Puttan tour
di
Lucrezia
genere
etero
Che ci faccio qui?
Bella domanda, non lo so; volevo capire cosa si prova a darla via come in una catena di montaggio.
Stessi gesti, sempre quelli, dalla sera a notte fonda.
Avevo 16 anni, andavo a scuola e avevo degli amici, come tutti, alcuni più grandi di me, uno con la patente.
Si pavoneggiava con gli altri, non proprio un maschio alfa, ma aveva già scopato e aveva la disponibilità dell'auto di papà, grazie ad una patente presa da due mesi circa.
Capirai che roba, io l'avevo data via l'hanno prima, e non mi era sembrato un granché; caro mio, sei arrivato tardi di almeno tre anni.
Quella sera che decisi di partecipare, era il diciottesimo compleanno di uno del solito gruppo, lo sfigato, che non aveva ancora scopato, si diceva proprio vergine, al massimo pippe.
Io non so se fosse vero, ma comunque ricordo che era spaesato, proprio come me.
Insomma si parte in auto, i due diciottenni davanti, io e altri due dietro, ero la più piccola, messa a lato finestrino nella vecchia Fiat Ritmo.
Per fortuna sulla sinistra, così potevo vedere bene.
Si va verso la "Napoleonica" zona classica di prostituzione, si dice che c'è una che gira completamente nuda; a me la cosa interessa, l'idea di una donna che si mostra nuda a lato strada mi serviva per la mia indagine sociologica.
Arriviamo in zona dopo una mezz'ora e di lei non c'è traccia, altre donne, alcune belle altre meno, qualcuna italiana, altre dell'est, età variabile, ma nulla di esoterico, nulla che attiri l'attenzione.
Il solito armamentario che ti aspetti di trovare in una prostituta; stivali, calze a rete, microgonna o microshorts, canottiere o roba simile, qualche giacca in pelle o jeans e l'immancabile borsetta a tracolla.
Ma vuoi mettere una donna nuda? Solo che di lei non c'è traccia, i commenti in auto fioccano: sarà a far marchette; questa sera non ne aveva voglia. Come se una prostituta può scegliere quando ha voglia.
E invece eccola, dopo un po' di su e giù per la strada con l'auto, la vediamo.
Mamma mia, sembra mia nonna è il commento dei più, io la guardo e mi chiedo con che coraggio un giovane va con una donna che avrà superati di parecchio gli anta.
Non sai se quaranta o molti di più, a fare il mestiere in strada, si invecchia prima dicono, ma di sicuro non è una MILF.
Siamo lì a tergiversare sul da farsi, quando vediamo le luci blu di una pattuglia stradale, a me vengono i brividi, penso alla mia minore età, alla figura con mio padre, a mia madre così fintamente religiosa.
La Ritmo prende velocità in direzione Udine, io dico di rallentare, se fai così è proprio il momento che ci fermano, e concludo la frase con un "cretino".
Non ero impaurita, ma scocciata dal comportamento idiota del maschio al comando, adesso che doveva mostrare il suo sangue freddo, si comportava come un ragazzino.
Per fortuna, non ci fermano, controllano la "nudista", forse avevano un compito specifico, forse per noi la fortuna dei principianti.
Di sicuro, quella notte, quella che diventò più grande, giù io.
Lù
Bella domanda, non lo so; volevo capire cosa si prova a darla via come in una catena di montaggio.
Stessi gesti, sempre quelli, dalla sera a notte fonda.
Avevo 16 anni, andavo a scuola e avevo degli amici, come tutti, alcuni più grandi di me, uno con la patente.
Si pavoneggiava con gli altri, non proprio un maschio alfa, ma aveva già scopato e aveva la disponibilità dell'auto di papà, grazie ad una patente presa da due mesi circa.
Capirai che roba, io l'avevo data via l'hanno prima, e non mi era sembrato un granché; caro mio, sei arrivato tardi di almeno tre anni.
Quella sera che decisi di partecipare, era il diciottesimo compleanno di uno del solito gruppo, lo sfigato, che non aveva ancora scopato, si diceva proprio vergine, al massimo pippe.
Io non so se fosse vero, ma comunque ricordo che era spaesato, proprio come me.
Insomma si parte in auto, i due diciottenni davanti, io e altri due dietro, ero la più piccola, messa a lato finestrino nella vecchia Fiat Ritmo.
Per fortuna sulla sinistra, così potevo vedere bene.
Si va verso la "Napoleonica" zona classica di prostituzione, si dice che c'è una che gira completamente nuda; a me la cosa interessa, l'idea di una donna che si mostra nuda a lato strada mi serviva per la mia indagine sociologica.
Arriviamo in zona dopo una mezz'ora e di lei non c'è traccia, altre donne, alcune belle altre meno, qualcuna italiana, altre dell'est, età variabile, ma nulla di esoterico, nulla che attiri l'attenzione.
Il solito armamentario che ti aspetti di trovare in una prostituta; stivali, calze a rete, microgonna o microshorts, canottiere o roba simile, qualche giacca in pelle o jeans e l'immancabile borsetta a tracolla.
Ma vuoi mettere una donna nuda? Solo che di lei non c'è traccia, i commenti in auto fioccano: sarà a far marchette; questa sera non ne aveva voglia. Come se una prostituta può scegliere quando ha voglia.
E invece eccola, dopo un po' di su e giù per la strada con l'auto, la vediamo.
Mamma mia, sembra mia nonna è il commento dei più, io la guardo e mi chiedo con che coraggio un giovane va con una donna che avrà superati di parecchio gli anta.
Non sai se quaranta o molti di più, a fare il mestiere in strada, si invecchia prima dicono, ma di sicuro non è una MILF.
Siamo lì a tergiversare sul da farsi, quando vediamo le luci blu di una pattuglia stradale, a me vengono i brividi, penso alla mia minore età, alla figura con mio padre, a mia madre così fintamente religiosa.
La Ritmo prende velocità in direzione Udine, io dico di rallentare, se fai così è proprio il momento che ci fermano, e concludo la frase con un "cretino".
Non ero impaurita, ma scocciata dal comportamento idiota del maschio al comando, adesso che doveva mostrare il suo sangue freddo, si comportava come un ragazzino.
Per fortuna, non ci fermano, controllano la "nudista", forse avevano un compito specifico, forse per noi la fortuna dei principianti.
Di sicuro, quella notte, quella che diventò più grande, giù io.
Lù
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