Buio Totale Cap.4
di
SlavePZ
genere
bondage
Sono in difficoltà non sono una padrona e non voglio esserlo, slego la ragazza le preciso subito che come lei sono una schiava ma ho il compito di addestrarla e per questa settimana sarò la sua padrona poi mi presento.
Giada
-Sono contenta di essere iniziata da te, Fulvio è convinto che io possa diventare la sua schiava ma sono tanto impacciata.
La guardo e le dico
-Primo errore, non darmi del tu e chiamami PADRONA, sarai punita per questo..
Durante questa settimana resterai sempre nuda, dovrai fare le pulizie, cucinare e soffisfarmi sessualmente-
Lei abbassa la testa e mi dice
-Si Padrona-
Vedo che comincia a capire, la porto in casa la faccio accomodare sulla poltrona punitiva, in realtà non è una poltrona ma così lo chiama il mio Padrone, è un cavalletto da palestra di cuoio, Giada ha le natiche esposte, le lego mani e piedi al cavalletto e prendo un frustino da fantino.
Glielo mostro e le dico di contare
Le do la prima bacchettata sulla natica destra che non tarda ad arrossarsi, Giada scoppia a piangere, le do un bacio e le dico che così non va bene, deve godere del dolore..le deve piacere..poi le ricordo che deve contare
-Ricomincerò da capo, ricordati di contare-
Le tiro un altra bacchettata nuovamente a destra, giada singhiozza ma riesce a dire 1 poi le colpisco ancora la natica destra per altre 4 volte, Giada piange le dico che ora colpirò la sinistra, lei continua a contare fino a 8 poi dimentica di pronunciare il 9..
-Giada, devo ricominciare la capo-
Lei urla
-NOOO NON VOGLIO, MI SCUSI PADRONA, LA SUPPLICO, NON COMINCI DA CAPO-
-Lo faccio per te, non mi fa piacere-
Le do un bacio sulla guancia le concedo qualche minuto per rilassarsi e poi colpisco nuovamente la natica destra, lo faccio per 5 volte poi passo a sinistra, questa volta anche se a stento riesce a contare le 10 bacchettate..Non ci sono andata leggera, il suo bel culo è livido e in alcuni punti sanguina.
Giada piange, la lascio calmare, poi le do un bacio in bocca e l’accarezzo, le mostro un plug d’acciaio, non è molto grande, le lecco l’ano e poi lo infilo..la ragazza ha l’ano allenato non le fa male
-Lo devi indossare sempre-
La slego e le dico di non toccare le ferite altrimenti sarà punita nuovamente, poi la porto in salotto e la faccio entrare nella gabbia che solitamente mi ospita, è piccola, 1m per 1m…
Le chiudo la porta a chiava e vado a farmi una doccia, mentre vado via la sento piagnucolare.
Ho bisogno di una doccia calda, mi sento eccitata e ho il bisogno di masturbarmi.
Sotto la doccia godo per ben 2 volte, poi mi asciugo e completamente nuda vado da giada.
Le apro la Gabbia la faccio uscire, io mi accomodo sul divano a gambe aperte e poi le dico
-Leccami la fica-
La ragazza inizia a leccare, è molto brava mi fa godere, la tiro a me e la bacio appassionatamente poi le lecco io la fica è pelosa penso che entro la serata dovrà essere glabra.
Facciamo sesso e ci divertiamo entrambe.
E’ ora di pranzo, faccio preparare a Giada, ovviamente lei mangia a terra come un cane poi sparecchia e rimette tutto in ordine, mi raggiunge in giardino
-Giada stasera ti farò la ceretta totale, se vuoi rilassati in piscina-
Non se lo fa ripetere, si tuffa e nuota.
Il mio nuovo ruolo mi fa sentire a disagio, passa un ora, poi decido che Giada s’è divertita troppo, la porto nel capanno la lego al muro e le dico che tornerò tardi
Giada
-Sono contenta di essere iniziata da te, Fulvio è convinto che io possa diventare la sua schiava ma sono tanto impacciata.
La guardo e le dico
-Primo errore, non darmi del tu e chiamami PADRONA, sarai punita per questo..
Durante questa settimana resterai sempre nuda, dovrai fare le pulizie, cucinare e soffisfarmi sessualmente-
Lei abbassa la testa e mi dice
-Si Padrona-
Vedo che comincia a capire, la porto in casa la faccio accomodare sulla poltrona punitiva, in realtà non è una poltrona ma così lo chiama il mio Padrone, è un cavalletto da palestra di cuoio, Giada ha le natiche esposte, le lego mani e piedi al cavalletto e prendo un frustino da fantino.
Glielo mostro e le dico di contare
Le do la prima bacchettata sulla natica destra che non tarda ad arrossarsi, Giada scoppia a piangere, le do un bacio e le dico che così non va bene, deve godere del dolore..le deve piacere..poi le ricordo che deve contare
-Ricomincerò da capo, ricordati di contare-
Le tiro un altra bacchettata nuovamente a destra, giada singhiozza ma riesce a dire 1 poi le colpisco ancora la natica destra per altre 4 volte, Giada piange le dico che ora colpirò la sinistra, lei continua a contare fino a 8 poi dimentica di pronunciare il 9..
-Giada, devo ricominciare la capo-
Lei urla
-NOOO NON VOGLIO, MI SCUSI PADRONA, LA SUPPLICO, NON COMINCI DA CAPO-
-Lo faccio per te, non mi fa piacere-
Le do un bacio sulla guancia le concedo qualche minuto per rilassarsi e poi colpisco nuovamente la natica destra, lo faccio per 5 volte poi passo a sinistra, questa volta anche se a stento riesce a contare le 10 bacchettate..Non ci sono andata leggera, il suo bel culo è livido e in alcuni punti sanguina.
Giada piange, la lascio calmare, poi le do un bacio in bocca e l’accarezzo, le mostro un plug d’acciaio, non è molto grande, le lecco l’ano e poi lo infilo..la ragazza ha l’ano allenato non le fa male
-Lo devi indossare sempre-
La slego e le dico di non toccare le ferite altrimenti sarà punita nuovamente, poi la porto in salotto e la faccio entrare nella gabbia che solitamente mi ospita, è piccola, 1m per 1m…
Le chiudo la porta a chiava e vado a farmi una doccia, mentre vado via la sento piagnucolare.
Ho bisogno di una doccia calda, mi sento eccitata e ho il bisogno di masturbarmi.
Sotto la doccia godo per ben 2 volte, poi mi asciugo e completamente nuda vado da giada.
Le apro la Gabbia la faccio uscire, io mi accomodo sul divano a gambe aperte e poi le dico
-Leccami la fica-
La ragazza inizia a leccare, è molto brava mi fa godere, la tiro a me e la bacio appassionatamente poi le lecco io la fica è pelosa penso che entro la serata dovrà essere glabra.
Facciamo sesso e ci divertiamo entrambe.
E’ ora di pranzo, faccio preparare a Giada, ovviamente lei mangia a terra come un cane poi sparecchia e rimette tutto in ordine, mi raggiunge in giardino
-Giada stasera ti farò la ceretta totale, se vuoi rilassati in piscina-
Non se lo fa ripetere, si tuffa e nuota.
Il mio nuovo ruolo mi fa sentire a disagio, passa un ora, poi decido che Giada s’è divertita troppo, la porto nel capanno la lego al muro e le dico che tornerò tardi
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