblico assi numeroso, del resto i diversi, gli scherzi di natura, i mostri, solleticano sempre la perfida curiosità dei più svariati individui.
Comincerei questa serie di reportage parlando di una delle attrazioni meno raccapriccianti, la donna barbuta.
Sarebbe anche potuta essere una bella donna, almeno per i canoni del tempo, con le curve giuste al posto giusto, e un adeguato grado di burrosità, due intensi occhi verdi, labbra carnose e un seno assai generoso.
Peccato che contemporaneamente con il primo mestruo, sul volto della ragazza, avesse fatto la sua comparsa una bizzarra peluria.
A nulla era servito raderla, perché la barba ricresceva più folta e robusta ad ogni colpo di rasoio.
I genitori avevano pensato fosse una punizione del signore e dopo averla tenuta nascosta per un paio d’anni, l’avevano ceduta al proprietario del circo in cambio di una modesta somma in monete d’argento.
Col tempo la barba era cresciuta rigogliosa ed ora ornava il viso della donna in un modo che avrebbe fatto invidia a molti uomini assai meno dotati in materia.
Vista la sua caratteristica, uno potrebbe pensare che Adele, così si chiamava la donna, fosse lesbica, non era così, al contrario a lei piacevano gli uomini, e si circondava solo di quelli particolarmente attraenti e raffinati, che in gruppo o singolarmente venivano ammessi nella roulotte che lei utilizzava come abitazione.
Potrà sembrare assurdo, ma non faceva alcuna fatica a trovare degli spasimanti di alto lignaggio, alcuni erano anche particolarmente eleganti e facoltosi, si sa, ci sono un sacco di uomini sessualmente attratti dal bizzarro e Adele poteva scegliere fra gli uomini più benestanti del regno che, in gran segreto, facevano la fila, dopo lo spettacolo, per avere accesso alla sua roulotte.
Ultimamente ne frequentava assiduamente due particolarmente altolocati, il primo era il figlio di un nobile, la cui famiglia era da sempre tra le poche elette cui era concesso di frequentare la casa reale.
Non era ancora sposato ma ufficialmente fidanzato con una gentildonna della alta nobiltà di campagna, figlia di grandi proprietari terrieri.
Veniva a trovare Adele ogni giovedì sera, portandole enormi mazzi di rose rosse in cui usava nascondere piccoli pacchettini contenenti monili d’oro e pietre preziose che lei rivendeva prontamente ricavandone un sacco di denaro contante che metteva da parte per la vecchiaia.
Questo giovane amava fare l’amore con Adele facendole indossare della biancheria femminile particolarmente ricercata, in modo da sottolineare ancora più il contrasto con l’aspetto maschile del suo volto, a volte le chiedeva di indossare esso stesso qualcuno di quei capi così leziosi, ma questo era un altro aspetto della sua sessualità stravagante che, non aveva a che vedere con la particolarità della giovane donna.
L’altro amante era il giovane rampollo di una delle più ricche famiglie del paese, armatori da generazioni, avevano fatto la loro fortuna commerciando con le colonie d’oltreoceano ed ora amministravano saggiamente il loro immenso patrimonio.
Al contrario del nobiluomo lui preferiva che Adele fosse completamente nuda quando facevano l’amore, perché trovava che il contrasto tra le sue forme femminee e la barba fluente fosse ancora più stridente ed eccitante.
La prendeva quasi sempre nella classica posizione del missionario, in modo da godere della vista del suo viso barbuto.
Mi vorrete scusare se mi tocca porre l’accento su questi aspetti particolarmente volgari dei loro rapporti, ma sono certo che riuscirete a perdonarmi in ragione della considerazione di essere lettori di un sito di racconti erotici.
Entrambi sapevano dell’esistenza del rivale ma non se ne crucciavano più di tanto.
Erano consapevoli di non poter ufficializzare la loro relazione con un simile scherzo della natura e si accontentavano di godere dei suoi favori chiedendo solamente di non incontrare mai “l’altro”.
Da parte sua Adele cercava di accontentarli in questa loro richiesta, ben conscia che la sua vecchiaia dipendeva dalla loro generosità.
I sentimenti della donna però si rivolgevano particolarmente verso un terzo giovanotto, assai meno facoltoso, ma molto più dotato in natura.
Aveva un membro davvero poderoso e la fotteva senza sosta per tutta la notte, lasciandola esausta solo all’alba per andare a lavorare come scaricatore al porto.
Non era violento ma molto muscoloso e lei adorava sentirsi stringere dalle sue mani d’acciaio quando si faceva scopare da lui.
Si chiamava Francisco, aveva origini andaluse ed era l’unico a cui qualche volta era concesso fermarsi a dormire nel suo letto dopo la notte di sesso.
Un altro uomo cui era consentito l’accesso all’alcova privata di Adele era un signore decisamente più vecchio, insegnante di italiano all’università, anche lui dotato di una bellissima e assai curata barba, ormai grigia, così com’erano grigi gli abbondanti peli che coprivano il suo petto.
L’unico modo di fargli rizzare il pene, lungo e sottile era fargli un pompino.
Lo eccitava assai vedere il suo membro tra quelle labbra ornate da un maestoso paio di baffi e circondate da tutto quel pelo.
Ad Adele piaceva la sua conversazione colta e brillante e le piaceva ancora di più quando, grazie al suo sapiente lavoro di bocca, lui finalmente godeva, venendole in faccia, schizzando lunghi nastri di crema bianca che le decoravano la barba, andando a impiastricciarsi tra i suoi curatissimi peli.
Quando lui lasciava la roulotte soddisfatto, lei con un pettine di corno distribuiva accuratamente lo sperma del vecchio signore italiano sulla barba, come fosse un prezioso balsamo, lavandolo via solo prima di coricarsi.
Adele ogni tanto faceva sesso anche con Gustavo, lui era uno dei suoi migliori amici, era un altro abitante del circo, un’altra macabra attrazione, ma di lui forse parleremo in uno dei prossimi capitoli.
Sempre che vogliate seguire la storia di questa strana comunità di personaggi...
Questi baracconi attiravano un pubblico assi numeroso, del resto i diversi, gli scherzi di natura, i mostri, solleticano sempre la perfida curiosità dei più svariati individui.
Comincerei questa serie di reportage parlando di una delle attrazioni meno raccapriccianti, la donna barbuta.
Sarebbe anche potuta essere una bella donna, almeno per i canoni del tempo, con le curve giuste al posto giusto, e un adeguato grado di burrosità, due intensi occhi verdi, labbra carnose e un seno assai generoso.
Peccato che contemporaneamente con il primo mestruo, sul volto della ragazza, avesse fatto la sua comparsa una bizzarra peluria.
A nulla era servito raderla, perché la barba ricresceva più folta e robusta ad ogni colpo di rasoio.
I genitori avevano pensato fosse una punizione del signore e dopo averla tenuta nascosta per un paio d’anni, l’avevano ceduta al proprietario del circo in cambio di una modesta somma in monete d’argento.
Col tempo la barba era cresciuta rigogliosa ed ora ornava il viso della donna in un modo che avrebbe fatto invidia a molti uomini assai meno dotati in materia.
Vista la sua caratteristica, uno potrebbe pensare che Adele, così si chiamava la donna, fosse lesbica, non era così, al contrario a lei piacevano gli uomini, e si circondava solo di quelli particolarmente attraenti e raffinati, che in gruppo o singolarmente venivano ammessi nella roulotte che lei utilizzava come abitazione.
Potrà sembrare assurdo, ma non faceva alcuna fatica a trovare degli spasimanti di alto lignaggio, alcuni erano anche particolarmente eleganti e facoltosi, si sa, ci sono un sacco di uomini sessualmente attratti dal bizzarro e Adele poteva scegliere fra gli uomini più benestanti del regno che, in gran segreto, facevano la fila, dopo lo spettacolo, per avere accesso alla sua roulotte.
Ultimamente ne frequentava assiduamente due particolarmente altolocati, il primo era il figlio di un nobile, la cui famiglia era da sempre tra le poche elette cui era concesso di frequentare la casa reale.
Non era ancora sposato ma ufficialmente fidanzato con una gentildonna della alta nobiltà di campagna, figlia di grandi proprietari terrieri.
Veniva a trovare Adele ogni giovedì sera, portandole enormi mazzi di rose rosse in cui usava nascondere piccoli pacchettini contenenti monili d’oro e pietre preziose che lei rivendeva prontamente ricavandone un sacco di denaro contante che metteva da parte per la vecchiaia.
Questo giovane amava fare l’amore con Adele facendole indossare della biancheria femminile particolarmente ricercata, in modo da sottolineare ancora più il contrasto con l’aspetto maschile del suo volto, a volte le chiedeva di indossare esso stesso qualcuno di quei capi così leziosi, ma questo era un altro aspetto della sua sessualità stravagante che, non aveva a che vedere con la particolarità della giovane donna.
L’altro amante era il giovane rampollo di una delle più ricche famiglie del paese, armatori da generazioni, avevano fatto la loro fortuna commerciando con le colonie d’oltreoceano ed ora amministravano saggiamente il loro immenso patrimonio.
Al contrario del nobiluomo lui preferiva che Adele fosse completamente nuda quando facevano l’amore, perché trovava che il contrasto tra le sue forme femminee e la barba fluente fosse ancora più stridente ed eccitante.
La prendeva quasi sempre nella classica posizione del missionario, in modo da godere della vista del suo viso barbuto.
Mi vorrete scusare se mi tocca porre l’accento su questi aspetti particolarmente volgari dei loro rapporti, ma sono certo che riuscirete a perdonarmi in ragione della considerazione di essere lettori di un sito di racconti erotici.
Entrambi sapevano dell’esistenza del rivale ma non se ne crucciavano più di tanto.
Erano consapevoli di non poter ufficializzare la loro relazione con un simile scherzo della natura e si accontentavano di godere dei suoi favori chiedendo solamente di non incontrare mai “l’altro”.
Da parte sua Adele cercava di accontentarli in questa loro richiesta, ben conscia che la sua vecchiaia dipendeva dalla loro generosità.
I sentimenti della donna però si rivolgevano particolarmente verso un terzo giovanotto, assai meno facoltoso, ma molto più dotato in natura.
Aveva un membro davvero poderoso e la fotteva senza sosta per tutta la notte, lasciandola esausta solo all’alba per andare a lavorare come scaricatore al porto.
Non era violento ma molto muscoloso e lei adorava sentirsi stringere dalle sue mani d’acciaio quando si faceva scopare da lui.
Si chiamava Francisco, aveva origini andaluse ed era l’unico a cui qualche volta era concesso fermarsi a dormire nel suo letto dopo la notte di sesso.
Un altro uomo cui era consentito l’accesso all’alcova privata di Adele era un signore decisamente più vecchio, insegnante di italiano all’università, anche lui dotato di una bellissima e assai curata barba, ormai grigia, così com’erano grigi gli abbondanti peli che coprivano il suo petto.
L’unico modo di fargli rizzare il pene, lungo e sottile era fargli un pompino.
Lo eccitava assai vedere il suo membro tra quelle labbra ornate da un maestoso paio di baffi e circondate da tutto quel pelo.
Ad Adele piaceva la sua conversazione colta e brillante e le piaceva ancora di più quando, grazie al suo sapiente lavoro di bocca, lui finalmente godeva, venendole in faccia, schizzando lunghi nastri di crema bianca che le decoravano la barba, andando a impiastricciarsi tra i suoi curatissimi peli.
Quando lui lasciava la roulotte soddisfatto, lei con un pettine di corno distribuiva accuratamente lo sperma del vecchio signore italiano sulla barba, come fosse un prezioso balsamo, lavandolo via solo prima di coricarsi.
Adele ogni tanto faceva sesso anche con Gustavo, lui era uno dei suoi migliori amici, era un altro abitante del circo, un’altra macabra attrazione, ma di lui forse parleremo in uno dei prossimi capitoli.
Sempre che vogliate seguire la storia di questa strana comunità di personaggi...
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