Il collegio
di
templare francesco
genere
gay
Sono nato in un paesino della campagna veneta negli anni 60, dove parlare di sesso era tabù. Quindi le domande che da bambino mi facevo quando il mio pisellino diventava duro restavano senza risposta. Al termine delle elementari i miei decisero di mettermi in collegio per poter farmi studiare. Il collegio era gestito da preti e non costava nulla.
Fu in quelli anni che feci conoscenza con il sesso.
Ricordo che dormivamo in camerate di 30 letti e la privacy non esisteva. Sono sempre stato un bambino timido e introverso e ho sempre faticato a trovare degli amici. In collegio ero sempre oggetto di scherzi e burle per via di un problema che avevo e che certamente in camerata non potevo nascondere. Facevo ancora la pipi a letto e questo era per me molto umiliante. Quando i miei genitori trovarmi i venivano chiedevo loro di poter tornare a casa spiegando il motivo. All’ultima loro visita decisero di andare a parlare con don Mario che era uno dei responsabile raccontando il mio problema.
Quella stessa sera mentre ci stavamo preparando ad andare a letto, venne in camera Antonio un ragazzo del liceo che aiutava don Mario, con altri due ragazzi. Mi disse di preparare la mia roba che venivo trasferito in un'altra camera. Prima di uscire Antonio disse agli altri ragazzi che se avessero continuato a prendermi in giro gli avrebbe presi a sberle. Quella sera fu l’inizio del mio addestramento al sesso.
In camera con Antonio c’erano altri 6 ragazzi tutti più grandi di me. Appena entrai mi salutarono, Antonio mi disse che anche gli altri avevano avuto o ancora avevano il mio stesso problema. Mi indico il mio letto e disse al mio vicino Andrea; che da quel momento ero sotto la sua responsabilità. A metà notte fui svegliato da Andrea che mi disse di andare in bagno a fare la pipi. Mi accompagno in bagno e stette a guardare. Mi vergognavo farmi vedere anche perché avevo il pistolino dritto. Mentre facevo pipi Andrea prese in mano il mio cazzetto e cominciò a scappellarmi. Era la prima volta, che qualcuno mi toccava, dopo un po' cominciai a sentire un brivido che mi saliva dal basso ventre e vennero fuori alcune gocce, che credevo fossero pipi. Andrea si mise a ridere e mi chiese se mi era piaciuto. Risposi di si. Alla mattina mentre stavamo rifacendo i nostri letti, racconto a tutti che mi aveva masturbato e disse anche che per la mia età avevo un attrezzo bello grosso, lungo e che sborravo già. Tutti gli altri mi chiesero di farglielo vedere. Non sapevo cosa volesse dire sborrare e quindi lo chiesi ad Andrea, che mi disse che era quel liquido che era uscito mentre mi toccava.
Una notte non feci in tempo a svegliarmi per andare in bagno. Chiamai Andrea e gli dissi che avevo pisciato a letto. Si alzo mi fece spogliare e mi prese a letto con lui. Prima di addormentarci mi masturbo e mi chiese di farlo anch’io a lui.
Sapevo che quello che stavo facendo era peccato, ma avevo trovato degli amici e non volevo perderli. Il sabato pomeriggio era dedicato alle confessioni, andai da don Mario e mi confessai. Lui mi chiese quante volte era successo se mi era piaciuto, alla fine mi disse che non era proprio grave quello che avevo fatto e che se succedeva di nuovo bastava dire tre preghiere. Quella sera una volta in camera Andrea mi fece sedere sul letto, si spoglio e si mise di fronte a me, invitandomi a masturbarlo e a giocare con i suoi testicoli. Mentre lo facevo mi accarezzava la testa e lentamente avvicino la sua cappella alla mia bocca, mi chiese di leccarlo, sulla cappella erano comparse alcune gocce che allora con la lingua leccai, il sapore non era male leggermente salato, continuai a leccare. Andrea apprezzava quello che stavo facendo e mi incito a prenderlo tutto in bocca. Il sapore e il profumo della sua pelle era buono. Aprii la bocca e a fatica lo feci entrare tutto e iniziai un lento movimento di avanti e indietro. Mentre gli facevo il bocchino sentii il mio cazzo che drizzava e premeva contro le mutande, le scostai e lo presi in mano iniziando a masturbarmi. Sapevo che gli altri ragazzi ci stavano guardando ma non mi interessava ero troppo impegnato a godere e a far godere. Mentre mi masturbavo aumentava il piacere di sentire in bocca il sapore del suo cazzo che mi sembrava sempre più gustoso. Cercavo di farlo entrare tutto in bocca scappellandolo il più possibile ripresi ad accarezzarli i testicoli e all’improvviso sentii un fremito alla base del mio cazzo sborrai senza toccarmi, mentre Andrea mi riempiva la bocca con il suo sperma leggermente salato e denso. Ingoiai tutto. Continuai a succhiare fino all’ultima goccia fino a quando il suo cazzo perse l’erezione. Avevo fatto il mio primo bocchino e mi era piaciuto.
Fu in quelli anni che feci conoscenza con il sesso.
Ricordo che dormivamo in camerate di 30 letti e la privacy non esisteva. Sono sempre stato un bambino timido e introverso e ho sempre faticato a trovare degli amici. In collegio ero sempre oggetto di scherzi e burle per via di un problema che avevo e che certamente in camerata non potevo nascondere. Facevo ancora la pipi a letto e questo era per me molto umiliante. Quando i miei genitori trovarmi i venivano chiedevo loro di poter tornare a casa spiegando il motivo. All’ultima loro visita decisero di andare a parlare con don Mario che era uno dei responsabile raccontando il mio problema.
Quella stessa sera mentre ci stavamo preparando ad andare a letto, venne in camera Antonio un ragazzo del liceo che aiutava don Mario, con altri due ragazzi. Mi disse di preparare la mia roba che venivo trasferito in un'altra camera. Prima di uscire Antonio disse agli altri ragazzi che se avessero continuato a prendermi in giro gli avrebbe presi a sberle. Quella sera fu l’inizio del mio addestramento al sesso.
In camera con Antonio c’erano altri 6 ragazzi tutti più grandi di me. Appena entrai mi salutarono, Antonio mi disse che anche gli altri avevano avuto o ancora avevano il mio stesso problema. Mi indico il mio letto e disse al mio vicino Andrea; che da quel momento ero sotto la sua responsabilità. A metà notte fui svegliato da Andrea che mi disse di andare in bagno a fare la pipi. Mi accompagno in bagno e stette a guardare. Mi vergognavo farmi vedere anche perché avevo il pistolino dritto. Mentre facevo pipi Andrea prese in mano il mio cazzetto e cominciò a scappellarmi. Era la prima volta, che qualcuno mi toccava, dopo un po' cominciai a sentire un brivido che mi saliva dal basso ventre e vennero fuori alcune gocce, che credevo fossero pipi. Andrea si mise a ridere e mi chiese se mi era piaciuto. Risposi di si. Alla mattina mentre stavamo rifacendo i nostri letti, racconto a tutti che mi aveva masturbato e disse anche che per la mia età avevo un attrezzo bello grosso, lungo e che sborravo già. Tutti gli altri mi chiesero di farglielo vedere. Non sapevo cosa volesse dire sborrare e quindi lo chiesi ad Andrea, che mi disse che era quel liquido che era uscito mentre mi toccava.
Una notte non feci in tempo a svegliarmi per andare in bagno. Chiamai Andrea e gli dissi che avevo pisciato a letto. Si alzo mi fece spogliare e mi prese a letto con lui. Prima di addormentarci mi masturbo e mi chiese di farlo anch’io a lui.
Sapevo che quello che stavo facendo era peccato, ma avevo trovato degli amici e non volevo perderli. Il sabato pomeriggio era dedicato alle confessioni, andai da don Mario e mi confessai. Lui mi chiese quante volte era successo se mi era piaciuto, alla fine mi disse che non era proprio grave quello che avevo fatto e che se succedeva di nuovo bastava dire tre preghiere. Quella sera una volta in camera Andrea mi fece sedere sul letto, si spoglio e si mise di fronte a me, invitandomi a masturbarlo e a giocare con i suoi testicoli. Mentre lo facevo mi accarezzava la testa e lentamente avvicino la sua cappella alla mia bocca, mi chiese di leccarlo, sulla cappella erano comparse alcune gocce che allora con la lingua leccai, il sapore non era male leggermente salato, continuai a leccare. Andrea apprezzava quello che stavo facendo e mi incito a prenderlo tutto in bocca. Il sapore e il profumo della sua pelle era buono. Aprii la bocca e a fatica lo feci entrare tutto e iniziai un lento movimento di avanti e indietro. Mentre gli facevo il bocchino sentii il mio cazzo che drizzava e premeva contro le mutande, le scostai e lo presi in mano iniziando a masturbarmi. Sapevo che gli altri ragazzi ci stavano guardando ma non mi interessava ero troppo impegnato a godere e a far godere. Mentre mi masturbavo aumentava il piacere di sentire in bocca il sapore del suo cazzo che mi sembrava sempre più gustoso. Cercavo di farlo entrare tutto in bocca scappellandolo il più possibile ripresi ad accarezzarli i testicoli e all’improvviso sentii un fremito alla base del mio cazzo sborrai senza toccarmi, mentre Andrea mi riempiva la bocca con il suo sperma leggermente salato e denso. Ingoiai tutto. Continuai a succhiare fino all’ultima goccia fino a quando il suo cazzo perse l’erezione. Avevo fatto il mio primo bocchino e mi era piaciuto.
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