Coitus interruptus

di
genere
etero

Ciao, ti racconto una storia, una storia vera di quando ero più piccola.

Così potrebbe iniziare una nonna a parlare ad una nipote, ma non sarebbe una nonna esemplare perché la storia che andrebbe a raccontare, non di quelle morali che si raccontano per educare, non almeno in quelle famiglie tradizionali di cui tanto si parla.

No, qui la storia è di vita vera, di quella vita che a volte fanno le ragazze come me e quindi ve la racconto io.

Correva l'anno 1996 e so già che alcuni staranno pensando con aria beffarda, "in che secolo era?". E certo ho iniziato col parlare di nonne, e ma io non sono nonna al massimo oggi sono una MILF.

A quel tempo immemore frequentavo ancora il liceo, e avevo iniziato il mio percorso di studi dei ragazzi; e sì perché parallelamente alla scuola ordinaria, quella è anche l'età in cui si inizia a sperimentare la vita sociale, quella lontana dalle grinfie dei genitori, e per una voglia di ribellione si tende a esagerare un poco, bè un poco troppo a volte.

Ma nulla di grave eh, solo che la qui presente, oltre ad avere in corpo il sacro fuoco ormonale giovanile, e forse anche per quello, oltre ai primi baci, si dilettava di fellazio.

Non dico tutti i giorni, ma comunque mi davo da fare, certo che non mi sono ripassata tutta la scuola, di certo però in due o tre anni di attività un buon numero di ragazzi hanno conosciuto e spero apprezzato i miei lavoretti di bocca.

E non ero certo la sola dell'istituto, magari però avrei vinto la statistica sul numero dei fortunati, questo sì.

Dove mi adattavo a combinare gli incontri poi è un classico, bagni e parchi pubblici dopo la scuola, un paio di auto dei ragazzi più grandi e di un... e sì anche di un prof, di cui non dirò altro per riservatezza.

Un giorno però esagerai, era l'ora di religione e siccome è l'ora in cui tutto il mondo sembra buono, anche il professore, come cantava Antonello, io me ne stavo buona buona accucciata tra le gambe del bel ragazzo di quinta, il biondo, riccio, fighetto e stronzetto.

Eravamo nel bagno dei maschi, ultimo loculo in fondo, io ci stavo dando dentro e in quei momenti non è che ti curi troppo di quel che accade intorno a te, ed anche lui poi essendo nel momento topico pre eiaculazione, aveva spento il cervello e ci dava dentro con l'ansimare e con le parole poco edificanti.

E sì, mi apostrofava con i nomignoli con cui maschi e femmine invidiosette mi chiamavano a scuola tra di loro, e a dirla tutta in quei momenti mi inorgoglivano pure, significava per me che ero brava in quel che facevo.

E fu proprio in quel momento che sentimmo lo scalpicciare di qualcuno che entrava nei bagni, tutto regolare, capitava a volte di non essere soli, ma questo tipo entrò nel loculo accanto al nostro e poco dopo sentimmo chiaramente che si stava sparando una sega.

Parlava da solo, e ansimava, si lodava persino per come ce l'aveva grosso, io non ce la feci più a continuare il mio lavoro, mi veniva da ridere, guardai in faccia il mio bel biondino e vidi che anche lui rideva divertito, io intanto lo segavo piano, così per mantenerlo in erezione e mentre proseguivamo tra sorrisi divertiti, una leccatina ben in punta da parte mia, sentimmo una frase in cui mi citava "devo fotterla a quella pompinara della terza B, cazzo vengo troia!" - sì lo so non è proprio una frase che vorresti sentir dire nei tuoi confronti, e se me la ricordo così bene è perché mi ferì, ci siamo ricomposti e siamo usciti giusto in tempo per vederlo uscire.

Minchia il brufoloso, panzone dal naso aquilino della quarta, a quello bè sapete quello a cui non fareste nulla nemmeno sulla classica isola deserta? Ebbene sì lui.

L'abbiamo affrontato a muso duro mentre cercava di scivolare via viscidamente com'era, volarono parole grosse e spintoni, fin quando entrò il bidello a separarci.

E scusa Antonello se ti abbiamo rovinata la canzone, ma la realtà è che non c'è un'ora più buona di altre a scuola. Te la rovinano sempre, e forse è per questo che duravano solo cinquanta minuti.

Seguitemi pure per altre storie morali per l'educazione di giovani ragazze.
scritto il
2021-06-07
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