Grazie popcorn- atto secondo-
di
Serena Rossi
genere
etero
Eh si, con Mauro alla fine il rapporto di vicinato aveva portato da sempre a giocare, stuzzicandoci l'un l'altra senza portare mai a veramente nulla di concreto.
Per questo quella sera decisi di sorprenderlo a bruciapelo dicendogli che volevo fargli un pompino, che poi diciamolo, non era nemmeno così sicura che mi avrebbe presa sul serio...
Invece eccoci qua ancora nudi dopo un breve riposo a guardarci un pò imbarazzati, io con ancora in bocca il sapore del suo sperma, decisamente molto carica per non avere ancora raggiunto l'orgasmo, ma determinata più che mai a non concludere così la serata. Chissà mai che un'altra occasione non dovesse più capitare.
Vedendolo ancora pigramente disteso supino ho deciso di sedermi con il pube sopra sul viso, se proprio non si fosse ridestato avrei almeno goduto così.
Ho incominciato in modo lento e costante a strofinare la mia figa sulla sua bocca, sentivo il calore e l'umidità delle sue labbra. Il piacere lentamente, molto lentamente stava crescendo, e per lunghissimi istanti mi sono persa come in una catarsi.
Finchè d'improvviso mi sono sentita presa dalle sue mani forti prima per i fianchi e poi pei i glutei, mi stringevano come una tenaglia, ero completamente impossibilitata a muovermi. Lui intanto aveva estratto la sua lingua come una spada, e con una furia cieca con essa mi scopava, poi la estraeva e con la stessa energia mi lavorava il clitoride, per poi affondarla di nuovo e poi rialternava senza soluzione di continuità.
Adesso il piacere era davvero forte, intenso, devastante, mi sono aggrappata con le mani alla spalliera come ad un' ancora.
Nonostante l'orgasmo lui non accennava a rallentare, era come un indemoniato. Io non potevo assolutamente muovermi bloccata come ero. D'istinto ho staccato la mano sinistra dalla spalliera e portandola dietro la mia schiena ho cercato il suo cazzo.
CAZZO!! quella che trovato era un'altra spada oltre alla sua lingua, questa di acciaio purissimo, non lo avevo sentito così duro nemmeno al primo giro. Segno che il suo ottimo lavoro di bocca era servito non solo a me...
"Mauro fammi staccare, voglio che mi scopi..."
Lentamente ha lasciato la presa in modo che io potessi indietreggiare quel tanto per poterlo infilare.
La spada era talmente dura, io così eccitata che dopo nemmeno un minuto avevo già raggiunto un altro orgasmo.
Poi i ricordi si fanno davvero confusi, ho solamente l'immagine di me che ripresa saldamente la spalliera del letto saltavo come una ossessa su quella spada senza rallentare mai. Gli orgasmi a ripetizione mi sfinivano, la sua pancia era oramai un lago di miei umori. Quando mi ha detto che stava per venire l'ho sentito appena, di sicuro non ho rallentato nemmeno allora, ho dovuto farlo obtorto collo quando lui oramai perso di vigore mi si era sfilato....
Sorridente e oramai soddisfatta gli ho sorriso dicendogli "mi raccomando che non vengano mai meno i popcorn in questa casa...."
Per questo quella sera decisi di sorprenderlo a bruciapelo dicendogli che volevo fargli un pompino, che poi diciamolo, non era nemmeno così sicura che mi avrebbe presa sul serio...
Invece eccoci qua ancora nudi dopo un breve riposo a guardarci un pò imbarazzati, io con ancora in bocca il sapore del suo sperma, decisamente molto carica per non avere ancora raggiunto l'orgasmo, ma determinata più che mai a non concludere così la serata. Chissà mai che un'altra occasione non dovesse più capitare.
Vedendolo ancora pigramente disteso supino ho deciso di sedermi con il pube sopra sul viso, se proprio non si fosse ridestato avrei almeno goduto così.
Ho incominciato in modo lento e costante a strofinare la mia figa sulla sua bocca, sentivo il calore e l'umidità delle sue labbra. Il piacere lentamente, molto lentamente stava crescendo, e per lunghissimi istanti mi sono persa come in una catarsi.
Finchè d'improvviso mi sono sentita presa dalle sue mani forti prima per i fianchi e poi pei i glutei, mi stringevano come una tenaglia, ero completamente impossibilitata a muovermi. Lui intanto aveva estratto la sua lingua come una spada, e con una furia cieca con essa mi scopava, poi la estraeva e con la stessa energia mi lavorava il clitoride, per poi affondarla di nuovo e poi rialternava senza soluzione di continuità.
Adesso il piacere era davvero forte, intenso, devastante, mi sono aggrappata con le mani alla spalliera come ad un' ancora.
Nonostante l'orgasmo lui non accennava a rallentare, era come un indemoniato. Io non potevo assolutamente muovermi bloccata come ero. D'istinto ho staccato la mano sinistra dalla spalliera e portandola dietro la mia schiena ho cercato il suo cazzo.
CAZZO!! quella che trovato era un'altra spada oltre alla sua lingua, questa di acciaio purissimo, non lo avevo sentito così duro nemmeno al primo giro. Segno che il suo ottimo lavoro di bocca era servito non solo a me...
"Mauro fammi staccare, voglio che mi scopi..."
Lentamente ha lasciato la presa in modo che io potessi indietreggiare quel tanto per poterlo infilare.
La spada era talmente dura, io così eccitata che dopo nemmeno un minuto avevo già raggiunto un altro orgasmo.
Poi i ricordi si fanno davvero confusi, ho solamente l'immagine di me che ripresa saldamente la spalliera del letto saltavo come una ossessa su quella spada senza rallentare mai. Gli orgasmi a ripetizione mi sfinivano, la sua pancia era oramai un lago di miei umori. Quando mi ha detto che stava per venire l'ho sentito appena, di sicuro non ho rallentato nemmeno allora, ho dovuto farlo obtorto collo quando lui oramai perso di vigore mi si era sfilato....
Sorridente e oramai soddisfatta gli ho sorriso dicendogli "mi raccomando che non vengano mai meno i popcorn in questa casa...."
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