A.N.A.L.E.: la "pillola" del giorno dopo
di
Yuko
genere
comici
Lunedì mattina; si ricomincia... Turno in pronto soccorso.
Iniziamo malissimo.
Chiama il 118 e annuncia che c'è stato un rave party ed ora le lettighe sono piene di fulminati che si sono fatti di tutto e di più. Spetta al pronto soccorso ritrasformare in esseri umani la variopinta flora, che, ciondolando, colonizza strade e angoli.
Il bello è la varietà.
Interfono.
“Dottoressa Nikura in accettazione!”
Chiamo al telefono: -Che c'è? Sono occupata con un'urgenza...-
-Un tizio che rifiuta di dare le proprie generalità....-
-E.... quindi? Che urgenza c'è?-
-È qui che ride... sa il rave party?-
-Va beh, accettalo come “anonimo” e mandamelo in stanza 5.-
Sistemo l'urgenza e mi dedico al nuovo.
-Buongiorno- dico, annoiata, ad un tipo di mezza età, ben pettinato, camicia che costerà 200 euro e che continua a sorridermi.
Quello solleva le sopracciglia, ripetutamente; che è? Vuol fare colpo su di me? Non è giornata. Non lunedì mattina in pronto soccorso.
Non risponde.
Che palle, gli odio i rave party!
-Allora che succede?-
-Niente!-
-Come sta?-
-Bene, e lei?-
“Cazzo.... quanto manca al cambio.... ho appena cominciato...”
-Perchè l'hanno portata qui?-
Quello non risponde e fa spallucce.
-Come si chiama?-
-Senza Identità-
Qualcosa scatta in me. Al volo, il ricordo di ieri sera, la notte di gala dell'A.N.A.L.E.! La scopata con Browserfast e Mr Gwyn!
-Senza Identità????-
L'infermiera si lascia andare ad un risolino di scherno. Non sa di fronte a chi ci troviamo!!!
-Tu sei “Senza Identità”????-
-Devo chiamare il poliziotto per il riconoscimento?- chiede l'infermiera solerte.
-No, no! Aspetta! Io lo conosco!-
-Lo conosce? Dottoressa???-
Quello intanto ammicca felice. Chissà cosa gli hanno calato al galà.
-Ma sì! È uno scrittore famoso!!!-
-Senza Identità?- fa lei con sguardo dubbioso.
-Ma è uno pseudonimo! Lui in realtà si chiama.... si chiama...-
-Si chiama?- impietosa, l'infermiera.
-Allora: “Identità” è il cognome e “Senza” è il nome!- risolvo tutta la questione. L'infermiera mi guarda poco convinta.
-Dice sul serio, “dottoressa”?-
-Ma sì! Due genitori eccentrici e uno stordito all'anagrafe!-
Mi rivolgo al mio paziente, decisamente molto più interessante.
-Senza Identità, ma allora sei tu??? Ma che ti hanno fatto?-
Quello ride, un po' inebetito... poveraccio, che gli hanno combinato?
-Chiedilo a Hermann Morr e a Pink_...-
-Senti, “Senza”, qui adesso ci siamo solo io e te.... per me sei ok; dimmi cosa ti sei bevuto e se posso affidarti a qualcuno, così ti faccio andare!-
-He! He! He! He....- inizia a sogghignare.... nessun aiuto.
-Dobbiamo fare degli esami?- mi incalza l'infermiera.
-Ma no.... mettiamolo in osservazione, quando starà meglio lo dimettiamo!-
-In psichiatria?-
-Che cosa???-
-L'osservazione, in psichiatria?-
-Ma no!!! Mandami il prossimo.-
“Stato di agitazione psicomotoria” leggo sulla cartella del “triage”. -Mmmmhhh....-
“Emette suoni incomprensibili....” prosegue il verbale.
Neanche il tempo di formulare un'ipotesi che entra una mora su un lettino, abbastanza giovane, riccia scura, carnagione idem.
Mi sorride, ma sembra che guardi oltre di me.
-Buongiorno, che succede?-
Sussurra qualcosa che non capisco
-Come?- mi avvicino al suo volto.
-Anninnira anninnora.... cuccu meu....-
-Scusi?-
La donna salta in piedi sul lettino, posseduta da un demonio, a piedi nudi, si tiene la gonna e alza l'altra mano, tipo flamenco. Mi becco un colpo. Quella salta giù dal lettino e inizia un balletto sfrenato, si agita la gonna e scuote il capo nel ritmo serrato di una filastrocca incomprensibile.
-Tramare non ti potho fizzu fizzu..... tentu k’appo unu fizzu in cravu mannu.... suttas sos cabaddos de sa ghescia!-
-Dottoressa, ma cosa dice???- l'infermiera l'insegue con una siringa di talofen già scappucciata.
-Cun sa manu niedda tattaresa....-
La ballerina scappa per la stanza con l'infermiera che la insegue brandendo la siringa come una spada laser. Io scoppio a ridere. Una scena da Bugs Bunny.
-Sa rosittedda rosa in tundu in tundu! Si vividi in su mundu pro sa die!!!-
L'inseguimento continua, la mora è piena di energie, schiva i fendenti di siringa e intanto canta e balla, provocante.
-A su tippiri tippiri tippiritoi.... eia eia eia!-
Riprendo il controllo. -Lasci stare...- dico io. -Non riconosce la lingua?-
-Che lingua?-
-Ma sì! È elfico antico!-
-Elfico???-
-Non ha mai letto “il signore degli anelli”? Tolkien?-
-Ah si! Elfico??? E lei come lo sa???-
Le lancio uno sguardo di intesa mentre le ammicco. Mi avvicino alla paziente che dopo questa samarcanda pare essersi sedata e si è rimessa seduta sul lettino con uno sguardo compiaciuto.
-Luthien?-
Mi guarda con un'espressione di stupore.
-Conosce Luthien?- faccio all'infermiera che mi guarda con tanto d'occhi, come se avessi su la maschera di Dumbo.
-Ehmmm no, dottoressa.... è un farmaco?-
-No, quello è il Luvion...-
-Ah sì, ecco!-
-Luthien!- riprendo io -La regina degli elfi!-
-Aaaahhh.... si, ora ricordo.... ehm...-
-Va beh, lasciamo stare...-
-Cosa dobbiamo fare, doc? Un dosaggio dell'alcoolemia?-
Intanto Luthien si è sdraiata sul lettino; guarda nel vuoto, ogni tanto ride, da sola.... è proprio graziosa, con quei denti bianchissimi nel viso scuro, e quei riccioli nerissimi, proprio una cartaginese.
-Macchè! Tra mirto e cannonau, chissà cosa si è portata da casa, temendo di non trovare roba all'altezza!-
Mi avvicino alla donna.
-Luthien?-
Mi manda un bacio.
-Ma cosa vi siete bevute?-
Mi guarda con un'espressione di chi la sa lunga, ma la palpebra è pesante....
-Teniamola in osservazione...- spostiamo la regina degli elfi in astanteria. Vediamo il prossimo.
“Priapismo” leggo sul verbale infermieristico.
Non vedo casi di priapismo da quando la gente si sparava la papaverina nei corpi cavernosi. Ora col Viagra è tutto cambiato.
Il tizio che si avvicina in corridoio col lettino è preceduto da una specie di Fujiyama che svetta coperto dal lenzuolo.
“Bisognerà chiamare l'urologo” penso.
Un braccio tatuato... non mi dire che...
-Cazzo, Mr Gwyn!!!-
Il lettino viene introdotto in stanza-visita; l'uomo mi sorride, un misto di imbarazzo, sorpresa e orgoglio.
-Yuko...- un lieve inchino di cortesia
-Ma che ti è successo? Dico dopo che... insomma, dopo che sei uscito.... da me... e da Browserfast?- aggiungo sottovoce.
-Dottoressa, lo conosce?-
-Ma certo, un caro amico!-
-Eeee... cosa pensa sia successo al suo... “amico”?-
-E che ne so?- e sparo il nome di due sindromi cliniche sconosciute, tanto per confondere l'infermiera.
Alcune allieve infermiere sono sopraggiunte per vedere, incuriosite, ciò che non è frequente vedere.
Bene o male devo sollevare il lenzuolo.
-Porcoggiuda!- esclamo senza riuscire a trattenermi.
Una cappella da fare invidia alla cappella Sistina!
Se Michelangelo avesse visto questo portento, gli affreschi avrebbero preso tutt'altra piega! Sfumature dal viola al porpora fino al rosso vermiglio, che neanche Caravaggio avrebbe mai potuto immaginare. Certo che papa Sisto sarebbe stato ricordato in modo completamente diverso.
-Ragazze, se volete approfittare...- faccio alle allieve che, bocca spalancata, guardano stupefatte questo prodigio.
Quelle scoppiano a ridere rintanandosi in un angolino, rosse in volto.
-Ma che hai combinato Mister? Ti sei preso qualche robaccia?-
-No, no, Yuko, ti giuro. Non so neanch'io spiegare... tutta farina del mio sacco!-
-E come spieghi questo... ombrello? Ti serviva per appoggiarci l'accappatoio uscendo dalla doccia, così da avere le mani libere?-
Sorride, fa il modesto. L'asta intanto è lì, svetta audace e provocante, peccato ci sia tanta gente in giro...
-È che dopo la partenza ho incontrato Lucrezia in autostrada...-
-Accidenti!- faccio, con un misto di invidia ed ammirazione.
-Mo' che facciamo?-
-Ma niente- minimizza lui -scenderà da solo!-
“Che peccato” penso.
-Ci mettiamo del ghiaccio? Così facciamo “on the rocks”!-
L'idea gli piace. Ufff! Mi soffermerei più tempo a studiare in dettaglio questa curiosa sindrome, ma devo salutare il mister, che c'è già un altro caso. L'astanteria dell'accettazione è intasata.
-Ritenzione di oggetti in vagina!- tuona l'interfono. Alè, alla faccia della privacy.
Bionda, giovane, si tiene le mani sul basso ventre, dal dolore.
-Cazzo, Browserfast!- Esclamo allarmata. Quella alza lo sguardo e mi sorride, ma subito una smorfia di dolore le contrae il volto.
-Ma dottoressa, che razza di amici ha!- l'infermiera mi guarda incredula.
-Lasci stare.... non è giornata!-
Browserfast non sta per nulla bene. È piegata dal dolore. Ma cosa si sarà messa...
L'infermiera si avvicina e le prova la pressione. Io col monitor per la traccia elettrocardiografica scopro il petto alla ragazza.
Beh, possono dire quello che vogliono sulle mie conoscenze eccentriche, ma tra cazzi dritti e tette spaziali, non faccio per nulla brutta impressione. E Browserfast a tette nude fa la sua porca figura.
Attacco gli elettrodi, approfittando dell'occasione per darle una bella palpata, per sdrammatizzare. Accendo la registrazione e.... di colpo si sente un forte ronzio che viene.... sì, viene da Browserfast.
Anzi, il dolore al basso ventre subito si quieta e la bionda inizia a sospirare.
Si tiene ancora le mani sulla topa, ma l'espressione è tutt'altro che di sofferenza.
Mi guarda come per chiedere scusa, ma mi fa capire che non sa cosa stia succedendo “là dentro”.
Mi tocca guardare.
Sfilo la minigonna alla giovane. Senza mutandine.... come mi ricordavo.
Mi concentro sulla sua bella topa depilata... Il ronzio è molto più intenso.
Apro con delicatezza.... Sti cazzi! Browserfast ha un orgasmo che la fa piegare in due, geme e sbuffa sotto gli occhi allibiti del personale sanitario. Quante vorrebbero essere al suo posto.
Ma io vorrei capire.... non credo che sia stata felice di vedermi, non fino a questo punto.
Mi viene il dubbio. Spengo il monitor. Il ronzio scompare....
Lo riaccendo.... La bionda si riporta le mani alla vulva, si piega in avanti e ricomincia a godere, davanti a tutti.... beh, questo sì che è savoir faire! Il ronzio è ricominciato.
-Brow...- mi avvicino alla compagna di penna.
Mi guarda con aria di supplica.
-Quanti ce ne hai messi dentro?-
-Di ovetti, intendi?- mi risponde con un'aria più innocente di cappuccetto rosso quando porta il paniere di dolci alla nonna, che sicuramente era anche diabetica.
-Ma minchia!-
Sorride anche lei. L'interferenza di campi magnetici del monitor che ha attivato tutti gli ovetti insieme, alla fine, ha avuto un effetto sia diagnostico che terapeutico.
Mi faccio passare uno speculum e delle pinze e, immergendomi nell'intimità della giovane estroversa, inizio ad estrarre ovulini dotati di antenna.
Le infermiere mi guardano sbalordite.
-Cocaina?- chiede un'allieva.
-Macchè, dovresti provare... molto meglio! Brow, ce l'hai il telecomando?-
-Me l'ha fregato Hermann-
-Cazzo....- La faccenda si complica.
-Dov'è Hermann Morr? Ci sono in giro altri ovetti? Con quel telecomando ha il potere sul mondo.-
-Forse lo sa Identità Segreta, dovrebbe essere anche lui qui.-
-Sì... lasciamo stare. Stai meglio?-
Browserfast guarda con l'orgoglio di una mamma la dozzina di ovetti che covava in vagina. Ancora un poco e ripeteva l'esperimento di Konrad Lorentz con le paperelle.
Va beh, ora sta meglio. Deve solo smaltire un po' di sostanze.
-Doc, a lei facciamo gli esami?- insiste l'infermiera con quel suo ago che brandisce come una canna per innaffiare i fiori.
-Ma no! Ci si starano tutti gli strumenti, e poi ci vogliono ore per ricalibrarli!-
Proseguiamo.
Mi mandano una donna, trovata nuda che camminava sul marciapiede.
In realtà non è nuda... cioè è quasi nuda, ma il colore del vestito da lontano, sembra...
Accompagnata dai Carabinieri. Si fanno le cose in grande.
L'appuntato spiccica le generalità: -Picandescò...-
-Eeeehh????-
-Picande... qualcosa...-
-Ma ve lo ha detto lei?-
-Sì, dottò, ma nun se capisc...-
Entra il lettino. Vestito rosa, elegante. La donna ha su una flebo, sta dormendo.
-Si chiama Pink underscore...- sono sicura di non sbagliare.
-Scusi, dottoressa?-
-Pink con la linetta bassa!- e glielo scrivo.
-Bella donna!-
-Dovrebbe leggere come scrive!-
-Una scrittrice?-
-Eccome!-
-E... di cosa scrive?-
-Racconti- taglio corto e sposto la lady a riposare vicino a Browserfast. Se le due donne dovessero vedere Mr Gwyn, potrebbe venirne fuori una situazione incontrollabile.
Mi sto rassegnando all'idea di una sfilata “sui generis” di tutti i più famosi compositori che fanno da lievito in “erotici racconti”. Ormai li vado direttamente a cercare negli elenchi delle persone in attesa, nei diari infermieristici all'accettazione o in quelli dei carabinieri, quando sono coinvolte le forze dell'ordine.
Per esempio: “trovata nuda che ballava il tango.... nuda ma con una rosa rossa fra i denti....”
Chiamo l'infermiera del “triage”.
-Jessy... mandami Alba17...-
-Chi, dottoressa? Mi scusi...-
-Ma sì, la donna trovata che ballava nuda!-
-Ma come fa a sapere....-
-Lasciamo stare... stanza 7.-
Finalmente vedo Alba17 da vicino. Ecco... non mi aspettavo di vederla nuda, però devo dire che ne valeva veramente la pena.
Dorme. Bel corpo, veramente... Sposto il lenzuolo... beh, che cavolo, devo pur visitarla!
Si gira e si sveglia. Mi squadra con occhio corrucciato.
-Yuko???- mi fa. Io mi illumino, ma Alba scoppia in una sguaiata risata, mi indica col dito.
-Sei tu, Alba? Ma che hai bevuto?-
Mi guarda con espressione furbetta e...
-Olè!!!-
Ma “olè” è un ingrediente del tango? o del flamenco, o che so io?
Mi sa che Alba con la storia del tango ci ha fregato tutti.
Si riaddormenta.
Beh, la visita ci vuole comunque.
Insinuo il fonendoscopio sotto un bel seno proporzionato.
Una mano sulla pancia... una rapida ascoltazione al torace... Lei si risveglia, le palpebre che pesano 18 chili...
-Alba17... sei tu?-
-Seeeeeiii tuuuuuu????- mi rifà il verso, e scoppia a ridere.
Mi chiamano dal laboratorio. Il tasso di alcool è così alto che stanno usando il plasma per sterilizzare gli strumenti.
Si affaccia in stanza visita un uomo elegante. Pare stesse accompagnando Alba17.
-Ooohh! Una persona normale, finalmente!-
Mi allunga la mano. -Hermann Morr!- deciso.
-Alè! Siamo ad una svolta! Ma che piacere! Ma cosa vi siete calati questa notte?-
Mi guarda fisso. La mano immobile. Mi sposto ma lo sguardo non mi segue.
-Hermann?-
Non si muove.
Anzi... inizia a inclinarsi da un lato... oscilla un po', poi prosegue, tipo torre di Pisa.
Prima che possa buttarmi a trattenerlo piomba a terra, come una statua di cera del museo di madame Tussauds. Sfiora il lettino dove giace la bella addormentata, ne strappa via il lenzuolo e con suono sordo e cupo pesta una craniata che fa tremare i vetri.
-Ma minchia!!!-
Che situazione del menga! Hermann Morr che zampilla sangue dalla testa, Alba17 che dorme nuda sul lettino e io che mi affanno a finire questo nefando turno di pronto soccorso.
Prontezza di riflessi.
Lancio il lenzuolo a coprire le virtù della tanguera e un pacchetto di garze sulla fronte del maestro.
Brulicare di infermieri. Organizzo una bella TAC encefalo per l'uno e una flebo di zucchero per l'altra. Tanto lo so che non andrò più a casa.
Qui c'è lo zoo di Berlino e se non mi sbatto io, ER subirà un tracollo alla borsa.
Non so più cosa aspettarmi, quando il posto di polizia mi chiama chiedendo un rapido consulto medico per un tizio da portare in questura in stato di fermo.
Beh... per spezzare la monotonia.
Tizio di mezza età, viso pulito, capello grigio...
-Cosa ha fatto?- bisbiglio all'agente di polizia.
-Atti di vandalismo....-
Lo squadro, lui mi fa un cenno col mento, come se mi conoscesse.
Calzoni stracciati sulle ginocchia... Il vandalismo se l'è fatto anche da solo, ma in fondo è la moda.
-Nome?-
-Vandal...-
-Scusi?-
-Vandal70-
-No, scusate, qui c'è un equivoco- e mi rivolgo agli agenti. -Cosa ha fatto di preciso questo signore?-
-Vandalismo-
Va beh... mi sta venendo il mal di testa... peggio di Hermann di sicuro, che ha cercato di aprirsela come una noce di cocco, qui, poco fa.
-Che vandalismi ha commesso?-
E intanto il tizio mi guarda con un'espressione di incoraggiamento.
-Non so, dotto'... c'è scritto sul verbale...-
Leggo.
-No, scusi, qui c'è Vandal70, sull'anagrafica. È il suo nome!-
-Eeeeh dotto', hanno sbagliato riga... del resto, che nome è 'sto “Vandal70”?-
-Lasci stare... lo conosco, si chiama così, è davvero il suo nome-
-E mo'? C'aggià fa?-
-Se vi fidate... vi garantisco che qui forse è l'unico normale, potreste lasciarlo libero, lo tengo in osservazione....-
-L'unico normale???? Ma dotto', se questo è “normale”.... gli altri?????-
Un sospirone dal bocchettone dell'ossigeno.
-Non me ne parli, signor agente....-
Alla fine sembrano soddisfatti di aver risolto il caso di questo pericoloso malfattore: via le manette e Vandal70 è di nuovo un rispettabile scrittore di erotic-pulp.
-A cosa devo il privilegio? Ci conosciamo?-
-Vandal... te lo dico dopo, dammi una mano. Metà dell'A.N.A.L.E. è qui in astanteria. Ormai l'accademia sarà ribattezzata ANALCOLICO, in controtendenza.-
Lo sposto in astanteria, dove lo scrittore inizia a fare un campionario fotografico della fauna del lunedì.
Mi tengo la testa fra le mani. Chi sarà il prossimo. Per chi suonerà ora la campana?
Ma mi chiamano dalla pediatria. Vogliono mandarmi una malata.
-No, per favore, qui vediamo solo adulti, abbiate pazienza. Già oggi è unammmmerda!-
-Ma no, dottoressa, è una donna portata qui per sbaglio!-
-Eh già... perchè adesso le donne finiscono in pediatria per sbaglio.-
-Le giuro, dottoressa! Questa ha bevuto e di brutto!-
Mi ricorda una tipologia ricorrente di malato che stamane si è affezionata a questo pronto soccorso in centro.
-Ma perchè l'hanno portata da voi?-
-Non so... avranno visto il nome!-
Un flash illumina la mia notte, quella tenebra in cui sto scivolando con questo mal di testa pulsante... almeno avessi bevuto anch'io ieri sera, con Browserfast e Mr Gwyn.... ne sarebbe valsa la pena.
-Non mi dire che si chiama “Paoletta”-
-Ma dottoressa! Come fa a saperlo?-
-E ridajè....
-Paoletta80!- la apostrofo quando mi ritrovo vis à vis con la finta bimba.
-Tutuuuuu....- fa il trenino in giro per la stanza e intanto imita il rumore della locomotiva con le dita sulle labbra.
Ho scelto il giorno sbagliato per fare la conoscenza degli scrittori dell'accademia.
Richiamo la pediatria. -Davvero non avete posto da voi?-
Attenzione, codice rosso!
-Proctorragia!- gracchia l'interfono. Volo nella stanza delle urgenze. L'emorragia a livello anale può diventare un'urgenza difficile da gestire. Ripasso nella memoria il numero del chirurgo di guardia mentre mi infilo un doppio paio di guanti.
Donna abbastanza giovane, biondo scuro. Parametri vitali stabili. Un pacco di garze sotto una gonna corta, piazzate a tamponare il sanguinamento rettale.
Bella presenza. Gli infermieri raccolgono i dati, mentre piazzano il monitor di controllo per l'attività del cuore. Gli elettrodi su un petto sodo e prosperoso.
Se non altro, farò il pieno di tette.
La donna almeno è sobria. Ci voleva. Nell'aria c'è un sentore di alcool che sembra di essere in una distilleria.
Prendo in mano il verbale di accettazione.
“Lucrezia”.
“Ma minchia.... possibile che neanche uno.... neanche una si salvi???”
Posso dire di non conoscere la voce degli scrittori dell'A.N.A.L.E., ma di averli visti nudi praticamente tutti.
-Buongiorno, signora.... Lucrezia.... sono il medico... che succede?-
-Eeeh... niente....-
“Etteppareva.... come al solito, hanno le budella in mano e ancora ti dicono le prime cinque o sei frasi inutili di cortesia....”.
-Ma scusi... non le esce sangue da....-
-Dal culo?-
-Ecco, sì... detto con una perifrasi...-
-Beh... si, abbastanza....-
“abbastanza”.....
-Mi dica, Lucrezia, soffre di malattie intestinali? Ha avuto traumi?-
-No, malattie intestinali no.-
-E?-
-Cosa?-
Ecco, se fossi al cinema riderei come una scema di questi siparietti.... ma a me capitano sempre sul posto di lavoro, e il cambio guardia delle due è sempre in ritardo.
-E... ha avuto traumi?- chiedo con uno sguardo dolce e incoraggiante, mente dentro di me il monte Fuji sta esplodendo in zampilli di lava. Però è Lucrezia... come si fa a non volerle bene?
-Un po'.... sì!- ammette con un sorriso ammaliante, quasi orgoglioso.
“Un po' sì”.... adoro queste risposte a metà, queste frasi contraddittorie, gli ossimori. Tipo: ha malattie? No, tranne diabete, ipertensione e cuore. E beh, certo. Prende farmaci? No, tranne.... segue una lista di quindici medicine.
Mi avvicino.
-Lucrezia, che ti hanno fatto? Violenza sessuale?-
-Beh.... “violenza” direi proprio di.... no!-
-Eeee.... “sessuale”?-
Si apre in un sorrisone, una bella dentatura tra labbra fiammeggianti.
Finalmente hanno attaccato tutti i cavi e accendono il monitor.
Un brusio inconfondibile si alza dalla gonna della mia paziente....
Un rumore che ormai conosco, l'interferenza delle onde elettromagnetiche del monitor con....
-Cazzo, gli ovetti!!!-
Lucrezia mi guarda stupefatta e scoppia a ridere.
-Ma dottoressa come fa a....-
-Browserfast!!!! Ma io la strangolo col tubo della flebo!!!-
Lucrezia strabuzza gli occhi e mi guarda come se si trovasse di fronte una donna venuta dal pianeta Uru.
Ma subito viene scossa da contrazioni pelviche che non sembrano affatto spiacevoli.
-Spegnete il monitor!- ordino immediatamente prima che Lucrezia si esibisca in vocalizzi da orgasmo. Mi avvicino alla paziente.
-Dove e quanti ovetti ti sei messa?-
-Ma dottoressa, io non....-
-Lucrezia, rispondi “solo” alle mie domande, solo per un attimo!-
Lucrezia si rassegna, rinuncia a capire.
-Due... forse tre...-
Browserfast questa me la paga. Ma dico: uno non bastava???? Ma è diventata testimonial della Kinder????
Cerco di mantenere tutta la calma di questo mondo.
-”due-forse-tre”.... e.... dove?-
Mi guarda alzando le sopraciglia, oscilla un po' la testa.
-Su, Lucrezia... lato A o lato B?-
-B....- confessa, come se si stesse liberando finalmente di un peso.
Un sospirone, forse ce l'abbiamo fatta.
-E, com'è che adesso sanguini dal lato.... B?-
-Beh... quello è merito di Mr Gwyn!-
La vista mi si annebbia.... Giuro che mi sta venendo una sincope.... “ma cazzooooooooooooo!!!!!” rimbomba nella mia testa. Ormai ho rinunciato ad ogni tipo di ragionamento. Devo mantenere la calma ancora per poco.
-Cioè... spiegami....-
Mi guarda interessata, forse anche rincuorata.
-Tu, o Browserfast.... (non lo voglio sapere!) ti sei infilata nel culo “due-o-tre” ovetti, vibranti al solo schiocco delle dita di una bionda fuori ogni controllo, e Mr Gwyn te li ha spinti bene in fondo???-
-Eh! Deve essere successo così!-
Sembra soddisfatta.
Io... è come se si fosse aperta una voragine sotto i miei piedi e io stessi per essere inghiottita nel fuoco eterno.
Ma minchia, ma io mi dico: ma quante cariole di cyber-ovetti si è portata da Roma quella ragazza posseduta da cento demoni????
E quanti rispettabili autori di un sito di scrittori della letteratura per bene, ora viaggiano con corpi estranei al loro interno, pronti a contorcersi a seguito di un solo “click” di una ragazza e delle sue voglie più inconfessabili?
Ok, mi arrendo....
-Senti, Lucrezia... quegli ovetti vanno tolti, lo sai, vero? Almeno qualcuno, se non tutti!-
-Eh, ma sa di si... almeno qualcuno...-
-Per te, ER non sarà più Erotici Racconti, ma Esplorazione Rettale, lo sai?-
Pondera la questione. Non sembra preoccupata.
-Faccio io o fai tu?- chiedo, ma mi pento subito.
-Beh... la dottoressa sei tu!-
Ecco fatto, ci manca solo che ora con le mie lunghe dita mi metta a frugare nell'intestino di Lucrezia.
-No, beh... senti.... facciamo un clisterino e poi vediamo. Tanto non sanguini più, mi sembra.-
-Sembra anche a me...-
-Dai, ok, urgenza chiusa, un clisterone da due litri e anche Lucrezia aspetta in astanteria, non prima di una radiografia, per vedere che qualche ovetto non abbia preso chissà quale via alternativa!
La tengo in osservazione, ma non dove c'è Mr Gwyn. Con quel pennone potrebbe far nascere nuovi appetiti. E neanche dove c'è Browserfast. Se la bionda rientra in possesso del telecomando, fa una strage. E Hermann è ancora lì con la testa fasciata tipo Gandhi.
Ormai sono sgamata e non mi fregano più, e no, cari colleghi!
-Dai, gli ultimi due!-
-Malena N e Greg, avanti!-
-Mal di pancia, dottoressa.- Fa lei, vestita in pelle, aderente, sensuale da far venire le vertigini. L'altro è piegato in due, sul lettino.
-Vi conoscete?- chiedo ai due.
-Ma certo, dottoressa!-
Bene, possono stare in stanza insieme.
-Test del monitor!- comando alle infermiere che ormai hanno capito l'andazzo e sghignazzano di fronte a tutti questi casi che risolvo con apparente noncuranza.
-Scusi... di cosa si tratta?-
Non rispondo. Accendo il monitor ed il ronzio riappare.
Malena si porta le mani all'inguine in preda a sospiri inequivocabili, mentre Greg mostra segni di miglioramento repentino.
La diagnosi è fatta: intossicazione da ovetto.
-Ma dottoressa, come ha fatto?- Greg è visibilmente soddisfatto.
-Esperienza... Malena, sia sincera: dove e quanti?-
-Ovetti? Beh.... mi faccia pensare un attimo....-
-No, va bene, ha già risposto... Greg, a lei non me la sento di chiederlo, non sono preparata.-
Mi guardano stupiti, ma stanno meglio e tanto basta.
La TAC di Hermann Morr è normale, nessuna lesione traumatica.
Resto un po' delusa. Ok per nessuna complicazione della botta in testa, ma mi aspettavo un cervello chissà come! Due cervelli, una dozzina di lobi! Vabbè, non lo dirò a nessuno, anzi, potrei certificare il falso se ben pagata. Mi riservo di pensarci.
Gli altri piano piano si risvegliano, come le primule in primavera.
Le infermiere che hanno avuto in consegna Mr Gwyn sono visibilmente soddisfatte.
Per l'uomo del sigaro, invece, prescriverò una potente cura ricostituente.
Paoletta80 alla fine è tornata in pediatria dove, col trenino, ha allietato i vari bambini in attesa di cure ed esami, poi, smaltite le sostanze ancora ignote che circolavano dentro di lei, è stata dimessa, e, a braccetto con Pink_ si è riunita al variopinto gruppo dei “membri” dell'A.N.A.L.E..
Chi in qualche momento mi ha riconosciuta, ora si è scordato, forse è meglio.
Senza Identità prende a braccetto Malena, Alba17 sostiene Hermann Morr con una fasciatura che sembra Sandokan. Lo scrittore potrebbe trovare nuovi generi letterari, se mai ce ne fosse bisogno.
Mr Gwyn tra Browserfast e Lucrezia si allontana sorridente. Quale migliore compagnia.
Vandal70 sorregge Greg; pubblicherà un servizio fotografico su ER, mentre Luthien è stata ingaggiata per uno show etnico alla fiera dell'artigianale del Partito Sardo di Azione.
La banda del buco, rivisitazione libera della sigla dell'accademia, come una lenta ritirata di Russia, policroma armata Brancaleone, sciama dal pronto soccorso.
Dopo varie digressioni la sigla ER ha ripreso l'originale significato di “emergency room”, ma per me, in questo preciso momento significa una sola cosa: ESCAPE ROOOOOOMMM!!!
Iniziamo malissimo.
Chiama il 118 e annuncia che c'è stato un rave party ed ora le lettighe sono piene di fulminati che si sono fatti di tutto e di più. Spetta al pronto soccorso ritrasformare in esseri umani la variopinta flora, che, ciondolando, colonizza strade e angoli.
Il bello è la varietà.
Interfono.
“Dottoressa Nikura in accettazione!”
Chiamo al telefono: -Che c'è? Sono occupata con un'urgenza...-
-Un tizio che rifiuta di dare le proprie generalità....-
-E.... quindi? Che urgenza c'è?-
-È qui che ride... sa il rave party?-
-Va beh, accettalo come “anonimo” e mandamelo in stanza 5.-
Sistemo l'urgenza e mi dedico al nuovo.
-Buongiorno- dico, annoiata, ad un tipo di mezza età, ben pettinato, camicia che costerà 200 euro e che continua a sorridermi.
Quello solleva le sopracciglia, ripetutamente; che è? Vuol fare colpo su di me? Non è giornata. Non lunedì mattina in pronto soccorso.
Non risponde.
Che palle, gli odio i rave party!
-Allora che succede?-
-Niente!-
-Come sta?-
-Bene, e lei?-
“Cazzo.... quanto manca al cambio.... ho appena cominciato...”
-Perchè l'hanno portata qui?-
Quello non risponde e fa spallucce.
-Come si chiama?-
-Senza Identità-
Qualcosa scatta in me. Al volo, il ricordo di ieri sera, la notte di gala dell'A.N.A.L.E.! La scopata con Browserfast e Mr Gwyn!
-Senza Identità????-
L'infermiera si lascia andare ad un risolino di scherno. Non sa di fronte a chi ci troviamo!!!
-Tu sei “Senza Identità”????-
-Devo chiamare il poliziotto per il riconoscimento?- chiede l'infermiera solerte.
-No, no! Aspetta! Io lo conosco!-
-Lo conosce? Dottoressa???-
Quello intanto ammicca felice. Chissà cosa gli hanno calato al galà.
-Ma sì! È uno scrittore famoso!!!-
-Senza Identità?- fa lei con sguardo dubbioso.
-Ma è uno pseudonimo! Lui in realtà si chiama.... si chiama...-
-Si chiama?- impietosa, l'infermiera.
-Allora: “Identità” è il cognome e “Senza” è il nome!- risolvo tutta la questione. L'infermiera mi guarda poco convinta.
-Dice sul serio, “dottoressa”?-
-Ma sì! Due genitori eccentrici e uno stordito all'anagrafe!-
Mi rivolgo al mio paziente, decisamente molto più interessante.
-Senza Identità, ma allora sei tu??? Ma che ti hanno fatto?-
Quello ride, un po' inebetito... poveraccio, che gli hanno combinato?
-Chiedilo a Hermann Morr e a Pink_...-
-Senti, “Senza”, qui adesso ci siamo solo io e te.... per me sei ok; dimmi cosa ti sei bevuto e se posso affidarti a qualcuno, così ti faccio andare!-
-He! He! He! He....- inizia a sogghignare.... nessun aiuto.
-Dobbiamo fare degli esami?- mi incalza l'infermiera.
-Ma no.... mettiamolo in osservazione, quando starà meglio lo dimettiamo!-
-In psichiatria?-
-Che cosa???-
-L'osservazione, in psichiatria?-
-Ma no!!! Mandami il prossimo.-
“Stato di agitazione psicomotoria” leggo sulla cartella del “triage”. -Mmmmhhh....-
“Emette suoni incomprensibili....” prosegue il verbale.
Neanche il tempo di formulare un'ipotesi che entra una mora su un lettino, abbastanza giovane, riccia scura, carnagione idem.
Mi sorride, ma sembra che guardi oltre di me.
-Buongiorno, che succede?-
Sussurra qualcosa che non capisco
-Come?- mi avvicino al suo volto.
-Anninnira anninnora.... cuccu meu....-
-Scusi?-
La donna salta in piedi sul lettino, posseduta da un demonio, a piedi nudi, si tiene la gonna e alza l'altra mano, tipo flamenco. Mi becco un colpo. Quella salta giù dal lettino e inizia un balletto sfrenato, si agita la gonna e scuote il capo nel ritmo serrato di una filastrocca incomprensibile.
-Tramare non ti potho fizzu fizzu..... tentu k’appo unu fizzu in cravu mannu.... suttas sos cabaddos de sa ghescia!-
-Dottoressa, ma cosa dice???- l'infermiera l'insegue con una siringa di talofen già scappucciata.
-Cun sa manu niedda tattaresa....-
La ballerina scappa per la stanza con l'infermiera che la insegue brandendo la siringa come una spada laser. Io scoppio a ridere. Una scena da Bugs Bunny.
-Sa rosittedda rosa in tundu in tundu! Si vividi in su mundu pro sa die!!!-
L'inseguimento continua, la mora è piena di energie, schiva i fendenti di siringa e intanto canta e balla, provocante.
-A su tippiri tippiri tippiritoi.... eia eia eia!-
Riprendo il controllo. -Lasci stare...- dico io. -Non riconosce la lingua?-
-Che lingua?-
-Ma sì! È elfico antico!-
-Elfico???-
-Non ha mai letto “il signore degli anelli”? Tolkien?-
-Ah si! Elfico??? E lei come lo sa???-
Le lancio uno sguardo di intesa mentre le ammicco. Mi avvicino alla paziente che dopo questa samarcanda pare essersi sedata e si è rimessa seduta sul lettino con uno sguardo compiaciuto.
-Luthien?-
Mi guarda con un'espressione di stupore.
-Conosce Luthien?- faccio all'infermiera che mi guarda con tanto d'occhi, come se avessi su la maschera di Dumbo.
-Ehmmm no, dottoressa.... è un farmaco?-
-No, quello è il Luvion...-
-Ah sì, ecco!-
-Luthien!- riprendo io -La regina degli elfi!-
-Aaaahhh.... si, ora ricordo.... ehm...-
-Va beh, lasciamo stare...-
-Cosa dobbiamo fare, doc? Un dosaggio dell'alcoolemia?-
Intanto Luthien si è sdraiata sul lettino; guarda nel vuoto, ogni tanto ride, da sola.... è proprio graziosa, con quei denti bianchissimi nel viso scuro, e quei riccioli nerissimi, proprio una cartaginese.
-Macchè! Tra mirto e cannonau, chissà cosa si è portata da casa, temendo di non trovare roba all'altezza!-
Mi avvicino alla donna.
-Luthien?-
Mi manda un bacio.
-Ma cosa vi siete bevute?-
Mi guarda con un'espressione di chi la sa lunga, ma la palpebra è pesante....
-Teniamola in osservazione...- spostiamo la regina degli elfi in astanteria. Vediamo il prossimo.
“Priapismo” leggo sul verbale infermieristico.
Non vedo casi di priapismo da quando la gente si sparava la papaverina nei corpi cavernosi. Ora col Viagra è tutto cambiato.
Il tizio che si avvicina in corridoio col lettino è preceduto da una specie di Fujiyama che svetta coperto dal lenzuolo.
“Bisognerà chiamare l'urologo” penso.
Un braccio tatuato... non mi dire che...
-Cazzo, Mr Gwyn!!!-
Il lettino viene introdotto in stanza-visita; l'uomo mi sorride, un misto di imbarazzo, sorpresa e orgoglio.
-Yuko...- un lieve inchino di cortesia
-Ma che ti è successo? Dico dopo che... insomma, dopo che sei uscito.... da me... e da Browserfast?- aggiungo sottovoce.
-Dottoressa, lo conosce?-
-Ma certo, un caro amico!-
-Eeee... cosa pensa sia successo al suo... “amico”?-
-E che ne so?- e sparo il nome di due sindromi cliniche sconosciute, tanto per confondere l'infermiera.
Alcune allieve infermiere sono sopraggiunte per vedere, incuriosite, ciò che non è frequente vedere.
Bene o male devo sollevare il lenzuolo.
-Porcoggiuda!- esclamo senza riuscire a trattenermi.
Una cappella da fare invidia alla cappella Sistina!
Se Michelangelo avesse visto questo portento, gli affreschi avrebbero preso tutt'altra piega! Sfumature dal viola al porpora fino al rosso vermiglio, che neanche Caravaggio avrebbe mai potuto immaginare. Certo che papa Sisto sarebbe stato ricordato in modo completamente diverso.
-Ragazze, se volete approfittare...- faccio alle allieve che, bocca spalancata, guardano stupefatte questo prodigio.
Quelle scoppiano a ridere rintanandosi in un angolino, rosse in volto.
-Ma che hai combinato Mister? Ti sei preso qualche robaccia?-
-No, no, Yuko, ti giuro. Non so neanch'io spiegare... tutta farina del mio sacco!-
-E come spieghi questo... ombrello? Ti serviva per appoggiarci l'accappatoio uscendo dalla doccia, così da avere le mani libere?-
Sorride, fa il modesto. L'asta intanto è lì, svetta audace e provocante, peccato ci sia tanta gente in giro...
-È che dopo la partenza ho incontrato Lucrezia in autostrada...-
-Accidenti!- faccio, con un misto di invidia ed ammirazione.
-Mo' che facciamo?-
-Ma niente- minimizza lui -scenderà da solo!-
“Che peccato” penso.
-Ci mettiamo del ghiaccio? Così facciamo “on the rocks”!-
L'idea gli piace. Ufff! Mi soffermerei più tempo a studiare in dettaglio questa curiosa sindrome, ma devo salutare il mister, che c'è già un altro caso. L'astanteria dell'accettazione è intasata.
-Ritenzione di oggetti in vagina!- tuona l'interfono. Alè, alla faccia della privacy.
Bionda, giovane, si tiene le mani sul basso ventre, dal dolore.
-Cazzo, Browserfast!- Esclamo allarmata. Quella alza lo sguardo e mi sorride, ma subito una smorfia di dolore le contrae il volto.
-Ma dottoressa, che razza di amici ha!- l'infermiera mi guarda incredula.
-Lasci stare.... non è giornata!-
Browserfast non sta per nulla bene. È piegata dal dolore. Ma cosa si sarà messa...
L'infermiera si avvicina e le prova la pressione. Io col monitor per la traccia elettrocardiografica scopro il petto alla ragazza.
Beh, possono dire quello che vogliono sulle mie conoscenze eccentriche, ma tra cazzi dritti e tette spaziali, non faccio per nulla brutta impressione. E Browserfast a tette nude fa la sua porca figura.
Attacco gli elettrodi, approfittando dell'occasione per darle una bella palpata, per sdrammatizzare. Accendo la registrazione e.... di colpo si sente un forte ronzio che viene.... sì, viene da Browserfast.
Anzi, il dolore al basso ventre subito si quieta e la bionda inizia a sospirare.
Si tiene ancora le mani sulla topa, ma l'espressione è tutt'altro che di sofferenza.
Mi guarda come per chiedere scusa, ma mi fa capire che non sa cosa stia succedendo “là dentro”.
Mi tocca guardare.
Sfilo la minigonna alla giovane. Senza mutandine.... come mi ricordavo.
Mi concentro sulla sua bella topa depilata... Il ronzio è molto più intenso.
Apro con delicatezza.... Sti cazzi! Browserfast ha un orgasmo che la fa piegare in due, geme e sbuffa sotto gli occhi allibiti del personale sanitario. Quante vorrebbero essere al suo posto.
Ma io vorrei capire.... non credo che sia stata felice di vedermi, non fino a questo punto.
Mi viene il dubbio. Spengo il monitor. Il ronzio scompare....
Lo riaccendo.... La bionda si riporta le mani alla vulva, si piega in avanti e ricomincia a godere, davanti a tutti.... beh, questo sì che è savoir faire! Il ronzio è ricominciato.
-Brow...- mi avvicino alla compagna di penna.
Mi guarda con aria di supplica.
-Quanti ce ne hai messi dentro?-
-Di ovetti, intendi?- mi risponde con un'aria più innocente di cappuccetto rosso quando porta il paniere di dolci alla nonna, che sicuramente era anche diabetica.
-Ma minchia!-
Sorride anche lei. L'interferenza di campi magnetici del monitor che ha attivato tutti gli ovetti insieme, alla fine, ha avuto un effetto sia diagnostico che terapeutico.
Mi faccio passare uno speculum e delle pinze e, immergendomi nell'intimità della giovane estroversa, inizio ad estrarre ovulini dotati di antenna.
Le infermiere mi guardano sbalordite.
-Cocaina?- chiede un'allieva.
-Macchè, dovresti provare... molto meglio! Brow, ce l'hai il telecomando?-
-Me l'ha fregato Hermann-
-Cazzo....- La faccenda si complica.
-Dov'è Hermann Morr? Ci sono in giro altri ovetti? Con quel telecomando ha il potere sul mondo.-
-Forse lo sa Identità Segreta, dovrebbe essere anche lui qui.-
-Sì... lasciamo stare. Stai meglio?-
Browserfast guarda con l'orgoglio di una mamma la dozzina di ovetti che covava in vagina. Ancora un poco e ripeteva l'esperimento di Konrad Lorentz con le paperelle.
Va beh, ora sta meglio. Deve solo smaltire un po' di sostanze.
-Doc, a lei facciamo gli esami?- insiste l'infermiera con quel suo ago che brandisce come una canna per innaffiare i fiori.
-Ma no! Ci si starano tutti gli strumenti, e poi ci vogliono ore per ricalibrarli!-
Proseguiamo.
Mi mandano una donna, trovata nuda che camminava sul marciapiede.
In realtà non è nuda... cioè è quasi nuda, ma il colore del vestito da lontano, sembra...
Accompagnata dai Carabinieri. Si fanno le cose in grande.
L'appuntato spiccica le generalità: -Picandescò...-
-Eeeehh????-
-Picande... qualcosa...-
-Ma ve lo ha detto lei?-
-Sì, dottò, ma nun se capisc...-
Entra il lettino. Vestito rosa, elegante. La donna ha su una flebo, sta dormendo.
-Si chiama Pink underscore...- sono sicura di non sbagliare.
-Scusi, dottoressa?-
-Pink con la linetta bassa!- e glielo scrivo.
-Bella donna!-
-Dovrebbe leggere come scrive!-
-Una scrittrice?-
-Eccome!-
-E... di cosa scrive?-
-Racconti- taglio corto e sposto la lady a riposare vicino a Browserfast. Se le due donne dovessero vedere Mr Gwyn, potrebbe venirne fuori una situazione incontrollabile.
Mi sto rassegnando all'idea di una sfilata “sui generis” di tutti i più famosi compositori che fanno da lievito in “erotici racconti”. Ormai li vado direttamente a cercare negli elenchi delle persone in attesa, nei diari infermieristici all'accettazione o in quelli dei carabinieri, quando sono coinvolte le forze dell'ordine.
Per esempio: “trovata nuda che ballava il tango.... nuda ma con una rosa rossa fra i denti....”
Chiamo l'infermiera del “triage”.
-Jessy... mandami Alba17...-
-Chi, dottoressa? Mi scusi...-
-Ma sì, la donna trovata che ballava nuda!-
-Ma come fa a sapere....-
-Lasciamo stare... stanza 7.-
Finalmente vedo Alba17 da vicino. Ecco... non mi aspettavo di vederla nuda, però devo dire che ne valeva veramente la pena.
Dorme. Bel corpo, veramente... Sposto il lenzuolo... beh, che cavolo, devo pur visitarla!
Si gira e si sveglia. Mi squadra con occhio corrucciato.
-Yuko???- mi fa. Io mi illumino, ma Alba scoppia in una sguaiata risata, mi indica col dito.
-Sei tu, Alba? Ma che hai bevuto?-
Mi guarda con espressione furbetta e...
-Olè!!!-
Ma “olè” è un ingrediente del tango? o del flamenco, o che so io?
Mi sa che Alba con la storia del tango ci ha fregato tutti.
Si riaddormenta.
Beh, la visita ci vuole comunque.
Insinuo il fonendoscopio sotto un bel seno proporzionato.
Una mano sulla pancia... una rapida ascoltazione al torace... Lei si risveglia, le palpebre che pesano 18 chili...
-Alba17... sei tu?-
-Seeeeeiii tuuuuuu????- mi rifà il verso, e scoppia a ridere.
Mi chiamano dal laboratorio. Il tasso di alcool è così alto che stanno usando il plasma per sterilizzare gli strumenti.
Si affaccia in stanza visita un uomo elegante. Pare stesse accompagnando Alba17.
-Ooohh! Una persona normale, finalmente!-
Mi allunga la mano. -Hermann Morr!- deciso.
-Alè! Siamo ad una svolta! Ma che piacere! Ma cosa vi siete calati questa notte?-
Mi guarda fisso. La mano immobile. Mi sposto ma lo sguardo non mi segue.
-Hermann?-
Non si muove.
Anzi... inizia a inclinarsi da un lato... oscilla un po', poi prosegue, tipo torre di Pisa.
Prima che possa buttarmi a trattenerlo piomba a terra, come una statua di cera del museo di madame Tussauds. Sfiora il lettino dove giace la bella addormentata, ne strappa via il lenzuolo e con suono sordo e cupo pesta una craniata che fa tremare i vetri.
-Ma minchia!!!-
Che situazione del menga! Hermann Morr che zampilla sangue dalla testa, Alba17 che dorme nuda sul lettino e io che mi affanno a finire questo nefando turno di pronto soccorso.
Prontezza di riflessi.
Lancio il lenzuolo a coprire le virtù della tanguera e un pacchetto di garze sulla fronte del maestro.
Brulicare di infermieri. Organizzo una bella TAC encefalo per l'uno e una flebo di zucchero per l'altra. Tanto lo so che non andrò più a casa.
Qui c'è lo zoo di Berlino e se non mi sbatto io, ER subirà un tracollo alla borsa.
Non so più cosa aspettarmi, quando il posto di polizia mi chiama chiedendo un rapido consulto medico per un tizio da portare in questura in stato di fermo.
Beh... per spezzare la monotonia.
Tizio di mezza età, viso pulito, capello grigio...
-Cosa ha fatto?- bisbiglio all'agente di polizia.
-Atti di vandalismo....-
Lo squadro, lui mi fa un cenno col mento, come se mi conoscesse.
Calzoni stracciati sulle ginocchia... Il vandalismo se l'è fatto anche da solo, ma in fondo è la moda.
-Nome?-
-Vandal...-
-Scusi?-
-Vandal70-
-No, scusate, qui c'è un equivoco- e mi rivolgo agli agenti. -Cosa ha fatto di preciso questo signore?-
-Vandalismo-
Va beh... mi sta venendo il mal di testa... peggio di Hermann di sicuro, che ha cercato di aprirsela come una noce di cocco, qui, poco fa.
-Che vandalismi ha commesso?-
E intanto il tizio mi guarda con un'espressione di incoraggiamento.
-Non so, dotto'... c'è scritto sul verbale...-
Leggo.
-No, scusi, qui c'è Vandal70, sull'anagrafica. È il suo nome!-
-Eeeeh dotto', hanno sbagliato riga... del resto, che nome è 'sto “Vandal70”?-
-Lasci stare... lo conosco, si chiama così, è davvero il suo nome-
-E mo'? C'aggià fa?-
-Se vi fidate... vi garantisco che qui forse è l'unico normale, potreste lasciarlo libero, lo tengo in osservazione....-
-L'unico normale???? Ma dotto', se questo è “normale”.... gli altri?????-
Un sospirone dal bocchettone dell'ossigeno.
-Non me ne parli, signor agente....-
Alla fine sembrano soddisfatti di aver risolto il caso di questo pericoloso malfattore: via le manette e Vandal70 è di nuovo un rispettabile scrittore di erotic-pulp.
-A cosa devo il privilegio? Ci conosciamo?-
-Vandal... te lo dico dopo, dammi una mano. Metà dell'A.N.A.L.E. è qui in astanteria. Ormai l'accademia sarà ribattezzata ANALCOLICO, in controtendenza.-
Lo sposto in astanteria, dove lo scrittore inizia a fare un campionario fotografico della fauna del lunedì.
Mi tengo la testa fra le mani. Chi sarà il prossimo. Per chi suonerà ora la campana?
Ma mi chiamano dalla pediatria. Vogliono mandarmi una malata.
-No, per favore, qui vediamo solo adulti, abbiate pazienza. Già oggi è unammmmerda!-
-Ma no, dottoressa, è una donna portata qui per sbaglio!-
-Eh già... perchè adesso le donne finiscono in pediatria per sbaglio.-
-Le giuro, dottoressa! Questa ha bevuto e di brutto!-
Mi ricorda una tipologia ricorrente di malato che stamane si è affezionata a questo pronto soccorso in centro.
-Ma perchè l'hanno portata da voi?-
-Non so... avranno visto il nome!-
Un flash illumina la mia notte, quella tenebra in cui sto scivolando con questo mal di testa pulsante... almeno avessi bevuto anch'io ieri sera, con Browserfast e Mr Gwyn.... ne sarebbe valsa la pena.
-Non mi dire che si chiama “Paoletta”-
-Ma dottoressa! Come fa a saperlo?-
-E ridajè....
-Paoletta80!- la apostrofo quando mi ritrovo vis à vis con la finta bimba.
-Tutuuuuu....- fa il trenino in giro per la stanza e intanto imita il rumore della locomotiva con le dita sulle labbra.
Ho scelto il giorno sbagliato per fare la conoscenza degli scrittori dell'accademia.
Richiamo la pediatria. -Davvero non avete posto da voi?-
Attenzione, codice rosso!
-Proctorragia!- gracchia l'interfono. Volo nella stanza delle urgenze. L'emorragia a livello anale può diventare un'urgenza difficile da gestire. Ripasso nella memoria il numero del chirurgo di guardia mentre mi infilo un doppio paio di guanti.
Donna abbastanza giovane, biondo scuro. Parametri vitali stabili. Un pacco di garze sotto una gonna corta, piazzate a tamponare il sanguinamento rettale.
Bella presenza. Gli infermieri raccolgono i dati, mentre piazzano il monitor di controllo per l'attività del cuore. Gli elettrodi su un petto sodo e prosperoso.
Se non altro, farò il pieno di tette.
La donna almeno è sobria. Ci voleva. Nell'aria c'è un sentore di alcool che sembra di essere in una distilleria.
Prendo in mano il verbale di accettazione.
“Lucrezia”.
“Ma minchia.... possibile che neanche uno.... neanche una si salvi???”
Posso dire di non conoscere la voce degli scrittori dell'A.N.A.L.E., ma di averli visti nudi praticamente tutti.
-Buongiorno, signora.... Lucrezia.... sono il medico... che succede?-
-Eeeh... niente....-
“Etteppareva.... come al solito, hanno le budella in mano e ancora ti dicono le prime cinque o sei frasi inutili di cortesia....”.
-Ma scusi... non le esce sangue da....-
-Dal culo?-
-Ecco, sì... detto con una perifrasi...-
-Beh... si, abbastanza....-
“abbastanza”.....
-Mi dica, Lucrezia, soffre di malattie intestinali? Ha avuto traumi?-
-No, malattie intestinali no.-
-E?-
-Cosa?-
Ecco, se fossi al cinema riderei come una scema di questi siparietti.... ma a me capitano sempre sul posto di lavoro, e il cambio guardia delle due è sempre in ritardo.
-E... ha avuto traumi?- chiedo con uno sguardo dolce e incoraggiante, mente dentro di me il monte Fuji sta esplodendo in zampilli di lava. Però è Lucrezia... come si fa a non volerle bene?
-Un po'.... sì!- ammette con un sorriso ammaliante, quasi orgoglioso.
“Un po' sì”.... adoro queste risposte a metà, queste frasi contraddittorie, gli ossimori. Tipo: ha malattie? No, tranne diabete, ipertensione e cuore. E beh, certo. Prende farmaci? No, tranne.... segue una lista di quindici medicine.
Mi avvicino.
-Lucrezia, che ti hanno fatto? Violenza sessuale?-
-Beh.... “violenza” direi proprio di.... no!-
-Eeee.... “sessuale”?-
Si apre in un sorrisone, una bella dentatura tra labbra fiammeggianti.
Finalmente hanno attaccato tutti i cavi e accendono il monitor.
Un brusio inconfondibile si alza dalla gonna della mia paziente....
Un rumore che ormai conosco, l'interferenza delle onde elettromagnetiche del monitor con....
-Cazzo, gli ovetti!!!-
Lucrezia mi guarda stupefatta e scoppia a ridere.
-Ma dottoressa come fa a....-
-Browserfast!!!! Ma io la strangolo col tubo della flebo!!!-
Lucrezia strabuzza gli occhi e mi guarda come se si trovasse di fronte una donna venuta dal pianeta Uru.
Ma subito viene scossa da contrazioni pelviche che non sembrano affatto spiacevoli.
-Spegnete il monitor!- ordino immediatamente prima che Lucrezia si esibisca in vocalizzi da orgasmo. Mi avvicino alla paziente.
-Dove e quanti ovetti ti sei messa?-
-Ma dottoressa, io non....-
-Lucrezia, rispondi “solo” alle mie domande, solo per un attimo!-
Lucrezia si rassegna, rinuncia a capire.
-Due... forse tre...-
Browserfast questa me la paga. Ma dico: uno non bastava???? Ma è diventata testimonial della Kinder????
Cerco di mantenere tutta la calma di questo mondo.
-”due-forse-tre”.... e.... dove?-
Mi guarda alzando le sopraciglia, oscilla un po' la testa.
-Su, Lucrezia... lato A o lato B?-
-B....- confessa, come se si stesse liberando finalmente di un peso.
Un sospirone, forse ce l'abbiamo fatta.
-E, com'è che adesso sanguini dal lato.... B?-
-Beh... quello è merito di Mr Gwyn!-
La vista mi si annebbia.... Giuro che mi sta venendo una sincope.... “ma cazzooooooooooooo!!!!!” rimbomba nella mia testa. Ormai ho rinunciato ad ogni tipo di ragionamento. Devo mantenere la calma ancora per poco.
-Cioè... spiegami....-
Mi guarda interessata, forse anche rincuorata.
-Tu, o Browserfast.... (non lo voglio sapere!) ti sei infilata nel culo “due-o-tre” ovetti, vibranti al solo schiocco delle dita di una bionda fuori ogni controllo, e Mr Gwyn te li ha spinti bene in fondo???-
-Eh! Deve essere successo così!-
Sembra soddisfatta.
Io... è come se si fosse aperta una voragine sotto i miei piedi e io stessi per essere inghiottita nel fuoco eterno.
Ma minchia, ma io mi dico: ma quante cariole di cyber-ovetti si è portata da Roma quella ragazza posseduta da cento demoni????
E quanti rispettabili autori di un sito di scrittori della letteratura per bene, ora viaggiano con corpi estranei al loro interno, pronti a contorcersi a seguito di un solo “click” di una ragazza e delle sue voglie più inconfessabili?
Ok, mi arrendo....
-Senti, Lucrezia... quegli ovetti vanno tolti, lo sai, vero? Almeno qualcuno, se non tutti!-
-Eh, ma sa di si... almeno qualcuno...-
-Per te, ER non sarà più Erotici Racconti, ma Esplorazione Rettale, lo sai?-
Pondera la questione. Non sembra preoccupata.
-Faccio io o fai tu?- chiedo, ma mi pento subito.
-Beh... la dottoressa sei tu!-
Ecco fatto, ci manca solo che ora con le mie lunghe dita mi metta a frugare nell'intestino di Lucrezia.
-No, beh... senti.... facciamo un clisterino e poi vediamo. Tanto non sanguini più, mi sembra.-
-Sembra anche a me...-
-Dai, ok, urgenza chiusa, un clisterone da due litri e anche Lucrezia aspetta in astanteria, non prima di una radiografia, per vedere che qualche ovetto non abbia preso chissà quale via alternativa!
La tengo in osservazione, ma non dove c'è Mr Gwyn. Con quel pennone potrebbe far nascere nuovi appetiti. E neanche dove c'è Browserfast. Se la bionda rientra in possesso del telecomando, fa una strage. E Hermann è ancora lì con la testa fasciata tipo Gandhi.
Ormai sono sgamata e non mi fregano più, e no, cari colleghi!
-Dai, gli ultimi due!-
-Malena N e Greg, avanti!-
-Mal di pancia, dottoressa.- Fa lei, vestita in pelle, aderente, sensuale da far venire le vertigini. L'altro è piegato in due, sul lettino.
-Vi conoscete?- chiedo ai due.
-Ma certo, dottoressa!-
Bene, possono stare in stanza insieme.
-Test del monitor!- comando alle infermiere che ormai hanno capito l'andazzo e sghignazzano di fronte a tutti questi casi che risolvo con apparente noncuranza.
-Scusi... di cosa si tratta?-
Non rispondo. Accendo il monitor ed il ronzio riappare.
Malena si porta le mani all'inguine in preda a sospiri inequivocabili, mentre Greg mostra segni di miglioramento repentino.
La diagnosi è fatta: intossicazione da ovetto.
-Ma dottoressa, come ha fatto?- Greg è visibilmente soddisfatto.
-Esperienza... Malena, sia sincera: dove e quanti?-
-Ovetti? Beh.... mi faccia pensare un attimo....-
-No, va bene, ha già risposto... Greg, a lei non me la sento di chiederlo, non sono preparata.-
Mi guardano stupiti, ma stanno meglio e tanto basta.
La TAC di Hermann Morr è normale, nessuna lesione traumatica.
Resto un po' delusa. Ok per nessuna complicazione della botta in testa, ma mi aspettavo un cervello chissà come! Due cervelli, una dozzina di lobi! Vabbè, non lo dirò a nessuno, anzi, potrei certificare il falso se ben pagata. Mi riservo di pensarci.
Gli altri piano piano si risvegliano, come le primule in primavera.
Le infermiere che hanno avuto in consegna Mr Gwyn sono visibilmente soddisfatte.
Per l'uomo del sigaro, invece, prescriverò una potente cura ricostituente.
Paoletta80 alla fine è tornata in pediatria dove, col trenino, ha allietato i vari bambini in attesa di cure ed esami, poi, smaltite le sostanze ancora ignote che circolavano dentro di lei, è stata dimessa, e, a braccetto con Pink_ si è riunita al variopinto gruppo dei “membri” dell'A.N.A.L.E..
Chi in qualche momento mi ha riconosciuta, ora si è scordato, forse è meglio.
Senza Identità prende a braccetto Malena, Alba17 sostiene Hermann Morr con una fasciatura che sembra Sandokan. Lo scrittore potrebbe trovare nuovi generi letterari, se mai ce ne fosse bisogno.
Mr Gwyn tra Browserfast e Lucrezia si allontana sorridente. Quale migliore compagnia.
Vandal70 sorregge Greg; pubblicherà un servizio fotografico su ER, mentre Luthien è stata ingaggiata per uno show etnico alla fiera dell'artigianale del Partito Sardo di Azione.
La banda del buco, rivisitazione libera della sigla dell'accademia, come una lenta ritirata di Russia, policroma armata Brancaleone, sciama dal pronto soccorso.
Dopo varie digressioni la sigla ER ha ripreso l'originale significato di “emergency room”, ma per me, in questo preciso momento significa una sola cosa: ESCAPE ROOOOOOMMM!!!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La figa più stretta del mondoracconto sucessivo
Escape from reality
Commenti dei lettori al racconto erotico