Nelle mani di mio genero - 13
di
duke69
genere
incesti
Ancora sconvolta da quanto accaduto durante la cena, andai in camera a prepararmi per la lunga notte che mi attendeva. Ero angosciata e imbarazzatissima all’idea che avrei partecipato ad una notte di sesso sfrenato con mio genero e mia figlia Clara. Come ordinato da Paolo presi il dildo anale con coda di volpe e tenendolo in bocca, percorsi il corridoio che portava alla camera da letto dove mi attendevano Paolo e Clara, mi misi a quattro zampe e, con la mano tremante, bussai alla porta.
“Entra pure zoccola!”
Entrai all’interno. Paolo era nudo, seduto su una poltrona e si masturbava mentre Clara stava in piedi al centro della stanza, aveva indosso solo un babydoll bianco e mi guardava. Ricordandomi dello schiaffo ricevuto prima della cena, fui ben attenta a rispettare una delle regole che mi erano state imposte, per cui mi girai, rimanendo a quattro zampe, con il sedere rivolto verso Clara e con entrambe le mani allargai le natiche. Clara mi prese il dildo di bocca e contemporaneamente mi disse:
“Molto brava mammina! Cosa devo fare con questo?”
Ecco…l’ennesima umiliazione!
“Ti prego, Signora, tappami il culo!”
“Ma certo, porcona!!!”
Clara iniziò a baciarmi i glutei, poi prese a passare la lingua tutto intorno allo sfintere anale, quindi cominciò a leccarmi il buco del culo e pian piano fece penetrare la lingua sempre più in profondità. Difficile dire la sensazione che provavo, ma era un mix di vergogna ed eccitazione, e avevo il timore che a lungo andare la libidine avrebbe preso il sopravvento sulla vergogna. Clara sputò diverse volte sul buco del culo, quindi inserì il dildo, poi passò una mano per testare lo stato della mia passera e la trovò completamente fradicia, a conferma di quello che era il mio timore.
“Sei proprio una troia in calore, sei già bagnata! Questa notte ci divertiremo e non credere che ti fotterà solo Paolo, vedrai quanto di farò sborrare!”
Cominciavo a non capirci più niente, avevo un dildo nel sedere mentre Clara mi penetrava la passera con una mano e mi stringeva il clitoride tra le dita dell’altra mano.
Ad un certo punto si staccò.
“Ora vai a prepararmi Paolo, tiragli il cazzo a lucido e voglio vedere tanta saliva!”
Andai verso Paolo che aveva appena smesso di menarselo, quindi cominciai a leccarlo sulla cappella, passando la punta della lingua sul foro del pene. Poi feci scorrere la lingua tutta intorno alla corona delimitante il glande tenendola di tanto in tanto in bocca. Mi concentrai sul frenulo facendo scorrere la lingua sulla punta per poi ridiscendere nuovamente al frenulo. Lo stavo facendo impazzire e mi piaceva da morire: era una mia piccola rivincita dopo tutti gli abusi e le umiliazioni subite. Continuai quindi a imboccare solo la cappella facendoci poi roteare la lingua sopra, fino a che lo inghiottii completamente in un solo colpo facendo entrare tutta l’asta fino alla gola senza toccarla con le labbra, e chiudendo le labbra a stringere la base del cazzo solo dopo averlo ingoiato; quindi risalivo verso la cappella stringendo le labbra sull’asta. Ripetei tale azione più volte. Paolo era estasiato, ansimava e gemeva dandomi forti pacche sulle chiappe con entrambe le mani: più godeva e più picchiava forte.
“Che porca!! Cazzo se continui cosi Debby, ti sborro in gola! Che puttana tua madre Clara, mi sta facendo una pompa superlativa!”
“Lo sapevo che era una puttana nata!”
Ormai ero in trance, captavo solo parzialmente quello che dicevano. Continuai e pomparlo lavorandomi tutta l’asta e leccandogli le palle a fine corsa senza togliermi il cazzo di bocca.
“Oh Cazzo!!! Dai adesso scopati la gola, fai vedere alla tua figliola quanto sei troia!!!”
Accelerai l’atto orale fino a soffocarmi in un susseguirsi di conati: si può dire che la lubrificazione non era più un problema e avevo soddisfatto la richiesta di Clara: era un mare di saliva!
“Adesso vai a lubrificare Clara, assaggiale un po’ la fica”
Andai da Clara e cominciai subito a leccarle l’interno cosce fino a mordicchiarle le grandi labbra, quindi iniziai a tormentagli il clitoride succhiandolo e strappandole dei profondi gemiti. Mi tirò per i capelli all’indietro facendomi sollevare il viso in alto e incominciò a slinguarmi succhiandomi la lingua dentro la sua bocca. Era notevolmente infoiata al punto che cominciò a sputarmi in bocca e in faccia spalmando la saliva in tutto il viso.
“Ora leccami il culo troia!”
Seduta nel letto sollevò le gambe fino a rendere disponibile il foro anale, quindi con un innato impulso animalesco iniziai a penetrarla con la lingua spingendo sempre più a fondo. Intanto, Paolo mi tormentava il buco del culo levando e rimettendo il plug sempre più velocemente e spingendo con maggiore veemenza.
“Sembri nata per leccare il culo! Ora vai a leccare il buco del culo a Paolo!”
Mi voltai nuovamente e andai verso Paolo che dopo aver giocato con il mio plug si sedette nuovamente sulla poltrona. Leccai anche lui a dovere mentre Clara mi stava massacrando le chiappe pestandole con un paddle in pelle nera. Mi sentivo come una pallina da ping pong, avanti e indietro da un buco del culo all’altro, finché Paolo finalmente si sollevò e cominciò a scoparmi. Cazzo se ci sapeva fare! Mi martellava facendo scorrere il suo cazzo all’interno della mia passera per tutta la sua lunghezza. Passarono pochi minuti che esplosi in un orgasmo liberatorio dopo i tanti giorni di sodomia subita. Non appena raggiunsi l’orgasmo, mi fece voltare e ripulire il suo cazzo nel mentre che Clara si era attrezzata con uno strap-on e si accingeva a penetrarmi.
“Prepara questo cazzone in silicone mammina…come vedi è ancora più grosso di quello di Paolo! E bada bene che questo è un premio: una bella scopata in fica da ricordare!!!”
Effettivamente il dildo in silicone, in fatto di diametro, sembrava quasi il doppio rispetto al cazzo di Paolo! Dal momento in cui Clara incominciò a scoparmi sentì subito la notevole differenza di dimensione del fallo e ci impiegai poco a venire nuovamente. Clara era instancabile, mi strappava orgasmi a ripetizione, il pavimento era un lago ed io a quattro zampe non sentivo più le ginocchia.
Finalmente si fermarono per una pausa, io ero sfinita! Erano quasi due ore che stavamo facendo sesso! Mi fecero ripulire tutto con la lingua: cazzo in silicone e pavimento. Mi accasciai sulla poltrona priva di forze.
Bevemmo una bevanda energetica per poi riprendere la maratona di sesso. Paolo volle scopare Clara, lei a pecorina sul letto e lui in piedi, mi tirò per i capelli facendomi appoggiare la faccia sul fondoschiena di Clara: ogni volta che levava il cazzo dalla fica di Clara dovevo ripulirlo con la lingua. Poi fu la volta del culo, stesso copione, dal culo alla bocca. Continuammo così per diversi minuti, con Paolo che fotteva Clara, entrava nella fica, rientrava nel culo e si ripuliva nella mia bocca. Poi provammo ogni tipo di combinazione, chiaramente a sandwich, ed io stavo regolarmente in mezzo. Ogni volta che si sfilavano dai miei buchi, mi facevano leccare e ripulire entrambi i membri dai succhi versati, compresi i miei e… continuavo a schizzare sempre più frequentemente.
Ci fu un momento che proprio non ce la facevo più: io ero sopra Paolo che mi scopava in fica mentre Clara mi stantuffava il sedere, eravamo svariati minuti in quella estenuante posizione: godevo come una troia ma avevo il culo che prendeva fuoco!
Finimmo che erano quasi le tre del mattino, con Clara che segò Paolo nella mia bocca riempiendomela e facendomela ingoiare. Quindi Paolo mi diede dei precisi ordini.
“Cazzo hai fatto un lago troia! Ora datti da fare, nel frattempo che io e Clara ci facciamo una doccia, cambia le lenzuola e rifacci il letto. Poi datti una lavata, sei sudata e unta come una scrofa!!!”
Fatto quanto ordinato, andai a dormire; ero distrutta!
Il giorno successivo fu di completo relax, mentre Paolo e Clara erano fuori per una gita in barca io ebbi un giorno libero dopo almeno due mesi di schiavitù; sarei potuta uscire, fare shopping vestirmi come volevo, ovviamente con il nuovo armadio a disposizione, ma decisi di riposare a casa quindi mi infilai nella vasca da bagno e mi rilassai a lungo. Tuttavia ero cosciente del fatto che il lunedì sarebbe iniziata una settimana per me devastante, c’erano in serbo rilevanti programmi che mi avrebbero cambiato fisicamente…
Continua…
(Per eventuali altri commenti o suggerimenti per nuove storie o situazioni contattatemi su dukeduke1069@yahoo.com)
“Entra pure zoccola!”
Entrai all’interno. Paolo era nudo, seduto su una poltrona e si masturbava mentre Clara stava in piedi al centro della stanza, aveva indosso solo un babydoll bianco e mi guardava. Ricordandomi dello schiaffo ricevuto prima della cena, fui ben attenta a rispettare una delle regole che mi erano state imposte, per cui mi girai, rimanendo a quattro zampe, con il sedere rivolto verso Clara e con entrambe le mani allargai le natiche. Clara mi prese il dildo di bocca e contemporaneamente mi disse:
“Molto brava mammina! Cosa devo fare con questo?”
Ecco…l’ennesima umiliazione!
“Ti prego, Signora, tappami il culo!”
“Ma certo, porcona!!!”
Clara iniziò a baciarmi i glutei, poi prese a passare la lingua tutto intorno allo sfintere anale, quindi cominciò a leccarmi il buco del culo e pian piano fece penetrare la lingua sempre più in profondità. Difficile dire la sensazione che provavo, ma era un mix di vergogna ed eccitazione, e avevo il timore che a lungo andare la libidine avrebbe preso il sopravvento sulla vergogna. Clara sputò diverse volte sul buco del culo, quindi inserì il dildo, poi passò una mano per testare lo stato della mia passera e la trovò completamente fradicia, a conferma di quello che era il mio timore.
“Sei proprio una troia in calore, sei già bagnata! Questa notte ci divertiremo e non credere che ti fotterà solo Paolo, vedrai quanto di farò sborrare!”
Cominciavo a non capirci più niente, avevo un dildo nel sedere mentre Clara mi penetrava la passera con una mano e mi stringeva il clitoride tra le dita dell’altra mano.
Ad un certo punto si staccò.
“Ora vai a prepararmi Paolo, tiragli il cazzo a lucido e voglio vedere tanta saliva!”
Andai verso Paolo che aveva appena smesso di menarselo, quindi cominciai a leccarlo sulla cappella, passando la punta della lingua sul foro del pene. Poi feci scorrere la lingua tutta intorno alla corona delimitante il glande tenendola di tanto in tanto in bocca. Mi concentrai sul frenulo facendo scorrere la lingua sulla punta per poi ridiscendere nuovamente al frenulo. Lo stavo facendo impazzire e mi piaceva da morire: era una mia piccola rivincita dopo tutti gli abusi e le umiliazioni subite. Continuai quindi a imboccare solo la cappella facendoci poi roteare la lingua sopra, fino a che lo inghiottii completamente in un solo colpo facendo entrare tutta l’asta fino alla gola senza toccarla con le labbra, e chiudendo le labbra a stringere la base del cazzo solo dopo averlo ingoiato; quindi risalivo verso la cappella stringendo le labbra sull’asta. Ripetei tale azione più volte. Paolo era estasiato, ansimava e gemeva dandomi forti pacche sulle chiappe con entrambe le mani: più godeva e più picchiava forte.
“Che porca!! Cazzo se continui cosi Debby, ti sborro in gola! Che puttana tua madre Clara, mi sta facendo una pompa superlativa!”
“Lo sapevo che era una puttana nata!”
Ormai ero in trance, captavo solo parzialmente quello che dicevano. Continuai e pomparlo lavorandomi tutta l’asta e leccandogli le palle a fine corsa senza togliermi il cazzo di bocca.
“Oh Cazzo!!! Dai adesso scopati la gola, fai vedere alla tua figliola quanto sei troia!!!”
Accelerai l’atto orale fino a soffocarmi in un susseguirsi di conati: si può dire che la lubrificazione non era più un problema e avevo soddisfatto la richiesta di Clara: era un mare di saliva!
“Adesso vai a lubrificare Clara, assaggiale un po’ la fica”
Andai da Clara e cominciai subito a leccarle l’interno cosce fino a mordicchiarle le grandi labbra, quindi iniziai a tormentagli il clitoride succhiandolo e strappandole dei profondi gemiti. Mi tirò per i capelli all’indietro facendomi sollevare il viso in alto e incominciò a slinguarmi succhiandomi la lingua dentro la sua bocca. Era notevolmente infoiata al punto che cominciò a sputarmi in bocca e in faccia spalmando la saliva in tutto il viso.
“Ora leccami il culo troia!”
Seduta nel letto sollevò le gambe fino a rendere disponibile il foro anale, quindi con un innato impulso animalesco iniziai a penetrarla con la lingua spingendo sempre più a fondo. Intanto, Paolo mi tormentava il buco del culo levando e rimettendo il plug sempre più velocemente e spingendo con maggiore veemenza.
“Sembri nata per leccare il culo! Ora vai a leccare il buco del culo a Paolo!”
Mi voltai nuovamente e andai verso Paolo che dopo aver giocato con il mio plug si sedette nuovamente sulla poltrona. Leccai anche lui a dovere mentre Clara mi stava massacrando le chiappe pestandole con un paddle in pelle nera. Mi sentivo come una pallina da ping pong, avanti e indietro da un buco del culo all’altro, finché Paolo finalmente si sollevò e cominciò a scoparmi. Cazzo se ci sapeva fare! Mi martellava facendo scorrere il suo cazzo all’interno della mia passera per tutta la sua lunghezza. Passarono pochi minuti che esplosi in un orgasmo liberatorio dopo i tanti giorni di sodomia subita. Non appena raggiunsi l’orgasmo, mi fece voltare e ripulire il suo cazzo nel mentre che Clara si era attrezzata con uno strap-on e si accingeva a penetrarmi.
“Prepara questo cazzone in silicone mammina…come vedi è ancora più grosso di quello di Paolo! E bada bene che questo è un premio: una bella scopata in fica da ricordare!!!”
Effettivamente il dildo in silicone, in fatto di diametro, sembrava quasi il doppio rispetto al cazzo di Paolo! Dal momento in cui Clara incominciò a scoparmi sentì subito la notevole differenza di dimensione del fallo e ci impiegai poco a venire nuovamente. Clara era instancabile, mi strappava orgasmi a ripetizione, il pavimento era un lago ed io a quattro zampe non sentivo più le ginocchia.
Finalmente si fermarono per una pausa, io ero sfinita! Erano quasi due ore che stavamo facendo sesso! Mi fecero ripulire tutto con la lingua: cazzo in silicone e pavimento. Mi accasciai sulla poltrona priva di forze.
Bevemmo una bevanda energetica per poi riprendere la maratona di sesso. Paolo volle scopare Clara, lei a pecorina sul letto e lui in piedi, mi tirò per i capelli facendomi appoggiare la faccia sul fondoschiena di Clara: ogni volta che levava il cazzo dalla fica di Clara dovevo ripulirlo con la lingua. Poi fu la volta del culo, stesso copione, dal culo alla bocca. Continuammo così per diversi minuti, con Paolo che fotteva Clara, entrava nella fica, rientrava nel culo e si ripuliva nella mia bocca. Poi provammo ogni tipo di combinazione, chiaramente a sandwich, ed io stavo regolarmente in mezzo. Ogni volta che si sfilavano dai miei buchi, mi facevano leccare e ripulire entrambi i membri dai succhi versati, compresi i miei e… continuavo a schizzare sempre più frequentemente.
Ci fu un momento che proprio non ce la facevo più: io ero sopra Paolo che mi scopava in fica mentre Clara mi stantuffava il sedere, eravamo svariati minuti in quella estenuante posizione: godevo come una troia ma avevo il culo che prendeva fuoco!
Finimmo che erano quasi le tre del mattino, con Clara che segò Paolo nella mia bocca riempiendomela e facendomela ingoiare. Quindi Paolo mi diede dei precisi ordini.
“Cazzo hai fatto un lago troia! Ora datti da fare, nel frattempo che io e Clara ci facciamo una doccia, cambia le lenzuola e rifacci il letto. Poi datti una lavata, sei sudata e unta come una scrofa!!!”
Fatto quanto ordinato, andai a dormire; ero distrutta!
Il giorno successivo fu di completo relax, mentre Paolo e Clara erano fuori per una gita in barca io ebbi un giorno libero dopo almeno due mesi di schiavitù; sarei potuta uscire, fare shopping vestirmi come volevo, ovviamente con il nuovo armadio a disposizione, ma decisi di riposare a casa quindi mi infilai nella vasca da bagno e mi rilassai a lungo. Tuttavia ero cosciente del fatto che il lunedì sarebbe iniziata una settimana per me devastante, c’erano in serbo rilevanti programmi che mi avrebbero cambiato fisicamente…
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