Chiedo scusa

di
genere
poesie

In piedi, ferma sotto la pioggia, non cerco più di proteggermi.
Una pioggia insistente mi sferza, mi bagna i capelli, mi impregna i vestiti.
Non mi difendo più, e la pioggia mi gocciola sulla schiena, sotto gli indumenti.
Una pioggia continua, battente.
Una raffica di gocce corrosive mi consuma i vestiti, mi scivola sui capelli e mi brucia il volto.
I vestiti scompaiono dissolti da queste gocce che graffiano.
Resto nuda e infreddolita sotto la continua tempesta che mi gela e mi consuma.
Le gocce mi scavano, dissolvono il mio corpo che, molecola dopo molecola, impregna la nera terra sotto i miei piedi nudi.
Prima ricoperta dagli schizzi di fango, ora corrosa da questa pioggia caustica.
Pioggia mista a lacrime prima. Pioggia mista a sangue poi.
Il mio sangue mi abbandona, si diluisce nella gelida coltre che, scivolandomi addosso, mi scarnifica.
Ho sbagliato.
Sono stata stupida e insensibile.
Forse anche orgogliosa e impertinente.
Stupida Yuko, stupida.
Hai fatto solo la figura della scema, Yuko. Ora sarai contenta di te stessa.
Yuko insensibile, Yuko indelicata.
Yuko ridicola, Yuko sfacciata e indecorosa.
Sei uscita dal seminato, ti sei inoltrata su un terreno proibito, hai ferito gli animi e riaperto ferite.
Stupida Yuko.
La pioggia mi dissolve lentamente ed io sto in piedi senza proteggermi.
Le forze mi mancano e cado in ginocchio.
La mia pelle si scioglie, il mio sangue penetra nella terra.
Muscoli, ossa e tendini.
La testa piegata in avanti, aspetto il mio destino.
Neanche un soffio di vento mi accompagna, solo questa impietosa, continua, monotona pioggia.
Le ginocchia cedono, le gambe si consumano, il busto ed il volto si avvicinano alla terra per esserne assorbiti.
Percepisco forte il profumo della terra bagnata, il muschio sprigiona i suoi umori.
Yuko si vergogna, Yuko chiede scusa.
Yuko scompare; dissolta in atomi, Yuko restituisce la materia alla terra che gliel'ha donata.
Come un sussurro, libero gli atomi di carbonio, l'azoto ritorna fra le radici dell'erba, l'ossigeno si libra nell'aria, l'idrogeno circola formando nuove molecole di acqua.
Le ultime parti di me scivolano silenziose nelle zolle fredde.
I capelli giacciono ancora mescolandosi ai fili d'erba.
Poi, mentre l'erba si disseta delle gocce di pioggia, il nero crine, come in un ultimo fremito, scompare assorbito dal terreno.
A chiunque è stato ferito dalle mie parole chiedo perdono.
Da un intento che voleva essere buono, ne sono venuti solo pasticci.
Yuko chiede scusa senza aspettarsi di essere perdonata.
Yuko cela la sua onta scomparendo nel terreno profumato di humus.
Ora Yuko non è più.
Ecco, ora non sento più il bruciore della pioggia sulla mia pelle.
Rimane solo un sottile silenzio imperlato del rumore delle gocce sui fili dell'erba.
di
scritto il
2021-03-20
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