Educazione sessuale 3/4
di
LanA
genere
orge
La lingua di mia madre si insinuò subito fra le mie labbra, aprii la bocca e risposi al bacio, mentre mio padre si spogliava.
Ci baciammo a lungo, aspirandoci le lingue e insinuandole profondamente nelle bocche, poi mia madre si mise sotto di me, mi fece girare e nella posizione di 69 iniziò a leccarmi la figa.
– Fai come me, lecca il clitoride, poi fai entrare la punta della lingua nella figa, lecca, succhia, mordimi –
Dimostrai di essere una brava allieva, in breve sentii mia madre mugolare di piacere e raggiunse l’orgasmo.
Mi riempì la bocca col suo nettare, ma mentre stavo per venire, anch’io sentii una pressione sulla mia fighetta e la cappella di mio padre entrò con facilità in quel buco bagnato.
- Aspetta a venire - mi disse - fatti scopare alla pecorina, poi veniamo insieme -.
I colpi di mio padre si fecero subito rapidi, evidentemente la nostra lesbicata lo aveva eccitato troppo.
Sentii il suo cazzo irrigidirsi e al momento di sborrare si tolse per far colare la sua sborra sulla lingua di mia madre, che era rimasta sotto di me, leccando i testicoli di mio padre mentre mi scopava.
Quello fu l’inizio delle scopate a tre.
Il più delle volte mio padre mi scopava da sola, ma quando voleva qualche cosa di speciale ci faceva mettere nude sul lettone, e dopo la solita lesbicata ci scopava a turno.
Un paio di anni dopo, mio padre dovette assentarsi per circa un mese da casa per lavoro.
La voglia mia e di mia madre del suo cazzo si faceva sempre più forte, non ci bastava più leccarci e masturbarci con le dita, le banane, le carote o candele, tutto quello che poteva entrare lo mettevamo nelle nostre fighe.
Un giorno mia madre tornò a casa con un voluminoso pacchetto, e mi disse che era andata al sexy shop per procurarsi l’occorrente per soddisfarci.
Dal pacchetto uscirono un paio di vibratori di diverse dimensioni, uno con due teste e uno strap on.
Inutile dire che ci precipitammo in camera da letto, ci spogliammo in un attimo e iniziammo a masturbarci con un vibratore per uno, poi passammo a quello doppio, inserito profondamente nelle due fighe che si strusciavano una contro l’altra.
Poi mai madre indossò lo strap on, mi fece mettere alla pecorina e mi scopò sino a farmi godere sotto i suoi colpi, poi se lo sfilò e me lo fece indossare.
-Aspetta, voglio fare un nuovo gioco -.
CONTINUA ...
Ci baciammo a lungo, aspirandoci le lingue e insinuandole profondamente nelle bocche, poi mia madre si mise sotto di me, mi fece girare e nella posizione di 69 iniziò a leccarmi la figa.
– Fai come me, lecca il clitoride, poi fai entrare la punta della lingua nella figa, lecca, succhia, mordimi –
Dimostrai di essere una brava allieva, in breve sentii mia madre mugolare di piacere e raggiunse l’orgasmo.
Mi riempì la bocca col suo nettare, ma mentre stavo per venire, anch’io sentii una pressione sulla mia fighetta e la cappella di mio padre entrò con facilità in quel buco bagnato.
- Aspetta a venire - mi disse - fatti scopare alla pecorina, poi veniamo insieme -.
I colpi di mio padre si fecero subito rapidi, evidentemente la nostra lesbicata lo aveva eccitato troppo.
Sentii il suo cazzo irrigidirsi e al momento di sborrare si tolse per far colare la sua sborra sulla lingua di mia madre, che era rimasta sotto di me, leccando i testicoli di mio padre mentre mi scopava.
Quello fu l’inizio delle scopate a tre.
Il più delle volte mio padre mi scopava da sola, ma quando voleva qualche cosa di speciale ci faceva mettere nude sul lettone, e dopo la solita lesbicata ci scopava a turno.
Un paio di anni dopo, mio padre dovette assentarsi per circa un mese da casa per lavoro.
La voglia mia e di mia madre del suo cazzo si faceva sempre più forte, non ci bastava più leccarci e masturbarci con le dita, le banane, le carote o candele, tutto quello che poteva entrare lo mettevamo nelle nostre fighe.
Un giorno mia madre tornò a casa con un voluminoso pacchetto, e mi disse che era andata al sexy shop per procurarsi l’occorrente per soddisfarci.
Dal pacchetto uscirono un paio di vibratori di diverse dimensioni, uno con due teste e uno strap on.
Inutile dire che ci precipitammo in camera da letto, ci spogliammo in un attimo e iniziammo a masturbarci con un vibratore per uno, poi passammo a quello doppio, inserito profondamente nelle due fighe che si strusciavano una contro l’altra.
Poi mai madre indossò lo strap on, mi fece mettere alla pecorina e mi scopò sino a farmi godere sotto i suoi colpi, poi se lo sfilò e me lo fece indossare.
-Aspetta, voglio fare un nuovo gioco -.
CONTINUA ...
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Christine, la prof. di Francese -7- (continua)racconto sucessivo
Marinella, diario di una novella troia -6- (continua)
Commenti dei lettori al racconto erotico