Ricordo la prima volta
di
templare francesco
genere
gay
Fino a quel giorno, che ancora ricordo dove per la prima volta ebbi il battesimo del mio culo, le mie esperienze sessuali si erano limitate con altri ragazzi alla masturbazione e qualche volta ad infilarci un dito nel culo durante la masturbazione. Devo dire che sentire qualcosa dentro di me che si muoveva mentre venivo masturbato era una sensazione piacevole. Col tempo mi resi conto che quello non mi bastava più e che volevo sentire dentro di me qualcosa di più grosso e caldo.
L’occasione non venne subito ma fu da me coltivata. Casa nostra era frequentata da un amico di famiglia che viveva da solo. Nella mia fantasia mi vedevo nudo mentre Carlo (nome di fantasia) mi penetrava.
Iniziai in qualche modo a provocare Marco. Quando indossava i pantaloncini corti, facevo uscire di lato il mio pistolino. Delle volte passandoli accanto mi strofinavo su di lui. Un’altra volta sono entrato nel gabinetto mentre c’era già lui, con il pistolino in mano e poi scusandomi.
Una domenica dopo pranzo mentre ero seduto sul divano a guardare la tv, lui venne a sedersi accanto a me e mi chiese da quanto tempo non mi masturbavo, risposi che non ricordavo. La cosa fini lì. Prima di andarsene Carlo mi venne a salutare e in orecchio mi disse “domani mattina vengo a trovarti” e sene andò. Durante la settimana in ero a casa sempre da solo, i miei rientravano dopo le 18.
Quella notte non dormii pensando a Carlo e a quello che sarebbe successo.
La mattina dopo verso le 9 suono il campanello era Carlo. Quando entro mi saluto e mi disse oggi abbiamo tutto il tempo di divertirci. Mi disse di andare nella mia camera. Mi diede un bacio sulle labbra e inizio a spogliarmi. Mi distese sul letto, inizio ad accarezzarmi, soffermandosi sui capezzoli, prese in mano il mio pistolino che era gia duro. Mi scapello lentamente e prese a masturbarmi mentre con un dito esplorava il mio buco. Si soffermo un attimo e poi lo introdusse cominciando ad andare su e giù e rigirandolo dentro. Sapevo quello che sarebbe successo, era quello che volevo, ma adesso avevo paura. Carlo si spoglio, aveva un cazzo grosso e lungo, ero certo che non sarebbe entrato.
Mi fece girare a pancia sotto, mi allargo le gambe. Mi aprii il culo e comincio a leccarmi il buco, introdusse un dito e prese ad andare su e giù cercando di allargarlo Infilo il secondo e poi il terzo. Andava dentro e fuori. Mentre lo faceva provavo delle emozioni fortissime e un piacere che non avevo mai provato. Mi fece girare di nuovo a pancia in su. Avvicino il suo cazzo alle mie labbra e mi disse di leccarlo. Prima lo baciai, cominciai a leccarlo, aprii la bocca, era talmente grosso che facevo fatica ad ingoiarlo, avevo dei conati di vomito. Continuai fino ad ingoiarlo tutto. Presi così ad andare su e giù con la bocca.
Mise due cuscini sotto la schiena mi fece divaricare le gambe, si sputo sulla sua mano e mi bagno il buco lo fece varie volte. Mi disse “Adesso te lo infilo tutto dentro vedrai che ci divertiremo, in fondo era questo che volevi” Lo pregai di fare piano.
Con una mano strinse il suo cazzo l’avvicinò piano piano al buchino ancora vergine che aspettava di essere aperto. Chiusi gli occhi le mie dita afferrarono strette il lenzuolo. La sua cappella sfiorò il buchetto, si appoggio si fermo un attimo. Ispirai profondamente. Prese a spingere per farsi largo nel mio culo che faceva molta resistenza. Spinse. Ma non riusciva ad entrare spinse più forte. Lanciai un urlo era entrato con la sua cappella. Mi sembrava di essere stato lacerato. Si fermo mi chiese se faceva male non dissi niente, ero risoluto a prendermi il mio piacere e a darlo.
Spinse ancora. Trattenni un lamento. Inspirai e sentii forzare la via. Il suo cazzo era entrato tutto. Mi morsi il labbro. Si era fatto largo senza scrupoli nella mia parte più intima e fragile. Sapere che era dentro di me, mi rendeva felice.” Fissai quell’uomo per un lungo istante, poi annuì e lui spinse nuovamente il suo cazzo in profondità. Gemetti, deglutii, alcune lacrime cominciarono a scendere. Il dolore era forte, ma forte era anche la mia voglia. Lui prese a muovere il bacino avanti e indietro. L’asta del suo cazzo appariva e scompariva ritmicamente dentro il mio culo. Era surreale ed eccitante. Ero percorso da un’ebrezza che non avevo mai provato prima. Non era solo il piacere del suo cazzo che scivolava in quel luogo caldo e morbido che era il mio culo, ma il sapere che stavo dando piacere ad un'altra persona. I miei gemiti divennero più sommessi. Il dolore stava lasciando spazio a un nuovo piacere. Un piacere incontrollato, completamente dipendente da un’altra persona. Ero alla sua mercé. Quel potere di controllo, di dominio che aveva su di me mi affascinava. Mi ero lasciato aprire le gambe, mi ero presentato inerme e fiducioso, lasciando che mi penetrasse, che mi aprisse le carni, perché entrambi volevamo godere. Vedevo il suo cazzo che entrava e usciva dal mio culo. Lui ogni tanto si fermava. Non capivo perché. Volevo che continuasse a muoversi dentro di me. Mi disse che lo faceva per poter durare di più prima di sborrare. Avremmo così goduto più intensamente. Quella mia prima vera inculata, me la ricordo ancora. Fu si dolorosa ma la sensazione che provai quando lui venne lo ricordo ancora oggi. Mentre mi riempiva il culo con il suo liquido io sborravo senza toccarmi. Aveva messo il suo liquido dentro di me. Mi abbraccio, mi bacio sulle labra e restammo per un po' uniti. Sentii il suo cazzo che lentamente usciva dal mio culo. Mi sentivo il sedere e le cosce appiccicaticce andai in bagno per pulirmi ma assieme alla sua sborra vidi anche del sangue. Mi aveva rotto il culo ma mi era piaciuto. I miei sogni e desideri si erano realizzati e da quel avrei sempre tratto piacere dal mio culo. Carlo rimase con me tutto il giorno.
L’occasione non venne subito ma fu da me coltivata. Casa nostra era frequentata da un amico di famiglia che viveva da solo. Nella mia fantasia mi vedevo nudo mentre Carlo (nome di fantasia) mi penetrava.
Iniziai in qualche modo a provocare Marco. Quando indossava i pantaloncini corti, facevo uscire di lato il mio pistolino. Delle volte passandoli accanto mi strofinavo su di lui. Un’altra volta sono entrato nel gabinetto mentre c’era già lui, con il pistolino in mano e poi scusandomi.
Una domenica dopo pranzo mentre ero seduto sul divano a guardare la tv, lui venne a sedersi accanto a me e mi chiese da quanto tempo non mi masturbavo, risposi che non ricordavo. La cosa fini lì. Prima di andarsene Carlo mi venne a salutare e in orecchio mi disse “domani mattina vengo a trovarti” e sene andò. Durante la settimana in ero a casa sempre da solo, i miei rientravano dopo le 18.
Quella notte non dormii pensando a Carlo e a quello che sarebbe successo.
La mattina dopo verso le 9 suono il campanello era Carlo. Quando entro mi saluto e mi disse oggi abbiamo tutto il tempo di divertirci. Mi disse di andare nella mia camera. Mi diede un bacio sulle labbra e inizio a spogliarmi. Mi distese sul letto, inizio ad accarezzarmi, soffermandosi sui capezzoli, prese in mano il mio pistolino che era gia duro. Mi scapello lentamente e prese a masturbarmi mentre con un dito esplorava il mio buco. Si soffermo un attimo e poi lo introdusse cominciando ad andare su e giù e rigirandolo dentro. Sapevo quello che sarebbe successo, era quello che volevo, ma adesso avevo paura. Carlo si spoglio, aveva un cazzo grosso e lungo, ero certo che non sarebbe entrato.
Mi fece girare a pancia sotto, mi allargo le gambe. Mi aprii il culo e comincio a leccarmi il buco, introdusse un dito e prese ad andare su e giù cercando di allargarlo Infilo il secondo e poi il terzo. Andava dentro e fuori. Mentre lo faceva provavo delle emozioni fortissime e un piacere che non avevo mai provato. Mi fece girare di nuovo a pancia in su. Avvicino il suo cazzo alle mie labbra e mi disse di leccarlo. Prima lo baciai, cominciai a leccarlo, aprii la bocca, era talmente grosso che facevo fatica ad ingoiarlo, avevo dei conati di vomito. Continuai fino ad ingoiarlo tutto. Presi così ad andare su e giù con la bocca.
Mise due cuscini sotto la schiena mi fece divaricare le gambe, si sputo sulla sua mano e mi bagno il buco lo fece varie volte. Mi disse “Adesso te lo infilo tutto dentro vedrai che ci divertiremo, in fondo era questo che volevi” Lo pregai di fare piano.
Con una mano strinse il suo cazzo l’avvicinò piano piano al buchino ancora vergine che aspettava di essere aperto. Chiusi gli occhi le mie dita afferrarono strette il lenzuolo. La sua cappella sfiorò il buchetto, si appoggio si fermo un attimo. Ispirai profondamente. Prese a spingere per farsi largo nel mio culo che faceva molta resistenza. Spinse. Ma non riusciva ad entrare spinse più forte. Lanciai un urlo era entrato con la sua cappella. Mi sembrava di essere stato lacerato. Si fermo mi chiese se faceva male non dissi niente, ero risoluto a prendermi il mio piacere e a darlo.
Spinse ancora. Trattenni un lamento. Inspirai e sentii forzare la via. Il suo cazzo era entrato tutto. Mi morsi il labbro. Si era fatto largo senza scrupoli nella mia parte più intima e fragile. Sapere che era dentro di me, mi rendeva felice.” Fissai quell’uomo per un lungo istante, poi annuì e lui spinse nuovamente il suo cazzo in profondità. Gemetti, deglutii, alcune lacrime cominciarono a scendere. Il dolore era forte, ma forte era anche la mia voglia. Lui prese a muovere il bacino avanti e indietro. L’asta del suo cazzo appariva e scompariva ritmicamente dentro il mio culo. Era surreale ed eccitante. Ero percorso da un’ebrezza che non avevo mai provato prima. Non era solo il piacere del suo cazzo che scivolava in quel luogo caldo e morbido che era il mio culo, ma il sapere che stavo dando piacere ad un'altra persona. I miei gemiti divennero più sommessi. Il dolore stava lasciando spazio a un nuovo piacere. Un piacere incontrollato, completamente dipendente da un’altra persona. Ero alla sua mercé. Quel potere di controllo, di dominio che aveva su di me mi affascinava. Mi ero lasciato aprire le gambe, mi ero presentato inerme e fiducioso, lasciando che mi penetrasse, che mi aprisse le carni, perché entrambi volevamo godere. Vedevo il suo cazzo che entrava e usciva dal mio culo. Lui ogni tanto si fermava. Non capivo perché. Volevo che continuasse a muoversi dentro di me. Mi disse che lo faceva per poter durare di più prima di sborrare. Avremmo così goduto più intensamente. Quella mia prima vera inculata, me la ricordo ancora. Fu si dolorosa ma la sensazione che provai quando lui venne lo ricordo ancora oggi. Mentre mi riempiva il culo con il suo liquido io sborravo senza toccarmi. Aveva messo il suo liquido dentro di me. Mi abbraccio, mi bacio sulle labra e restammo per un po' uniti. Sentii il suo cazzo che lentamente usciva dal mio culo. Mi sentivo il sedere e le cosce appiccicaticce andai in bagno per pulirmi ma assieme alla sua sborra vidi anche del sangue. Mi aveva rotto il culo ma mi era piaciuto. I miei sogni e desideri si erano realizzati e da quel avrei sempre tratto piacere dal mio culo. Carlo rimase con me tutto il giorno.
3
voti
voti
valutazione
2.7
2.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Luca terza parteracconto sucessivo
L'Inculata
Commenti dei lettori al racconto erotico