Oscar

di
genere
sentimentali

La palude nebbiosa si dissolve piano…..
Ti osservo mentre appari dai territori lontani, che dai miei piedi si insinuano tra le mie cosce sudate,
come diceva una vecchia canzone, nel blu dipinto di blu, volavo, laggiù.
Ma qui è Oscar che mena la danza, pesta sui tasti, tra lo squillare dei piatti, e la tua scura estremità.
Penso alle tue mani callose, al tuo nodoso bastone, lo vorrei sentire dentro, che mi scava, mentre le tue dita ruvide, mi pizzicano la pelle, cercando di violare l’inviolabile, un conato di vomito mi acceca, la gola si secca, rantolo, perdo la nozione del tempo.
Ma come sempre qualcosa mi sorprende, Oscar scivola leggero sulla tastiera, la sua musica è cambiata, e tu risali lento, sento la tua barba incolta e ispida che mi punge la pelle delle cosce, la tua lingua che si sofferma, indugia nelle pieghe, vorrei sentirne il sapore, se hai mangiato aglio e peperoncino, la tua alitata maschia, che mi lascia senza fiato, con la vulva che pulsa, che strizza umori acidi e vogliosi.
Ma tu sai quanto sia troia, Oscar ora ha alleggerito la suonata, viaggia veloce , e tu ti adegui al nuovo ritmo, sento la bocca che risucchia la mia pelle, sei arrivato nella fessura, la tua lingua entra precipitosa, inarco la schiena, mi mordo le labbra, continui ad indugiare, vorrei ucciderti, ma so che ti devo lasciar fare.
Oscar ora viaggia a mille all’ora, tu mi infili due dita dentro l’ano, grido di piacere, la voglia del tuo bastone nodoso mi sta devastando, sento che potrei esplodere, ho le viscere in tumulto, prendo il cuscino dove dorme il gatto e lo stringo tra i denti, mordo forte, è l’unico modo che conosco per non gridare.
Un suono di contrabbasso adagio e lontano mi carpisce, Oscar sembra che si sia addormentato, suona la sua lullaby per qualche bimbo lontano mentre tu sei risalito, la tua bocca soffia il suo fiato maschio e depravato nella mia, aperta ansimante.
Ho le cosce spalancate, sento la tua carne nodosa che mi scorre dentro, muovo il bacino piano, le tue mani mi stringono dietro al collo, tra i capelli legati, ansimo, Oscar detta il ritmo, prima piano, ora più veloce, lo assecondo, sento il sudore che bagna la mia pancia, con le mani ti afferro le chiappe del culo, ti spingo più forte dentro di me, Oscar ora pesta, ti sento pulsare, un esplosione interna mi sorprende improvvisa, grido e ti mordo un orecchio, fino a quando non sento il sapore del tuo sangue, poi mi lascio andare, Oscar sta sfuggendo tra le sue note blu, fino a lui nessuno può arrivare.
scritto il
2020-08-30
8 9 1
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Hi FI
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.