Coccole per un amico

di
genere
etero

In questo periodo di stasi esistenziale e sociale, ti tornano alla mente le esperienze della vita, le più belle e piacevoli…

Una volta eravamo in un parco a Milano, io e un mio caro amico del cuore, e lui si era appena lasciato con la moglie. Era così triste, si stava sfogando quasi in lacrime, raccontandomi tutte le vicissitudini della crisi, le litigate, la separazione...Io ero commossa, partecipe del suo dolore e si sa che noi donne ci facciamo prendere dalla tenerezza. Eravamo in una panchina un pò appartata, dietro a delle siepi, ma intorno c'era comunque molta gente, benchè fosse quasi inverno. Devo precisare che io e lui non avevamo mai scopato, benchè amici molto intimi, perché lui era molto fedele a quella zoccola della moglie, ma era evidente che ci piacevamo comunque a pelle...

Durante il suo racconto gli tenevo la mano, lo carezzavo sulla testa, cercavo di rincuorarlo..come una mamma col proprio bimbo. Lo vidi così sconfortato che, ad un certo punto mi è venuto d'istinto abbassarmi sulle sue gambe, appoggiare la mia testa sul suo grembo, guardarlo negli occhi in quella posizione, ma poi non so perché iniziai a strusciarmi un pò e sentire il suo pacco reagire, gonfiarsi. Lui era quasi in lacrime ma percepivo l'eccitazione fisica...anch’io iniziai a eccitarmi, e volli fare qualcosa per risollevargli il morale. Mi guardai in giro, eravamo quasi isolati, gli infilai la mano sotto il cappotto, gli tirai giù la zip e infilai la mano nei pantaloni e nelle calde mutande...il cazzo era bello duro...lui non disse nulla, continuò a parlarmi della moglie quasi in trans...non reagì alle mie manipolazioni...tirai fuori il pisello appena sopra il cappotto e lo scappellai, mettendomelo in bocca e cominciai a succhiarlo dolcemente...come una fidanzatina alle prime armi...lentamente l’ho inghiottito tutto, poi l’ho risucchiato e con la lingua gli coccolavo la cappella. Il cazzo si ingrossò subito tra le mie labbra, divenne enorme...che bello che era!!! Peccato non aver scopato prima, porca miseria.

Lo spompinai pian piano, lui parlava sempre della moglie e mi carezzava dolcemente la testa, era come ipnotizzato...il pisello era enorme, buono, saporito...lo succhiavo con grande gusto...ogni tanto alzavo la testa per guardarmi in giro...certamente qualcuno ci vide, ma nessuna è mai passato tanto vicino. Continuai...il pompino era stupendo, l'aria fredda ci eccitava entrambi, il cazzo bollente in bocca ci stava proprio bene...lo succhiavo sempre piano, godendomi il suo sapore forte e maschio, ogni tanto lo masturbavo mettendomelo sotto il meto per non farlo vedere troppo, e poi lo rimettevo in bocca, sino in gola. Dopo un po', lui cominciò ad ansimare, il pisello tremava, stava per godere, per venire...lo succhiai a fondo, senza aumentare il ritmo, volevo che venisse così, dolcemente...poi un sussulto, gli tremò l'uccello, una serie di schizzate di sborra mi scaldarono la bocca...era una sborrata infinita (poverino, chissà da quanto tempo non si sfogava...)...un fiume di sperma....la presi tutta, la ingoiai completamente con gusto....era buona!

Me lo tenni in bocca a lungo, come una coccola...fino a che non si smosciò completamente, poi con amore glielo rimisi nei pantaloni e mutande, mi alzai e lo baciai in bocca, sporca di sperma. Lui gradì molto...si riprese un pochino, mi ringraziò come un ragazzino delle caramelle ricevute.

Per commenti e suggerimenti scrivimi: marynellabene@libero.it (esclusi maniaci depressivi.)
scritto il
2020-12-18
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