Intervista 7 - In viaggio sottomesso alla collega
di
iosonoimmaginario
genere
dominazione
Mi trovavo completamente nudo in camera di Laura, la mia nuova collega. Ero in ginocchio ai piedi del suo letto a massaggiarle le gambe, eccitato e incredulo. Com'era stato possibile che nel giro di un mese ero stato sottomesso prima da Valeria, una webcam girl, poi da mia moglie, e ora dalla mia collega?
Quest'ultima follia era cominciata quando avvisai mia moglie che avrei viaggiato con Laura la settimana seguente. Laura era una collega della sede di Torino con noi da qualche mese. Mi aveva affiancato già diverse volte al lavoro per essere introdotta nell'ambiente e presentata ai vari clienti.
In viaggio con Laura avrei potuto avere qualche difficoltà ad essere sempre disponibile alle esigenze e alle chiamate di mia mia moglie, e mi ero scusato con Silvia. Lei a mia sorpresa non si era mostrata contrariata, anzi aveva voluto sapere che tipo di donna fosse. Le avevo detto che aveva iniziato da poco, era giovane ed ambiziosa, sembrava una ragazza decisa, ma che non mi dava molta confidenza.
Silvia volle che la invitassi a prendere un caffè, così quando Laura passò da noi per lasciare la macchina mentre io ero preso con i preparativi dell'ultimo minuto le due donne ebbero l'occasione di conoscersi e fare una breve chiacchierata.
Quando sulla porta salutai mia moglie mentre Laura aspettava già in macchina Silvia mi prese le palle in mano e strinse - Comportati bene con Laura. Penso di non sbagliarmi, è la tua compagna di viaggio ideale. Al ritorno le chiederò se sei stato servizievole o se ha da lamentarsi. Hai preso l'elastico per la notte vero?
Silvia lasciò le palle e diede uno schiaffo al cazzo.
Mi voltai verso la macchina. Laura stava osservando e mi chiesi se avesse notato lo schiaffo. L'elastico era una punizione che mi era stata inflitta quando durante una sessione con Valeria ero venuto senza permesso. Serviva per tenermi tirata il più possibile la pelle cazzo e lasciare la cappella scoperta la notte in modo da farla arrossare e tenerla sensibile. Siccome però mi stavo abituando al trattamento ora dovevo usare l'elastico anche durante il giorno, ogni qualvolta lo richiedesse Silvia.
M - Si certo, ce l'ho su anche adesso, ricordi?
S - Bravo maritino ubbidiente!
Salutai Silvia e salii in macchina. Laura mi chiese se era tutto ok con mia moglie. La rassicurai dicendole che a mia moglie piaceva giocare. Laura mi disse che le aveva fatto piacere conoscerla, le sembrava una donna simile a lei, simpatica e diretta.
Notai presto cambiamenti nell'atteggiamento di Laura, era più spavalda e meno riservata del solito. Si era messa le cuffie ad ascoltare la sua musica, ma una volta in autostrada mi chiese se potesse mettersi comoda che il viaggio era lungo e le gambe le dolevano un po' per la sua partita di pallavolo la sera prima.
Le risposi che poteva reclinare il sedile e tirarlo indietro per avere più spazio, ma lei non si limitò a quello, si tolse le scarpe ed appoggiò i piedi al cruscotto, facendo risalire la gonna fino a metà coscia. Laura aveva gambe da sportiva, in gran forma, ricoperte da calze trasparenti e sottili. Lascai l'occhio qualche secondo di troppo tanto che venni subito ripreso - non sbirciamo per favore, mi hai detto che potevo mettermi comoda.
Arrossii, ripensando anche a Silvia che si era raccomandata di comportarmi bene - scusami Laura.
Ma durante il viaggio ad ogni suo movimento la gonna risaliva un po', ed io non riuscivo a resistere alla tentazione di dare un'occhiata quando pensavo che lei non si accorgesse.
Quando ci fermammo per cenare ad un ristorante prima di scendere Laura mi disse - Allora ti sei rifatto gli occhi? Tua moglie mi ha detto che sei timido con le ragazze, a me invece sembri un bel porco.
Rimasi a bocca aperta, Laura con me era stata sempre riservata, parlavamo di lavoro e le solite conversazioni di circostanza, cercai di scusarmi goffamente.
Il nostro cliente ci aveva avvisato del suo ritardo per il traffico, così cenammo veloci solo noi due. Quando arrivò il cameriere ordinò lei. Per lei da bere si prese una birra, per me invece ordino solo dell'acqua - Il mio autista deve guidare, spiegò al cameriere.
La cena filo' via tranquilla parlando dei clienti che avremmo incontrato il giorno dopo. Ci furono solo due momenti di imbarazzo. Dopo aver ordinato Laura disse che doveva usare i servizi, e nell'alzarsi mi disse - Cerca di non guardarmi il culo mentre vado in bagno, ma naturalmente non potei fare a meno di tenerle gli occhi incollati addosso mentre si allontanava sculettando vistosamente.
Durante la cena ad un tratto fece cadere apposta il tovagliolo a terra. Quando mi chinai per raccoglierlo disse ad alta voce, tanto che la gente dei tavoli vicini si voltarono verso di noi - Non approfittarne per sbirciarmi le gambe!
Mi fece arrossire, ma non replicai.
Quando la sera arrivammo in albergo fatto il check-in Laura mi sorprese dicendo - Senti Marco, non ho voglia di guardare la TV tutta la sera, passa da me in camera dopo che hai lasciato la borsa, ho bisogno di un massaggio.
Laura mi aveva lasciato un'altra volta senza parole, ma naturalmente feci come voleva.
Bussai alla sua camera, mi fece entrare.
L - Girati mentre mi cambio.
Mi voltai, sentivo che trafficava coi vestiti - Puoi girarti ora.
Rimasi senza fiato. Indossava solo una canottiera di cotone molto larga e scollata, che lasciava in mostra sia i lati che la parte superiore delle tette, non avrei mai immaginato che le avesse così grosse dai completi che indossava per lavoro. Si era tolta gonna e calze, era rimasta solo con dei corti pantaloncini del pigiama.
L - Non rimanere lì così a bocca aperta. Tua moglie mi ha detto che con le ragazze sei timido ma servizievole. Renditi utile, il viaggio mi ha fatto venire male alle gambe, ho bisogno di un massaggio, li fai mai a tua moglie?
M - A volte..
L - E allora fanne uno anche a me. Mettiti li, di fianco al letto.
Laura si sdraiò, e prese in mano una rivista.
L - Comincia, rilassarmi bene i polpacci che li sento di marmo.
Non potevo crederci, Laura era uno spettacolo e anche a causa dell'elastico che Silvia mi aveva fatto mettere mi venne duro in un attimo, ma cercai ugualmente di concentrarmi sul massaggio. Dopo un paio di minuti però Laura mi fermò - Ma come fai a massaggiarmi così ancora in giacca e cravatta, non vedi quanto sei impacciato? Toglietili per favore.
Effettivamente aveva ragione, levai la giacca e slacciai la cravatta, ma per Laura non era abbastanza - Via anche la camicia, non mi piace vederti tutto sudato.
Rimasi a torso nudo.
L - Non va meglio? Hai un bel fisico per la tua età, vai in palestra?
M - gioco a calcetto e tennis con gli amici e faccio pesi a casa..
L - Senti, che ne dici di passare ai piedi? Questi tacchi mi hanno ucciso. Ti dà fastidio se sono un po' sudati e puzzano un po'?
M - no, non c'è problema, hai dei bei piedi..
L - Mi sembravi il tipo con un debole per i piedini.. li massaggi spesso a tua moglie?
M - Si, a Silvia piace..
L - E che altro ci fai?
Alzai lo sguardo di scatto, Laura ancora una volta mi aveva lasciato a bocca aperta.
Scoppiò in una risata - Ahahah, scherzo! Non diventarmi tutto rosso!
Tornai a concentrarmi sul massaggio, mi dedicai ai piedi per qualche minuto, in silenzio. Pensavo a quello che aveva appena detto Laura, come mi sarebbe piaciuto poterglieli leccare i suoi magnifici piedini.
L - mmmh, ci sai fare, grazie Marco, ma ora risali un po' che mi sento le gambe ancora dure.
Tornai ad occuparmi dei polpacci ma poco dopo Laura mi interruppe insoddisfatta.
L - È scomodo sto letto, e’ troppo grande, passiamo sulla poltroncina.
Una volta accomodata continuo’ - Senti, ma com’e’ che io son qua mezza nuda e tu sei ancora in pantaloni? Non mi sembra giusto, togliti anche quelli, tanto hai i boxer sotto no?
Con l’erezione non potevo certo levarmeli, Laura se ne sarebbe accorta subito, cosi’ cercai di prender tempo - Ma no dai, sono comodo così.
L - sarai comodo ma se vuoi continuare col massaggio ora ti levi i pantaloni. Devi fare ancora le cosce, non dirmi che te le vuoi perdere?
Laura mi sorrise allargando leggermente le gambe. Ero perso e senza pensare a quello che stessi facendo mi calai i pantaloni.
L - Oooh, ma cos’abbiamo li’?
Seguii lo sguardo di Laura, il cazzo era talmente in tiro che la punta spingendo era uscita dai boxer. Arrossii, non sapevo cosa dire.
L - Tua moglie mi ha detto che sei un uomo timido ed ubbidiente, ma si e’ dimenticata di avvisarmi che sei anche un gran porco. Ti sembra normale avercelo cosi’ duro mentre fai un massaggio ad una collega?
Ancora una volta rimasi senza parole - Scusami..
L - Scusami un cazzo! Ora per punizione te ne rimani qua nudo, levati tutto!
M - Ma non posso..
L - Ubbidisci! Tua moglie mi ha assicurato che avresti fatto tutto quello che ti chiedevo.
Era vero, gliel’avevo promesso. Rischiavo di finire ancora più’ nei guai con mia moglie, e non potevo negare quanto mi stesse eccitando stare agli ordini della mia collega. Mi sfilai i boxer, rimanendo completamente nudo davanti a Laura.
L - Wow, ce l’hai bello grosso. Ma cosa gli hai combinato, cos’e’ quell’elastico?
Divenni ancora piu’ rosso.
L - Forza, rispondimi! Perche’ c’hai un elastico al cazzo?
M - Mia moglie me l’ha ordinato, e’ una punizione..
L - Che punizione e’? E perché’ sei stato punito?
M - Devo tenere l’elastico quando vuole Silvia, e in ogni caso durante la notte. Serve per tenermi tirata la pelle del cazzo, e lasciare scoperta la cappella per farla sfregare ed irritare.
L - E perché’ sei in punizione?
Esitai un po’, nell'imbarazzo totale sul momento non seppi inventarmi una scusa - E’ perché’ ho sborrato senza il permesso di mia moglie…
L - Tua moglie controlla quando puoi venire?
Risposi meccanicamente, senza riflettere, ma poi mi fermai quando mi accorsi di quello che stavo dicendo - Si’, da quando ha scoperto…
L - Ha scoperto cosa?
Era inutile provare a tenere il segreto, sapevo che l’avrebbe scoperto in ogni caso - Ha scoperto che facevo di nascosto chiamate via internet dove mi sottomettevo ad una ragazza…
L - Incredibile! ma guarda quanto sei fortunato, da oggi potrai stare sottomesso anche a me dal vivo. E’ ora che si capisca chi e’ che quella importante fra noi due. Farai parlare me quando i clienti ci chiedono qualcosa, e sarò io a prendere le decisioni, capito?
M - mah..
L - Mah un cazzo, e si incomincia subito, in ginocchio!
Ubbidii. Laura mi mise un piede in faccia. Per stasera basta col massaggio, credevi davvero che ti avrei fatto toccare le mie cosce? Baciami i piedi!
Le baciai i piedi senza un attimo di esitazioni, erano bellissimi.
L - Bravo, hai capito subito qual’e’ il tuo posto. Ora tornatene in camera, cosi’ come sei, i vestiti lasciali qua. Chiama subito tua moglie e raccontale tutto quello che e’ successo, non nasconderle nulla. Domattina alle 7 ti voglio qua in camera, nudo ai piedi del letto a rifarmi il massaggio ai piedi e col cazzo in tiro. Buonanotte schiavo!
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Quest'ultima follia era cominciata quando avvisai mia moglie che avrei viaggiato con Laura la settimana seguente. Laura era una collega della sede di Torino con noi da qualche mese. Mi aveva affiancato già diverse volte al lavoro per essere introdotta nell'ambiente e presentata ai vari clienti.
In viaggio con Laura avrei potuto avere qualche difficoltà ad essere sempre disponibile alle esigenze e alle chiamate di mia mia moglie, e mi ero scusato con Silvia. Lei a mia sorpresa non si era mostrata contrariata, anzi aveva voluto sapere che tipo di donna fosse. Le avevo detto che aveva iniziato da poco, era giovane ed ambiziosa, sembrava una ragazza decisa, ma che non mi dava molta confidenza.
Silvia volle che la invitassi a prendere un caffè, così quando Laura passò da noi per lasciare la macchina mentre io ero preso con i preparativi dell'ultimo minuto le due donne ebbero l'occasione di conoscersi e fare una breve chiacchierata.
Quando sulla porta salutai mia moglie mentre Laura aspettava già in macchina Silvia mi prese le palle in mano e strinse - Comportati bene con Laura. Penso di non sbagliarmi, è la tua compagna di viaggio ideale. Al ritorno le chiederò se sei stato servizievole o se ha da lamentarsi. Hai preso l'elastico per la notte vero?
Silvia lasciò le palle e diede uno schiaffo al cazzo.
Mi voltai verso la macchina. Laura stava osservando e mi chiesi se avesse notato lo schiaffo. L'elastico era una punizione che mi era stata inflitta quando durante una sessione con Valeria ero venuto senza permesso. Serviva per tenermi tirata il più possibile la pelle cazzo e lasciare la cappella scoperta la notte in modo da farla arrossare e tenerla sensibile. Siccome però mi stavo abituando al trattamento ora dovevo usare l'elastico anche durante il giorno, ogni qualvolta lo richiedesse Silvia.
M - Si certo, ce l'ho su anche adesso, ricordi?
S - Bravo maritino ubbidiente!
Salutai Silvia e salii in macchina. Laura mi chiese se era tutto ok con mia moglie. La rassicurai dicendole che a mia moglie piaceva giocare. Laura mi disse che le aveva fatto piacere conoscerla, le sembrava una donna simile a lei, simpatica e diretta.
Notai presto cambiamenti nell'atteggiamento di Laura, era più spavalda e meno riservata del solito. Si era messa le cuffie ad ascoltare la sua musica, ma una volta in autostrada mi chiese se potesse mettersi comoda che il viaggio era lungo e le gambe le dolevano un po' per la sua partita di pallavolo la sera prima.
Le risposi che poteva reclinare il sedile e tirarlo indietro per avere più spazio, ma lei non si limitò a quello, si tolse le scarpe ed appoggiò i piedi al cruscotto, facendo risalire la gonna fino a metà coscia. Laura aveva gambe da sportiva, in gran forma, ricoperte da calze trasparenti e sottili. Lascai l'occhio qualche secondo di troppo tanto che venni subito ripreso - non sbirciamo per favore, mi hai detto che potevo mettermi comoda.
Arrossii, ripensando anche a Silvia che si era raccomandata di comportarmi bene - scusami Laura.
Ma durante il viaggio ad ogni suo movimento la gonna risaliva un po', ed io non riuscivo a resistere alla tentazione di dare un'occhiata quando pensavo che lei non si accorgesse.
Quando ci fermammo per cenare ad un ristorante prima di scendere Laura mi disse - Allora ti sei rifatto gli occhi? Tua moglie mi ha detto che sei timido con le ragazze, a me invece sembri un bel porco.
Rimasi a bocca aperta, Laura con me era stata sempre riservata, parlavamo di lavoro e le solite conversazioni di circostanza, cercai di scusarmi goffamente.
Il nostro cliente ci aveva avvisato del suo ritardo per il traffico, così cenammo veloci solo noi due. Quando arrivò il cameriere ordinò lei. Per lei da bere si prese una birra, per me invece ordino solo dell'acqua - Il mio autista deve guidare, spiegò al cameriere.
La cena filo' via tranquilla parlando dei clienti che avremmo incontrato il giorno dopo. Ci furono solo due momenti di imbarazzo. Dopo aver ordinato Laura disse che doveva usare i servizi, e nell'alzarsi mi disse - Cerca di non guardarmi il culo mentre vado in bagno, ma naturalmente non potei fare a meno di tenerle gli occhi incollati addosso mentre si allontanava sculettando vistosamente.
Durante la cena ad un tratto fece cadere apposta il tovagliolo a terra. Quando mi chinai per raccoglierlo disse ad alta voce, tanto che la gente dei tavoli vicini si voltarono verso di noi - Non approfittarne per sbirciarmi le gambe!
Mi fece arrossire, ma non replicai.
Quando la sera arrivammo in albergo fatto il check-in Laura mi sorprese dicendo - Senti Marco, non ho voglia di guardare la TV tutta la sera, passa da me in camera dopo che hai lasciato la borsa, ho bisogno di un massaggio.
Laura mi aveva lasciato un'altra volta senza parole, ma naturalmente feci come voleva.
Bussai alla sua camera, mi fece entrare.
L - Girati mentre mi cambio.
Mi voltai, sentivo che trafficava coi vestiti - Puoi girarti ora.
Rimasi senza fiato. Indossava solo una canottiera di cotone molto larga e scollata, che lasciava in mostra sia i lati che la parte superiore delle tette, non avrei mai immaginato che le avesse così grosse dai completi che indossava per lavoro. Si era tolta gonna e calze, era rimasta solo con dei corti pantaloncini del pigiama.
L - Non rimanere lì così a bocca aperta. Tua moglie mi ha detto che con le ragazze sei timido ma servizievole. Renditi utile, il viaggio mi ha fatto venire male alle gambe, ho bisogno di un massaggio, li fai mai a tua moglie?
M - A volte..
L - E allora fanne uno anche a me. Mettiti li, di fianco al letto.
Laura si sdraiò, e prese in mano una rivista.
L - Comincia, rilassarmi bene i polpacci che li sento di marmo.
Non potevo crederci, Laura era uno spettacolo e anche a causa dell'elastico che Silvia mi aveva fatto mettere mi venne duro in un attimo, ma cercai ugualmente di concentrarmi sul massaggio. Dopo un paio di minuti però Laura mi fermò - Ma come fai a massaggiarmi così ancora in giacca e cravatta, non vedi quanto sei impacciato? Toglietili per favore.
Effettivamente aveva ragione, levai la giacca e slacciai la cravatta, ma per Laura non era abbastanza - Via anche la camicia, non mi piace vederti tutto sudato.
Rimasi a torso nudo.
L - Non va meglio? Hai un bel fisico per la tua età, vai in palestra?
M - gioco a calcetto e tennis con gli amici e faccio pesi a casa..
L - Senti, che ne dici di passare ai piedi? Questi tacchi mi hanno ucciso. Ti dà fastidio se sono un po' sudati e puzzano un po'?
M - no, non c'è problema, hai dei bei piedi..
L - Mi sembravi il tipo con un debole per i piedini.. li massaggi spesso a tua moglie?
M - Si, a Silvia piace..
L - E che altro ci fai?
Alzai lo sguardo di scatto, Laura ancora una volta mi aveva lasciato a bocca aperta.
Scoppiò in una risata - Ahahah, scherzo! Non diventarmi tutto rosso!
Tornai a concentrarmi sul massaggio, mi dedicai ai piedi per qualche minuto, in silenzio. Pensavo a quello che aveva appena detto Laura, come mi sarebbe piaciuto poterglieli leccare i suoi magnifici piedini.
L - mmmh, ci sai fare, grazie Marco, ma ora risali un po' che mi sento le gambe ancora dure.
Tornai ad occuparmi dei polpacci ma poco dopo Laura mi interruppe insoddisfatta.
L - È scomodo sto letto, e’ troppo grande, passiamo sulla poltroncina.
Una volta accomodata continuo’ - Senti, ma com’e’ che io son qua mezza nuda e tu sei ancora in pantaloni? Non mi sembra giusto, togliti anche quelli, tanto hai i boxer sotto no?
Con l’erezione non potevo certo levarmeli, Laura se ne sarebbe accorta subito, cosi’ cercai di prender tempo - Ma no dai, sono comodo così.
L - sarai comodo ma se vuoi continuare col massaggio ora ti levi i pantaloni. Devi fare ancora le cosce, non dirmi che te le vuoi perdere?
Laura mi sorrise allargando leggermente le gambe. Ero perso e senza pensare a quello che stessi facendo mi calai i pantaloni.
L - Oooh, ma cos’abbiamo li’?
Seguii lo sguardo di Laura, il cazzo era talmente in tiro che la punta spingendo era uscita dai boxer. Arrossii, non sapevo cosa dire.
L - Tua moglie mi ha detto che sei un uomo timido ed ubbidiente, ma si e’ dimenticata di avvisarmi che sei anche un gran porco. Ti sembra normale avercelo cosi’ duro mentre fai un massaggio ad una collega?
Ancora una volta rimasi senza parole - Scusami..
L - Scusami un cazzo! Ora per punizione te ne rimani qua nudo, levati tutto!
M - Ma non posso..
L - Ubbidisci! Tua moglie mi ha assicurato che avresti fatto tutto quello che ti chiedevo.
Era vero, gliel’avevo promesso. Rischiavo di finire ancora più’ nei guai con mia moglie, e non potevo negare quanto mi stesse eccitando stare agli ordini della mia collega. Mi sfilai i boxer, rimanendo completamente nudo davanti a Laura.
L - Wow, ce l’hai bello grosso. Ma cosa gli hai combinato, cos’e’ quell’elastico?
Divenni ancora piu’ rosso.
L - Forza, rispondimi! Perche’ c’hai un elastico al cazzo?
M - Mia moglie me l’ha ordinato, e’ una punizione..
L - Che punizione e’? E perché’ sei stato punito?
M - Devo tenere l’elastico quando vuole Silvia, e in ogni caso durante la notte. Serve per tenermi tirata la pelle del cazzo, e lasciare scoperta la cappella per farla sfregare ed irritare.
L - E perché’ sei in punizione?
Esitai un po’, nell'imbarazzo totale sul momento non seppi inventarmi una scusa - E’ perché’ ho sborrato senza il permesso di mia moglie…
L - Tua moglie controlla quando puoi venire?
Risposi meccanicamente, senza riflettere, ma poi mi fermai quando mi accorsi di quello che stavo dicendo - Si’, da quando ha scoperto…
L - Ha scoperto cosa?
Era inutile provare a tenere il segreto, sapevo che l’avrebbe scoperto in ogni caso - Ha scoperto che facevo di nascosto chiamate via internet dove mi sottomettevo ad una ragazza…
L - Incredibile! ma guarda quanto sei fortunato, da oggi potrai stare sottomesso anche a me dal vivo. E’ ora che si capisca chi e’ che quella importante fra noi due. Farai parlare me quando i clienti ci chiedono qualcosa, e sarò io a prendere le decisioni, capito?
M - mah..
L - Mah un cazzo, e si incomincia subito, in ginocchio!
Ubbidii. Laura mi mise un piede in faccia. Per stasera basta col massaggio, credevi davvero che ti avrei fatto toccare le mie cosce? Baciami i piedi!
Le baciai i piedi senza un attimo di esitazioni, erano bellissimi.
L - Bravo, hai capito subito qual’e’ il tuo posto. Ora tornatene in camera, cosi’ come sei, i vestiti lasciali qua. Chiama subito tua moglie e raccontale tutto quello che e’ successo, non nasconderle nulla. Domattina alle 7 ti voglio qua in camera, nudo ai piedi del letto a rifarmi il massaggio ai piedi e col cazzo in tiro. Buonanotte schiavo!
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